17 July, 2024
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In occasione del decennale dell’associazione culturale, il Club di Jane Austin organizza il convegno-evento “Buon compleanno Club di Jane Austen” che si terrà venerdì 22 marzo, dalle ore 18.00, a Villacidro, presso l’ex Mulino Cadoni, in via Lavatoio. Si narreranno le principali tappe della storia del progetto per poi anticipare alcune tra le iniziative previste per il 2024.
Interverranno: Vanessa Roggeri, scrittrice; Luca Manunza, presidente dell’associazione Perda Sonadora e del Festival letterario “Cabudanne de sos poetas”; Giuditta Sireus, direttrice artistica e ideatrice del club di Jane Austen Sardegna. Coordinerà i lavori la giornalista Simonetta Selloni.

Il poeta e paesologo Franco Arminio presenterà poi “Canti della gratitudine”, edizioni Bompiani, in dialogo con Luca Manunza.

L’anteprima è inserita nel progetto del Festival Dicembre Letterario IX edizione – “Da dove tutto è iniziato”, finanziato dalla Fondazione di Sardegna.

Nuovo incontro pubblico sul Bando Sulcis, il bando territoriale di sostegno alle micro, piccole e medie imprese del Sulcis Iglesiente nei settori dell’enoturismo, della ricettività, della ristorazione e dei servizi per il turismo, la cultura e l’ambiente.

All’incontro,  che si terrà mercoledì 27 marzo 2024, dalle 16.30 alle 18.30, nella sala consiliare del comune di Santadi. saranno presenti i responsabili del Centro Regionale di Programmazione e del GAL. Verranno illustrati i risultati del primo bando – aperto tra ottobre e novembre 2023 – e le opportunità future.

La partecipazione è libera. Per questioni organizzative è richiesta l’iscrizione.

Sabato 16 marzo si è tenuto all’Hotel Regina Margherita il Convegno “Heart Cagliari 2024 – Conversazioni e riflessioni attorno al cuore” (sessione infermieristica) che ha visto la partecipazione di infermieri delle cardiologie e cardiochirurgie di tutta la Sardegna.
Il Convegno Cardionursing 2024 nasce dall’esigenza di fornire un approfondimento e confronto tra le competenze specifiche e le competenze tecnologiche in ambito cardiologico e cardiochirurgico.
La giornata, suddivisa in tre sessioni, ha affrontato tematiche di presa in carico del paziente con scompenso cardiaco, lo sviluppo delle nuove tecnologie e della telemedicina, che rappresentano un vero e proprio cambiamento di paradigma nella professione infermieristica. È stata inoltre dedicata, in sessione plenaria, uno spazio alla condivisione delle linee di ricerca infermieristica ambito cardiologico, come punto fondamentale di riflessione, condivisione e crescita professionale.
L’obiettivo del convegno è stato quello di fornire un aggiornamento di elevata qualità scientifica, finalizzato al miglioramento della pratica clinica con un’attenzione particolare per l’appropriatezza e la costo/efficacia degli interventi, denso di messaggi da applicare nella quotidianità per rendere più agevole e sicura la pratica professionale.
Alla prima sessione, dedicata alla “Governance dello scompenso cardiaco” e moderata da Barbara Collu (Oristano) e Antonello Cuccuru (Carbonia), hanno partecipato due coordinatrici infermieristiche della ASL Sulcis Iglesiente: Brunella Porcu, incaricata di funzioni organizzative della Struttura complessa di Cardiologia e UTIC del Presidio ospedaliero Sirai, e Mirka Tola, incaricata di funzioni organizzative del Poliambulatorio del Distretto socio sanitario di Iglesias.
Lo Scompenso cardiaco (Sc) cronico rappresenta una delle principali cause di mortalità, morbilità ed assorbimento di risorse nei paesi occidentali. La prevalenza, pari circa al 2% della popolazione, cresce in maniera esponenziale con l’età ed è in continuo aumento per l’invecchiamento generale.
Il DRG 127 “insufficienza cardiaca e shock” è numericamente al secondo posto dopo il parto non complicato e rappresenta la prima causa di ricovero negli over 65 anni.
I pazienti con scompenso cardiaco hanno in genere più condizioni morbose, vanno incontro ad esacerbazioni imprevedibili, sintomi invalidanti, stato funzionale limitato e una scarsa qualità della vita. Il fenomeno che gli anglosassoni chiamano “revolving door syndrome”, ovvero “sindrome della porta girevole”, cioè il continuo passaggio tra ospedale e domicilio, caratterizza fortemente questa patologia.
Diventa pertanto fondamentale, a fronte della dimensione del fenomeno e del peso economico generato dallo Scompenso cardiaco, garantire percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) inclusivi di efficaci interventi di “case management” infermieristico.
In tale prospettiva, l’intervento di Mirka Tola, ha illustrato l’esperienza dell’Ambulatorio dello scompenso cardiaco del distretto di Iglesias nella prevenzione della ri-ospedalizzazione, a 9 anni dalla sua attivazione. L’attività condotta in questi anni ha consentito di diminuire sensibilmente il ricorso ai nuovi ricoveri attraverso l’implementazione di un PDTA aziendale caratterizzato da interventi di presa in carico infermieristica precoce e follow-up strutturati al fine di ridurre i tassi di riammissione e migliorare gli outcomes.
Il follow-up telefonico viene condotto seguendo una check list che include diversi items: condizioni del paziente, necessità di chiarimenti specifici, aderenza alla terapia farmacologica, monitoraggio dei parametri (pressione arteriosa, diuresi, peso). A supporto degli interventi di educazione terapeutica individuali si sono prodotti materiali informativi/educativi (cartacei) con strategie “health literacy” al fine di potenziare l’empowerment del paziente e del caregiver (qualsiasi persona esterna o interna alla famiglia che si prende maggiormente cura della persona malata in modo informale).
L’ambulatorio per lo Scompenso cardiaco è gestito direttamente da un gruppo dedicato costituito da un cardiologo e da infermieri altamente specializzati, che lavorano in stretta collaborazione tra loro.
Il secondo intervento, presentato dalla coordinatrice della Cardiologia, Brunella Porcu, ha illustrato il lavoro svolto dalla Struttura complessa di Cardiologia del Presidio ospedaliero Sirai nell’adozione del processo di self care.
Il self-care è un “processo decisionale messo in atto dal paziente per preservare la salute e gestire la malattia cronica” (Riegel et al., 2018).
Il self-care è anche un fenomeno di interesse infermieristico perché include comportamenti di vita quotidiana modificabili su cui l’infermiere può agire durante l’intero processo assistenziale.
Si compone di tre dimensioni:
– self-care maintenance: comportamenti volti a migliorare il benessere e mantenere la salute (es. praticare attività fisica, aderenza alla terapia);
– self-care monitoring: comportamenti di sorveglianza di segni e sintomi della malattia (es. monitoraggio della pressione arteriosa, della glicemia);
– self-care management: comportamenti di gestione di segni e sintomi della malattia (es. modificare l’attività fisica o la dieta).
Diversi studi internazionali hanno dimostrato che se i pazienti con Scompenso cardiaco effettuano un efficace self-care, si riducono i loro accessi in pronto soccorso come pure il numero di ricoveri impropri.
L’esperienza condotta nella Cardiologia del Presidio ospedaliero Sirai ha permesso inoltre di sviluppare e validare strumenti specifici di misura per identificare i pazienti con deficit di self-care e concentrare gli interventi educativi sui pazienti a rischio, con il coinvolgimento del caregiver prima della dimissione.

