18 August, 2024
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Si è svolta allo Stadium Genova della Fiumara nei giorni 2, 3 e 4 febbraio l’evento sportivo “Ju Jitsu Genoa open 2024”. Una gara internazionale a cura della Lino Team Ju Jitsu, affiliata alla Ju Jitsu international Federation, con in palio punti preziosi nella ranking list mondiale nella classe Adult, in vista della qualificazione ai Word Games del 2025 di Chengdu. Una manifestazione che ha visto in gara 500 atleti di 22 nazioni, inserite nel palinsesto di “Genova 2024 Capitale Europea dello Sport”. Dalla Sardegna l’unica società a partecipare la “Dojo Hiwashi Shinsei” di San Giovanni Suergiu. Tra i loro atleti, tre cittadini di Carbonia Jacopo Saba, Marco Iolo e Luca Iolo, che hanno partecipato anche al mondiale giovanile in Kazakistan nel mese di agosto 2023.

«Oradichiara la loro allenatrice Denise Pisuattendiamo le convocazioni per gli europei in Romania. È un vero peccato che il ju jitsu sia uno sport poco considerato, visti i grandi sacrifici che gli atleti e le loro stesse famiglie fanno a livello di tempo e spese.»

Luca Iolo, uno degli atleti in gara in Kazakistan, racconta l’esperienza vissuta con un entusiasmo contagioso. «E’ stata un’esperienza fantastica con la mia super coach Denise. Ho fatto amicizia con altri atleti di vari paesi arabi asiatici e europei. Sono arrivato alla gara stanco e provato dal viaggio e dalla dieta, ma mi sono divertito. La mia più grande prestazione l’ho avuta a febbraio a Genova, dove in una categoria difficile ho conquistato la medaglia d’argento. Il ju jitsu è uno sport che infonde autostima è ideale per tutti: magri, grassottelli, alti e bassi.»

E di autostima parla anche Marco Iolo, anch’egli atleta che ha vissuto l’esperienza in Kazakistan. «Ricordo che ho passato tutta l’estate con un caldo insopportabile ad allenarmi in palestra. In gara ho affrontato diversi atleti che provenivano da tutto il mondo e grazie a queste gare ho imparato diverse cose. Consiglio il ju jitsu perché è uno sport che infonde autostima e disciplina.»

Vedere come questi ragazzi fanno dello sport una pratica quotidiana fa sinceramente comprendere quanto sia importante per il corpo e per la mente praticare uno sport, garanzia per una vita sana ed equilibrata, oltre ad essere un importante strumento di inclusione che incoraggia l’incontro con culture diverse, fonte di arricchimento personale.

Per Jacopo Saba di 15 anni il Kazakistan è stato il primo mondiale. «E’ stata un’esperienza bellissima che non sarebbe stata possibile senza la mia coach Denise. Consiglio a tutti questo sport, perché è educativo ed insegna il rispetto per sé stessi e per gli altri.»

Leonardo Zottocco, 12 anni, pratica questo sport da quando ne aveva 6. «A Genova è stata la mia prima gara internazionale, un’esperienza che mi ha fatto crescere molto e mi ha insegnato tante cose. Sono felice di aver partecipato nonostante non sia arrivato sul podio, sono state giornate che porterò sempre nel cuore.»  

Anche Sofia Pisu racconta la sua esperienza a Genova. «Ho partecipato con altri 8 miei compagni ho gareggiato nel ne waza -52 kg in 14, ho avuto tre avversarie su tre incontri. Non è stato semplice perché la mia pull era molto difficile, le mie avversarie erano molto alte e forti. Non sono arrivata sul podio ma continuerò ad allenarmi con impegno per partecipare alle prossime gare.»

Il ju jitsu è un’antichissima arte marziale giapponese che coniuga disciplina, tecnica, coordinamento motorio e controllo. Un’arte marziale educativa che modella il carattere, insegna ad affrontare le avversità della vita e può trasformarsi in una vera e propria filosofia di vita.

Ju jitsu: come non consigliarlo!

