23 December, 2024
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La poesia è tra i tanti doni di scrittura che il compianto Paolo Pulina (Ploaghe 1948 – Pavia  2024) ha prodotto ed elargito con generosità, riscuotendo sempre crediti di grande considerazione.

La sua competente, appassionata e disponibile attenzione per l’arte della poesia ha significato anche la valorizzazione o la riscoperta di diverse voci e  forme poetiche della tradizione sarda (gosos, atitidos, etc.) e dell’attualità lirica  in limba ed in italiano. Significativo interesse poetico, già espresso in età giovanile con il saggio “La poesia dialettale in Sardegna negli anni 1963-1965”, e premiato nel 1966 all’undicesima edizione del “Città Ozieri”. Il saggio, con la “storica” intervista-conversazione al poeta Giommaria Pulina ‘Ranzolu’, venne pubblicato nel 1982 dalla Nuova Tipografia Popolare di Pavia.

Paolo Pulina, figura di intellettuale e attiva personalità nel mondo dell’emigrazione sarda organizzata, ha vissuto pienamente e intensamente l’attività pubblicistica; innumerevoli le pubblicazioni di carattere storico, saggistico e letterario relative a Ploaghe, la Sardegna e la provincia di Pavia. 

Da custode e conoscitore del patrimonio poetico degli autori ploaghesi, si è prodigato ad alimentarne la conoscenza con studi critici, articoli biografici e le ricorrenti mirate citazioni e ricordi nei suoi molteplici volumi di memorie su Ploaghe e Logudoro. In assoluto disinteresse alla “materialità” ha lavorato con totale impegno alla valorizzazione e tutela della limba, facendo veicolare complessivamente tutta la poesia delle diverse parlate dell’Isola. Particolarmente attento, e non poteva essere altrimenti, ai poeti di Ploaghe: Lorenzo Ilieschi, Foricu Paba, Antonio ‘Giorgio’ Satta, Antonio Spensatellu, Elias Busellu, Giommaria Pulina ‘Ranzolu’, Antonio Michele Salis, Baingio Sini, Salvatore Budroni, Gerolamo Zazzu, Luca Mele e ai popolari aedi locali dell’Ottocento (Francesco Brandino, Francesco Fais, Luigi Marongiu, Gavino Luigi Salis).

Da poeta è stato interprete razionale e sensibile nell’immaginare versi a misura e nel metro dell’umanità; creati come elementi di senso, tra sonorità e ritmi, da collocare nel rapporto di equivalenza tra significanti e significati. Una democrazia di parole “ordinate”, i suoi versi dal linguaggio vitale e dinamico, per costruire le operazioni della poesia ed offrire un messaggio e un orientamento critico da sviluppare nel segno della memoria storica e culturale.

Di assoluto valore poetico i componimenti contenuti in “Versi d’occasione e testi per canzoni”, il titolo della silloge poetica in cui ripercorre con puntuali riferimenti storici e personali gli eventi che vanno dal 1993 al 2020; l’occasione è spesso l’augurale componimento per le più  importanti festività che caratterizzano il calendario. 

Il volume, quarantaduesima perla nella “Piccola collana di memorie” della “Soter Editrice” di Villanova Monteleone, ideata da Salvatore Tola e curatore della presentazione, è opera capace di catturare l’attenzione con l’energia di versi che contemplano l’esperienza della quotidianità e l’attraversamento fiducioso verso i sentieri del divenire; l’autore comunica la parola poetica come segno profondo di sé per gli altri, tesse un inno al presente e alla memoria con componimenti che scandiscono il tempo e lo scorrere degli anni ricchi di eventi personali e collettivi.

Il titolo, che sottolinea il genere di elaborati “d’occasione”, non è certo riduttivo, direi invece un arricchimento e segno ulteriore della genuinità e istintività poetica, raffinata e colta, che caratterizza gran parte dei versi della silloge di intensa testimonianza  ed umanità.

