23 December, 2024
Home2024Agosto (Page 17)

E’ un’Iglesias dalla fortissima impronta sudamericana quella che si raduna lunedì 5 agosto, alle 17.00, al campo ex Casmez con il confermato tecnico Giampaolo Murru. La società guidata dal presidente Giorgio Ciccu ha operato con largo anticipo sul mercato, confermando 7 dei protagonisti della scorsa stagione ed inserendo ben 11 volti nuovi, con 7 argentini e 1 uruguayano.

I 7 confermati sono: Mattia Pitzalis (2000), Francesco Doneddu (2004), Gianluigi Illario (1996), Mauricio Bringas (1996), Edoardo Piras (2004), Nicolas Martin Capellino (1989) e Antony Cancilieri (1998). Con loro tre giovani cresciuti nel vivaio: Lorenzo Angioni (2007), Bryan Mancini (2008) ed Alessandro Crobeddu (2007).

Gli 11 volti nuovi sono: i due portieri Adam Idrissi, dal Bosa (2000) e Mirko Atzeni, dall’Atletico Uri (2002), entrambi ex Carbonia; i difensori Santiago Brailly, argentino (2000) e Andrea Carta (1992), anche loro ex Carbonia, Sebastián Lamacchia (1986), argentino di ritorno a Iglesias, l’ultima stagione alla Villacidrese, e Juan Martin Elias Celli (1993), argentino proveniente dal San Cataldo, Eccellenza Basilicata; i centrocampisti Renzo Agustin Grasso (1990), argentino proveniente dal Leonfortese, Eccellenza siciliana e Guillermo Rizzi (2000), uruguayano proveniente dalla Dro Cavedine Calcio 2022 Eccellenza della Basilicata; gli attaccanti argentini Franco Nicholas Chacon (1996), proveniente dall’ASD Città di Lenola, Promozione laziale, José Ezequiel D’Angelo (1989) e Ugo Martin Di Santoro (1990).

La rosa non è ancora completa, nelle prossime settimane dovrebbe essere integrata con 2-3 inserimenti.

L’obiettivo dell’Iglesias è molto ambizioso: competere con le squadre più attrezzate del girone, tra le quali spiccano Budoni, Monastir e Tempio, per la promozione in serie D!

Giampaolo Cirronis

Il lungo tour europeo (34 date) di Sting 3.0 2024 si è concluso ieri notte con un concerto straordinario alla Forte Arena. La prima è stata Dresda, in Germania, seguita da quelle in Croazia, Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Lituania, Estonia, United Kingdom, Irlanda, Francia, Grecia, Netherlands, Svizzera, Belgio. Ieri sera è andata in scena una vera e propria masterclass in un’atmosfera da sogno, sotto il cielo stellato di Pula. Sting ha incantato i 5.000 della Forte Arena per circa un’ora e quaranta. Sting è una perla rara del panorama musicale mondiale, con le sue bellezze, scenica, acustica, vocale, una presenza semplice ma straordinaria, con una voce di velluto che accarezza l’anima del pubblico.

Sting si è esibito in trio, con il chitarrista argentino Dominic Miller, classe 1960, musicista di eccelse capacità tecnica e interpretativa, con Sting dal 1991; e con il batterista Chris Mass, lussemburghese che vive a Londra dal 2005 e che durante la pandemia è stato coinvolto da Sting. Lui grato ed eccitato, ha subito accettato di partecipare a questo tour e ha suonato con un entusiasmo travolgente.

Questo tour è stato una reminiscenza della lunga carriera dell’artista, un viaggio straordinario per uno Sting che ha saputo coinvolgere il pubblico che, pure essendo comodamente seduto, ha saputo trovare spazio nella grande Arena per ballare. A 72 anni Sting rimane particolarmente performante, ha superato se possibile se stesso, tra un brano e l’altro salutava il pubblico, interagiva descrivendo qualche brano e coinvolgendo gli spettatori delicatamente tra un brano e l’altro in italiano, muovendosi sul palco con una grazia felina e ammaliante, una performance precisa, semplice e ricca allo stesso tempo, degna di un’incisione live. Hanno suonato tutti e tre creando un’atmosfera indimenticabile, i suoni erano puliti e per i 5.000 spettatori della Forte Arena è stato come vivere un sogno.