Nadia Pische

Il Lions Club di Carbonia, come da tradizione ultratrentennale, ha onorato la memoria dei suoi soci defunti assegnando una borsa di studio destinata a uno studente delle Scuole Superiori che ha dimostrato eccellenza nel proprio percorso formativo.
Sabato 10 febbraio 2024, presso il ristorante “Tanit” di Carbonia, si è tenuta la cerimonia di consegna di questa prestigiosa borsa di studio. La bravissima studentessa è Alice Tidu, giovane di Carbonia che si è diplomata con il massimo dei voti, 100 e lode, al Liceo Scientifico dell’Istituto “Gramsci-Amaldi”.
Questa opportunità rappresenta un traguardo significativo per la giovane studentessa, che ha dimostrato impegno e dedizione nel suo percorso scolastico che continua presso la Facoltà di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche dell’Università di Cagliari.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti importanti figure, tra cui il presidente del Lions Club di Carbonia e, per l’Amministrazione comunale, l’assessore della Pubblica Istruzione, Alta Formazione, Ufficio Europa Carboniensi nel Mondo, Antonietta Melas. Tutti hanno espresso le loro congratulazioni ad Alice Tidu per gli eccellenti risultati conseguiti, augurandole altrettanto successo nella sua formazione universitaria.
L’assessore ha inoltre ringraziato il Lions Club Carbonia per il suo costante impegno nel promuovere la cultura e sostenere i giovani talenti della città. Durante l’evento, con grande solennità, si è svolta la prestigiosa cerimonia di ingresso di un nuovo socio nel Club: il dottor Alessandro Musu.

Questa mattina, nel parco Martiri delle Foibe, l’Amministrazione comunale di Carbonia, rappresentata dal presidente del Consiglio comunale Federico Fantinel e dall’assessora degli Affari gnerali Katia Puddu, ha celebrato “Il Giorno del Ricordo”, in cui sono stati ricordati migliaia di italiani trucidati e infoibati nelle cavità carsiche del Friuli e dell’Istria. Vittime innocenti, ammazzate da Tito per la sola ragione di essere italiani residenti nelle zone di confine ed oggetto di una spietata operazione di pulizia etnica.
Nel corso della cerimonia è stato deposto un mazzo di fiori in prossimità della stele dedicata ai martiri delle Foibe, per ricordare simbolicamente tutte le vittime di una tragedia di cui occorre sempre alimentare il ricordo e la consapevolezza per evitare di ripetere nel presente e nel futuro gli errori commessi nel passato.
In questo contesto meritano una menzione speciale i circa 140 sardi, molti dei quali minatori di Carbonia e del Sulcis trucidati nel bacino carbonifero dell’Arsa. Ed è evidente, in giornate come queste, quanto sia più che che mai necessario per tutti noi essere portatori di un messaggio di libertà, tolleranza, pace, giustizia, integrazione e lotta contro ogni qualsivoglia intolleranza, discriminazione e disuguaglianza.

Domenica 11 febbraio il Carbonia cerca il rilancio contro la vicecapolista Tempio, nella sesta giornata di ritorno del campionato di Eccellenza regionale. La squadra biancoblù non vince dal 28 ottobre, quando superando il Bosa per 2 a 1, salì al 7° posto in classifica. Da allora, in 13 partite, ha raccolto solo 6 punti, frutto di altrettanti pareggi, e ben 7 sconfitte, scivolando al terz’ultimo posto.

Diego Mingioni recupera Andrea Porcheddu, Ezequiel Cordoba e Tennyson Omoregie, i primi due reduci da squalifiche, il terzo da un infortunio. E’ ancora indisponibile, a causa di un infortunio, il capitano Gabriele Dore.

La situazione di classifica impone al Carbonia di interrompere la striscia negativa, per avviare la rimonta verso la quota salvezza. L’avversario, il Tempio di Giuseppe Cantara, è certamente molto forte, ma contrariamente a quanto sia riuscito a fare in casa fin qui, dove è ancora imbattuto, con 9 vittorie e 1 pareggio, in trasferta ha vinto solo 2 volte, collezionando 4 pareggi e ben 4 sconfitte. La seconda delle due vittorie l’ha ottenuta domenica scorsa a Li Punti, per 5 a 3.