I “testi per canzoni”, come da titolo e pubblicati bilingui, sono quelli noti di Nuraghes e monumentos de Pavia, Sardos semus fintzas nois (è auspicabile che ora diventi l’inno ufficiale de sos disterrados, come sognava lo stesso autore), Pro sos mortos de Buggerru 1904; musicati e cantati da Antonio Carta hanno dato vita ad originali ballate nello stile cantautorale. La forza testuale e realistica, sostenuta da ricchezza di immagini, donano versi di alto senso sociale e storico che “rompono il silenzio” su degrado artistico ed archeologico, su rivendicazioni identitarie e memorie storiche. 

Paolo Pulina, nell’unica sua pubblicazione lirica, propone anche le traduzioni in sardo del Logudoro l’universale testo Imagine (Immàgina), di John Lennon e l’intramontabile ed emozionante La canzone di Marinella (Sa cantone de Marinella), di Fabrizio De André. È doveroso evidenziare che l’opera poetica di Pulina si presenta come libro tipograficamente valido: coglie e garba subito per il suo formato pratico-tascabile con ottima rilegatura e sovraccoperta in carta avoriata; per caratteri e grafica realizza un senso di grande cura e l’amorevole impegno lavorativo del sapere artigianale… che tanto apprezzava! La selezione delle composizioni, pubblicate e proposte all’attenzione, evidenziano anche attraverso i versi il primario impegno e “missione” del poeta per il mondo dell’emigrazione sarda. Caratterizzazione e segno distintivo di tutta la vita di Paolo Pulina. 

Cristoforo Puddu

Si chiude con una partecipazione di quasi 120 musicisti in 30 concerti e diverse location il 24° Festival Internazionale “Musica sulle Bocche”, manifestazione ideata da Enzo Favata e organizzata da Jana Project che punta da sempre il suo sguardo sui nuovi linguaggi musicali e sulle sonorità “diverse” provenienti da diverse parti del mondo. Da Lituania, Ungheria, Germania, Giappone, India, Slovenia, Argentina, Marocco, varie parti d’Italia e l’immancabile Sardegna, si sono alternati concerti organizzati in cornici scenografiche uniche, per far rivivere il significato della commistione tra Uomo, Arte e Natura.

Dai concerti all’alba fino ai tramonti nel belvedere del castello di Castelsardo o dell’isola dell’Asinara, ai conventi, rocche e monumenti storici di Chiaramonti, Ploaghe, Tergu, Bulzi, alle spiagge, foci del fiume o più semplicemente palchi da concerto nel cuore di Alghero, il festival diffuso ha orientato l’attenzione di un pubblico diversificato su una musica condita di storia, emozione, talento e partecipazione, coinvolgendo artisti che, frequentando l’intero periodo della manifestazione, si sono trovati anche ad improvvisare insieme entusiasmanti performance. Come nel caso della violoncellista della ECM Records Anja Lechner, insieme ai componenti del progetto “Atlantico”, riuniti dopo 25 anni, o come la vocalist premiata a Bollywood Bindhumalini Narayanaswamy, che ha cantato con il gruppo pugliese Kalàshima, formazione che reinventa la tradizione rituale del tarantismo con un mix di massicce dosi di elettronica e beat lisergici, melodie originali e atmosfere folk.

«Un festival prefestivo, in attesa di festeggiare il nostro quarto di secolo di attivitàha commentato Enzo Favata per continuare ad offrire ad un pubblico più vasto e in location suggestive un caleidoscopio di eccezionali proposte musicali lontane dall’ambito mainstream ma altamente comunicative.»

 

Era il 9 agosto 2024 quando “mani ignote” hanno attentato col fuoco il Parco Archeologico di Monte Sirai. Un vasto incendio, partito da un rogo, dalla zona di Flumentepido, ha scavalcato la strada e, a causa della fitta vegetazione, è salito velocemente sul Monte Sirai. Sul posto sono intervenute numerose squadre a terra, un elicottero proveniente da Pula e due Canadair. Paura per il personale in servizio, che è stato prontamente evacuato dai vigili del fuoco, fortunatamente, in quel pomeriggio, non erano presenti visitatori. Nei giorni successivi, sono state attivate operazioni di bonifica da parte dei volontari della Protezione civile e del Corpo forestale.

L’area archeologica non è stata “colpita” dalle fiamme, ma tutto intorno al complesso e alla zona ristoro, da quel terribile pomeriggio, regna uno scenario dai toni grigi e neri, che “prepotentemente” hanno preso il posto delle tonalità verdi tipiche della macchia mediterranea.