In questi ultimi tempi si fa un gran parlare dell’Autonomia Differenziata. Se ne discute in termini di contrapposizione fra il centro destra che la vuole e altre forze politiche e sociali che la combattono. Abbiamo chiesto al riguardo qual è la posizione di Salvatore Cherchi, già parlamentare per diverse legislature, poi sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.
«La Sardegna è direttamente interessata al come si attuerà l’Autonomia differenziata sebbene l’ultimo governo regionale abbia ignorato il tema e agito come se la nostra speciale autonomia ci isoli dagli effetti, qualunque essi sianodice Salvatore Cherchi -. Limitandomi ai soli aspetti del federalismo fiscale, la finanza delle autonomie speciali, sia pure con garanzie statutarie (spesso aggirate), è coordinata con quella della Repubblica. Lo Stato ha interpretato, in realtà, il coordinamento come taglio delle risorse generando conflitti anche di carattere costituzionale.
La Sardegna per pagare i servizi essenziali, le funzioni fondamentali e le altre funzioni, dovrebbe ricevere ulteriori risorse oltre il gettito fiscale generato nel territorio. Si dovrebbe, inoltre, mettere in risalto anche il fatto che i costi strutturali dell’insularità, che sulla base dell’articolo 22  della legge 46/09 dovrebbero essere valutati e pagati, non sono stati mai conteggiati in modo appropriato. Al riguardo la campagna che si è sviluppata in Sardegna sul tema dell’insularità, andrebbe prioritariamente indirizzata verso l’attuazione di quella norma attraverso uno specifico decreto legislativo. Tenuto presente che il saldo della finanza pubblica della Repubblica deve restare invariato, gli effetti delle riforme in discussione avranno ripercussioni dirette anche sull’isola. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto.»
Cosa ci si deve attendere dal nascente nuovo governo regionale guidato dalla neo presidente Alessandra Todde?
«Un pubblico dibattito sul tema è indispensabile e di questo dovrebbero occuparsi le forze politiche molto di più di quanto già facciano. Questo dibattito dovrà essere indirizzato non solo verso la rivendicazione ma anche sulla questione, fondata, dell’uso inefficiente di una quota delle risorse messe a disposizione delle istituzioni pubbliche sarde, al fine di porvi rimedio. La Regione, inoltre, che rivendica autonomia, deve a sua volta riconoscerla concretamente agli altri soggetti costitutivi della Repubblica, quali sono gli enti locali sardi. E, al riguardo, non si può non stigmatizzare il fatto che persista da diversi anni il commissariamento dei territori dopo il referendum sull’abolizione delle province regionali.»
«Faccio due considerazioni conclusive. La prima riguarda la politica regionale. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto. La seconda conclusione è la necessità di riprendere la strada tracciata dalla riforma del Titolo V della Costituzione, per completarne il percorso, compreso la istituzione del Senato delle Autonomie dotato di effettivi poteri. Serve una via autonomista e federalista in Italia e in Europa, dunque. L’istanza autonomista presente in tante aree del Paese ha necessità di una simile buona risposta politica – conclude Salvatore Cherchi -. Questo è il compito di un riformismo che contrasti simultaneamente il neocentralismo statale e la disgregazione nazionale.»
Armando Cusa

