Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro la speculazione energetica e a favore della transizione ecologica giusta
Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro la speculazione energetica e a favore della transizione ecologica giusta. Nella serata di ieri (lunedì 22 luglio), su proposta del sindaco Ignazio Locci che aveva chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario con un unico punto in discussione al fine di concentrare il dibattito e accogliere le proposte di maggioranza e opposizione, l’assemblea civica antiochense ha votato compatta un ODG che individua alcuni punti imprescindibili legati al tema delle energie rinnovabili e, soprattutto, dei parchi eolici offshore che potrebbero essere installati nelle acque prossime alle isole di Sant’Antioco e San Pietro e per i quali sono in corso di svolgimento le conferenze di servizi.
«Ho ritenuto doveroso portare il tema al centro del dibattito del Consiglio comunale che è espressione della nostra comunità – commenta il sindaco Ignazio Locci – perché non possiamo essere tagliati fuori dai processi decisionali, relegati al ruolo di mero organo consultivo, quando in ballo c’è letteralmente il futuro del nostro territorio, i nostri progetti di sviluppo che ci vedono sempre più destinazione turistica. E non intendiamo accettare passivamente le scelte calate dall’alto, tantomeno farne una ragione campanilistica: l’argomento è troppo importante e merita di essere affrontato con la compattezza territoriale di cui ha bisogno. I comuni hanno tutto il diritto di sedersi al tavolo negoziale in rappresentanza delle rispettive comunità. Ed è proprio questo il primo punto che sancisce l’ordine del giorno approvato e dal quale discendono le ulteriori valutazioni.»
In considerazione delle notevoli perplessità diffuse in seno alle comunità locali sui parchi eolici proposti che ricadono nel territorio del Sud Ovest della Sardegna, a forte valenza ambientale e turistica, nello specifico si chiede l’individuazione e la regolamentazione delle aree offshore in cui sia possibile posizionare gli impianti, svincolandosi dunque dall’attuale corsa incontrollata all’accaparramento degli specchi acquei e dalla deregolamentazione; la valutazione approfondita di potenziali effetti negativi degli impianti sulla migrazione dei tonni, sulla pesca in generale e sugli impatti paesaggistici.
«Il Consiglio regionale della Sardegna – prosegue il sindaco Ignazio Locci – ha approvato una legge che stoppa per il momento le autorizzazioni ai parchi per i quali ancora non sono stati concessi titoli autorizzativi. Come abbiamo tristemente visto in questi giorni, infatti, la legge non blocca (e non poteva essere altrimenti) le procedure già approvate, tanto che assistiamo quotidianamente a manifestazioni di protesta in altre zone della Sardegna, là dove sono in corso i lavori concreti per il posizionamento di parchi eolici o mega impianti fotovoltaici. E al riguardo, così come sancito nell’ordine del giorno, proponiamo di istituire una Agenzia regionale dell’Energia che governi il settore, lasciando meno spazio alla privatizzazione, impedendo la lottizzazione dei nostri mari, facendo valere i diritti della Sardegna e delle sue comunità, combattendo ogni nuova forma possibile di servitù.»
L’opposizione consiliare ha naturalmente partecipato alla seduta. Presenti i consiglieri Mariano Gala, Daniela Dessena, Ester Fadda, Mattia Uccheddu e Alberto Fois, che hanno offerto un importante contributo al dibattito: «Dobbiamo certamente garantire la transizione energetica, ma senza finire come al solito nelle mani della speculazione economica – commenta il consigliere Alberto Fois – nessuno può pretendere dai sardi che come sempre diano tutto se stessi per coltivare interessi degli altri. La discesa delle grandi multinazionali dell’energia assomiglia molto alla discesa dei grandi concessionari delle miniere dei primi del Novecento, quando i minatori sardi morivano all’età di 33 anni e invece qualcun altro dall’altra parte del mondo si arricchiva. Dobbiamo imparare a pensare che un sacrificio sulla nostra casa, in Sardegna, debba essere fatto per noi e non per gli altri perché non può essere accettabile che ancora una volta qualcuno venga a lucrare sulla nostra terra. E questo partendo dal presupposto che saremo comunque costretti a sacrificare parte del nostro territorio, perché è la storia che ce lo chiede. Il nostro gruppo saluta positivamente questo ordine del giorno, che è solo una goccia del nostro mare: la speranza è fare fronte comune, facendo sentire la nostra voce».
Intanto, giovedì 25 luglio, alle 19.00, presso il giardino della Torre Canai, il comune di Sant’Antioco organizza un incontro aperto a tutti per parlare di transizione ecologica giusta e contro la speculazione energetica, con la partecipazione dell’attrice Caterina Murino, nata a Sant’Antioco, tra le animatrici del movimento sardo e trasversale che si oppone alla speculazione.
Interverranno: Ignazio Locci, Stefano Rombi e Antonello Puggioni, rispettivamente sindaci di Sant’Antioco, Carloforte e Calasetta; Graziano Bullegas – Presidente di Italia Nostra, e Salvatore Obino – Comitato no speculazione energetica Carloforte.
Modera Maria Grazia Demontis, del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica.
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