Appena scendi dall’auto, ad oggi, ti assale l’odore acre e distruttivo del fuoco ed i primi sentimenti che affiorano sono tristezza mista a rabbia, incomprensione, impossibile capire come non si possa avere rispetto per la natura, per la storia che il sito archeologico racconta. Le zone bruciate si alternano a quelle che ancora brillano di un verde sano e libero di crescere rigoglioso.

Arrivando in cima, le emozioni si mescolano e vagano tra dispiacere e meraviglia, così come racconta una famiglia veneta in visita presso il Parco venerdì 23 agosto: «Non eravamo mai venuti, salendo e cominciando a vedere le ampie zone bruciate, abbiamo provato un grande dispiacere che poi è stato sostituito dalla bellezza che questo sito ancora narra, peccato però che oltre al bruciato ci sia un’altra cosa che rovina il panorama di questa terra meravigliosa: le pale eoliche! Peccato non poter andare anche noi a votare contro…»

Nonostante tutto, il Parco archeologico già dopo qualche giorno è stato riaperto al pubblico che ha ripreso a visitarlo e ad apprezzarne il valore a livello storico e culturale.

Monte Sirai è un altopiano edificato dai Fenici di Tiro, provenienti da Sulci, oggi Sant’Antioco. La storia di Monte Sirai inizia nel 1962, quando un ragazzo di Carbonia, città ai suoi piedi, Antonio Zara (allora 16enne, recentemente scomparso all’età di 78 anni), ritrova una stele del Tofet con una figura femminile scolpita. Nel 1963, dopo ulteriori sopralluoghi, iniziano gli scavi che procedono affiancati a vari studi e primi riconoscimenti dal punto di vista archeologico.

L’insediamento punico acquisisce con gli anni un valore crescente per via delle testimonianze archeologiche, ma anche del valore paesaggistico a livello ambientale. L’insediamento comprende l’abitato, la necropoli ed il Tofet che si affacciano su un panorama mozzafiato, ad oggi in parte disturbato dalle zone arse e dalla lunga fila di pale eoliche.

Quel che ci si auspica è che, di fronte ad un simile oltraggio, viste le dolorose conseguenze, nessun’altra mano incosciente possa compiere un gesto simile, una villania che offende la natura e tutti gli uomini che lottano per preservarla, mettendo a repentaglio la propria vita.

Nadia Pische

Cinque goal della nuova Iglesias di Giampaolo Murru ieri al campo ex Casmez nell’allenamento congiunto svolto con il Cagliari Under 18. La squadra allenata da Giampaolo Murru è scesa in campo con il peso sulle gambe dei primi 18 giorni di preparazione, iniziata il 5 agosto. I goal portano le firme di Sebastian Lamacchia, Antony Cancilieri, Guillermo Rizzi e l’ultimo arrivato Francisco Alvarenga su calcio di rigore. Il secondo dei cinque goal è maturato su autorete. Giampaolo Murru, nell’arco dei due tempi, ha impiegato tutti i calciatori a sua disposizione.

La rosa è ancora in fase di formazione con le liste di trasferimento aperte (lo saranno fino al 30 settembre). E’ intendimento della società guidata dal presidente Giorgio Ciccu, integrarla con due-tre inserimenti, per portarla a 21 unità. Gli obiettivi principali dovrebbero essere un difensore e un attaccante.

La squadra potrebbe disputare un secondo test a metà settimana (non ancora certo), in vista dell’esordio in Coppa Italia, in programma domenica prossima, 1 settembre, al Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia, per l’andata degli ottavi di finale, con la squadra di Diego Mingioni.

 

 

Primo test precampionato ieri a Villacidro, nel rinnovato impianto comunale, tra il Carbonia di Diego Mingioni e la Villacidrese di Renato Incani. La squadra biancoblù s’è presentata in campo reduce da 23 giorni di preparazione, mentre quella giallo celeste ha iniziato gli allenamenti all’inizio della settimana.