Anche quest’anno Poste Italiane festeggia la Festa del Papà promuovendo nel Sud Sardegna una serie di iniziative a sostegno della parità di genere dei propri dipendenti e della genitorialità.
Mattia Schiavo, 34 anni, padre di Leonardo, di appena quattro mesi, da 10 anni in Poste Italiane, dapprima nel ruolo di operatore di sportello e, dal mese di gennaio del 2023, direttore dell’ufficio postale di Sardara racconta le sue scelte mirate a equilibrare il ruolo di lavoratore con la consapevolezza dell’importanza della figura paterna.
Il valore dei congedi. «Alla nascita di Leonardoracconta Mattia ho usufruito dei dieci giorni di congedo obbligatorio, in modo da potermi organizzare con la nuova routine quotidiana. In futuro, penso che utilizzerò anche i giorni di congedo parentale: credo sia un’ottima opportunità per passare del tempo prezioso insieme a mio figlio, riuscendo a conciliare gli impegni lavorativi con quelli familiari. La possibilità di ‘staccare’ dal lavoro anche per i papà ritengo sia oramai diffusa anche, per così dire, culturalmente. Dare supporto alle mamme in questa fase così delicata e anche faticosa e soprattutto seguire come figura paterna sin dai primi passi il percorso di vita dei figli ritengo sia oramai da considerare doveroso, funzionale oltreché una gioia immensa».
I cambiamenti, in positivo. «Con l’arrivo del bambino sicuramente le ore di sonno non sono più quelle di primaammette il dipendente di Poste Italianema in questi mesi ho scoperto anche di avere un nuovo entusiasmo e nuovi stimoli che mi permettono di svolgere, con sempre maggior passione, anche il mio lavoro. Se fino alla sua nascita 24 ore in una giornata sembravano non essere sufficienti, ora con il nuovo arrivato in casa non ne basterebbero 48. Il tempo, davvero, non basta mai! Nei ritagli però riusciamo a concederci delle camminate: l’aria aperta e la luce del sole fanno benissimo al piccolo, e anche a noi! Da quando sono diventato papà confesso di essere più riflessivo, soprattutto se si parla del futuro di mio figlio: ad esempio, anche la scelta dell’asilo nido, che sino a qualche tempo fa ritenevo un gioco da ragazzi, ora che si avvicina il momento della scelta è oggetto di continue riflessioni.»
L’importanza del lavoro in Azienda. «Il mio lavoro in Poste Italiane mi ha permesso, nel corso degli anni, di avere tante soddisfazioni, quando si è trattato di comprare la mia prima auto, di andare a convivere, di sposarmi e, ora, di allargare la mia famiglia. Avere alle spalle un’Azienda che ti sostiene, credo sia fondamentale. Chissà se la prima parola di Leonardo sarà mamma, papà o Poste?»
Con l’obiettivo di migliorare costantemente la vita professionale dei propri dipendenti l’Azienda ha pensato per le neomamme e per i neopapà, un percorso dedicato “Lifeed” che ha come obiettivo anche quello di valorizzare le competenze e le qualità acquisite durante l’esperienza genitoriale.
Poste Italiane continua ad essere impegnata nella promozione di attività che puntano al miglioramento del benessere dei suoi dipendenti in ogni fase della loro vita implementando anno dopo anno il sistema di welfare aziendale. La grande attenzione riservata ai dipendenti è stata confermata anche dalla certificazione “Top Employers”, ottenuta per il quinto anno consecutivo, dedicata alle aziende che si distinguono per le migliori politiche di gestione delle risorse umane: dalla selezione all’onboarding, dalla formazione al welfare aziendale fino alle politiche di diversity & inclusion. Un insieme di pratiche organizzative e di sviluppo del potenziale umano e professionale che facilita la creazione di un ambiente di lavoro e di relazione in cui ogni dipendente può realizzare il proprio talento, contribuendo così al successo dell’intero Gruppo.

