26 November, 2024
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Tzia Antioca Serafini, la nonnina più longeva di San Giovanni Suergiu, oggi compie 103 anni. Con lo spirito che da sempre la caratterizza, candidamente ammette: «Non mi sembra vero di essere così vecchia!»
Circondata dagli affetti familiari, tzia Antioca ha spento le sue 103 candeline in presenza del sindaco Elvira Usai, dell’assessore Gianfranco Ghisu e della consigliera Nadia Piras, che hanno omaggiato la simpatica nonnina con un mazzo di fiori. Sempre lucida e ironica, l’ultracentenaria ha anche mangiato con gusto una fetta di torta e brindato con i presenti.

Sabato 21 e domenica 22 ottobre, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, il pattinodromo di via Balilla ospiterà la manifestazione denominata “Lo stage dei campioni”, organizzato dall’A.S.D. Roller Carbonia e LGO con il patrocinio del comune di Carbonia. Si tratta di un evento sportivo a carattere regionale consistente nella realizzazione di uno stage tenuto da diversi campioni mondiali in carica nelle categorie assolute della disciplina del pattinaggio corsa, rivolto ai giovani di atleti di tutte le società sarde.
«Un’occasione importante in cui i nostri ragazzi potranno non soltanto incontrare da vicino i loro idoli, ma anche allenarsi insieme, carpendo i segreti e le tecniche che hanno consentito a campioni di calibro internazionale di raggiungere successi straordinariha commentato l’assessora dello Sport, Giorgia Meli -. Lo stage dei campioni rappresenta una vetrina sportiva d’eccellenza per la nostra città che, a circa una settimana fa da un altro evento di livello, la partita di calcio Carbonia-Cagliari, sarà per due giorni la “capitale” del pattinaggio, ospitando atleti eccellenti come Asja Varani, Duccio Marsili, Danny Sargoni, Alessio Mannai e Sofia Chiumento.»
La partecipazione allo stage è gratuita. Si svolgerà un allenamento sui pattini, uno a secco e un meeting di confronto. Le categorie interessate sono G-E, R12-R-A-J-S.

Questo pomeriggio, alle ore 15.00, presso l’Aula Boscolo della Cittadella Universitaria di Monserrato, si svolgerà un evento dal titolo: “Prevenzione primaria del tumore alla mammella: una proposta UNICA”. L’incontro avrà come obiettivo presentare i risultati di uno studio che vede tra i fattori di rischio di tumore alla mammella anche il consumo di alcol.

Sarà inoltre occasione per divulgare e rendere disponibile gratuitamente una applicazione realizzata da un gruppo multidisciplinare dell’Università di Cagliari che permetterà alle donne di aumentare la conoscenza dei fattori di rischio prevenibili del tumore alla mammella.

Al gruppo appartengono i docenti del dipartimento di Scienze biomediche Roberta Agabio, Fabrizio Angius e Monica Deiana; Claudia Sardu, Alessandra Mereu, Sofia Cosentino, Clelia Madeddu, Elena Massa, Carola Politi, Luigi Minerba e Paolo Contu del dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica; Matteo Fraschini, docente del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica. Fa parte del gruppo anche Julia Sinclair, docente della University of Southampton.

Lo studio è partito dal presupposto che fino al 40% dei tumori alla mammella possa essere prevenuto attraverso il controllo dei fattori di rischio modificabili quali obesità, inattività fisica e consumo di alcol. In particolare, il lavoro di ricerca si è concentrato sulla relazione esistente tra consumo di alcol e rischio di sviluppare il tumore alla mammella. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa oltre il 50% delle donne consuma alcol e, tra le donne che assumono alcol, un quarto ne assume elevate quantità.

Tuttavia, uno studio inglese ha riscontrato che meno del 20% delle donne che partecipavano a programmi di screening per il tumore alla mammella aveva identificato nell’alcol un fattore di rischio. Il gruppo di ricerca ha replicato lo studio inglese trovando esattamente gli stessi risultati: l’alcol è stato identificato da meno del 20% delle donne partecipanti allo studio come fattore di rischio per il tumore, nonostante la maggior parte abbia riferito di assumere bevande alcoliche.
In base a questi risultati, ci si è posti l’obbiettivo di aumentare la conoscenza e la consapevolezza della popolazione generale della relazione esistente tra alcol e rischio di sviluppare il tumore alla mammella. Per raggiungere questo obbiettivo, grazie ad un finanziamento della Fondazione di Sardegna, è stata realizzata un’applicazione interattiva a partire dalla versione inglese “Abreast of Health” (a braccetto con la salute) dell’Università di Southampton. Il gruppo dell’Università di Cagliari ha adattato l’applicazione per il suo uso in Italia e svolto uno studio per valutarne accettabilità, comprensione ed efficacia in un campione di donne italiane.

