22 November, 2024
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L’intreccio narrativo, il momento storico e i personaggi che si dipanano tra la Sardegna e la Spagna sono gli elementi che strutturano e definiscono il destino del romanzo Celeste e Terreno; questi punti salienti hanno caratterizzato una diffusa attenzione all’opera di Mario Biancacci – giunta in tempi brevi alla seconda edizione ed ancora protagonista di continue presentazioni – trasformandola in un volume di successo, per il flusso impattante di emozioni e fascinoso scorrere di un lavoro robusto e suggestivamente poetico nel rivelare la profondità interiore dei protagonisti.
L’architettura narrativa è sostenuta da una scrittura scorrevole che gestisce i tempi descrittivi e i dialoghi, con abili pennellate di naturale e coerente eleganza, nella caratterizzazione dei personaggi e nell’evoluzione della storia. Celeste e Terreno, proposto con caparbietà da Mario Biancacci in molteplici manifestazioni, ha rotto l’isolamento letterario a cui sono destinate troppe opere di valore pubblicate in Sardegna, tanto da poter considerare il testo un trionfo della narrativa che, oltre alla storia stessa, ora guida in attuali e innumerevoli riflessioni sulla vita e sui sentimenti.
Un carico di significati che travolge il lettore e stimola ad approfondire la conoscenza di se stessi. L’abilità di scrittura di Mario Biancacci è dimostrata dalla caratterizzazione, vitale e dinamica, dei personaggi che vivono e respirano in pagine emotivamente coinvolgenti e per quel fluire dilagante in cui la storia prende vita nel contesto temporale-spaziale di tempi e luoghi.
Ogni presentazione di un’opera riserva sorprese e nuove chiavi di lettura e di interpretazione testuale. E così è stato anche dalle dotte relazioni espresse dalle professoresse Dolores Mancosu e Paola Pruna, in occasione della manifestazione letteraria e pittorica-espositiva dedicata a Mario Biancacci. L’evento, promosso ad Iglesias dall’associazione Remo Branca, creata e cresciuta con generosa competenza dal noto xilògrafo e pittore Piergiorgio Barranca, in coproduzione con l’Associazione Sardonia di Vittorio E. Pisu che, da oltre trent’anni, opera nella promozione culturale ed artistica, ha registrato l’ulteriore e significativa legittimazione dell’arte di Biancacci; nato nel Cadore a Belluno, dal 1985 si è stabilito in Sardegna dando voce e visibilità alla cultura isolana e alle bellezze naturali che rappresenta in dipinti ad olio ed acquerelli.
Al saluto del presidente Stefano Cherchi della Remo Branca, definendo, tra l’altro, l’autore di Celeste e Terreno “portatore di emozioni e segni nuovi di romanticismo”, ha fatto seguito l’intervento di Dolores Mancosu che, dopo aver evidenziato il personale “grande entusiasmo per un romanzo letto e riletto”, ne delinea il tracciato all’interno di uno spazio storico, culturale e geografico, dove la narrazione trova completezza e bellezza nell’interpretazione e capacità dell’azione mediativa e figurativa letteraria di un prosa che rende “leggibili e visibili” gli ambienti naturali, le atmosfere, i personaggi che hanno fatto la storia (sociale, politica e dell’arte) e la Sardegna di fine Ottocento. La relazione di Paola Pruna ha invece mirato l’attenzione a definire i due elementi fondamentali del romanzo: arte e amore. L’itinerario artistico-sentimentale, anzi il “variegato grande itinerario narrativo” che porta i protagonisti a scoprire e dover viaggiare per diverse realtà e luoghi (es.: Cagliari, Caprera, Parigi, Barcellona), dove il vivere degli eventi, descritti abilmente, coinvolgono emotivamente il lettore, tanto da essere esso stesso protagonista ed in interrelazione nella storia. Sia la Mancosu che la Pruna hanno colto nel romanzo il pittorico e attento valore di luci ed ombre dei personaggi e la puntuale particolareggiata descrizione analitica degli elementi paesaggistici “dipinti” in parole da Biancacci. La presentazione letteraria è stata valorizzata e integrata con la lettura, voce recitante l’attore Piergiorgio Sabiu, di significativi capitoli del romanzo e le musiche a tema (colonne sonore di Ennio Morricone, musiche di Lucio Battisti e di autori contemporanei) interpretate dal profondo e sensibile musicista Lino Raia.
La struttura che ospita l’associazione Remo Branca (Via Roma 68) è l’ex sede storica della Scuola Elementare Foiso Fois, ora trasformata sapientemente in sede espositiva (consigliamo la visita per il ricco patrimonio xilografico ad opera di Remo Branca, per la mostra permanente delle maggiori e significative opere del percorso artistico di Piergiorgio Barranca e l’attuale esposizione delle originali tavole in olio ed acquerello di Mario Biancacci), di conferenze e soprattutto gestita su base volontaria per infinite iniziative locali di laboratori artistici, creativi e formativi, a disposizione di bambini, ragazzi ed adulti dell’area cittadina e territorio dell’Iglesiente. L’associazione Remo Branca è presieduta da Stefano Cherchi, Paola Pruna vicepresidente e il consiglio si compone dei validi ed attivi collaboratori di esperienza come Ottaviana Dessì, Giampiero Eltrudis, Ignazio Pani, Bruno Demuro, Francesco Demartis. Piergiorgio Barranca è l’emerito presidente onorario.
I corsi e laboratori creativi ed attivi al Branca di Iglesias, certamente caso raro in Sardegna per l’impostazione da vera accademia d’Arte, sono dedicati alle frequentatissime attività di ceramica per i bambini, al disegno modellato e artistico, alla fotografia, al macramè e tombolo, pittura, poesia e prosa, scacchi, teatro, xilografia e calcografia, studi musicali.
Remo Branca (1897-1988), xilografo di fama nazionale ed internazionale è stato considerato “uomo di ferrata e solida cultura umanistica” ed autore di testi fondamentali come “La xilografia in Sardegna”, “Breviario di xilografia” e “Incisori sardi”. A lui si deve la fiorente scuola d’incisori iglesienti, che s’imposero per la grande capacità di rappresentare le tematiche di carattere sociale, la vita campestre e la durezza del lavoro dei minatori. Nel segno della continuità artistica e culturale continua ad operare l’associazione che porta il suo nome e lo stesso artista Piergiorgio Barranca, simbolo ideale degli attuali artisti xilografi dell’Iglesiente.
Cristoforo Puddu