A un anno di distanza dalla prima edizione, sul gradino più alto del podio del 2º Rally Sulcis Iglesiente ci sono ancora loro, Marino Gessa e Salvatore Pusceddu, che su Skoda Fabia Rally 2 Evo hanno vissuto la due-giorni di gara sempre al vertice. Il pilota di Arbus e il navigatore cagliaritano, alfieri della Sardegna Racing, hanno completato la gara in 46’48”2, dopo aver vinto le prime quattro speciali del sabato e gestito con intelligenza il vantaggio nelle sei della domenica, giornata in cui hanno comunque avuto modo di “battezzare” col miglior crono il primo passaggio sulla “Coequaddus”, la nuova prova vista mare disegnata a ridosso dell’omonima e rinomata spiaggia di Sant’Antioco.

Secondo posto, a 17”5, per Auro Siddi e Giuseppe Maccioni (Skoda Fabia Rally2 Evo, equipaggio della Porto Cervo Racing che, dopo un sabato complicato ma chiuso comunque al secondo posto, oggi ha provato a colmare il gap coi primi siglando il miglior crono in entrambi i passaggi sulle speciali “Nuxis-Santadi” e “Perdaxius”. Terza piazza per i piemontesi Loris Ronzano e Gloria Andreis (Skoda Fabia Rally2 Evo), che hanno chiuso a 46” dai primi ma anche siglato il miglior tempo nella “Coequaddus 2” prima di fare rotta verso Iglesias per la cerimonia del podio.

Quarto posto assoluto per gli esperti Giuseppe Mannu e Carlo Pisano (Skoda Fabia R5, a 52”6), che al Sulcis hanno corso per la prima volta in coppia e che si rivedranno assieme nelle altre gare su asfalto della Sardegna. In quinta posizione Antonio Dettori e Marco Demontis (Skoda Fabia Rally2 Evo, a 1’28”4), seguiti da un superlativo Andrea Pisano, che navigato da Salvatore Musselli, ha piazzato le “due ruote motrici” della sua Peugeot 208 Rally 4 al sesto posto posto assoluto, davanti alle Rally2 di Francesco Farci e Francesco Fois e di Sandro Locci e Fabrizio Musu. A chiudere la top10, le Peugeot 208 Rally4 di Roberto Cocco e Sergio Deiana e di Giacomo Melis e Veronica Cottu.

Nel 2º Rally Sulcis Iglesiente Historic, vittoria assoluta e di 3º Raggruppamento per  Marc e Stephanie Laboisse, Porsche 911 Sc, in 53’50”6. Secondo posto assoluto e primo nel 4º Raggruppamento per Marco Casalloni e Alessandro Frau (Peugeot 205, a 8’02”), terzo posto assoluto per Carlo Volpe e Duilio Siddi (Fiat Ritmo, a 17’15”2). Quarti assoluti e primi nel 2º raggruppamento, Gianfranco Cambedda e Stefano Achenza (Fiat 128, a 21’53”8).

I commenti.

Marino Gessa, vincitore del 2º Rally Sulcis Iglesiente, ha commentato: «Stamattina gestire è stato difficilissimo, una lotta con me stesso, ma il vantaggio era importante e sarebbe stato un errore buttarlo via. Nelle ultime tre speciali ho provato a non commettere nessun errore per riuscire a vincere di nuovo la gara di casa. È davvero una grande emozione».

Auro Siddi, secondo assoluto, ha commentato: «Ieri abbiamo avuto qualche problemino e anche oggi Marino è andato forte. I Rally sono anche questo».

Il terzo classificato Loris Ronzano ha commentato: «Accoglienza fantastica, prove speciali bellissime, ieri sera non è andata benissimo, direi un sei meno, cinque mezzo, poi abbiamo lavorato sulla macchina col team e siamo riusciti a trovare un buon feeling con la macchina. Direi che, essendo la nostra prima volta qua, non avremmo potuto chiedere di meglio. Torneremo il prossimo anno? Spero anche prima».

Marc e Stephanie Laboisse, fratello e sorella, vincitori del 2º Rally Sulcis Iglesiente Historic, hanno commentato: «Dopo il ritiro dello scorso anno, stavolta era importante arrivare in pedana, però si pensa sempre anche al risultato. Bella gara, belle prove, grazie all’assistenza e alla famiglia, che ci segue sempre».

