Dal 15 al 24 marzo scorsi, si è svolto a Carbonia il 2° torneo di tennis di 4ª categoria “OSC Carbonia”, che ha visto per la prima volta sia le sfide del maschile, con 53 partecipanti, sia quelle del femminile con 6 atlete. Come lo scorso anno, tutte le partite sono state seguite con una buona presenza di pubblico in tutte le dieci giornate. Sabato sono state disputate le semifinali. Nel femminile Mocci F. (TC Siliqua) ha superato Pintus A. (TC Sant’Antioco) con un doppio 6-1; Mulas E. (TC Sant’Antioco) s’è imposta su Zingaro V. (TC San Giovanni) con il punteggio di 6-3, 6-3. Nel maschile Pilia M. (TC Iglesias) ha prevalso su Fois F. (TC Sant’Antioco) per 6-1, 6-1, nell’altra semifinale Lopane A. (TC Iglesias) ha superato Carrus P. (TC San Giovanni) con il punteggio di 6-1, 6-2. Le finali si sono disputate domenica 24 marzo 2024. In campo femminile Mocci F. ha superato Mulas E. al termine di una partita combattuta, conclusa con il punteggio di 6-2, 7-6. Nella finale maschile s’è imposto Pilia M. che ha superato Lopane A. con un netto 6-1, 6-2.
Al termine, si sono svolte le premiazioni, con la consegna ai quattro finalisti/e delle coppe e dei premi previsti dal regolamento. La serata s’è conclusa con un buffet.
L’associazione sportiva dilettantistica Masainas, con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell’Istituto “G. Marconi”, ha lanciato l’iniziativa “Racchette in classe”. Il progetto, che prenderà avvio il 16 aprile e si concluderà il 3 giugno 2024, mira a promuovere l’integrazione sociale e l’attività fisica tra gli studenti, con un focus particolare sull’inclusione degli alunni con disabilità.
Durante un incontro presso l’ufficio della dirigente scolastica, la dottoressa Maria Veronica Cani, si è discusso dell’organizzazione e dell’attuazione del progetto. Presenti il sindaco Gianluca Pittoni, il presidente dell’ASD Attilio Burdi e l’assessore Cristina Matta, la riunione ha segnato un momento significativo per l’avanzamento dell’iniziativa, che coinvolgerà le scuole del territorio di Masainas e Giba.
Venerdì 29 marzo, alle 20.15, su Rai3 nuovo appuntamento con “Generazione Bellezza”, il programma di Rai Cultura scritto e condotto da Emilio Casalini.
Il lavoro in miniera, un mestiere durissimo e di sacrifici estremi per generazioni di sardi.
Fino a quando il mondo è cambiato e un visionario, Giampiero Pinna, ha pensato che quelle miniere fosse giunto il momento di raccontarle, creando un Parco geominerario e un Cammino che attraversasse un territorio meraviglioso e la memoria di un popolo.
Un percorso a piedi e in bici che sta cambiando la narrazione e la percezione del Sud della Sardegna, dove la memoria, l’accoglienza e la natura diventano il motivo per venire, tornare e restare.
Nella foto di copertina Giampiero Pinna, creatore del Cammino Minerario di Santa Barbara
Il presidente Federico Fantinel ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia presso la sala consiliare del Centro Polifunzionale, in Piazza Roma, per venerdì 5 aprile, alle ore 14,30, in prima convocazione ed eventualmente alle ore 15,30, in seconda convocazione, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Mozioni e ordini del giorno;
2. Documento Unico di Programmazione (DUP) 2024-2026 approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 6 del 15/02/2024 – Approvazione variazione dell’allegato ad oggetto: Programma triennale delle Opere pubbliche 2024/2026 approvato con deliberazione della G.C. n. 5 del 15.01.2024.
Prenderà il via giovedì 4 aprile alle ore 18.30 c/o la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, con la proiezione del film “Careseekers – In cerca di cura” di Teresa Sala e Tiziana Francesca Vaccaro, la rassegna di cinema “Primavera in Sala” promossa dal CSC Carbonia della Società Umanitaria con il patrocinio del comune di Carbonia e in collaborazione con l’associazione Amici della Miniera, la Sezione di Storia Locale, i circoli Arci “La Gabbianella Fortunata” di Carbonia e “Il Calderone” di Sant’Antioco, Ucca – Unione Circoli Cinematografici Arci e Ottovolante Sulcis.
