Nell’isola di San Pietro è tempo di Rizomi, residenze artistiche curate da Simonetta Pusceddu con esiti aperti al pubblico
Andrà avanti per tutto l’autunno nell’Isola di San Pietro il progetto di residenze artistiche Rizomi, curato dalla direttrice della compagnia cagliaritana Tersicorea, Simonetta Pusceddu, in tandem con il comune di Carloforte, grazie al sostegno della Regione Sardegna, del ministero della Cultura, della Fondazione di Sardegna e del comune di Carloforte, e con la collaborazione logistico organizzativa dell’associazione Botti Du Shcoggiu.
«Rizomi è una metafora per stimolare, attraverso la danza, un dialogo aperto tra spazio, tempo e territorio e gli artisti chiamati a produrre il proprio progetto consapevoli delle peculiarità del territorio di Carloforte e dell’isola di San Pietro. Così come l’organo che accumula sostanze nutritive di riserva, capaci di mantenersi inalterate nel tempo e in condizioni ostili, le residenze artistiche affondano qui le loro radici, e le nutrono con l’intento di valorizzare e raccontare le specificità del luogo e i suoi confini tracciati dal mare e dalle rocce e disegnati dal mistero delle storie e della bellezza che sta dentro il mare», spiega Simonetta Pusceddu.
Saranno le grotte, nella prima metà del mese di ottobre, a suggestionare, con le loro profondità e tagli di luce, il progetto Fragmenti dell’
Dare rilievo allo spazio vuoto genera domande, approda agli strati più nascosti del subconscio, dove si accumulano pensieri e ricordi e dove la luce penetra a malapena, come nelle profondità di una grotta. Le creature che abitano questo luogo sono cresciute e si sono evolute in modo diverso dalle altre, adattandosi alle loro condizioni. L’estetica cerca l’esaltazione dell’irrazionale, il gusto per il decadente, la malinconia e l’angoscia esistenziale: l’essere umano è sospeso tra i propri limiti e l’infinito. In tutto ciò, il circo è lo strumento per sfumare i limiti del movimento corporeo ordinario; marionette e maschere aiutano l’esplorazione, la deformazione e la disintegrazione del corporeo.
La terza fase di Rizomi si sviluppa nel mese di novembre, con una restituzione pubblica, sempre a Carloforte, in programma sabato 16. Voce è la proposta artistica della danzatrice, performer e autrice Giulia Cannas che indaga intorno al concetto di città-borgo concentrandosi principalmente sulla forte identità dei margini, spesso circondati da bellezza naturale e lentezza e arricchiti di tradizioni radicate nel tempo. Costruito con il supporto dell’autrice Donatella Martina Cabras e del performer Enrico Frisoni, e con la presenza della costumista Alice Ortona Coles, Voce è una danza sincera, arrabbiata, radicata, potente, lenta. È la periferia di tutte le città del mondo fatte di esclusione, rabbia, lentezza, bellezza, forza e rivoluzione. Ma è anche la trasformazione in energia vitale e motrice del cambiamento.
Iniziato il 31 agosto, Rizomi ha presentato, a metà settembre, l’esito della prima residenza artistica, Diaspri, degli artisti Elisa Melis e Nicola Cisternino, che dalle infiltrazioni rossastre di natura ferrosa delle rocce della famosa Conca a sud dell’isola di San Pietro hanno tratto ispirazione per generare una simbiosi in continuo divenire tra corpi e pietra, movimento e mare. Una danza che, sulle note del vento, delle onde e del violino del tutor musicale Matteo Gallus, ha omaggiato la natura spettacolare del luogo e che rimane nella testimonianza di un intenso video prodotto e montato da Francesco Rosso.
L’iniziativa è parte dei Progetti per l’insediamento e sviluppo delle residenze “Artisti nei Territori”, triennio 2022-2024, prevista dall’Intesa Stato-Regioni del D.M. 27.07.2017.
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