Il 2º Rally Sulcis Iglesiente, organizzato dalla Mistral Racing col supporto di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Parco Geominerario e Cantina di Santadi, è il round d’apertura della Coppa Rally di Zona 10 Aci Sport e del Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport, nonché round dei trofei Pirelli Accademia Crz, R-Italian Trophy e Michelin Trophy Italia. Il 2º Rally Sulcis Iglesiente Historic è il primo round il Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport.

Classifica finale Rally Moderno: 1) Gessa-Pusceddu (Skoda Fabia Evo), in 46’48”2; 2) Siddi-Maccioni (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 17”5; 3) Ronzano-Andreis (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 46”0;  4) Mannu-Pisano (Skoda Fabia R5), a 52”6;  5) Dettori-Demontis (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 1’28”4;  6) Pisano-Musselli (Peugeot 208), a 2’16”9; 7) Farci-Fois (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 3’10”6; 8) Locci-Musu (Skoda Fabia R5), a 3’48”6; 9) Cocco-Deiana (Peugeot 208), a 4’05”8; 10) Melis-Cottu (Peugeot 208), a 4’31”0.

Classifica finale Rally Sulcis Iglesiente Historic: 1) Laboisse-Laboisse (Porsche 911 Sc), in 53’50”6; 2) Casalloni-Frau (Peugeot 205), a 8’02”0; 3) Volpe-Siddi (Fiat Ritmo), a 17’15”2; 4) Cambedda-Achenza (Fiat 128) a 21’53”8.

Il Carbonia torna dal campo della Ferrini con un punto utile per la classifica ma con tanta delusione per l’enorme occasione mancata, dopo aver costruito l’impresa da 3 punti, andando sul 2 a 0 nel primo tempo, sciupando tante occasioni, prima e dopo il riposo per il 3 a 0, facendosi rimontare sul 2 a 2 e fallendo al 90′ la più incredibile delle occasioni per il 3 a 2 a porta vuota!

Alla vigilia, indubbiamente, un pareggio contro la terza della classe sarebbe stato sottoscritto da tanti, ma raggiunto in questo modo fa male, tanto male. Diego Mingioni aveva preparato la partita meticolosamente. Costretto a rinunciare a Ernest Wojcik, squalificato, e a Tennyson Omoregie, infortunato, ha sistemato la difesa affiancando Costantino Chidichimo a Mattia De Vivo, e ha proposto un trio offensivo formato da Andrea Porcheddu, Gabriele Dore e Lorenzo Basciu, incentrato sulle qualità tecniche e quindi sul fraseggio sulla trequarti avversaria e ripartenze rapide in verticale.

Dopo un avvio equilibrato, che ha visto prima il Carbonia andare in goal con Gabriele Dore, annullato per fuorigioco, poi la Ferrini pericolosa con l’ex Alessio Figos, la cui conclusione ha trovato pronto all’intervento Valerio Bigotti, nella fase centrale del tempo il Carbonia ha piazzato un uno-duce micidiale: al 22′ un fraseggio impeccabile tra Andrea Porcheddu e Jesus Prieto, ha liberato quest’ultimo a tu per tu con l’ex Marco Manis che nulla ha potuto sulla conclusione forte e angolata.

La Ferrini ha accusato il colpo, il Carbonia ha capitalizzato al meglio la fase di gioco favorevole e al 36′ ha concesso il bis, in un’azione originata da una palla recuperata da Andrea Porcheddu a centrocampo, sviluppata con una verticalizzazione impeccabile per Lorenzo Basciu che s’è liberato benissimo alla conclusione che non ha lasciato scampo a Marco Manis: 0 a 2!

Il Carbonia, a quel punto, è apparso padrone del campo e prima del riposo è andato vicinissimo al terzo goal che avrebbe chiuso la partita, prima con un’altra pregevole conclusione di Gabriele Dore sventata da Alessandro Bonu; poi con Mattia De Vivo, allo scadere della prima frazione, che ha costretto Marco Manis ad una grande parata in tuffo con pallone in angolo, non battuto per il duplice fischio del direttore di gara che ha mandato le due squadre negli spogliatoi.

 

In avvio di ripresa il Carbonia ha avuto un’altra palla per il terzo goal, ancora più clamorosa, al 50′: su un capovolgimento di fronte, Ezequiel Cordoba s’è trovato a tu per tu con Marco Manis, il goal sembrava fatto ma il centrocampista biancoblù anziché calciare a rete con decisione, ha preferito cercare Andrea Porcheddu al centro dell’area, ma il suo tocco debole ha consentito a Marco Manis un insperato salvataggio.

La Ferrini, scongiurato il peggio, ha cercato di costruire la rimonta, affondando soprattutto sulla fascia destra e al 58′ ha dimezzato lo svantaggio. Gianluca Podda è stato lanciato sulla fascia, ha saltato il direttore avversario Mattia De Vivo e ha trovato un diagonale preciso ma non irresistibile che ha superato Valerio Bigotti infilandosi a fil di palo alla sua destra.

