21 November, 2024
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Portovesme srl: la RSU rivolge un accorato appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella

La crisi della Portovesme srl, precipitata dopo l’annuncio fatto dalla Glencore sulla prossima fermata della linea zinco, ha portato oggi la RSU a rivolgere un accorato appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con una lettera che riportiamo integralmente.

Ill.mo Presidente della Repubblica,
ci permettiamo di mandarLe questa lettera come rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori della Portovesme srl fabbrica operante nel Sulcis Iglesiente e San Gavino Monreale per trasferirLe la situazione drammatica che il nostro territorio sta vivendo.
L’azienda è produttore di zinco in Italia e, sino a qualche mese fa, del Piombo e di alcuni derivati preziosi come oro e argento, presso lo stabilimento di San Gavino Monreale.
Il giorno 5 settembre la multinazionale Glencore, nostra capogruppo, comunica la decisione di interrompere le produzioni di zinco nel sito di Portovesme, fatta accezione per un piccolo reparto che tratta fumi di acciaieria. L’interruzione delle produzioni con il conseguente abbandono del sito, denota drasticamente il disimpegno da parte della società, verso un territorio che ha ospitato la multinazionale per oltre 25 anni con tutto quello che implica una “industria pesante” in termini di sacrificio ambientale.
Il nostro è uno stabilimento che arriva da 3 anni di cassa integrazione a rotazione e occupa 1.200 unità tra diretti e indiretti. Dopo la chiusura della linea piombo, ci viene comunicato che nel giro di qualche mese, nella migliore delle ipotesi, ci sarà lavoro solo per 200 persone.
Ci permettiamo di coinvolgerLa in questa vertenza per nome e per conto dei 1.200 lavoratori, delle 1.200 famiglie che vivono questo dramma, perché crediamo nelle istituzioni, per quello che rappresentano e possono fare, non solo in termini di solidarietà verbale, ma attraverso un concreto sostegno e un mirato intervento.
Un anno fa 4 lavoratori furono costretti a salire sulla ciminiera dello stabilimento e rimasero a 100 metri per 4 giorni ininterrottamente in condizioni al limite dell’umano, nel tentativo di attirare l’attenzione nei confronti di un’altra importante vertenza. Un gesto estremo, disperato ma necessario per dare risalto ad una situazione estremamente grave.
Molti dei temi che quotidianamente ci troviamo a discutere nel nostro territorio, come la denatalità, lo spopolamento, l’abbandono scolastico, la microcriminalità, crediamo abbiano tutti una soluzione di continuità, una matrice comune nel LAVORO.
Questa vertenza cade proprio in concomitanza con la Sua visita a Cagliari per l’inaugurazione del nuovo anno scolastico; siamo di fronte ad una situazione in cui non solo si sta mettendo in discussione il diritto al lavoro, ma anche il diritto allo studio per i figli di quei lavoratori. Si sta mettendo in discussione la tenuta sociale del Sulcis Iglesiente.
Molto brevemente abbiamo provato a rappresentarLe il quadro di questa condizione per la quale avremo, se ci fosse la possibilità, il piacere e l’onore di incontrarLa per approfondirne le tematiche e le possibili risoluzioni, o se questo non fosse possibile, nutriamo la speranza che la voce di 1.200 famiglie non resti inascoltata; per queste ragioni confidiamo nella concreta speranza di un Suo autorevole impegno.
Nel ringraziarLa per l’attenzione che vorrà riservare a questo sincero e accorato appello,
Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Rsu Portovesme srl

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