15 December, 2024
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Dalla Filctem Cgil SSO forte solidarietà alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie per la tragedia accaduta nel Deposito Eni di Calenzano

L’assemblea della Filctem Cgil SSO, riunitasi in data 13 dicembre 2024 presso la sala assemblee dello stabilimento della Portovesme Srl, esprime forte solidarietà alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie per la tragedia accaduta nel Deposito Eni di Calenzano, sostenendo una politica sulla Salute e la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro all’insegna della Formazione continua, partendo dall’età scolare da proseguire nel mondo dal lavoro sopratutto per i lavoratori degli appalti coordinandoli nelle diverse fasi di lavoro.
In riferimento alla Vertenza della Portovesme srl esprime un giudizio negativo rispetto all’incontro svoltosi lo scorso 5 dicembre al MiMIT, in particolare per l’obiettivo prioritario richiesto, ovvero scongiurare la fermata della linea zinco; decisione invece al momento confermata dalla stessa Glencore, che, in assenza di modifiche, si realizzerà entro il 31 dicembre p.v..
Tuttavia, l’incontro ha registrato alcune novità rispetto al precedente tavolo di settembre; seppur in parte sono state recepite alcune richieste avanzate dalle OO.SS, ossia la necessità che il Governo interloquisse con i massimi livelli di Glencore sul futuro dello stabilimento di Portovesme il quale possa proseguire con o senza la presenza di Glencore. Altro punto più volte richiamato dalle OO.SS. il problema del caro energia ricordando che per produrre una tonnellata di zinco in Italia servono oltre 400 Euro di energia; in Spagna, per lo stesso quantitativo di zinco si spendono circa 100 euro di energia; in Germania grazie alle compensazioni di Stato erogate per fronteggiare l’emergenza delle attività energivore, per una tonnellata di zinco si spendono circa 65 euro di energia. E’ chiaro che esiste uno scompenso, l’assimetria del prezzo determina una delocalizzazione delle produzioni all’interno della stessa Europa; a questo va aggiunto che per lo stabilimento di Nordenham in Germania Glencore riceverà dal Ministero competente 360 milioni di euro in 15 anni per produzioni sostenibili.
Durante la riunione il ministro Urso ha annunciato di aver incontrato il giorno 4 dicembre u.s. l’amministratore delegato della Glencore, Gary Nagle, e il responsabile delle attività industriali dello zinco, Suresh Vadnagra. L’incontro ha avviato la discussione con il Dipartimento per le Politiche per le Imprese del MiMIT per esplorare l’interesse di terzi a rilevare o riutilizzare sezioni di Portovesme attualmente inattive o sottoutilizzate. Per quanto riguarda il progetto di riciclo dei materiali delle batterie, il Ministero è in attesa di conferma da parte della Commissione Europea sulla candidatura di Portovesme e si è espresso a favore del progetto. La Glencore si è impegnata a fornire al Ministero aggiornamenti regolari sui progressi dello studio di fattibilità del progetto. Altro punto, espresso dal Capo di Gabinetto, è rappresentato dal fatto che il Governo avanzerà un pacchetto di interventi sul costo energia, vera novità rispetto al passato e tema su cui il governo aveva sempre glissato.
L’assemblea:
• Conferma la visione prospettica con la produzione del Litio dal riciclo delle batterie di ultima generazione, all’insegna della transizione ecologico-energetica, ipotesi che accoglie favorevolmente in quanto inserito in un percorso eco-sostenibile, specie dopo l’approvazione da parte dell’Europa e recepito dall’Italia del Critical Raw Materials Act. Tuttavia il tema non è certo imminente all’ordine del giorno, per stessa ammissione della Glencore il progetto di fattibilità sarà pronto solamente a gennaio 2027, mentre la fermata dello zinco è immediata, contrariamente a quanto invece dichiarato dalla stessa Glencore prima del 5 settembre.
• Intende verificare in concreto la disponibilità/possibilità di iniziative industriali compatibili, anche con nuovi soggetti, volte a preservare la vocazione produttiva di quest’area compresa quella dello zinco. Tuttavia, al fine di intraprendere percorsi positivi è fondamentale:
1) Lasciare gli impianti in marcia fino all’ingresso trasferendo un impianto caldo