 

Giovedì 19 ottobre, alle ore 11.30, nell’Aula Magna dell’Istituto Minerario di via Roma 45, a Iglesias, verrà presentato il progetto “Leg’s go in Cammino”, un’avventura unica, a piedi nel Sud Ovest della Sardegna dedicata agli under 35.

La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara lancerà la campagna “Leg’s go in Cammino” per incentivare i giovani sotto i 35 anni a esplorare le meraviglie del Cammino Minerario di Santa Barbara. Acquistando una credenziale al costo di 5 euro ed effettuando una donazione, i partecipanti riceveranno fino a tre voucher per pernottamenti gratuiti in strutture ricettive convenzionate lungo il percorso.

Durante la conferenza stampa verranno comunicati tutti i dettagli di questa importante iniziativa dedicata ai giovani.

 

E’ stato presentato questa sera, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel Centro direzionale di via Isonzo, a Iglesias, il dottorato “Capacities building for Global Health”, organizzato dall’Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con il comune di Iglesias e le università di Ferrara, Palermo e Salerno. L’idea progettuale, diretta dal prof. Mauro Giovanni Carta, Dipartimento di Scienze Mediche e Sanità Pubblica, nasce dalla convergenza di differenti attori sul tema dell’inclusione sociale e dalle opportunità offerte dai fondi di ricerca del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’azione non utilizza quindi fondi delle amministrazioni locali ma indirizza risorse specificamente dedicate dal PNRR, perché la ricerca e il mondo della ricerca supportino il miglioramento delle buone prassi amministrative.

Il progetto è stato presentato da Federica Sancassiani, ricercatrice del Dipartimento Scienze Mediche e Sanità Pubblica dell’Università di Cagliari; la dottoressa Samantha Pinna, dottoranda impegnata nell’attività di ricerca; Angela Scarpa, assessora delle Politiche sociali e dell’inclusione sociale del comune di Iglesias.

L’importanza del tema oggetto del programma è oggi sottolineata da numerosi documenti delle Nazioni Unite che, a partire dalla Convenzione sui Diritti delle persone con Disabilità (CRPD) divenuta legge italiana ed europea, aprono ad una nuova visione dell’inclusione sociale nella quale, nelle parole del relatore speciale all’assemblea delle Nazioni Unite, le persone interessate devono essere attori diretti di un modello basato sui diritti. Questo indirizzo è stato recentemente accolto da direttive dell’Unione Europea e dalle nuove normative italiane.

Le amministrazioni locali quali istituzione prossime al cittadino possono giocare un ruolo fondamentale nell’attuazione di queste politiche, laddove le barriere che si vogliono abbattere non sono (solo) fisiche ma è implicata anche la lotta allo stigma e alla discriminazione nonché il supporto alla crescita delle persone interessate ad essere attori di cambiamento.

Il progetto è stato reso possibile da un lato dalla sensibilità dell’amministrazione comunale e dal sindaco di Iglesias Mauro Usai che si candida in questo modo a promuovere una rete convergente di amministrazioni locali europee. D’altro canto, il programma di Dottorato dell’Università di Cagliari “Capacities Building for Global Health” ha offerto un contesto ideale di attuazione. Più in generale un dottorato su “Global Health”, che studia determinanti di salute quali modificazioni climatiche e ambiente, trova sinergie naturali sull’azione del Consorzio Promozione Attività Universitarie Sulcis-Iglesiente che ha posto i temi della difesa ambientale e climatica come centrali.

Il percorso affronta, infatti, il tema attualissimo e innovativo di “Salute globale” che pone come prioritario il miglioramento della salute “delle comunità” e il raggiungimento dell’equità nella salute, anche in un’ottica transnazionale. In questo quadro la salute è intesa come stato di benessere e diritto umano fondamentale, risultante di processi biologici, psicologici, sociali, culturali, economici, politici e ambientali. L’approccio “Global Health” implica perciò una visione complessa che coinvolge oltre alle discipline della salute in senso tradizonale anche saperi “alleati” che studiano i determinanti di contesto quali il clima, l’ambiente e le modificazioni sociali. In questa ottica sono affrontati anche gli aspetti relativi all’inclusione sociale.