Nella parte finale del concerto, Sting ha salutato e ringraziato il pubblico, inchinandosi a lui, e ha suonato come ultimo brano “Fragile” suonando la chitarra.

Manola Cirronis

 

 

Lunedì 5 agosto, a Villacidro, terminano le celebrazioni dedicate a San Sisinnio: il commiato dalla festa avverrà nel centro abitato.

Celebrazioni religiose

Lunedì 5 agosto, alle 19.00, Santa Messa, nella chiesa parrocchiale di Santa Barbara.

Al termine, 19,45, avrà luogo la solenne Processione per le vie del paese, “S’Inserru“, con il simulacro del Santo trainato da un giogo di buoi proveniente da Domusnovas, dal gruppo folk Gippi, associazione San Sisinnio Martire tradizioni popolari, dalla Banda musicale Santa Cecilia di Villacidro, del Gonfalone e dalla Confraternita del Santo Rosario.

“S’inserru” è l’atto finale con il quale si chiudono i festeggiamenti religiosi (itinerario: Chiesa parrocchiale, via Parrocchia, via Stazione, via Regione Sarda, via Roma, piazza Zampillo, Chiesa parrocchiale).

Intrattenimenti civili

Lunedì 5 agosto, a partire dalle 22.00Caos 90 Live, spettacolo finale di chiusura, al parco Brigata Sassari. La serata si fregia del titolo di Festival anni 90 più grande in Italia e si preannuncia indimenticabile, in compagnia dei grandi protagonisti della dance anni ’90: con Eifell 65 – Marvin & Prezioso – Carolina Marquez – Dj Kubik – Cire.

 

Martedì 6 agosto, alle 18.00, al Lido Didobeach (Lungomare San Nicolò) di Buggerru, si terrà la presentazione di “Psicoanalisi e Bambini – Vademecum per i genitori”, il nuovo libro di Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista, Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana. L’opera, edita da Carena Editore, è disponibile in libreria su ordinazione e nei principali store on line.

L’arrivo dell’estate porta con sé giornate calde, soleggiate, con attività di svago e giochi all’aperto per i bambini, ma negli ultimi anni è anche oggetto di maggiore attenzione per gli effetti dei cambiamenti climatici con particolare riferimento proprio ai bambini che, a causa del loro corpo in fase di sviluppo, sono più esposti ai rischi derivanti dal caldo estremo, dall’inquinamento atmosferico e da eventi climatici eccezionali, come siccità, inondazioni, tempeste e uragani. Ma quali sono in particolare i rischi per la loro salute? E come possiamo proteggerli sia in casa, che all’aperto da queste ondate di calore e variazioni di temperature? Quali attività ricreative e di sport sono più indicate in questo periodo dei più piccoli? In che modo i genitori possono intervenire in modo efficace? Di questo e molto altro parlerà Adelia Lucattini alla presentazione in programma a Buggerru.