Da entrambe le squadre sono emerse interessanti indicazioni, in vista dei rispettivi campionato di Eccellenza e Promozione regionale. La partita è stata giocata sulla distanza di tre tempi di trenta minuti ciascuno. Nelle battute iniziali è stata la Villacidrese a sbloccare il risultato con il neo bomber sempreverde Mauro Ragatzu, classe 1982, giunto nei giorni scorsi a rinforzare la squadra campidanese reduce dai 45 goal realizzati con la Kosmoto Monastir tra campionato di Promozione e Coppa Italia, entrambe vinte dalla squadra allenata da Marcello Angheleddu.

Il Carbonia ha continuato a tessere la tela del gioco proposto da Diego Mingioni e dopo alcuni tentativi non concretizzati, ha ristabilito la parità allo scadere della prima mezz’ora di gioco, con un goal di Nicolas Ricci, a conclusione di una bella azione manovrata.

Nella seconda frazione di mezz’ora è emerso più chiaramente il differente livello di preparazione, oltreché tecnico, considerata la differente categoria, Mauro Ragatzu ha lasciato il campo e s’è dedicato a ripetuti giri di campo con due compagni (il nuovo portiere Fabio Toro non è sceso in campo) ed è stato il Carbonia a mantenere stabilmente il pallino del gioco, andando ripetutamente vicino al goal, soprattutto con Nicolas Ricci, Christian Mancini e Wellinton Caverzan, tre dei volti nuovi della squadra. La seconda frazione di gioco non ha registrato goal, mentre i due goal che hanno segnato il risultato finale di 3 a 1, arrivati nella terza frazione, nella quale i due tecnici hanno effettuato numerosi cambi, portano la firma di Lorenzo Sartini, rientrato al Carbonia dopo una stagione vissuta nel Cortoghiana in Prima Categoria, autore di una doppietta, prima con una deviazione sotto porta su assist di Nicolas Ricci, poi con una girata di testa imparabile su cross di Lorenzo Isaia.

La squadra di Diego Mingioni, dopo la giornata di riposo odierna, riprenderà gli allenamenti lunedì pomeriggio. Giovedì pomeriggio secondo test amichevole a Villamassargia, con la squadra di Alessandro Perra, che prepara l’esordio in Promozione regionale.

Domenica 1 settembre scatterà la Coppa Italia, sia in Eccellenza sia in Promozione. Il Carbonia giocherà in casa l’andata degli ottavi di finale con l’Iglesias; la Villacidrese giocherà l’andata dei sedicesimi a Guspini, il Villamassargia a Uta.

 

Fabio Toiro

Il 26 agosto, alle 21.30, cala il sipario sulla XIII edizione del Festival Culturale LiberEvento, al Nuraghe Seruci di Gonnesa, con l’autrice Licia Troisi, che parlerà in dialogo con lo scrittore Giovanni Fiabane del libro “La Luce delle stelle” (Marsilio 2024).

«È stata un’edizione del Festival Culturale LiberEvento straordinaria, non solo per il numero di appuntamenti e di ospiti proposti, ma soprattutto per la partecipazione e per l’entusiasmo mostrato dal folto pubblico che ci ha seguiti da inizio luglio fino ad ora: un lungo e stimolante viaggio nel mondo del libro e della cultura, in costante sinergia con la promozione del territorio del Sulcis Iglesiente», ha detto Maura Porru, project manager del festival.

«La strada della divulgazione culturale, che abbiamo scelto con convinzione e dedizione, non è certo in discesa: ci porta ad affrontare ogni giorno grandi sfide ed assumerci enormi responsabilità. Tuttavia, i risultati rivelano chiaramente che stiamo andando nella giusta direzione. La varietà dei temi proposti, le sinergie create, il calibro degli ospiti, ma anche il fascino dei tanti scenari scelti per Liberevento 2024, sono state le carte vincenti di questa edizione dedicata al tema “Confini”, che ha proposto tanti momenti di dialogo, riflessione, approfondimento e scambio reciproco, di cui tanto abbiamo bisogno. Per questo la grande macchina di LiberEvento è già al lavoro per la prossima edizione del festival», ha concluso Maura Porru.