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Per i cittadini del Sulcis Iglesiente è possibile richiedere online i documenti utili ai fini ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) per il 2024.
Tutti i clienti del Gruppo Poste Italiane di Carbonia, Iglesias e del territorio, ovvero i possessori di un conto corrente, di un libretto postale, o titolari di carte prepagate Postepay, possono accedere al sito www.poste.it e acquisire la giacenza media e il saldo di tutti i prodotti (intestati e cointestati) in un unico documento, necessario per ottenere l’ISEE per l’anno appena iniziato. Per la richiesta del documento sul sito di Poste è necessaria la registrazione al sito www.poste.it e l’associazione di un numero di telefono ad uno dei propri prodotti finanziari.
Da quest’anno, inoltre, per i cittadini del Sulcis Iglesiente sarà possibile richiedere online l’attestazione valida ai fini ISEE 2024 anche per i minori, selezionando l’opzione “Per un minore”.
Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, raccoglie tutte le informazioni necessarie per il calcolo dell’ISEE relative ai prodotti finanziari, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti e dei libretti di risparmio attivi/estinti nel corso dell’anno 2022, il valore
nominale dei Buoni Fruttiferi Postali (cartacei e dematerializzati), saldo e giacenza media delle Postepay nominative, delle Postepay con IBAN e  delle Carte Enti Previdenziali, la situazione dei Fondi di Investimento e del Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Si parlerà dei 367 milioni di euro che il Just Transition Fund-Piano Territoriale Sulcis Iglesiente ha messo a disposizione del mondo delle imprese del Sud Ovest della Sardegna nell’evento, pubblico e gratuito, aperto a imprenditori e cittadini, organizzato a Carbonia per lunedì 15 gennaio, dalle 16.00, nella Grande Miniera di Serbariu (Sala Fabio Masala Piazza Sergio Usai presso Fabbrica del Cinema) da Confartigianato Imprese Sud Sardegna, Coldiretti e Confapi Sardegna, dal titolo “Just Transition Fund – Il Nuovo programma europeo e le opportunità per le imprese del Sulcis Iglesiente: quali progetti”?

Il programma dell’iniziativa prevede, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione ai lavori, l’illustrazione dello strumento JFT-Piano Territoriale Sulcis Iglesiente a cura del Centro Regionale di Programmazione, soggetto deputato a strutturare i bandi di accesso alle risorse. Successivamente verrà dato spazio al dibattito e al confronto con i cittadini e le imprese presenti all’incontro.

Nell’area interessata, 23 comuni, si contano complessivamente 9.519 imprese, di cui circa 1.968 artigiane, il 20,7% della forza produttiva del territorio. Del totale delle attività fanno parte anche 2.500 realtà gestite da donne, nella quale operano 400 aziende artigiane.  A Carbonia ci sono 2.020 imprese di cui 486 artigiane (24,1%), a Iglesias 1.870 di cui 381 artigiane (20,4%), a Sant’Antioco 842 di cui 167 artigiane (19,8%). Il più alto indice di artigianalità lo si trova a Gonnesa con il 25,7% (80 artigiane su 311 attività produttive).

 

Tragico scontro tra una moto e un’auto alla periferia di Carbonia, è morto il giovane alla guida della moto, Andrea Biggio, 38 anni. Lo scontro è avvenuto in via Aspromonte, la strada che collega la rotatoria davanti alla Grande Miniera di Serbariu alla rotatoria che immette sulla strada statale 126.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire la dinamica dello scontro, i vigili del fuoco, autoambulanze del 118.