Si ricorda un poeta per ritrovare valori ed ascoltare in emozioni e versi la profondità di cuore dell’esistenza, con tutte le creazioni personali espresse e rappresentate nella suggestione della “funzione poetica”. La poesia comunica suggestioni e riflette i significati di ogni vita e di ogni vivere con la potenzialità selezionata della parola, mediata ed elaborata per essere trasmessa e fatta veicolare all’interno di un processo comunicativo che rivela l’intimo del poeta e la realtà.
E realtà dialogante, con se stesso e i sentimenti essenziali ed esistenziali, è gran parte della poetica sviluppata da Efisio Collu (Quartu Sant’Elena 1932 – Iglesias 2006). Trasferitosi bambino a Iglesias, iniziò ben presto a lavorare (condizione infantile assai frequente negli anni Quaranta e Cinquanta) e dover interrompere gli studi. Ebbe una significativa esperienza di emigrazione, che segnò profondamente anche la sua elaborazione poetica, evidenziata criticamente da Aquilino Cannas nelle pagine della rivista “S’Ischiglia” del gennaio 1980: «… Siamo infatti dinanzi a un testimone del dramma dell’emigrazione. Dell’emigrato che prende coscienza del suo stato, dell’ingiustizia sociale che lo ha proscritto dalla sua terra, che lo condanna alla disperazione. Una vicenda umana, dunque, che si consuma in un arco di nostalgie e di angosce, e che coinvolge tutti gli affetti, che si alimenta di ribellioni e di rassegnazione, e che apre al canto caricandosi di tutte le tensioni riflesse nella voce della madre, o verso la stessa sua terra che non è più la stessa». Una Sardegna dove «risuonano solo passi di gente che non ritornerà più». Successivamente si dedica al commercio itinerante tra le diverse e amate località del Sulcis Iglesiente.
Numerose le sillogi pubblicate – con prefazioni prestigiose di Fernando Pilia, di Matteo Porru, di Enrico Cabiddu e Leonardo Sole – dal Collu in lingua iglesiente: Su soli strangiu (Edizione 3T, Cagliari, 1978), S’urtimu meli (Edizione 3T, Cagliari, 1980); Sa matta de su tempus, Ouverture po dexi balladas, Amai ti depu amai, tra il 1984 e 1985 per le Edizioni Ramagraf di Iglesias, e le raccolte Prima de a mengianu (1990) e Vu cumprà (994) per le Edizioni Cte di Iglesias. Nel 2004, nella sua nativa Quartu Sant’Elena trionfa al premio “Michelangelo Pira” e la silloge , titolata Coment”e un’arriu, verrà pubblicata nel 2006 da Tema a Cagliari; la giuria aveva riconosciuto “l’eterno dialogare del poeta con se stesso”, in una caratterizzante “fusione tra paesaggio e sentimento” e l’impiego di un “linguaggio asciutto e dolente, alieno da rimpianto”.
Il prestigioso critico, e uomo di cultura letteraria qual era Nicola Tanda, considerava la poetica di Efisio Collu «di una originalità sorprendente e di una modernità tanto attuale»; un amalgamo di «lirismo amaro, senza miele, di un accorato e asciutto lamento che esalta le sofferenze dei poveri e degli emarginati, di nostalgie per i sogni tramontati e di consapevolezza per un impegno civile, sociale e umano».
A Efisio Collu, riconosciuto tra i cittadini iglesienti illustri, la Città di Iglesias, nel 2016, gli ha intitolato la piazza del Centro Culturale e collocato una targa per iniziativa dell’associazione culturale Logos, fondata e presieduta dalla poetessa Marinella Sestu, e con il patrocinio del Comune.

Coment’e un’arriu

Solitaria coment’e un’arriu,
casi lòmpiu a sa foxi de sa vida mia
s’innestat in s’orrorosa sa notti chene acabu.
S’indi andat da suncunas a s’inv’ingurtiri
intru de is orus desertus de su disimparu.
Totu’ is canzonis mias facci a su mari nieddu
s’inci portat cun su turmentu de una musica lèbia
aguantada in vida cun is ogus de sa billa;
buccali de una boxi de meli e de prantu.
Arrìu
no m’hap’a perdiri prus a ti castiai
mentras curris a su spentumu de is acabus,
segau a ferrus de su sonniu e de is amostus.
Mi ‘ollu preniri su coru de froris e sprabaxai
mentras ti perdu in fua cun sa musica tua.
E bosatrus
no m’indi pigheas su soli de is ogus
nemancu cun su prantu de una nui passillera
e lassai chi dogna nea bengat a mei
coment’e un’isposa.