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Sull’1 a 2 la Ferrini s’è sbilanciata alla ricerca del goal del pareggio, il Carbonia s’è difeso senza correre grossi rischi e in contropiede ha sfiorato ancora il terzo goal. Nel finale la squadra di Sebastiano Pinna s’è gettata generosamente in avanti e all’86’ ha trovato il goal del pareggio con l’ex Federico Boi che ha superato Valerio Bigotti con un gran colpo di testa: 2 a 2.

    

Nei minuti conclusivi le due squadre hanno cercato entrambe la vittoria e l’occasione più clamorosa l’ha avuto il Carbonia: al 92′ l’azione si è sviluppata sulla sinistra, Andrea Porcheddu ha saltato Marco Manis uscitogli incontro al limite dell’area, ha servito un pallone d’oro al giovane Riccardo Lambroni che davanti alla porta spalancata, tradito dall’emozione, ha calciato incredibilmente il colpo del ko! Di lì a poco il triplice fischio finale, al quale è seguita la soddisfazione della Ferrini per essere riuscita a recuperare un risultato che per larghi tratti si era fatto assai complicato e nel finale quasi compromesso, alla quale ha fatto da contrasto la delusione del Carbonia per una vittoria sfuggita di mano beffardamente per le tante occasioni sciupate e il doppio vantaggio compromesso nei minuti finali.

Ferrini: Manis, Aresu, Serrau, Bonu, Podda, Usai, Mudu, Cogoni, Figos, Scioni, Boi. A disposizione: Anedda, Rostand, Carboni, Putzolu, Porru, Murtas, Mele, Alexandre, Murgia. All. Sebastiano Pinna.

Carbonia: Bigotti, Broglia, Chidichimo, De Vivo, Cordoba, Prieto, Porcheddu, Dore (79′ Lambroni), Basciu (63′ Giganti), Mancini, Cocco (78′ Adamo). A disposizione: Caroli, Falletto, Carboni, Lodde. Abbruzzi, Lecca. Allenatore: Diego Mingioni.

Arbitro: Marco Spiga della sezione di Carbonia.

Assistenti di linea: Andrea Orrù e Andrea Cubeddu della sezione di Sassari.

Spettatori: 250.

Giampaolo Cirronis

 

 

Dopo il primo dei due passaggi sulle tre speciali della domenica, Marino Gessa e Salvatore Pusceddu (Skoda Fabia Rally2 Evo) sono al comando del 2º Rally Sulcis Iglesiente. I portacolori della Scuderia Sardegna Racing al momento sono in testa con un vantaggio di 24”8 su Auro Siddi e Giuseppe Maccioni (Skoda Fabia Rally2 Evo), ai quali stamane non è bastato aggiudicarsi la Nuxis-Santadi 1 e la Perdaxius 1 per colmare il gap accumulato ieri. Gessa e Pusceddu, vincitori della prima edizione della manifestazione nel 2023, ieri hanno sfruttato le prime quattro prove – Portixeddu e Fluminimaggiore-Iglesias, ripetute due volte – per scavare il solco. A fare la differenza è stato in particolare il crono siglato, ormai all’imbrunire, sulla Portixeddu 2, chiusa con un vantaggio di 8”1 sul secondo, Siddi.

Dopo sette delle dieci prove totali, alle spalle di Gessa-Pusceddu e Siddi-Maccioni, ci sono Loris Ronzano e Gloria Andreis, su Skoda Fabia Rally2 Evo, a 50”1, seguiti da Giuseppe Mannu e Carlo Pisano (Skoda Fabia R5) a 52”8 e Antonio Dettori e Marco Demontis (Skoda Fabia Rally2 Evo) a 1’16”5. Sesto assoluto e primo tra le “due ruote motrici” l’agguerrito equipaggio formato da Andrea Pisano e Salvatore Musselli su Peugeot 208 Rally4 a 1’48”9.

Out, invece, uno degli equipaggi più quotati per il podio: Claudio Marenco e Marina Melella, terzi a Iglesias nel 2023, oggi sono stati costretti al ritiro dopo un lieve contatto col marciapiede che ha danneggiato irrimediabilmente la posteriore sinistra nella prima prova della domenica, la “Nuxis-Santadi”.

Nello Storico, in gara solo tre delle sette iscritte. Marc e Stephanie Laboisse, su Porsche 911 Sc di 3º Raggruppamento, hanno vinto le sette prove disputate finora e comandano con un tempo di 41’02”8 davanti a Marco Casalloni e Alessandro Frau su Peugeot 205, staccati di 3’42”8. Terzi Carlo Volpe e Duilio Siddi su Fiat Ritmo, a 12’23”6. Out i fratelli Pietro ed Enrico Pes di San Vittorio, Allena e Cambedda.

