23 December, 2024
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Sono passati 120 anni da quel 4 settembre a Buggerru; quando i minatori vennero uccisi dall’esercito al termine di una protesta per una migliore condizione di lavoro, Pier Felice Littera, 31 anni, Salvatore Montixi, 37 anni; Giustino Pittau e Giovanni Pilloni – questi ultimi due feriti gravemente, se ne andranno qualche giorno dopo, non chiedevano un privilegio ma un diritto. È stato il primo passo verso le conquiste dei lavoratori che, nonostante la proclamazione delle giornate di sciopero nazionale promosse dalla Camera del Lavoro di Milano, hanno dovuto combattere e soffrire. Nel nostro territorio non possiamo che ricordare, assieme a Buggerru, Gonnesa, Iglesias e Nebida.

Oggi lo sfruttamento di allora non c’è più. Il quadro è cambiato e le norme si sono fatte anche più stringenti. Abbiamo visto, però, che non sembra bastare.

Oggi si muore di lavoro perché c’è la necessità di contenere i costi, di andare spediti e portare a casa un risultato con la metà del personale. Oggi ci sono nuove emergenze cui si deve far fronte. Si chiamano precariato e sicurezza sul lavoro che purtroppo passa in secondo piano. E quando non si hanno le dovute tutele diventa difficile anche chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come quello di un lavoro in sicurezza.

C’è poi il nostro territorio dove le ferite di un passato minerario sono ancora evidenti. Perché la mancanza di regole – ricordiamo che il settore minerario è ancora governato da un regio decreto – hanno fatto il resto. E ha lasciato in eredità veleni e aree da bonificare. E proprio su questo, oggi si deve lavorare. Portando appresso il sacrificio di chi si è battuto, morendo, per migliori condizioni. Quelle aree devono essere recuperate, risanate e restituite alle comunità per nuovi utilizzi. Anche le infrastrutture minerarie devono essere valorizzate in nuovi percorsi che possano spaziare dalla ricerca scientifica al turismo. Dalla cultura a nuovi modelli di sviluppo, senza perdere di vista il sacrificio di chi si è battuto ed è morto per un diritto.

A 120 anni dall’eccidio occorre ora rimarginare le ferite del territorio con le bonifiche. E’ l’ultimo contributo che i minatori chiedono; lo dobbiamo a loro e alle future generazioni.

Emanuele Madeddu

Segreteria Filctem CGIL SSO

 

«Riteniamo importante che il parco di Monte Rosmarino ritrovi finalmente la propria valorizzazione, vorremmo che diventasse una grande ‘palestra’ a cielo aperto, spazio di condivisione e socialità restituito alla città, nella quale si possano praticare attività sportive che vadano a vantaggio di tutte e tutti: sportivi, anziani, bambini, un luogo senza barriere architettoniche che possa accogliere agevolmente anche la disabilità. Oggi abbiamo a disposizione esclusivamente per questo spazio verde 390mila € che possono essere investiti per sottrarre quello spazio ai vandali e scongiurare il rischio d’incendi.»

A dirlo è Giacomo Guadagnini, consigliere comunale del Partito democratico, presidente della II Commissione Lavori pubblici, Ambiente, Infrastrutture, Urbanistica, Protezione civile, Viabilità e Trasporti.

«Attraverso interlocuzioni con la cittadinanzaaggiunge Giacomo Guadagnini il gruppo del Partito democratico comunale effettua una proposta complessiva che mette a sistema sicurezza, ambiente e tempo libero.
Nello specifico le azioni da porre in essere sono:
a) Manutenzione straordinaria del canale di raccolta delle acque meteoriche;
b) Impermeabilizzazione parziale del laghetto;
c) Impianto di videosorveglianza;
d) Ripristino automatismo temporizzato di chiusura dei cancelli di ingresso al parco;
e) Manutenzione rete idrica, fontanelle comprese;
f) Manutenzione impianto di illuminazione;
g) Verifica funzionamento impianto antincendio;
h) Ripristino panchine;
i) Taglio dei pini secchi e pulizia del sottobosco.»
«A questo passaggio preliminare si aggiungerebbe la manutenzione straordinaria e l’implementazione di zone adibite ai giochi per i più piccoli, delle zone attrezzate con percorsi per l’attività sportiva, segnaletica e cestini per la raccolta differenziataconclude Giacomo Guadagnini -. E’ il momento di rendere fruibile a tutte e tutti un luogo troppo a lungo trascurato, abbiamo le risorse e abbiamo le idee, non ci resta che metterle in pratica!»