Per centrare l’impresa, Andrea Porcheddu e compagni hanno bisogno anche del sostegno dei tifosi, attesi numerosi e calorosi sulla tribunale del “Carlo Zoboli”.

Giampaolo Cirronis

Alcune centinaia di persone stamane hanno manifestato al Sirai di Carbonia per rivendicare i diritti negati nella Sanità pubblica. Nel corso del sit-in, organizzato dalle segreterie CGIL, CISL e UIL, sono state denunciate tutte le criticità che affliggono il sistema sanitario pubblico nel territorio della ASL Sulcis: la mancanza di medici di famiglia, pediatri e guardie mediche, servizi di base per malati, anziani, bambini, giovani e famiglie; distretti sanitari svuotati di personale e professionisti, impossibilitati alla presa in carico sanitaria e sociale integrata con i PLUS; ospedali nel caos per la chiusura di reparti ospedalieri e del Pronto soccorso per la mancanza di medici e personale sanitario; fuga dei medici in servizio e dei medici di nuova assunzione verso le grandi Asl della Sardegna e gli ospedali privati, a causa della disorganizzazione in essere, sottoposti a turni, orari e lavoro non in sicurezza per loro e gli assistiti; mobilità obbligata dei pazienti verso le altre Asl, i servizi della sanità privata e fuori dalla Sardegna per essere curati; liste d’attesa lunghissime per interventi chirurgici, cura di malattie croniche e per la prevenzione; i livelli essenziali di assistenza non garantiti e i tempi previsti per le prestazioni non rispettati; rinuncia alle cure per malati che non hanno risorse economiche o sono anziani e soli con difficoltà a spostarsi dentro e fuori dall’Isola; la Sardegna è la regione che nel 2022 ha avuto il 21,9% di morti in più rispetto agli anni pre-pandemia e non sono decessi dovuti al Covid; tempi lunghissimi per il riconoscimento dell’invalidità per malati oncologici, non autosufficienti e bambini con disabilità; si muore prima di avere il sostegno economico e i permessi e diritti di legge; il Servizio sanitario pubblico, è l’ultima denuncia contenuta del manifesto delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, anche con la riforma della Sanità della Giunta Solinas non è garantito nel territorio ma è sempre più allo sbando nonostante il costo altissimo nel Bilancio regionale.

Allegate le interviste con i segretari Franco Bardi (CGIL), Salvatore Vincis (CISL) ed Efisio Aresti (UIL).

 

Una carrellata di personaggi e situazioni surreali. Antonio Cesare Gerini, medico in pensione, nel suo nuovo libro, “L’alba tra le brume”, edizioni Albatros, racconta episodi vissuti in prima persona, guardando al passato con dolcezza e ironia, ripescando nella memoria incontri e dialoghi che al pari di uno scalpello hanno scolpito e levigato il suo carattere, la sua persona.
Da giovane medico nel reparto di Ostetricia e Ginecologia a responsabile di un centro di salute mentale, il dottor Gerini ha condotto una lunga carriera ma a ben vedere ha sempre avuto a che fare con la vita nuova: aiutare una donna a dare alla luce un figlio non è tanto diverso dall’aiutare una madre, una sorella o una moglie a credere che un figlio, un fratello o un marito possano rinascere… che l’alba tra le brume possa sorgere e che la luce possa vincere le tenebre che avvolgono la mente di un uomo.
Una lettura che infonde speranza, suscita profonda commozione e simpatia e induce a riflettere sulla malattia mentale, sulla possibilità di riabilitare i pazienti e sulla necessità di sostenere le loro famiglie.

Antonio Cesare Gerini, medico in pensione, è stato psichiatra al Servizio di Diagnosi e Cura dell’ospedale di Carbonia, co-fondatore del centro di accoglienza “Don Vito Sguotti” a Carbonia, responsabile della comunità protetta pubblico-privata Usl-Aias di Cortoghiana, del Centro di salute mentale e del Dipartimento di salute mentale di Carbonia-Iglesias; attualmente è il presidente dell’organizzazione Albèschida per l’aiuto e il supporto alle attività risocializzanti dei pazienti psichiatrici.