2) Caratteristiche tecnico-economiche players,
3) Sapere che il disallienamento della linea zinco impianto con l’impianto Waelz difficilmente regge
anche a costi energetici estremamente bassi.
4) Affrontare situazioni ambientali pregresse e attuali, come eseguire le bonifiche con impianti in
marcia gestiti da altri e l’impatto ambientale derivante dalle utilities condivise sarebbe impossibile
da ripartire
5) Gestione della discarica di Gennaluas
6) Considerato che una parte dell’impianto della linea zinco servirà, se lo studio di fattibilità avrà buon esisto, per la lisciviazione del progetto litio decidere come procedere.
• La visita del sito di Portovesme promosso dal MiMIT che avverrà entro il 20 dicembre u.s., a cura del Dipartimento del MiMIT, servirà a inquadrare i tema sopracitati, appare evidente che il Ministro, come da impegno assunto durante la riunione del 5 dicembre, deve chiedere alla Glencore la sospensione delle procedure di spegnimento della linea zinco.
• E’ necessario che il 20 dicembre, le OO.SS. devono essere coinvolte per governare i possibili processi di cambiamento, a salvaguardia del futuro delle lavoratrici e dei lavoratori diretti e indiretti.
• Occorre mettere in atto strumenti a sostegno al reddito a parità di salario utilizzando ammortizzatori sociali speciali e formazione per tutte le lavoratrici e lavoratori dello stabilimento con particolare attenzione verso le imprese d’appalto, anello debole della catena; ragionare non come singola vertenza ma come sito di Portovesme cogliendo, nell’immediato, su possibili occasioni di investimenti nell’area.
• Il sito produttivo di San Gavino Monreale, attualmente impegnato in attività almeno sino a inizio estate, esprime competenze e impiantistica che la candidano a hub Europeo per la raffinazione di preziosi e materie critiche come il bismuto.
L’assemblea, affrontando le altre principali tematiche del Polo di Portovesme esprime:
• Un giudizio positivo sulla proposta politica dalla Regione Sardegna, attraverso l’assessorato dell’Industria, di metanizzazione delle aree industriali dove esiste una forte richiesta, condizione che permetterebbe il riavvio di Eurallumina ma anche l’utilizzo per aziende di altri territori come la Ceramica Mediterranea a Guspini. Auspica che il lavoro del tavolo tecnico Istituito da RAS, MiMIT, Mase e gli altri stakeholder finalizzato alla modifica del Dpcm e al superamento del contenzioso tra Regione Sardegna e Governo Centrale.
• Grande preoccupazione per i ritardi infrastrutturali della zona industriale di Portovesme. In un’isola in cui gli approvvigionamenti arrivano via mare non è pensabile che ci siano dei porti con fondali troppo bassi al punto da impedire la navigazione di mercantili con alto pescaggio; l’escavo del porto di Portovesme non è più rinviabile, problematica irrisolta da venti anni. Appare non rinviabile il commissariamento dell’opera e verificare la possibilità di utilizzo delle risorse economiche del Jtf.
• Incertezza per il destino della Centrale Enel che vede dopo 60 anni di storia di presenza industriale intensiva a Portoscuso il percorso il phase out del carbone nei prossimi anni.
Nessuna volontà esplicita da parte di Enel per la riconversione della centrale, atteggiamento ben diverso da quello attuato in Sicilia dove, a fronte del percorso di chiusura della centrale, entro il 2024, la 3Sun Gigafactory di Enel a Catania sarà la più grande fabbrica di pannelli solari in Europa.
La Sardegna e questo territorio si aspettano lo stesso livello di attenzione pensando a nuove produzioni che si integrano in un ragionamento di filiera e di sito come nel caso del litio e che deve terminare con la produzione delle batterie stesse.

I componenti l’assemblea generale Filctem CGIL SSO

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