 

Non si ferma la mano degli incendiari nel Sulcis. Dopo la domenica di fuoco di ieri, che ha registrato un incendio a Carbonia e due a Nuxis, dove è stato necessario l’intervento di ben tre elicotteri per spegnere le fiamme, come riportano le sei fotografie allegate,

oggi si è vissuto un altro pomeriggio di fuoco a Carbonia, nel quartiere di Serbariu, già colpito due volte nelle scorse settimane (vedi le due foto sotto e la foto di copertina).

Le fiamme si sono sviluppate nel primissimo pomeriggio, alimentate dal forte vento, hanno ridotto in cenere la vegetazione e si sono propagate fino a minacciare il centro abitato, costringendo all’evacuazione di alcune abitazioni. Le operazioni di spegnimento hanno visto impegnati i vigili del fuoco, squadre di volontari coordinati dalla Protezione civile, i carabinieri e gli agenti della polizia municipale che sono stati costretti a chiudere alla circolazione stradale la via Santa Caterina.

 

McDonald’s, nota catena di fast food, assumerà oltre 170 Addetti Ristorazione – Crew di Cucina, che dovranno gestire al meglio le richieste dei clienti, preparare prodotti di alta qualità, collaborare con i colleghi e conoscere tutti gli elementi della gestione di una cucina professionale e Crew di Sala, che dovranno occuparsi dell’accoglienza e del supporto dei clienti nella scelta dei diversi menù e far vivere ai clienti un’esperienza piacevole all’interno dei ristoranti. Le altre figure ricercate da McDonald’s riguardano Direttori del Ristorante, i quali dovranno gestire l’organizzazione del ristorante incluse attività di logistica e approvvigionamento, coordinare e far crescere una squadra di collaboratori, organizzare la formazione dei nuovi colleghi, essere responsabili dei turni e della qualità del servizio, dell’accoglienza e della soddisfazione dei clienti; Allievi Manager, che dovranno svolgere le procedure operative del ristorante, supervisionare e coordinare l’attività dei propri collaboratori, sviluppare le vendite e raggiungere l’eccellenza nel servizio al cliente, verificare che siano mantenuti gli standard di velocità, qualità, igiene e sicurezza del cibo. Inoltre McDonald’s offre opportunità di Stage Marketing dove i tirocinanti dovranno effettuare analisi ed elaborazioni dati, supportare le attività di comunicazione di prodotto e i rapporti con le agenzie, predisporre il materiale di comunicazione per i ristoranti relativo alle campagne promozionali e reperire informazioni utili all’ottimizzazione delle strategie di marketing.

Per verificare le figure… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/mcdonalds_8.html )  

Il primo derby stagionale tra Carbonia e Iglesias è terminato 1 a 1 e il passaggio ai quarti di finale della Coppa Italia si deciderà domenica 8 settembre al Monteponi di Iglesias. I pronostici della vigilia erano tutti favorevoli alla squadra di Giampaolo Murru, costruita con l’ambizione di lottare ai vertici nel prossimo campionato, ma chi recrimina sul risultato è la squadra di Diego Mingioni, protagonista di un grandissimo primo tempo.

Diego Mingioni ha presentato inizialmente una formazione giovanissima, con sette undicesimi nati tra il 2002 e il 2007, e due sorprese: Lorenzo Sartini (2005) al posto di Christian Mancini (2002) e Mauro Abbruzzi (2007) al posto di Nicola Mancini (2004).

Giampaolo Murru ha risposto con ben otto volti nuovi nella formazione iniziale. I soli Edoardo Piras, capitano al posto di Gianluigi Illario assente per squalifica, Mattia Pitzalis e Antony Cancilieri facevano parte della rosa dello scorso anno.

Dopo alcuni minuti di studio, il Carbonia ha preso in mano stabilmente le redini del gioco e la difesa dell’Iglesias è andata presto in affanno. Al 6′ ci ha provato Lorenzo Sartini, impreciso nella conclusione e al 9′ è stato Samuele Mastropietro a liberarsi sulla fascia sinistra, sul quale è uscito con grande tempismo sui piedi l’ex Adam Idrissi che ha evitato un goal quasi fatto.