Dopo il controllo a timbro a Villaperuccio, il riordino a San Giovanni Suergiu e un’altra tappa al parco assistenza di Carbonia (ore 12.13), le circa cinquanta vetture in gara saranno impegnate nei secondi passaggi sulle prove “Nuxis-Santadi” (7,98 km, 13.20), “Perdaxius 1” (5,27 km, 13.55) e “Coequaddus 1” (4,08 km, 14.50) prima delle premiazioni, in programma alle 16.00, in Piazza Sella, a Iglesias.

Il 2º Rally Sulcis Iglesiente, organizzato dalla Mistral Racing col supporto di Regione Sardegna, Fondazione di Sardegna, Parco Geominerario e Cantina di Santadi, è il round d’apertura della Coppa Rally di Zona 10 Aci Sport e del Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport, nonché round dei trofei Pirelli Accademia Crz, R-Italian Trophy e Michelin Trophy Italia. Il 2º Rally Sulcis Iglesiente Historic è il primo round il Campionato Regionale Delegazione Sardegna Aci Sport.

Classifica Rally Moderno dopo 7 prove: 1) Gessa – Pusceddu (Skoda Fabia Evo), in 35’38”3;  2) Siddi – Maccioni (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 24”8; 3) Ronzano – Andreis (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 50”1;  4) Mannu – Pisano (Skoda Fabia R5), a 52”8;  5) Dettori – Demontis (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 1’16”5;  6) Pisano – Musselli (Peugeot 208), a 1’48”9; 7) Farci – Fois (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 2’34”0; 8) Mei – Cargnelutti (Skoda Fabia Rally 2 Evo), a 3’06”4; 9) Cocco – Deiana (Peugeot 208), a 3’08”; 10) Locci – Musu (Skoda Fabia R5), a 3’10”2.

Classifica Rally Storico dopo 7 prove: 1) Laboisse – Laboisse (Porsche 911 Sc), in 41’02”8; 2) Casalloni – Frau (Peugeot 205), a 3’42”8; 3) Volpe – Siddi (Fiat Ritmo), a 12’23”6.

Il Villamassargia ha superato la Gialeto 2 a 0 con goal di Bratzu e Chessa e ora è a +6 dalla zona a rischio. La squadra di Fabrizio Anedda sta vivendo il periodo migliore della stagione proprio nella fase più importante e ora guarda alla salvezza con più fiducia rispetto a qualche settimana fa.

La Verde Isola cerca la vittoria nell’incontro casalingo con il Terralba Francesco Bellu. Il margine di punti da recuperare per rientrare in corsa per la salvezza è consistente ma la squadra di Pasquale Lazzaro vuole crederci fino in fondo.

La capolista Kosmoto Monastir ha rifilato ieri quattro goal al Calcio Pirri e con la concomitante sconfitta interna subita dal Castiadas con il Guspini, 1 a 2, ha portato a 16 punti il suo vantaggio sulla prima inseguitrice, margine praticamente incolmabile a nove giornate dalla fine.

Oggi sugli altri campi, si giocano Lanusei-Arborea, Arbus Calcio-Atletico Cagliari, Gonnosfanadiga-Cus Cagliari, Selargius-Idolo e Tortolì-Orrolese.

 

