Sono circa 500 gli interventi annui eseguiti presso l’UO di Chirurgia Generale del CTO di Iglesias diretta dal dott. Francesco Autuori e riguardano principalmente la chirurgia di parete addominale, la Proctologia, la chirurgia oncologica del colon retto e il trattamento della litiasi biliare. Negli ultimi anni si assiste ad un trend in continua ascesa degli interventi eseguiti per via laparoscopica mini-invasiva soprattutto per la cura delle ernie della parete, per i laparoceli ed anche per le ernie inguinali: grazie a queste tecniche viene garantito un recupero post-operatorio più rapido rispetto alla chirurgia tradizionale, si riducono inoltre i tempi di ricovero con la possibilità di riprendere in tempi brevi le attività quotidiane e lavorative. E’ un tipo di chirurgia che intercetta una domanda piuttosto elevata e che si adatta a strutture chirurgiche con organizzazione agile “Week Surgery”, come quella presente al CTO di Iglesias: una struttura in grado di offrire tutte le soluzioni possibili. In questo contesto è nata l’esigenza e l’idea di organizzare il Congresso scientifico “La chirurgia della parete addominale in Week Surgery: oltre gli attuali confini” due giornate di studio e prove pratiche per fare il punto della situazione, il 30 settembre e il 1° ottobre, presso il CTO e il Centro Culturale di Iglesias, con l’intento di favorire l’incontro della maggior parte dei chirurghi sardi interessati alla problematica e il confronto con vere e proprie eccellenze internazionali e nazionali che hanno accettato, con entusiasmo, o di raggiungere la splendida Iglesias o di partecipare da remoto dagli Stati Uniti e dalla Spagna. Il Congresso, patrocinato dalla ASL Sulcis Iglesiente, si svolgerà in due giorni densi di attività e di alto profilo scientifico: il 30 settembre nel pomeriggio l’apertura del lavori con una sessione su temi di organizzazione sanitaria: verrà presentata l’esperienza del centro di Week Surgery di Budrio; un modello organizzativo di altissimo livello che ha consentito negli anni di aumentare significativamente il numero di interventi di media e bassa complessità. Si parlerà inoltre di presa in carico globale del paziente grazie a percorsi integrazione ospedale territorio con una tavola rotonda che metterà insieme tutte le figure coinvolte a diversi livelli. Di grande rilevanza le live surgery del 1 ottobre in diretta dal blocco operatorio del CTO di Iglesias: una sessione dinamica e multidisciplinare che vedrà la partecipazione di esperti nazionali e internazionali; le relazioni si alterneranno ai collegamenti con la sala operatoria. L’evento culminerà nella re-live surgery di un intervento di ricostruzione della parete addominale per un’ernia complessa commentato dagli esperti e presentato alla platea congressuale.
«La Portovesme srl deve continuare a produrre piombo e zinco, materiali strategici per il Paese, con o senza la Glencore.»
E’ questo il messaggio emerso stamane, a Portovesme, nell’assemblea dei lavoratori convocata dalle organizzazioni sindacali FIOM-CGIL, FSM-CISL e UILM-UIL, a tre giorni dall’incontro svoltosi al MIMIT, che ha visto la multinazionale Glencore confermare la sua decisione di fermare la produzione di zinco e la disponibilità a tenere in attività solo i forni Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria, in attesa degli sviluppi della proposta di riconversione delle produzioni, che sarà esaminata il 9 e 10 ottobre nell’incontro fissato con il Governo.
Tra i lavoratori c’è grande preoccupazione ma, al tempo stesso, è forte la volontà di non arrendersi. Dai vari interventi, è emerso chiaro anche un appello a tutti i lavoratori, a restare uniti, per difendere tutti insieme i 1.200 posti di lavoro attualmente garantiti dalle produzioni tra lavoratori diretti e lavoratori delle imprese d’appalto (circa 500). Sia la Regione Sardegna sia il Governo nazionale hanno assicurato il loro pieno sostegno ai lavoratori, respingendo i piani di disimpegno della Glencore, ma quella che si prospetta in questi giorni è una vertenza molto difficile.