Al 12′ Lorenzo’ Sartini ha sfondato sulla fascia destra, è entrato in area superando due difensori e ha calciato in diagonale sul primo palo, ma ha trovato ancora pronto Adam Idrissi. Giampaolo Murru s’è sgolato dalla panchina per scuotere i suoi, in evidente affanno, senza risultato.

Ancora Carbonia pericoloso al 14′, azione in velocità del Carbonia, ancora sulla fascia destra, discesa di Danilo Cocco, cross immediato per Lorenzo Sartini, un incubo per i difensori dell’Iglesias, calcio a botta sicura e Adam Idrissi gli ha detto ancora no, con un intervento decisivo.

Poco prima della mezz’ora ancora Carbonia pericoloso, lancio da sinistra per Lorenzo Sartini entro l’area di porta, deviazione in allungo e nuova parata decisiva di Adam Idrissi pronto a bloccare la sfera sulla linea di porta a pochi centimetri dal palo.

 

L’Iglesias per mezz’ora ha subito senza interruzioni le iniziative del Carbonia che ha visto premiato i suoi sforzi poco dopo, al 34′. Lorenzo Sartini s’è avventato su un pallone in area, nonostante fosse decentrato, il diretto avversario, Mattia Pitzalis, altro ex, lo ha contrastato con eccessivo vigore, il giovane attaccante è finito a terra, la spallata è stata giudicata dal direttore di gara fallosa ed è scattato il calcio di rigore. Sul dischetto s’è portato Wellinton Caverzan, tiro angolato, Adam Idrissi, proteso in tutto, ha sfiorato il pallone senza riuscire a fermarlo.

Il vantaggio del Carbonia è durato solo 5′. L’Iglesias ha reagito al goal subito, Santiago Brailly, altro ex, è entrato in contatto con un difrensore del Carbonia nell’area avversaria, è andato giù e il direttore di gara ha decretato un secondo calcio di rigore. Inutili le proteste del Carbonia. Sul dischetto s’è portato Hugo Martin Di Santoro che ha realizzato con sicurezza e riportato il risultato in parità: 1 a 1.

Nella ripresa l’Iglesias è tornata in campo con un piglio diverso, ma nel primo quarto d’ora il Carbonia ha controllato i tentativi avversari senza particolari problemi. L’Iglesias ha cercato poi di accelerare, il Carbonia ha trovato più difficoltà a ripartire. Nel finale la squadra di Diego Mingioni ha vissuto alcuni minuti di sofferenza, in particolare su azioni da calco d’angolo, e all’81’ l’Iglesias è andata vicina al goal del vantaggio quando Stefano Atzeni, altro ex subentrato nel Carbonia a Samuele Mastropietro, nel tentativo di liberare di testa la sua area di porta ha colpito la parte alta della traversa.

 

Nell’ultimo dei tre minuti di recupero il Carbonia ha sfiorato il goal della vittoria, quando Stefano Atzeni ha effettuato un bel traversone dalla destra, sul quale s’è avventato di testa Mateo Broglia ritrovatosi solo davanti ad Adam Idrissi, senza riuscire a centrare lo specchio della porta.

Il triplice fischio del direttore di gara ha posto fine alla partita con un pareggio che sta decisamente stretto al Carbonia per le tante occasioni da goal create e non sfruttate nel primo tempo. L’Iglesias avrà ora una settimana di tempo per esaminare una prestazione decisamente inferiore alle attese, come ha confermato a caldo Giampaolo Murru.

Carbonia: Atzeni Mirko, Cocco (78′ Tocco), Broglia, Chidichimo, Garcia, Abbruzzi (57′ Mancini Nicola), Caverzan (67′ Mancini Christian), Ricci, Sartini (82′ Filippi), Isaia, Mastropietro (71′ Atzeni Stefano). A disposizione: Doneddu, Carboni, Pintus, Perna. Allenatore: Diego Mingioni.

