26 September, 2024
HomeRegioneEnti localiMauro Esu (PD): «Buon lavoro ai nuovi commissari straordinari e amministratori delle Province, ora si rispetti il termine del 30 aprile 2025 per le elezioni»

Mauro Esu (PD): «Buon lavoro ai nuovi commissari straordinari e amministratori delle Province, ora si rispetti il termine del 30 aprile 2025 per le elezioni»

«Auguriamo buon lavoro ai nuovi commissari straordinari e amministratori delle Province nell’adempimento delle funzioni e della missione che la legge ha loro attribuito: portare a compimento il percorso di riordino delle province e delle città metropolitane a seguito della riforma introdotta nel 2021.»

Mauro Esu, segretario provincia del Partito democratico del Sulcis Iglesiente, commenta così le nomine dei nuovi vertici delle Province deliberate ieri dalla Giunta regionale.

«A tale scopo le elezioni previste per il 30 giugno 2024 subiscono un differimento al 30 aprile 2025 – aggiunge Mauro Esu -. Entro tale termine si dovranno completare le procedure per la successione dei nuovi enti a quelli preesistenti. Deve essere, a questo punto, chiara e netta la volontà della Giunta regionale e della maggioranza di non voler andare oltre questi termini. Il commissariamento, che per sua natura è un fatto istituzionale straordinario, è stato trasformato dal precedente governo regionale di Centro Destra nella normale modalità di governo dei territori. Questa intollerabile situazione non deve ripetersi. C’è stata, infatti, in questi ultimi anni, una eccessiva demonizzazione dell’elezione di “secondo grado”, favorendo un metodo che ha negato ogni attività democratica nei territori.»

«Certo, noi auspichiamo il ripristino delle norme per l’elezione diretta dei presidenti e dei consigliconclude Mauro Esu -, tuttavia deve restare ferma la volontà di superare al più presto la situazione di commissariamento, quale che sia il sistema elettorale che si dovrà attuare nell’aprile del 2025.»

Le province sono commissariate dal 2012, a seguito dei risultati del referendum n° 4 (abrogativo) del 6 maggio 2012: «Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di “Istituzione delle Province di Carbonia-Iglesias, del Medio Campidano, dell’Ogliastra e di Olbia-Tempio”?». Allora, nella XIV legislatura regionale era in carica la Giunta di Centro Destra presieduta da Ugo Cappellacci; nel mese di marzo 2014, XV legislatura, si è insediata la Giunta di Centro Sinistra presieduta da Francesco Pigliaru. Con la legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”, sono state istituite la Città Metropolitana di Cagliari e la provincia del Sud Sardegna, con la conferma delle province di Sassari, Nuoro, Oristano, rimaste tutte commissariate per l’intera legislatura di cinque anni.

Nel mese di marzo 2019 si è insediata la Giunta di Centro Destra presieduta da Christian Solinas e le province sono rimaste ancora commissariate ma nel 2021 è stata approvata la legge che reistituisce le province cancellate il 6 maggio 2012 dal referendum, con la legge 12 aprile 2021, n° 7, “Riforma dell’assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2016, alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di demanio marittimo e disposizioni urgenti in materia di svolgimento delle elezioni comunali”. Nel nuovo assetto sono state previste l’istituzione della Città Metropolitana di Sassari, affiancata alla Città Metropolitana di Cagliari, e sei province: Oristano, Nuoro, Nord-Est Sardegna, Ogliastra, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano. La legge è stata impugnata dal Governo e solo all’inizio dello scorso mese di luglio la Corte Costituzionale ha bocciato il ricorso del Governo su alcuni punti inerenti la reistituzione delle nuove province. Le province sono rimaste tutte ancora commissariate.

Ricordiamo, infine, che a sottrarre ai cittadini la possibilità di eleggere direttamente i propri rappresentanti nelle Province, attraverso un’elezione di secondo livello, è stata la legge nazionale 56 del 7 aprile 2014, nota come Legge Delrio, dal nome di Graziano Delrio, oggi senatore, già ministro nei Governi Letta e Renzi, uomo di punta del Partito democratico. La conseguenza più immediata della riforma è stata l’eliminazione di un livello politico e di intermediazione amministrativa in quanto i consigli provinciali e le nuove assemblee vengono composti direttamente dai sindaci e consiglieri comunali dei comuni rappresentati. Questa riforma, di fatto, è rimasta inattuata e le province sono rimaste commissariate.

A rilanciare il tema dell’elezione diretta è stata la Lega, con la presentazione di una proposta di legge, primo firmatario il deputato Alberto Stefani, che mira a ripristinare le province come enti di primo livello e alla conseguente reintroduzione dell’elezione diretta del presidente della provincia e dei consiglieri provinciali.

Se l’iter legislativo farà il suo corso in tempi ragionevoli e arriverà alla conclusione con l’approvazione definitiva e l’entrata in vigore della legge, dunque, saremo chiamati a votare il 30 aprile 2025. Ma, intanto, le province restano commissariate e nei prossimi giorni si insedieranno gli 8 amministratori unici nominati ieri dalla Giunta regionale e i tre commissari liquidatori di Sassari Gallura, Nuoro Ogliastra e Sud Sardegna, enti cancellati dalla legge n° 7 del 12 aprile 2021.

 

"Puliamo il Mondo 20
33ª cronoscalata Ig

giampaolo.cirronis@gmail.com

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