Fuedda

Fuedda,
ma fuedda a pagu;
e chi intrit sa boxi tua
chen’’e zerriai.
Ascurta:
s’aria est prena de boxis.
Chini podit narri
cal’est sa boxi tua,
si nisciunus prus ascurtat!?
Fuedda,
ma fuedda a pagu;
a ita serbit zerriai
e fai su biccicconi
in signu de forza,
si ses ominis chi no contat,
chen’’e passau;
chen’è benideru
chen’’e presenti?
Fuedda
ma fuedda a pagu;
cun chistionu seguru,
chen’’e zerriai,
ne zicchirriai sa bucca
e ne cun boxi spantada;
di pustis dì,
ma chen’’e ti firmai;
po ndi scidai sa storia,
po un’atru incras.

Stiddieddu

Stiddieddu chi tremis
e curris
imbriagu in su filu
finzas a ti perdi:
affannu e speranza
de s’anima mia,
finzas a s’urtimu
pendi-pendi.

Accosta o fradi

Accosta o fradi!
Beni accant’’e su fogu…
E cantu hasi camminau
tui pudu
in su frius de sa storia
cun sa bertula prena
de abettus e de prumissas?…
Ahiò! Ca moveus impari!
Andaus in circa
de unu mengianu diversu:
chi non si siat prus de alimentu
custu si domanadai marigosu.

Pungi o spina

Pungi o spina
siast ‘e monti
o siast ‘e pranu …
Pungimidda ancora
e prus forti:
faimi ‘ntendiri
ca seu torrau.

Vù cumprà

Incrubu sa schina casi a toccai sa terra
carrigu che’ una matt’e mangrovia in sa spund’e su Niger;
arrefudau in i’ seculus,
cun s’anima sola
camminu in sa jungla velenosa de sa cittadi.
Sa brenti, sbuida, mi sonat
che croccoriga siccada po is tam-tam
chi una borta biaxant in sa Savana.
Bivu
ma su surcu miu est giai stetiu signau
cun is cadenas e sa frusta de su “Karibu” biancu.
Bengu de sa terra de is datteris e de is cocodrillus,
aundi is dìis “atomicas” allarnpant su coru;
aundi is nottis appena alluttas, tremint fogus

in is ogus de is mammas ch’interrant is :fillus.
Dì e notti
bandu circhendi riscattu po su color’e sa peddi
offerendi cannacas, arrelogius e accendinus a sa genti
chi mi sighit cun castiadas suspettosas
chi mi pesant in i’ zigumus abbumbaus
e in sa pezza stanca morta.
Seu unu “karibu” nieddu, senz’e perdonu
portu ainnantis sa sorti mia dolorosa
cantendi “spirituals” a mesu boxi.
Unu centimetru a sa di
bandu ainnantis desolau coment’e una piroga
senz’e pisca, sanziau, e a rezzas mortas
cun sa vida chi mi sangunat de is murrus grussus
e de is cari.gas affannadas.
E sa boxi mia est spuma,
est tam-tam
e malva cun sudori;
est box’e aniu,
box’e pezza strumpada,
de schina spollinca
e de cadena tragada:
sa boxi mia est boxi:
est boxi di Africa!

Bentu Estu

Deu, in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Chen’e nai nudda
hapu cantau a pagu sa musica sua
cun s’aspa sonada de is fueddus mius.
Cun su fosili in s’ ‘azzichidu:
surda sa genti,
surda sa mattixedda,
surdu s’arriu bessiu.
Deu, in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Cainu curriat avattu a Abeli, abboxinendi
nd’arziada de dogna parti.
Strumpada is femminas, is pipias spolincas
in is lettus, in is taulas, in s’argidda sudada

pighendinceddu coment’ ‘e una bestia arrabiada.
Nudda est abbarrau prus in su logu giustu,
scetti arrastu o prus de s’arrastu
de chini si fiat stimau.
E beniant a susu sordaus,
medas sordaus;
beniant a susu sordaus coment’ ‘e muaxa;
prus de sa muaxa,
ma medas prus pagu de is mortus boccius.
Deu in custu bentu mi ci seu sèzziu.
Hapu pappau,
hapu buffau,
hapu cobertu e dormiu tranquillu.
Ma apustis mi ndi seu scidau e hapu prantu .
A is peis de una domu arrumbiada,
a pizzus de sa perda sua niedda,
in s’arroga sua ammantada de ludu e de sanguini;
accanta de una femmina oberta,
accanta de unu pipiu mort’abbruxau,
accanta de unu sordau passau de balla
cun is ogus scarancaus,
su prantu miu disarmau.