Iglesias: Idrissi, Brailly, Pitzalis (80′ Carta), Piras, Lamacchia, Grasso, Cancilieri, D’Angelo, Rizzi, Di Santoro (54′ Capellino), Celli. A disposizione: Riccio, Bringas, Pitzeri, Crobeddu, Angioni. Allenatore: Giampaolo Murru.

Arbitro: Gabriele Dascola di Cagliari.

Assistenti di linea: Alessandro Anedda di Cagliari e Alexandra Banteu di Oristano.

Marcatori: 35′ Caverzan (C) su calcio di rigore, 40′ Hugo Martin Di Santoro (I) su calcio di rigore.

Calci d’angolo: Carbonia 2, Iglesias 5.

Ammoniti: Tocco, Lamacchia, Celli, Capellino.

Giampaolo Cirronis

 

Giornata di fuoco nel Sulcis, ben tre gli incendi che hanno richiesto l’intervento dei mezzi aerei della flotta regionale e nazionale.

Il primo incendio nelle campagne di Carbonia, in località Su Cuccu Mannu, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della s tazione del Corpo forestale di Carbonia, coadiuvato dal personale a bordo dell’elicottero proveniente dalla base del CFVA di Pula. Sono intervenute la squadra dell’Agenzia Forestas del cantiere di Carbonia-Centro Urbano, le squadre volontari di Carbonia S.E.R. e Gonnesa A.D.A.V.

Il secondo incendio a Nuxis, in località Is Serafinis, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della stazione del Corpo forestale di Santadi, coadiuvato dal personale a bordo degli elicotteri delle basi CFVA di Villasalto e il Super Puma di Fenosu. Sono intervenute le squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Nuxis-Sa Marchesa, i vigili del fuoco di Iglesias, le squadre volontari di  Santadi-V.E.A. e Santadi Protezione civile.

Il terzo incendio, infine, ancora a Nuxis, in località Cuccuru Bau Pressiu, il cui spegnimento è stato coordinato dal personale della stazione del Corpo forestale di Santadi, coadiuvato dal personale a bordo degli elicotteri provenienti dalle basi del CFVA di Pula e il Super Puma di Fenosu.  Sono intervenute 2 squadre volontari di Protezione civile di Santadi, e 1 squadra Protezione civile di Narcao.

Ciak si gira: alle 17.00 va in scena il derby Carbonia-Iglesias di Coppa Italia, primo atto del film della stagione di Eccellenza 2024/2025. Dirige Gabriele Dascola di Cagliari, assistenti di linea Alessandro Anedda di Cagliari e Alexandra Baneu di Oristano.

Le due massime espressioni del calcio del Sulcis Iglesiente si presentano a questo primo confronto diretto dopo una lunga fase di preparazione, iniziata il 1° agosto per il Carbonia, il 5 agosto per l’Iglesias. Entrambe hanno affrontato due test, il Carbonia con Villacidrese (3 a 1) e Villamassargia (2 a 0), l’Iglesias il Cagliari Under 18 (5 a 0) e l’Atletico Masainas (5 a 1).

L’obiettivo principale di Carbonia e Iglesias è il campionato ma chiaramente cercheranno entrambe di onorare al meglio anche la Coppa Italia. Sono diverse le ambizioni stagionali: il Carbonia, con un budget assai limitato, si propone di mantenere la categoria e per raggiungere questo obiettivo ha scelto la strada della continuità tecnica in panchina, con la conferma di Diego Mingioni, mentre ha rinnovato quasi interamente la rosa, con poche conferme e l’inserimento in rosa di tanti giovanissimi, cresciuti prevalentemente nel vivaio; l’Iglesias, viceversa, dopo la conferma in panchina di Giampaolo Murru, ha profondamente rinnovato e potenziato l’organico, affidandosi a ben nove calciatori sudamericani (altri tre sono tra i confermati), e punta a inserirsi tra le squadre di vertice che coltivano ambizioni di promozione in serie D. Oggi Giampaolo Murru non potrà disporre del capitano Gianluigi Illario che deve scontare una giornata di squalifica rimediata nella scorsa stagione,