Al termine dell’assemblea, alla quale ha partecipato anche don Antonio Mura, direttore dell’Ufficio della Pastorale per il Sociale e il Lavoro della diocesi di Iglesias e parroco delle chiese di Portoscuso e Paringianu, che ha portato ai lavoratori il saluto del cardinale Arrigo Miglio, abbiamo intervistato il segretario regionale della FIOM-CGIL Roberto Forresu e il segretario territoriale della UILM-UIL Renato Tocco.
Anche quest’anno il comune di Carbonia nei mesi di ottobre e novembre realizzerà corsi di lingua sarda di livello base e intermedio. Intervista all’assessora della Pubblica istruzione Antonietta Melas.
Questo pomeriggio un’auto è finita sul guardrail laterale della SP 2, il giovane conducente è stato soccorso dagli operatori del 118 ed è trasferito al Sirai di Carbonia. Sul luogo dell’incidente, che ha provocato forti disagi alla circolazione con lunghe code, sono intervenuti anche i carabinieri del Radiomobile di Carbonia e gli agenti della Polizia locale.
Il JTF – Just Transition Fund, introdotto nel 2021 e attivo fino al 2027, è lo strumento chiave dell’Unione europea per sostenere le regioni più colpite dalla transizione verso la neutralità climatica. In Italia, 1,2 miliardi di euro del fondo sono stati assegnati a Taranto (Puglia) e al Sulcis Iglesiente (Sardegna), concentrandosi su energia e ambiente, diversificazione economica, ed effetti sociali ed occupazionali.
A metà del 2024, il processo di implementazione in Italia è in ritardo, con le risorse a disposizione ancora non spese. Per conoscere meglio il JTF e il suo processo di implementazione in Italia, abbiamo organizzato un ciclo di quattro webinar a partecipazione libera, all’obiettivo di fornire alla società civile gli strumenti necessari per monitorare l’applicazione del JTF, scambiare buone pratiche e sviluppare proposte concrete per i decisori politici europei e italiani, in vista della Mid-term review.
Verranno affrontati gli aspetti principali del JTF: la direttiva, le regole sulla partecipazione pubblica, il programma e gli investimenti previsti.
Il calendario
Mercoledì 9 ottobre, 16.45 – 18.15
“A che punto siamo con il JTF in Italia”
In questo primo appuntamento sarà restituita una panoramica sullo stato di implementazione del JTF in Italia alla presenza delle autorità istituzionali europee e italiane coinvolte nell’applicazione del Fondo con un focus sui territori interessati.
Mercoledì 23 ottobre, 18.00 – 19.30
“Partecipazione e trasparenza nel JTF”
Si entrerà nel dettaglio di cos’è e come funziona il principio di partenariato e sul Codice europeo di condotta sul partenariato, discutendo degli strumenti che regolano la collaborazione delle autorità e il coinvolgimento di enti ed organizzazioni non governative nella pianificazione e implementazione dei fondi. Saranno presentate le funzioni dei Comitati di sorveglianza, le principali piattaforme in cui i partner sono rappresentati, informati e con cui contribuiscono attivamente alla progettazione dei programmi, con particolare attenzione al criterio della trasparenza.
Mercoledì 6 novembre, 18.00 – 19.30
“La qualità degli investimenti del programma JTF”
Qual è l’impatto ambientale e sociale degli investimenti a Taranto e nel Sulcis? In questo appuntamento sarà esaminata la qualità degli investimenti dell’attuale programma JTF in Italia e del loro impatto nelle zone coinvolte. Ai partecipanti verrà chiesto di suddividersi in gruppi di lavoro per elaborare proposte concrete in vista della possibilità di revisione del programma tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, fornendo concrete indicazioni nella fase di advocacy a livello europeo.