L’attività della ricerca verrà condotta dalla dottoranda vincitrice della specifica borsa dedicata, la dottoressa Samantha Pinna. Il progetto prevede un’analisi comparativa dell’attuazione e della implementazione della CRPD in diverse città europee, tra cui Iglesias e la città gemellata di Oberhausen in Germania. Oltre agli enti locali, nei diversi territori, verranno coinvolte anche le istituzioni sanitarie e scolastiche, nonché le organizzazioni della società civile, le persone con disabilità, le loro organizzazioni e i familiari. La cooperazione sarà estesa ad alcuni Paesi extra-UE dell’area Mediterranea. L’attenzione sarà sulle politiche di inclusione sociale e su azioni e servizi sociali e sanitari innovativi. Questa attività di ricerca consentirà di promuovere lo scambio di buone prassi tra diverse realtà, di costituire tavoli permanenti tra istituzioni pubbliche e rappresentanti delle persone con disabilità e di creare una rete europea di città inclusive e attente alla disabilità. Il progetto prevede anche di formule e valutare ipotesi di azioni congiunte di miglioramento e lotta allo stigma e di supporto al ruolo attivo delle persone con disabilità nelle municipalità coinvolte.

 

Tappa a Domunsovas  del “cinema per il sociale” di Karim Galici che ha toccato in lungo e in largo la Sardegna e girato l’Italia dal nord al sud nelle  più importanti città italiane, quali Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Genova, Perugia a solo titolo di esempio.

L’evento nasce dalla collaborazione fra l’associazione “Sorridi e Vivi” guidata da Silvana Usai e Cittadini del Mondo OdV di Cagliari, e gode del patrocinio del comune di Domusnovas e del sostegno della Fondazione di Sardegna

Venerdì 20 ottobre alle ore 17.30, la biblioteca comunale di Domusnovas “Gesualdo Pellegrini”, Piazza Leccis 1, ospiterà la proiezione dei documentari del regista Karim Galici, “Dall’est con amore. Quattro storie di vita e integrazione” (durata 29 minuti) e “La vita sopra ogni cosa. Storia di un Padre Ortodosso in Sardegna” (durata 25 minuti). Ingresso gratuito.

La serata cinematografica all’insegna del sociale sarà aperta dai saluti della sindaca di Domusnovas Isangela Mascia, e prevede l’intervento di Silvana Usai presidente dell’associazione di volontariato “Sorridi e Vivi”, di Inna Naletko docente e fondatrice della biblioteca interculturale “Rodnoe Slovo” e degli operatori di Cittadini del Mondo.

 

Un super corso di chirurgia per apprendere le migliori tecniche in una realtà immersiva e assolutamente all’avanguardia in Italia. È quello che hanno messo in campo, ieri lunedì 16 e oggi martedì 17 ottobre, l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e l’Università degli Studi di Cagliari, nelle aule del Centro formazione della Facoltà di Medicina.Si tratta del corso CCrISP (Care of the Critically Ill Surgical Patient), un corso interattivo realizzato dal Royal College of Surgeon of England che coniuga le conoscenze teoriche e le abilità pratiche necessarie per prendersi cura dei pazienti chirurgici complessi e ad alto rischio di complicanze.

Docenti competenti di entrambe le specialità chirurgiche e anestesiologiche provenienti dall’Ospedale Niguarda di Milano e dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo hanno guidato gli specializzandi nell’acquisire, attraverso lezioni a piccoli gruppi e casi clinici, un metodo di approccio e gestione del malato chirurgico critico.

Sono stati affrontati temi importanti come la sepsi, le Insufficienze d’organo, l’equilibrio acido/base, gli aspetti nutrizionali e altri importanti argomenti.

Il corso è stato richiesto dal Dipartimento di Scienze chirurgiche diretto dal prof. Piergiorgio Calò, direttore della Chirurgia generale dell’Aou di Cagliari, insieme al preside della facoltà di Medicina prof. Luca Saba (direttore della Radiologia del Policlinico Casula), al coordinatore delle Scuole di specializzazione prof. Gabriele Finco (direttore dell’Anestesia del Policlinico Casula) e ha visto protagonista il prof. Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia Colon proctologica dell’Aou.