La rassegna andrà avanti per altri cinque appuntamenti ad ingresso libero e gratuito.
Ogni giovedì, e un venerdì, tranne il 25 aprile, fino al 09 maggio presso lo spazio della Fabbrica del Cinema nella Grande Miniera di Serbariu, ad eccezione dell’appuntamento speciale del 2 maggio che si terrà presso il Cine-Teatro Centrale con l’anteprima regionale, prima dell’uscita in sala, del film Uomini in marcia di Peter Marcias.
Il film di Marcias, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, è stato girato in larga parte nel territorio con il supporto tecnico-finanziario e logistico del CSC Carbonia della Società Umanitaria.
Al centro di “Uomini in marcia” la storia delle donne e degli uomini che a cavallo tra il 1992 e il 1993 promossero e animarono la “Marcia per il Lavoro” che dal Sulcis Iglesiente condusse lavoratori e disoccupati a marciare dapprima verso Cagliari e poi a Roma per chiedere nuove politiche di sviluppo per il territorio. Insieme a queste voci le testimonianze di Ken Loach (inflessibile narratore della working class) e di Laurent Cantet (autore dallo sguardo veramente incisivo che osa temi durissimi come lo scontro sociale e generazionale insieme) mentre la voce narrante è di Gianni Loy, professore di diritto del lavoro all’Università di Cagliari dal 1975 al 2014, scrittore e poeta.
Tra i film in programma, oltre a Careseekers – in cerca di cura il 4 aprile e Uomini in marcia il 2 maggio, Giù dal vivo di Nazareno Manuel Nicoletti, l’11 di aprile, alle ore 18.30, alla Fabbrica del Cinema, la storia di tre personaggi e dei loro fantasmi nella periferia Est di Napoli. Il giorno dopo, venerdì 12 aprile, questa volta in pomeridiana, alle ore 17.00, sempre presso la Sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, in collaborazione con il Circolo Arci “La Gabbianella Fortunata”, ospite della rassegna il regista Yuri Ancarani che presenterà Il popolo delle donne.
Presentato in anteprima alla XX edizione delle “Giornate degli autori” durante l’80ª edizione della “Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia”, il film evidenzia il rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile attraverso una sorta di “lectio magistralis” della sua protagonista: Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista con quarantacinque anni di lavoro clinico sulle spalle.
In chiusura giovedì 9 maggio, alle ore 18.30, presso la Fabbrica del Cinema, presentazione del film “Dentro la Festa” di Enza Negroni a cura di Ottovolante Sulcis e Circolo Arci “Il Calderone” di Sant’Antioco, sul rapporto tra la vestizione dei costumi tradizionali e la grande festa che ogni anno si tiene in occasione della sagra del patrono della Sardegna Sant’Antioco.
Celebrazioni religiose ed eventi laici guideranno la 665° edizione della Festa di Sant’Antioco Martire, patrono di Sardegna. Un “Grande evento identitario” della Regione Sardegna, riconosciuto tale in virtù dell’importanza che il culto di Antioco riveste per tutti i sardi e che, anche quest’anno, grazie a un notevole contributo concesso dall’Ente regionale, garantirà un programma ricco e variopinto, che contempla e unisce iniziative direttamente legate alle solennità religiose a manifestazioni collaterali nel campo culturale, enogastronomico e dello spettacolo con i grandi nomi della musica nazionale. Ecco, dunque, gli attesi concerti, che si svolgeranno su tre giornate e saranno tutti in Piazza Ferralasco: si inizia sabato 13 aprile con una serata dedicata al pubblico giovane che vedrà l’esibizione dei rapper sardi AlterEgo cui seguirà il popolare rapper e cantautore Dargen D’Amico, conosciuto anche per il suo ruolo di giudice al programma tv X-Factor; si chiuderà con un dj set. Si prosegue domenica 14 con il celebre cantautore Eugenio Finardi e, nella stessa serata, con Paolo Belli Big Band. Infine, la musica di lunedì 15, giorno de Sa Festa Manna, con il doppio concerto della band locale: Nuvolari canta e Zirighiltaggia omaggio a Fabrizio De Andrè. Farà da cornice in piazza Ferralasco il villaggio Food Music experience con molteplici proposte gastronomiche.