 

Tutta la Sardegna piange Michele Murenu, il giovane agente del Corpo forestale morto ieri in un incidente stradale verificatosi a Santadi con l’auto di servizio, mentre si recava nelle campagne di Villaperuccio per  contribuire a spegnere un incendio.
Nono numerose le manifestazioni di cordoglio, tra queste quelle dei sindaci di diversi Comuni.
«A nome dell’ Amministrazione comunale e di tutta la comunità di Santadi esprimo cordoglio e profonda vicinanza alla famiglia dell’ Agente Forestale Michele Murenu che ha perso la vita in un tragico incidente stradale, mentre si adoperava a svolgere con onore e diligenza il suo servizioha scritto in un post su Facebook Massimo Impera, sindaco di Santadi -. Ci stringiamo con forza ai suoi cari e a tutti i colleghi del Corpo forestale.»
«L’ Amministrazione comunale e tutta la cittadinanza di Villaperuccio si uniscono con profondo dolore alla famiglia dell’Agente forestale Michele Murenu, rimasto vittima di un tragico incidente stradale mentre assieme ad una collega svolgeva il suo servizioha scritto Marcellino Piras, sindaco di Villaperuccio -. Sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi del Corpo forestale.»
«Anche l’Amministrazione comunale di Masainas, a nome di tutta la comunità, esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa del giovane agente della Forestale Michele Murenu, che questo pomeriggio ha perso la vita in un drammatico incidente mentre si recava con una collega verso un incendio nel territorio di Villaperuccio ha aggiunto Gian Luca Pittoni, sindaco di Masainas -. Sentite condoglianze alla mamma Cristina, al papà Marco, al fratello Simone, alla sua cara Rachele, ai colleghi del Corpo forestale e a tutti i suoi amici. Riposa in pace Michele!»
«L‘Amministrazione comunale di Siliqua si unisce al dolore della famiglia di Michele Murenu, giovane forestale morto ieri in un incidente stradale mentre andava a spegnere un incendio tra Santadi e Villaperuccio. Esprime solidarietà e vicinanza alle donne e agli uomini del Corpo forestale della Sardegna, impegnati anche quest’estate nella lotta contro il fuoco, per la difesa del nostro territorio.»
«A nome della Amministrazione comunale e di tutta la comunità di Narcao, esprimo il mio profondo cordoglio e le mie più sentite condoglianze alla famiglia del giovane agente forestale Michele Murenuha scritto il sindaco Antonello Cani -. Ha perso la vita mentre era al servizio della nostra Terra; Terra che ancora una volta bruciava per colpa di una mano incendiaria. Anche per questo, esprimo profonda vicinanza e gratitudine a tutto il Corpo forestale di Vigilanza ambientale e un augurio di pronta guarigione all’Agente coinvolta nell’incidente.»
«Anche l’Amministrazione comunale di Tratalias, a nome di tutta la comunità, esprime profondo cordoglio per la tragica scomparsa del giovane agente della forestale Michele Murenu, che ieri ha perso la vita in un drammatico incidente mentre si recava con una collega verso un incendio nel territorio di Villaperuccioha sottolineato il sindaco Emanuele Pes -. Perdere la vita in questo modo e così giovani è tristissimo, il dolore che in questo momento sta colpendo la famiglia, gli amici e colleghi sarà enorme, sappiamo che non sarà un post ad alleviare tale sofferenza, ma la nostra vicinanza rappresenta un segno di riconoscimento per lui e per tutti quegli eroi che ogni anno danno anima e corpo per combattere la piaga degli incendi che come sempre colpisce la Sardegna.»
«L’Amministrazione comunale e l’intera Comunità di Nuxis, appresa la notizia del tragico incidente avvenuto a Santadi che ha portato alla prematura scomparsa di un giovanissimo agente della Forestale, impegnato nella tutela del nostro territorio ha scritto in un post su Facebook il sindaco Romeo Ghilleri -, esprimo profondo cordoglio e le più sentite condoglianze alla famiglia, all’intero Corpo forestale della Sardegna, e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne il servizio. All’altra agente coinvolta nell’incidente, un augurio di pronta guarigione.»