La sindaca Debora Porrà torna nuovamente sull’ospedale unico a Villamassargia con l’intento di “fare chiarezza” dopo la ferma presa di posizione contraria di 16 colleghi sindaci.
Di seguito il suo intervento integrale odierno.
Ritengo positivo il clima di confronto che si è creato intorno al tema dell’ospedale unico, se l’ottica è di esclusivo interesse pubblico e di trasparenza verso i cittadini. Proprio per trasparenza nei confronti delle persone che abitano nei Comuni che amministriamo, da Sindaca ritengo sia importante sgombrare il campo da alcuni dubbi. I cittadini devono sapere che la costruzione di un nuovo ospedale unico non comporta la chiusura dell’esistente, ma è prevista una suddivisione delle competenze e dei servizi sul territorio, finalizzata ad un’integrazione sociosanitaria che completi il percorso di cura del paziente dall’ospedale alla famiglia.
NON SI CHIUDONO GLI ALTRI OSPEDALI DEL SULCIS IGLESIENTE. La vigente riforma del sistema sanitario regionale prevede, infatti, all’articolo 39, la costruzione di nuovi presidi ospedalieri e all’articolo 40 si prevede un piano straordinario di ristrutturazione e manutenzioni dei presidi attualmente in attività. È quindi chiaro che la legge non impone la chiusura di alcuna struttura sanitaria del territorio. Tant’è che, per la riqualificazione dei presidi esistenti della Asl 7 del Sulcis, è in essere un investimento economico consistente di svariati milioni di euro per case di comunità (a Sant’Antioco; Carloforte; Giba; Fluminimaggiore; Carbonia; Iglesias); Ospedali di comunità (a Iglesias e Sant’Antioco) e COT (Centrali Operative Territoriali in partenza a giugno prossimo nei presidi di Carbonia e Iglesias secondo le scadenze del PNRR) così come stabilito dalla DGR 12/16 del 07.04.2022. Nel dettaglio, solo per Carbonia e Iglesias, documento alla mano, si parla di 7 milioni 700mila euro circa per interventi strutturali, di 3 milioni 700mila euro circa per grandi apparecchiature e di quasi 2 milioni di euro destinati alla digitalizzazione del Sirai. In tutto circa 12 milioni di euro.
Ciò dimostra che la vigente riforma del sistema sanitario regionale, approvata il 30 luglio 2020, intende implementare i servizi sanitari e non toglierli, non essendo prevista, lo ribadisco, alcuna chiusura.
UN ITER COMPLESSO E IMPEGNATIVO. Chiarito questo, vorrei testimoniare che l’iter di individuazione dell’area per il nuovo ospedale unico del Sulcis iglesiente a Villamassargia (DGR 6/17 del 23.02.2024) è iniziato nel 2019 e non è stato ne’ breve ne’ semplicistico. Come Comune impegnato a fare proposte, abbiamo dovuto rispettare tutta una serie di requisiti e scadenze. Solo l’elenco delle delibere comunali è il seguente: n. 143 dell’08.10.2019: Adesione proposta di candidatura di Villamassargia come sede ospedale unico del Sulcis Iglesiente come deliberalizzazione del Consiglio comunale del 28.10.2019; n. 44 del 23.12.2019: Ospedale unico per il Sulcis iglesiente a Villamassargia. Approvazione proposta progettuale; n. 28 dell’8.10.2019: Discussione sulla situazione sociosanitaria nel territorio del Sulcis iglesiente. Indirizzi; n. 22 del 25.07.2023: Candidatura di un’area di proprietà del comune di Villamassargia come sede dell’ospedale unico del Sulcis Iglesiente.
A COSA SERVE IL NUOVO OSPEDALE. La nuova struttura, annoverata come DEA di primo livello, avrà 329 posti letto di cui il 10% per day surgery, 10 sale operatorie e diverse aree funzionali. Sarà finalizzata per il trattamento delle acuzie, ovvero per attività di ricovero prettamente chirurgiche, oltre che per lo sviluppo di reparti moderni di nuova concezione che possano ospitare le ultime tecnologie. Ma soprattutto potrà integrarsi – nel trattamento delle degenze pre e post intervento chirurgico – con le attuali strutture, per esempio, nei casi di lungodegenza. Ciò significa non costringere i pazienti ad andare a Cagliari, con un aumento del costo sociale ed economico a carico delle famiglie e della collettività.
PERCHE’ A VILLAMASSARGIA. Il comune di Villamassargia ha presentato alla scadenza del 28 luglio 2023 uno studio di fattibilità proponendo due aree entrambe idonee perché prospicenti alle principali vie di comunicazione (strade gommate e ferrovia) del Sulcis Iglesiente. In particolare è stata preferita un’area in località Tuerra Manna (ex azienda Corsi), di circa 30 ettari, di proprietà comunale e, pertanto, immediatamente disponibile a titolo gratuito per la Regione Sardegna, la quale ha più volte esplicitato tale caratteristica: quindi nessun rischio di speculazione edilizia a Villamassargia.
Lo studio di fattibilità elaborato dal comune di Villamassargia, a partire dal 2019, ha preso in considerazione molti aspetti comprese le tavole chilometriche che stimano con precisione i tempi di percorrenza da tutti i centri del Sulcis Iglesiente. Dal momento che non vengono citati altri studi di fattibilità nella delibera regionale del 23 febbraio 2024, non sono a conoscenza del lavoro che possono aver presentato i colleghi ed eventualmente dei motivi per cui possano essere stati esclusi dalla scelta. Per quanto mi riguarda, sono sempre aperta a confrontarmi, con gli studi di fattibilità alla mano, con i colleghi Sindaci.
Concludendo, trovo sia preferibile unirsi per implementare e non per azzerare un percorso come questo, con il rischio che tale progetto vada perduto. Bisogna unirsi per ottenere che tutti gli investimenti programmati partano subito e siano a disposizione dei cittadini, offrendo servizi più moderni ed efficienti per la cura.
Non possiamo più far aspettare le nostre Comunità sul piano sanitario: non c’è altro tempo da perdere.
Debora Porrà
Sindaca Comune di Villamassargia