Mercoledì 27 novembre, 18.00 – 19.30
“Quale futuro per il Just Transition Fund?”
Il webinar conclusivo porrà l’attenzione sul futuro del JTF, alla luce delle attuali discussioni riguardanti la possibilità di rinnovare o meno il Fondo nel nuovo periodo del budget europeo, a partire dal 2028. Partendo dal contesto europeo, avvieremo una riflessione sulle prospettive future del Fondo in Italia, inclusa l’opportunità e la necessità di ampliare il numero di aree interessate nel nostro paese con un panel di esperti attivi in Italia e in Europa.
Il comune di Sant’Antioco ha pubblicato il bando di concorso per l’aggiornamento della graduatoria generale e delle sub graduatorie finalizzate all’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, di nuova edificazione o recuperati, che si rendano disponibili nel comune di Sant’Antioco. Scadenza domande fissata per il 28/10/2024.
Possono partecipare sia i nuovi aspiranti all’assegnazione di alloggio, sia coloro che, già iscritti nella graduatoria approvata e attualmente valida, abbiano maturato condizioni utili a modificare il pregresso ordine di iscrizione.
Attenzione: coloro la cui situazione non abbia subito mutamenti di qualsiasi tipo utili alla modifica del punteggio assegnato nella precedente graduatoria, sono tenuti a confermare – a pena di esclusione – il mantenimento della pregressa iscrizione utilizzando l’apposito modulo allegato al bando di concorso.
Le domande di partecipazione e la dichiarazione di mantenimento della precedente iscrizione nella graduatoria devono essere redatte esclusivamente sugli appositi moduli disponibili presso l’ufficio Servizi generali e politiche della casa, il centralino del Comune e sul sito istituzionale dell’ente www.comune.santantioco.su.it e pervenire all’ufficio protocollo entro il 28/10/2024.
Per eventuali chiarimenti e/o compilazione della domanda è possibile rivolgersi all’ufficio Servizi generali e politiche della casa: Margherita Fadda (0781/8030214); Dolores Lusci (0781/8030253); Francesca Balia (0781/8030229); Francesca Bullegas (0781/8030227) il lunedì dalle 16.00 alle 18.00, il martedì e il giovedì dalle 11.00 alle 13.00.
In II commissione, via libera dall’assessora Ilaria Portas alla proposta dell’on. Luca Pizzuto per il reddito di studio. In audizione anche gli educatori
«Una proposta rivoluzionaria. Se questa legge verrà approvata innescheremo un processo virtuoso nella società sarda, siamo davanti a una possibilità concreta di acculturamento del popolo sardo.»
Lo ha detto l’assessora alla Cultura, Ilaria Portas, audita questa mattina in II commissione, sotto la presidenza di Camilla Soru.
«Pagheremo gli adulti per studiare – ha proseguito l’assessora della Pubblica Istruzione – sembra banale ma non lo è per chi avrebbe voluto completare un corso di studio e non ne ha avuto la possibilità per tante ragioni, compreso il fatto che ha dovuto lavorare.»
La presidente Camilla Soru ha auspicato «l’approvazione della legge entro l’anno, per fare in modo che i suoi effetti positivi si spieghino già dalle iscrizioni per il prossimo anno scolastico», mentre il primo firmatario Luca Pizzuto (Sinistra futura) ha posto l’accento sulla necessità di «recuperare in bilancio adeguate risorse finanziarie».
Favorevoli anche Salvatore Corrias e Lara Serra che a nome del Pd e di Cinque stelle hanno espresso consenso sulla proposta di legge. Per Salvatore Corrias «avrà sostegno pieno, dopo l’inclusione sociale e il diritto allo studio dobbiamo intervenire per colmare tutti i bisogni sociali».