Tienanmen

Piccioccus fidaus truncaus de su Dominigu
in su fogu goliardicu de una mai morta speranzia,
alimentaus de floris e floris chene cambu,
alimentaus in is ogus de s’urtimu basidu de sa terra,
mortus in s’illacanamentu de un’arrisiu stramancàu.
Coment’e un’arrìu de steddus e paris a un’unda
s’appiccheddat su sanguni di ‘osatrus de celu in su sbuidu
in circa de is coloris de s’amori po is coloris de sa vida
ancora non bivia in sa nea pipia.
Accabedda de morri! Accabedda!
E bosatrus mortus, torrendi! Torrendi innias
aundi hat a morri custu bentu de ballas e cingulus.

E tui, mamma terra
chi nei pesas a traballu custu Maju in s’atra perra de mundu
arendi a s’apprapidu su scurìu tùu in su coru miu:
comenti bolis chi innoi si scaresciat?
E tui puru Morti:
matta de tot’is ogus nostrus in pena,
hasi scurigau su celu puru a s’anima mia.
Tancada sa porta e is ventanas de s’arrenegu,
prus coidados de su fogu calicuna cosa m’abbruxat su tempu
su tempus chi abbarrat a su poberu fiori miu.
Unu scurìu furiosu nd’hat furau su soli a medas fillus:
tengu sidi de cussa luxi e de mei e totu po cumprendi.
Curzu, troppu curzu est totu cantu su chi bivit?
I est aici estremada sa morti chi si fait ghettai a pari.
Approntai unu fueddu chi bandit pustis su scaresci,
s’arrefudu de su prantu chi non prangit sa vida:
aici coment’e su prexu obertu sconnotu a s’aria libera.
Mi caminant aintru e deu puru no m’intendu prus bìu;
camminu e ascurtu cun issus ma su coru insoru est studau:
a Tien-An-Men, arrosa est sa luxi, prantu totu s’arrestu.

Candu accanta m’as abbarrai

Candu
accanta m’as abbarrai
cun cussu corpus lebiu
de coronamentus
chi immaginariu e vergini
profumu mandat,
gosendi e penendi
po su essiri tuu dilicau,
su sanguini miu alluinau
aintru de is ogus tuus nieddus
a cambiai i’ sonus de sa passioni.
In is lavras tuas finis
totu s’abbramiri de is basidus
chi m’ant abbruxai.

E insaras,
tui pudu ti nd’as a pesai a bivì
cund’unu coru mannu de palpitus;
a su sprigu
chen’ ‘e prus nudda domandai;
chen’ ‘e prus strumpai
su passu a sa vida mia,
aundi sa boxi tua intrada,
finas a s’ossu de s’anima,
laru arrembombu si fait
ind’unu celu chen’ ‘e bessidas.

 

Dopo il grande successo del primo concerto della scorsa domenica, prosegue l’ottava edizione della rassegna musicale “I tramonti di Porto Flavia”, anteprima estiva del Festival Internazionale di Musica da Camera (in programma ad autunno ad Iglesias). La manifestazione, organizzata dall’associazione Anton Stadler, sotto la direzione artistica di Fabio Furia, bandoneonista e compositore, avrà luogo nello spazio antistante l’ingresso dell’ex Area mineraria di Masua, dove i presenti saranno travolti, non solo dalla musica più raffinata, ma anche da un’incantevole ambientazione affacciata sul panorama costiero del Sulcis Iglesiente, davanti al maestoso Pan di Zucchero, lo scoglio più alto d’Europa.