«Sono molto entusiasta del grande lavoro promosso dagli assessori al fine di garantire anche per questa edizione un programma all’altezza del Patrono massimo di Sardegna – commenta il sindaco Ignazio Locci – la Festa Manna è un appuntamento importantissimo, forse, per Sant’Antioco, l’appuntamento dell’anno, che richiede un’organizzazione lunga e complessa, da affinare nei minimi dettagli e che vede il coinvolgimento della macchina amministrativa e degli uffici comunali, della Diocesi e della Basilica, nonché delle associazioni di volontariato e più in generale della moltitudine di persone che lavora all’organizzazione di un evento notevole, sentito nel profondo, vero momento di condivisione e di unione della comunità antiochense. Faccio a tutti i migliori auguri di buon lavoro, confidando nell’ottima riuscita di questa tre giorni di festa.»
8 cammini, 3.500 chilometri, 180 tappe, 8 destinazioni di pellegrinaggio, 16 luoghi francescani, 220 comunità e un’unica magnifica terra da scoprire camminando: la Sardegna.
Il progetto “Noi Camminiamo in Sardegna”, promosso dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, è un modello di turismo lento in cui la rete dei Cammini di Sardegna e delle destinazioni di pellegrinaggio diventano un’esperienza per tutti che valorizza il territorio, la sua identità e le eccellenze naturalistiche, architettoniche, enogastronomiche, storiche, religiose e culturali.
La Regione ha destinato tre milioni e mezzo di euro, stanziati dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo – FUNT del Ministero del Turismo, per infrastrutturare la rete dei cammini già esistente in Sardegna, composta da 3.500 chilometri di percorsi snodati su 180 tappe che incontrano 220 comunità composte da piccoli borghi, pittoreschi paesi e città capoluogo, conducendo i camminatori a scoprire a passo lento le bellezze della Regione. Uno spazio importante è riservato al turismo spirituale: sono infatti ben 8 le destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani attraversati da questi cammini, luoghi di fede come monasteri, santuari, chiese, località in cui santi, beati e martiri hanno vissuto.
Il progetto “Noi camminiamo in Sardegna” valorizza così questa rete fornendo agli otto cammini attualmente iscritti al registro regionale le infrastrutture necessarie all’accoglienza dei camminatori per scoprire il territorio della Sardegna a passo lento, il modo migliore per ammirare i suoi borghi storici, gli spazi incontaminati, le nature selvagge, i sentieri minerari, i mari cristallini, gli antichi nuraghe e le montagne scoscese.
L’infrastrutturazione sta avvenendo grazie alle indicazioni di guide esperte che hanno percorso tutti i cammini per comprendere le necessità di ogni tracciato. Questo lavoro porterà così tra l’1 e il 5 di ottobre 2024 all’inaugurazione degli 8 percorsi rinnovati con la terza edizione settimana “Noi Camminiamo in Sardegna”, in cui le stesse guide porteranno i camminatori a provarli di persona attraverso 15 itinerari.
Questi giorni daranno così il via a una nuova stagione dei cammini in Sardegna che punta anche a destagionalizzare il turismo nella Regione, tradizionalmente legato a quello balneare nei mesi estivi.
Le infrastrutture su cui i camminatori potranno fare affidamento comprendono una segnaletica costante e precisa lungo i tracciati cittadini ed extraurbani, una mappatura digitale scaricabile su noicamminiamoinsardegna.it, le indicazioni per le stazioni di rifornimento di acqua, la messa in sicurezza dei percorsi, la rimozione degli ostacoli che ostruiscono la viabilità, la manutenzione ordinaria e straordinaria e il tracciamento di nuovi tratti di sentieri e strade. Uno degli elementi di novità più rilevanti è il coinvolgimento attivo di oltre 100 strutture ricettive per l’ospitalità dei camminatori: B&B, alberghi, affittacamere, motel e spazi all’interno di conventi diventano così parte integrante del progetto. Le strutture sono posizionate strategicamente intorno alle tappe dei cammini, così da dare certezza di alloggio a prezzi competitivi. Grazie alle convenzioni con la Regione Sardegna, la spesa media per una notte si aggira infatti intorno ai 40€.