Giampaolo Cirronis

Venerdì 30 agosto 2024, a Gonnesa, in Piazza del Minatore, si è tenuto il concerto della OMA BIG BAND. L’orchestra diretta dal maestro Paolo De Liso ha suonato brani senza tempo, pezzi di successo che hanno fatto la storia della musica. L’ingresso era libero in quanto lo spettacolo è stato offerto dal comune di Gonnesa.
Cosa ci sarà da dire su un’orchestra che suona senza sosta, per due ore, brani dei Pink Floyd, Police, Eagles, Tracy Chapman, The Cranberries, Tina Turner, PFM, Michael Jackson, Radiohead, Beatles, Lucio Battisti, Pink, Survivor, Led Zeppelin, Sting, Deep Purple, Nirvana?
Che cosa ci sarà da dire se 75 persone, di cui 25 batteristi, 25 chitarristi, 13 tastieristi, 4 bassisti, 2 percussionisti, 2 sassofonisti, 4 cantanti, 1 direttore d’orchestra, di età comprese tra i 6 e gli 80 anni, che nella vita fanno gli impiegati, i contadini, i liberi professionisti, gli operai, gli studenti…che cosa c’è da dire se 75 persone, che nella vita fanno tutt’altro, suonano e cantano?
La caratteristica della OMA BIG BAND è proprio questa: musicisti non professionisti suonano e cantano e lo fanno bene. Con la OMA BIG BAND assisti a uno spettacolo in cui la musica e la solidarietà umana si compenetrano, perché ogni musicista non suona per sé stesso ma suona affinché gli altri possano fare la propria parte; ciò è tangibile negli assolo della chitarra elettrica che ci coinvolgono come può capire solo chi ama brani come “Another brick in the wall” dei Pink Floyd e “Hotel California” degli Eagles.
Quello di Gonnesa, per la OMA BIG BAND, è stato l’unico spettacolo dell’estate 2024.

Simona Pirosu

Una serata all’insegna della bellezza, della moda e del fascino, giovedì 29 agosto, a Carbonia, con l’ultima tappa di Miss Italia Sardegna. Giunta alla sua 85ª edizione, la kermesse si è svolta nella piazza Roma della città mineraria con l’elezione di Miss Sardegna. L’iniziativa organizzata da Sardegna Eventi, esclusivista nella Regione Sardegna, in collaborazione con la Pro Loco di Carbonia ed il comune di Carbonia, ha regalato momenti di spettacolo, con il virtuoso sassofonista Juri Deidda, i ballerini Andrea Garau & Silvia Scintu, la singer Tony Marongiu, la talentuosa acustic band “Le 3 di notte” reduce dell’esibizione al Red Valley di Olbia, Jony Jay Dj vocalist e speaker radiofonico e il Dream Circus Show. Special guest Alex Belli, modello di punta per Gianfranco Ferrè e Giorgio Armani, nonché attore protagonista di CentoVetrine e dei film “Dagli occhi dell’amore” e “Un insolita vendemmia”. La sua tanto attesa uscita ha premiato l’artista con numerosi applausi che hanno coronato la sua esibizione canora alla chitarra con due icone della musica italiana: “Il tempo di morire” di Lucio Battisti e “Piccola stella senza cielo” di Luciano Ligabue.

Le quindici bellissime ragazze hanno sfilato sulla passerella con eleganza e charme, ma hanno anche mostrato la loro preparazione culturale, rispondendo alle domande del bravissimo conduttore Matteo Bruni, che tra una battuta ed un’altra, ha messo a loro agio tutte le emozionatissime concorrenti.

Le giovani stelle si sono anche esibite con due coreografie sulle note di Madonna ed hanno sfilato mettendo in luce i vari sponsor della serata. Una giuria variegata ha potuto analizzare e votare le loro qualità, arrivando ad una decisione ponderata che ha visto indossare la fascia di Miss Sardegna a Rebecca Cossu, 20 anni, di Cabras.

«Sin da bambina mi prendeva le scarpe col taccoracconta nonna Chiara e le indossava per sfilare e farsi ammirare dalla famiglia.»

Una famiglia che l’ha accompagnata: la mamma, il papà, lo zio e la nonna tutti affettuosissimi intorno alla loro reginetta.

Un sorriso dolcissimo, a volte malizioso, semplice e spontanea, sportiva e studiosa, tutte caratteristiche che le hanno fatto guadagnare l’ambitissima fascia.

Non resta che vincere e magari diventare la prossima Miss Italia.

Buona fortuna Rebecca.

Nadia Pische