Sue pubblicazioni sono apparse nella rivista trimestrale “Appunti Sparsi” e nella quadrimestrale “Oltre”.

Giovedì 15 febbraio, alle ore 17,00, presso la biblioteca comunale di Carbonia, nell’ambito della rassegna Carbonia Scrive, si terrà la presentazione del libro “La via di fuga”, di Francesco Rivano, edizioni Albatros. Converserà con l’autore, il giornalista Giampaolo Cirronis.
L’autore, Francesco Rivano, nasce nel 1980 nel profondo Sud Sardegna e cresce a Carloforte, unico centro abitato dell’Isola di San Pietro. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli studi di Cagliari, fa ritorno nell’amata isola dove vive, lavora e coltiva la grande passione per la scrittura. Circondato dal mare e affascinato dallo sport è stato travolto improvvisamente dall’amore per il basket. Ha collaborato come redattore con alcune riviste on line che si occupano principalmente di basket NBA, esperienza che lo ha portato a maturare le competenze per redigere e pubblicare la sua prima opera: nel 2020 ” Ricordi al canestro”, legata alla storia del Basket.
 
Il Libro racconta la vita di Sam, ragazzo orfano cresciuto per le strade di Boston, che riesce ad emergere nella vita grazie all’amore per lo sport. 
«South Boston, quartiere non facile della capitale del Massachussets: da quando il giovane Sam era fuggito dall’orribile orfanotrofio in cui aveva trascorso i primi anni della sua vita, la strada era diventata la sua casa. Non aveva radici, essendo stato abbandonato alla nascita nell’immondizia dalla madre, e aveva trovato l’unica parvenza di famiglia nell’amicizia con Drew, diventato per lui quasi un fratello maggiore, che cerca di trasmettergli la sua grande passioneper il basket. Lo sport della palla a spicchi fatica però a riscuotere inizialmente le simpatie di Sam, ma conquista progressivamente il suo interesse soprattutto grazie alle gesta dei grandi campioni della NBA, il campionato professionistico più importante del mondo. E che può forse promettere, nelle sue varie declinazioni, l’occasione di un riscatto sociale e di un futuro più luminoso se il ragazzo dimostrerà di voler realmente dare una sterzata al proprio presente.»

Ikea, multinazionale specializzata nella vendita di mobili, complementi d’arredo e oggettistica per la casa, assumerà nuovo personale da inserire presso i punti vendita presenti in Italia. Le figure maggiormente richieste dall’azienda sono gli Addetti alla Vendita, i quali dovranno assistere i clienti, identificare le loro esigenze e consigliare le soluzioni d’arredo che meglio soddisfano i loro bisogni, tenere la propria area di responsabilità pulita, ordinata, correttamente prezzata e conforme agli standard di qualità, analizzare e gestire gli spazi di vendita, scoprire le aree di interesse e il percorso che più si adatta alle qualità e ai propri interessi. Le altre figure ricercate riguardano Consulenti di Arredo, che dovranno fornire consulenza ai clienti e comprenderne le esigenze, collaborare attivamente con i colleghi, acquisire e mantenere rapporti commerciali duraturi con le imprese locali, utilizzare la gamma di prodotti e la competenza nell’Interior Design per creare soluzioni 3D e fornire soluzioni d’arredo eccellenti; Addetti al Controllo Qualità, che dovranno controllare gli ordini tramite sistemi informatici, interfacciarsi con colleghi di altri reparti per allineare i tempi di svolgimento delle attività e svolgere i propri compiti attenendosi scrupolosamente alle norme di sicurezza; Amministratori Persone e Cultura, che dovranno aggiornare i file del personale, compilare e amministrare i dati delle persone, preparare i contratti, gestire e organizzare i processi di assunzione, interagire con gli interlocutori all’interno dell’azienda, trovare nuove soluzioni e coinvolgere il team nella sperimentazione di nuove modalità di lavoro. Inoltre Ikea offre anche tante opportunità di stage.

Per verificare tutte le posizioni… : http://diariolavoro.com/ikea_6.html