Obiettivi verso il Giubileo 2025
Uno degli obiettivi di “Noi Camminiamo in Sardegna” è il coinvolgimento sempre più attivo della microeconomia del territorio, quindi anche del sistema ristorativo e di accoglienza, bar, tavole calde, ristoranti, agriturismi valorizzando in particolare il comparto agroalimentare sardo, vera e propria eccellenza della Regione: dal pane Carasau ai Malloreddus, dal Porceddu a al settore vitivinicolo, dalla sua inimitabile produzione casearia ai Culurgiones, al Mirto e tanti altri prodotti di alta qualità.
Il camminatore medio che sceglie di venire in Sardegna attratto da un’esperienza che abbraccia a tutto tondo il territorio, in cui l’enogastronomia rappresenta uno degli aspetti più ricercati. L’età media si attesta intorno ai 40 anni, con una tendenza all’abbassamento, con sostanziale equilibrio tra donne (52%) e uomini (48%). I percorsi vengono intrapresi la maggior parte delle volte da microgruppi che vanno dai 2 ai 5 elementi, che pernottano per un periodo che va dalle 2 notti alle 6.
L’obiettivo è quello di far crescere il numero dei turisti slow posizionando i Cammini della Regione all’interno dei percorsi spirituali che saranno valorizzati con il Giubileo 2025, che farà convergere in Italia 30 milioni di pellegrini da tutto il mondo secondo le previsioni. Gli 8 cammini del progetto hanno tutti anche una vocazione spirituale, con una decisa impronta francescana data da ben 16 mete dedicate all’ordine fondato nel XIII secolo dal Santo di Assisi. Questa devozione non è il solo elemento che rafforza il legame con la Chiesa di Papa Francesco: Buenos Aires, capitale dell’Argentina di Bergoglio, prende infatti il nome dal Santuario di Nostra Signora di Bonaria che sorge a Cagliari. Questo grazie alla devozione molto radicata alla Madonna cagliaritana nel 1500 tra i colonizzatori spagnoli e alla presenza di numerosi marinai sardi tra coloro che per primi giunsero in queste terre del Sud America. Questo legame Sardegna-Argentina è un esempio del forte volano che rappresenta il Turismo delle Radici, i viaggi alla scoperta della propria storia familiare e culturale. “Noi Camminiamo in Sardegna” porta così i camminatori in 8 destinazioni di pellegrinaggio e 16 luoghi francescani nella Regione, come Oristano, Làconi, San Pietro di Sorres, Dorgali, Pula, Iglésias, Luogosanto e tanti altri.
Il Cammino minerario di Santa Barbara – 30 tappe per 500 chilometri ‘ad anello’ – si sviluppa lungo i sentieri dell’epopea mineraria, ‘legando’ santuari dedicati alla protettrice dei minatori e siti del parco geominerario. Il Cammino 100 Torri compie il periplo dell’Isola – 1284 chilometri – unendo circa cento baluardi difensivi eretti ai tempi della dominazione spagnola. Il Cammino di Santu Jacu è una dorsale di 450 chilometri, da Cagliari a Porto Torres, sulle orme della devozione di San Giacomo Maggiore. Il Cammino di Sant’Efisio permette di percorrere tutto l’anno l’itinerario di 70 chilometri compiuto dal 1657, dal primo al 4 maggio, da migliaia di fedeli in processione da Cagliari a Nora e ritorno, per sciogliere il voto al santo. La Via dei Santuari connette, in 400 chilometri, venti novenari, luoghi di preghiera e festa, unicum identitario isolano, lungo antiche vie di pellegrinaggio del centro-nord della Sardegna. Il Cammino di San Giorgio, primo vescovo di Suelli, ripercorre il peregrinare del santo intorno all’anno mille, lungo i santuari a lui dedicati: da Cagliari ai Tacchi d’Ogliastra, poi il percorso si divide in una direttrice costiera e un’altra nei paesaggi lunari del Supramonte. Il Cammino Francescano in Sardegna unisce 17 centri da sud a nord, dove i francescani hanno lasciato tracce indelebili: qua gli ospiti incontrano la tipica accoglienza francescana e un’esperienza fatta di condivisione, raccoglimento spirituale e convivialità. Il Cammino dei Beati, che dalle acque cristalline del Golfo di Orosei porta sulle tracce lasciate dai Beati passando per Galtelli, Dorgali, Oliena sino a Orgosolo, nel cuore della Sardegna.