Domenica 4 agosto, alle 20.30, in concomitanza con il tramonto, salirà sul palco l’Aïghetta Quartett, quartetto di chitarre classiche che domina la scena musicale internazionale da oltre trent’anni, composto da Francois Szonyi, Alexandre Del Fa, Philippe Loli e Oliver Fautrat per un concerto dal titolo “Echoes”. Il programma spazierà dal classico alla musica moderna, esplorando stili di musica come il flamenco, il jazz, la world music, con composizioni originali e trascrizioni di musica classica. Il quartetto eseguirà brani diversi tra loro che racchiudono in sé note classiche quali l’Ouverture de ‘Il Barbiere di Siviglia’ di Gioacchino Rossini e musiche più tradizionali come quelle del repertorio di De Falla, fino a rielaborazioni del repertorio spagnolo e gitano.

Sabato 3 agosto, a Serbariu, in piazza Chiesa, con inizio alle 20.30, si svolgerà il tradizionale appuntamento con la Sagra de su Sitzigorru, giunta alla sua decima edizione. Un evento conviviale, di aggregazione, socializzazione e partecipazione, che si inserisce nell’ambito del cartellone di eventi “Estiamoinsieme 2024”.
E’ previsto un menù a base di gnocchetti alla campidanese, lumache al sugo, pane, dolce, vino o acqua. Su richiesta si possono ordinare patatine fritte o raviolini fritti. A seguire musica con Dj Lady Manu.

Sulle note di Schumann, Poulenc, Prokofiev, Beethoven e di composizioni inedite eseguite da giovani e promettenti musicisti sardi è andata in scena ieri, nella cornice di piazza Pilar a Villamassargia, la rassegna “Notturni contemporanei”, inserita nel ricco programma di manifestazioni dell’estate massargese.
«Siamo lieti e onoratiha spiegato l’assessora della Cultura Sara Cambuladel fatto che dopo Cagliari, Sassari, Alghero e Nuoro, Villamassargia sia stata prescelta per uno spettacolo di questo livello a cui abbiamo aderito con entusiasmo.»
I conservatori Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari e Luigi Canepa di Sassari hanno offerto un saggio della loro produzione artistica grazie ai propri talentuosi studenti, con un programma caratterizzato dall’esecuzione di nuovi lavori scritti appositamente per la rassegna.
Sul palco, in quello che si è rivelato un concerto moderno e spirituale allo stesso tempo, si sono così alternati Giulia Marongiu al clarinetto, Alessandro Mezzorani al pianoforte e Walter Masala al pianoforte con Gianluca Deiana al sassofono che hanno incantato il pubblico sia con brani classici e conosciuti sia con brani originali composti da Alessio Meloni e Marco Lizzeri.
«In una piazza animata da adulti seduti ai tavoli e bambini intenti a giocare, abbiamo voluto proporre uno spettacolo di questo tipo, incardinato nella nostra quotidianità, proprio per permettere a tutti di ascoltare. La cultura musicale può essere infatti trasmessa anche con queste modalità», ha spiegato l’assessora Sara Cambula.