La commissione ha anche audito il Comitato diritti educatori e pedagogisti della Sardegna, rappresentato da Roberta Polizzi, Irene Filippino e Stefania Faedda. Sul tavolo soprattutto la questione del ruolo sociale degli educatori «ancora più delicato a causa delle conseguenze della pandemia su bambini e adolescenti». Gli effetti più complessi si registrano a caduta nella scuola, dove le coop sociali vincono gli appalti «ribassando sul costo del personale. Cioè su di noi». Al punto che «uno stipendio medio si aggira intorno a mille euro, per trenta ore di lavoro». Gli educatori hanno sollecitato l’adozione di un regolamento unico per le gare e gli appalti, «per uniformare i servizi e il trattamento economico». La presidente Soru si è impegnata ad affrontare il tema con l’assessora Ilaria Portas, «nella consapevolezza però che la Regione fornisce le risorse ma la competenza diretta è degli enti locali».
Il Carignano del Sulcis 6 Mura della Cantina di Giba e il Terre Brune della Cantina Santadi, sono tra i 17 vini sardi premiati con i Tre bicchieri 2025 del Gambero Rosso.
«Sardegna, quasi un Continente, seppur di piccole dimensioni. La sua struttura geologica è infatti una delle più complesse, la trama del suo paesaggio muta con invenzione inesauribile e altrettanto le vene dei metalli che si diramano sotto la sua corteccia.»
Lo scrittore Marcello Serra nel 1959 usava queste parole per descrivere la regione. Una definizione che può essere assolutamente ascrivibile alla vitivinicoltura sarda.
La moltitudine dei vitigni, perlopiù autoctoni o che comunque si sono perfettamente adattati ai suoli dell’Isola, è incredibile. Ma è ancor più incredibile la diversità di suoli, di altitudini, di microclimi che troviamo se percorriamo la regione. Si va dal granito della Gallura al calcare del Coros, dalle argille dell’Ogliastra alle sabbie del Sulcis, per citare solo alcuni areali.
A tutto ciò si aggiungono differenze climatiche importanti: alcune vigne in Barbagia e nel Mandrolisai sono a più di 700 metri di quota, una vera viticoltura di montagna, insomma, mentre sono tanti, come si può immaginare, i filari a un passo dal mare. In più c’è il valore delle vecchie vigne, ancora tante, nonostante gli espianti scellerati di alcuni decenni fa.
Tutto questo patrimonio, questa biodiversità, la troviamo puntualmente nel bicchiere. I vini sardi, ormai, non sono semplicemente buoni, ma sono sempre più tipici, autentici e capaci di raccontare il loro territorio di appartenenza. Per questo è doverosa una revisione totale delle denominazioni d’origine, soprattutto quelle regionali, generiche, dispersive e non più rappresentative di ciò che avviene in questa regione.
Veniamo alle novità tra i premiati. Per la prima volta salgono sul podio il Cagnulari di Giovanna Chessa, il Cannonau Mustazzo di Sella & Mosca, il Cannonau ogliastrino Case Sparse di Pusole e il Vermentino di Gallura Pietraia di Tenute Gregu, un bianco che esce a ben tre anni dalla vendemmia.
Gambero Rosso è la piattaforma leader per contenuti, formazione, promozione e consulenza nel settore del Wine Travel Food italiani. Offre una completa gamma di servizi integrati per il settore agricolo, agroalimentare, della ristorazione e della hospitality italiana che costituiscono il comparto di maggior successo, a livello internazionale, per la crescita dell’economia. Unico nel suo format di operatore multimediale e multicanale del settore, Gambero Rosso possiede un’offerta di periodici, libri, guide, broadcasting (Sky 415 e 133) e web OTT con cui raggiunge professionisti, canali commerciali distributivi e appassionati in Italia e nel mondo. Gambero Rosso Academy è la più ampia piattaforma formativa professionale e manageriale per la filiera agroalimentare, della ristorazione, della ospitalità e del turismo. Gambero Rosso offre al sistema produttivo italiano un programma esclusivo di eventi di promozione B2B per favorirne il costante sviluppo nazionale e internazionale. www.