I sindaci di Assemini Mario Puddu e Carbonia Pietro Morittu esprimono cordoglio per la scomparsa del giovane forestale nell’incidente verificatosi questo pomeriggio all’ingresso di Santadi.
«Assemini piange una giovane vittima. Un’altraha scritto il sindaco di Assemini Mario Puddu in un post su Facebook -. Michele Murenu, forestale di 24 anni, è morto in un incidente stradale mentre andava a spegnere un incendio tra Santadi e Villaperuccio. In macchina con lui c’era una collega di lavoro che per fortuna non dovrebbe essere in pericolo di vita. Una bruttissima giornata per la nostra Comunità – ha concluso Mario Puddu -. Rivolgo le condoglianze dell’amministrazione ai familiari.»

Il sindaco Pietro Morittu e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia esprimono cordoglio e si stringono attorno ai familiari di Michele Murenu.

«Una piaga annosa, quella degli incendi, molto frequente soprattutto nel periodo estivosi legge in una nota -. Una delle tante occasioni in cui centinaia di operatori, professionisti e volontari si rimboccano le mani e con il loro encomiabile ed esemplare impegno operano al servizio della collettività per scongiurare il propagarsi delle fiamme.»

«L’Amministrazione comunale esprime sentite condoglianze ai familiari della vittima e all’intero Corpo Forestale, unitamente a un ringraziamento per il lavoro che quotidianamente viene profuso dai corpi dei vigili del fuoco e Forestale, da tutte le associazioni di protezione civile, che si impegnano per la difesa e la tutela del territorioconclude la nota -. Anche nella giornata odierna, le associazioni del nostro comune sono dovute intervenire prontamente per spegnere un incendio diffusosi all’ingresso della città di Carbonia.»

Ennesima tragedia sulle strade del Sulcis. Questo pomeriggio, intorno alle 16.00, un 24enne agente del Corpo forestale, Michele Murenu, di Assemini, è morto a seguito di un incidente stradale verificatosi lungo la strada che collega Santadi a Villaperuccio, mentre con una collega si stava recando nella zona di Santadi per intervenire nelle operazioni di spegnimento di un incendio sviluppatosi nelle campagne di Villaperuccio, in località Nuraghe de is Animas.
Per cause in corso di accertamento, l’auto di servizio è finita fuori dalla carreggiata, ribaltandosi più volte.
Il giovane agente è stato prontamente soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Brotzu di Cagliari in gravissime condizioni e, purtroppo, è deceduto poco dopo il ricovero.

La giovane collega, 29 anni, è stata estratta dall’auto dai vigili del fuoco e trasportata all’ospedale Sirai di Carbonia, non in gravi condizioni.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Santadi che hanno effettuato i rilievi.

 

«Si attivino tutte le procedure per dare immediatamente corso al finanziamento dell’Igea e, quindi, al pagamento degli stipendi.»

È il monito che arriva dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu sullo stato di crisi della società in house della Regione. Un ente impegnato nelle attività di messa in sicurezza, ripristino ambientale e bonifica di aree minerarie abbandonate o in via di dismissione. Il rischio è che si alimentino incertezze e preoccupazioni tra i 200 lavoratori operanti nei diversi progetti.

«Si tratta di una societàspiega Gianluigi Rubiu che è stata abbandonata dalla politica, lasciata nella più assoluta indifferenza, con bilanci non approvati da anni, bonifiche ambientali bloccate e programmi lasciati nel dimenticatoio. In tutto questo scenario, l’Igea può contrare su un personale efficiente e competente, che però è stato ignorato.»

Gianluigi Rubiu ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani.

«L’Igea al momento blocca le attività dei Comuni che vorrebbero avere più autonomia nell’utilizzo dei siti archeologici minerari di enorme pregio, grotte, siti minerari archeologia industriale e mineraria. Non è più il tempo di interventi a spot. È arrivato il momento di una rimodulazione delle attività dell’ente, con l’aggiornamento delle competenze e, soprattutto, l’eliminazione dei vincoli che bloccano qualsiasi sviluppo del territorio ove governa Igea. L’auspicioconclude Gianluigi Rubiuè che siano salvaguardati i lavoratori affidando loro un nuovo ruolo nella società regionale, dalle bonifiche alla salvaguardia dei siti minerari e archeologici.»