Ieri ha preso il via il progetto “Pediatric Safety – I giovanissimi, l’attivazione del soccorso 118, la sicurezza individuale e nozioni sulla legalità”, organizzato dall’Auser Carbonia con il patrocinio del comune di Carbonia. L’iniziativa è finalizzata a formare i giovani, educandoli ai principi di solidarietà e partecipazione a una cittadinanza attiva, per oggi e per il futuro, con metodologie moderne e funzionali alla formazione che rendono maggiormente qualificato l’intervento in caso di emergenza-urgenza di tipo sanitario ed educarli al rispetto della sicurezza individuale e collettiva, contribuendo alla crescita di cittadini responsabili, consapevoli e rispettosi della legalità.

Il percorso formativo “Pediatric Safety” ha avuto inizio nelle terze classi delle scuole secondarie di 1° grado di Carbonia e nelle frazioni di Cortoghiana e Bacu Abis.

«L’iniziativa coinvolge tutti gli Istituti comprensivi cittadini: Deledda-Pascoli, Don Milani, Satta e la scuola paritaria Madre Camilla Gritti ha spiegato l’assessora della Pubblica Istruzione Antonietta Melas -. Il progetto prevede la partecipazione attiva degli studenti, con i volontari dell’Auser Carbonia e i suoi formatori, con lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. L’obiettivo è far sì che i giovanissimi di oggi siano cittadini consapevoli domani.»

Alla fine del percorso formativo, l’Auser assegnerà un importante riconoscimento all’Istituto della classe più meritevole. L’Auser si pone, inoltre, come obiettivo di questo progetto sensibilizzare la maggior diffusione della formazione del personale scolastico alla pratica del primo soccorso di Emergenza-Urgenza.

Martedì 17 ottobre, alle ore 16.00, al terzo piano del Centro direzionale del comune di Iglesias, in via Isonzo, si terrà la conferenza stampa di presentazione  del programma di dottorato dell’Università di Cagliari: “Capacities Building for Global Health”.
Il programma di dottorato si focalizza sul cruciale ruolo delle amministrazioni locali nell’inclusione delle persone con disabilità. La città di Iglesias intende candidarsi come leader di una rete europea di municipalità contro l’esclusione sociale.
Il progetto nasce dalla sinergia tra differenti attori impegnati nell’inclusione sociale e beneficia delle opportunità offerte dai fondi di ricerca del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La realizzazione del progetto ha visto il coinvolgimento attivo dell’assessorato delle Politiche sociali, guidato da Angela Scarpa e del sindaco di Iglesias, Mauro Usai.
Questo percorso si inserisce, infatti, nel contesto attuale ed innovativo della “Salute globale”, ponendo al centro l’importanza del benessere delle comunità e il raggiungimento dell’equità nella salute in una prospettiva transnazionale.

A Carbonia sono stati avviati i primi interventi infrastrutturali previsti dalla Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga, finanziati per il 70% attraverso i fondi del PNRR e per il 30% da investimenti del gruppo TIM.

Con l’apertura dei primi cantieri in località Medadeddu, Serbariu e Flumentepido hanno preso il via a Carbonia i lavori di cablaggio per portare connessioni ultrabroadband nelle aree del territorio comunale, dal centro alle periferie e alle frazioni.

«L’innovazione tecnologica e la transizione digitale si inseriscono a pieno titolo nel nostro programma di mandato amministrativo – ha detto il sinfaco di Carbonia, Pietro Morittu -. Siamo fermamente convinti che l’installazione della banda ultralarga possa garantire una connessione Internet ultraveloce, decisiva in modo particolare in questo periodo, caratterizzato dalla diffusione di nuove modalità operative di insegnamento, formazione e lavoro, tra cui lo smart working e la didattica a distanza.»

«Il nostro obiettivo, da concretizzare come da prescrizioni di legge entro il 2026 – ha aggiunto l’assessora della Transizione digitale Katia Puddu -, è portare la connessione a banda larga o altre tipologie di infrastrutture di accesso ad Internet veloce non soltanto nel centro cittadino, ma anche nelle periferie, nelle frazioni e nei medaus, che necessitano – al pari dei quartieri centrali – di connessioni alla rete stabili e rapide al fine di essere maggiormente attrattive per utenti, turisti ed imprese.»