Volevo esprimere il mio rammarico riguardo il mio ultimo intervento sul giornale del mese scorso. Intervento che riguardava i problemi legati al lavoro, alla sanità e ai problemi relativi agli anziani.
Da quello che ho potuto constatare a nessuno interessa il problema, scivola addosso a tutti e fanno finta di niente come se a loro non li riguardasse nemmeno.
Spero che mai abbiano bisogno di essere accuditi o che necessitino di visite urgenti, come sta scendendo ai cittadini del Sulcis Iglesiente e dell’isola in generale.
Continuiamo ad avere lungaggini sulle visite con tempo di mesi, o addirittura nei casi più gravi anni.
Per non parlare di chi recrimina giustamente di avere necessità di visite per invalidità civile o leggi 104.
Si sa benissimo di chi stiamo parlando, Regione, assessorato sanità, comuni, assessorato specifico, assistenti sociali, enti ospedalieri, e chi più ne ha più ne metta.
Sembra quasi un’orchestra diretta da un grande maestro di musica, tutti uguali, che suonano la stessa musica.
Sembra una chitarra che suona sempre più piano, quasi che non vogliano che noi sentiamo ma che loro tutti sentono benissimo e lasciano trascorrere il tempo attaccati alla loro poltrona senza far nulla.
Certo è bello fare manifestazioni estive in tutti comuni per attirare il turismo ed è giusto perché per il nostro territorio serve anche quello, ma se ai turisti dovesse servire una visita medica con urgenza, dove li mandiamo considerando le condizioni dei nostri ospedali, dei pronto soccorso o delle guardie mediche?
Quando è che si prenderanno seri provvedimenti?
Quando mostreranno le palle, lasciando perdere il colore politico assumendosi l’onere di protestare contro un governo regionale che non assume personale?
Governo regionale che non paga come si deve un professionista e che lo sta costringendo a saltare il mare in cerca di un lavoro retribuito correttamente.
Quando il governo regionale si deciderà di prendere in mano la situazione in modo da assumere la responsabilità per smaltire tutte queste visite arretrate, diritto dei cittadini che pagano regolarmente le tasse e che non vedono i loro diritti che gli spettano ma solo doveri?
Quando il governo regionale si prenderà la briga di occuparsi degli anziani, abbandonati a loro stessi e lasciati soli senza assistenza?
Chi si preoccupa di quelli che non possono svolgere quotidianamente le loro faccende, anche quelle più piccole e che non possono pagare perché hanno pensioni così basse che non basta neanche a finire il mese?
Poco tempo fa c’è stato il direttore sanitario del Sulcis Iglesiente assieme all’assessore regionale, a cui è stato chiesto un incontro specifico da Cgil Cisl Uil, proprio per parlare di questi problemi.
Siamo stati completamente snobbati. Ma cosa dobbiamo fare per farci sentire?
Il Sulcis è nominato per le manifestazioni e gli scioperi, proprio qui, infatti, hanno iniziato le prime proteste di sciopero.
Sono passati tanti anni e tanti scioperi, ma non è cambiato nulla!
Pertanto, a nome di tutti i cittadini esasperati e che non sanno più cosa fare, chiedo di organizzarci e deciderci per fare una lotta comune affinché questo problema venga preso in considerazione e risolto definitivamente.

Lorenzo Spiga

Segretario FNP Sulcis Iglesiente

 

Sono circa 600 i posti in più messi a disposizione dal Regionale di Trenitalia – in condivisione con Regione Sardegna e Comune di Iglesias – per raggiungere in treno Iglesias in occasione del concerto di Achille Lauro.

Come successo anche per altri importanti eventi musicali anche in questa occasione Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane, integra con 2 treni straordinari il programma ordinario per consentire a tutti i fan del cantante di raggiungere la città mineraria.

I treni straordinari, entrambi di ultima generazione, che permetteranno di arrivare a Iglesias in tempo utile per raggiungere e tornare dal concerto sono acquistabili su tutti i canali di Trenitalia a partire dal 3 agosto.

Treno Origine Ora partenza Destinazione Ora arrivo Fermate intermedie Periodicità
23034 CAGLIARI 18.44 IGLESIAS 19:40 Elmas Aeroporto 18:49/50- Cagliari Elmas 18:52/53 – Assemini 18:57/58 – DECIMOMANNU 19:03/04 – Villaspecios Uta 19:07/08 – Siliqua 19:17/18 – VILLAMASSARGIA D 19:29/31 circola il 3/08/24
23013 IGLESIAS 01:30 CAGLIARI 02:28 VILLAMASSARGIA D 1:38/40 – Siliqua 1:50/51 – Villaspecios Uta 1:58/1:59 – DECIMOMANNU 2:04/05 – Assemini 2:09/10- Cagliari Elmas 2:14/2:15 – Elmas Aeroporto 2:18/19 – Cagliari S.Gilla 2:23/24 circola il 4/8/24