E’ iniziato oggi, a Guspini, il festival “Bimbi a bordo”
Il battito vitale, l’ascolto, il ritmo nella tana: a inaugurare la XII edizione del Festival Bimbi a Bordo sono – come sempre – tantissime attività laboratoriali, incontri, presentazioni di libri e narrazioni sonore, molte delle quali dedicate alla primissima infanzia: dalla gravidanza, alla fascia 0-6 anni che, quest’anno, è stata volutamente potenziata per dare maggiore spazio alle attività delle famiglie con bimbe e bimbi piccini. I suoni del bosco durante le camminate, l’orecchio teso a cogliere il ritmo della natura e la sinfonia dei suoni circostanti, la tana come dimensione circoscritta e accogliente come il grembo materno: gli spazi della Miniera di Montevecchio e della suo paesaggio circostante sono perfetti per l’esplorazione del tema scelto per questa edizione. Il Ritmo – durante la giornata odierna – sarà declinato in ben 80 incontri.
Questa mattina – per la formazione adulti – hanno aperto la giornata inaugurale i professori e direttori scientifici del Festival BAB Martino Negri e Francesco Cappa, che hanno spiegato la scelta del tema e dell’esplorazione di questo anno durante una lectio magistralis: «Ritmo, il cuore del narratore, il battito del lettore».
I due docenti della Bicocca hanno spiegato al pubblico presente alla lezione come il Ritmo sia la chiave e il cuore segreto di ogni narrazione. Il mondo di oggi – nel quale siamo immersi anche senza averne totalmente contezza – è costruito da una potentissima narrazione fatta di immagini che hanno anche una forza deformante della realtà ma soprattutto condizionante e vincolante.
La stessa forza che ritroviamo, per esempio, negli albi illustrati.
«Il ritmo – hanno spiegato Martino Negri e Francesco Cappa – può essere percepito con svariati sensi, quindi per esempio con gli occhi e non solo con le orecchie. La stessa storia può essere narrata con differenti stili, e dunque diversi ritmi. Il ritmo comunque organizza il progetto della storia che si vuole raccontare e ci costringe ad ascoltare una voce o seguire il movimento di un segno, invitandoci a una sosta, a una riflessione. Ma, soprattutto, il ritmo ci conduce verso il senso di ciò che stiamo leggendo o ascoltando o guardando. Esiste, infatti, una relazione strettissima tra ritmo, immagine e narrazione, con il succedersi ordinato di parole, forme, luci, ombre, pieni e vuoti, suoni e silenzi, azioni e pause.»
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