 

A Santadi, nel mese di dicembre, sono terminati i lavori di recupero di un vecchio furriadroxiu, in località Is Langius, nei pressi della strada per Pantaleo, vicino al complesso nuragico di Barrancu Mannu.

«Questi lavori rappresentano per me e per la mia impresa un importante banco di provaspiega Federico Acca -. Si è trattato di lavorare a un edificio costruito parte in pietra e parte in ladiri, i vecchi mattoni di argilla cruda. Abbiamo utilizzato materiali assolutamente biologici, limitando l’utilizzo del cemento solo ad alcuni punti importanti per la salvaguardia e la tenuta dell’immobile. Abbiamo ricostruito il tetto in canne, per gli intonaci abbiamo utilizzato la calce. L’immobile è destinato ad essere l’abitazione di una coppia che si trasferirà a vivere a Santadi.»

L’imprenditore edile è entusiasta del lavoro svolto, anche perché crede che questo possa essere solo il primo di innumerevoli interventi, vista la vastità del patrimonio abitativo sparso nel territorio che sarebbe necessario recuperare. Il lavoro è parte del progetto MuDIS (Museo Diffuso Insediamento Sparso), che si occupa della valorizzazione degli insediamenti storici del Sulcis: una ricchezza inesauribile legata al patrimonio nuragico e minerario ed alla bellezza e ricchezza della natura in cui sono inseriti gli edifici.

«Il furriadroxiuaggiunge Federico Acca è di proprietà di Manuela e Giovanni Pasella, entrambi soci del MuDIS e futuri nuovi residenti di Santadi. L’immobile è stato recuperato con un progetto di valorizzazione che lo ha trasformato da rudere ad esclusiva proprietà immobiliare inserita in un contesto naturalistico di grande pregio. Di fatto abbiamo aggiunto un nuovo tassello all’attività del MuDIS a vantaggio del patrimonio immobiliare storico di Santadi

L’artigiano collabora da alcuni anni con il MuDIS. «Lavoro in edilizia con passione dice Federico Accae da alcuni anni ho il piacere di lavorare per il Museo diffuso dell’insediamento sparso (MuDIS), che richiede di utilizzare tecniche edili e materiali tradizionali del mio paese, cosa che appassiona moltissimo sia me che la mia squadra. Con queste tecniche antiche, recuperate da persone che ce le hanno tramandate, e seguendo le indicazioni del MuDIS, abbiamo realizzato coperture in canne di fiume, legate una ad una con corde vegetali, recuperato i muri in terra cruda o in pietra, ripristinandoli con malte a base di calce e tinteggiatura dello stesso materiale. In questo modo teniamo viva la nostra tradizione, rispettando l’ambiente senza usare prodotti chimici o cemento, recuperiamo e riutilizziamo i furriadroxius. Oggi siamo in grado anche di costruire abitazioni nuove rispettando gli standard di efficientamento energetico, riproponendo finiture, materiali e tecniche tradizionali.»

«Credo che il nostro Comuneconclude Federico Accaabbia un grande potenziale turistico con i suoi siti archeologici, le sue magnifiche grotte di Is Zuddas, o la bellissima foresta di Pantaleo, una delle leccete più vasta d’Europa, dove si possono fare escursioni immersi nella natura. I nostri ristoranti, che propongono cucina tradizionale, insieme a vini eccellenti conosciuti in tutto il mondo, i nostri formaggi buonissimi, le ottime carni, il miele, il pane e l’olio d’oliva cui viene dedicato l’evento “pane olio in frantoio”, che si tiene ogni anno nel periodo della raccolta delle olive.»

«Crediamo profondamente nell’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e dei paesaggi locali del Sulcis aggiunge Marco Bianchi, presidente del MuDIS -. La tutela dei luoghi è intesa in modo olistico e ha come obiettivo la creazione delle condizioni che possano consentire alle nuove generazioni di poter vivere e crescere in una terra generosa e ricca di bellezza. Collaborando con diverse istituzioni e associazioni del territorio, il MuDIS persegue il riconoscimento nazionale dei paesaggi rurali sulcitani e ripropone la riqualificazione di spazi abbandonati per creare un’utile rete di attività; un concetto che va oltre la salvaguardia e parla di rivitalizzazione. La particolarità dell’urbanistica locale si basa sulla presenza di una vera e propria costellazione di insediamenti rurali sparsi nella vasta campagna, che rende indissolubile l’unione tra natura e vita. Tali insediamenti agropastorali, chiamati furriadroxius, (dal sardo “furriai”: ritirarsi, abitare) erano centri autosufficienti di contenute dimensioni. Negli anni Sessanta, molte delle famiglie che abitavano i furriadroxius hanno deciso di spostarsi nei centri urbani dotati di infrastrutture (acqua, elettricità, fognature…). In una ventina d’anni la maggior parte dei furriadroxius sono stati abbandonati. Con la nascita del Museo diffuso, la scelta di recuperare e riutilizzare tali immobili è diventata di interesse della comunità e ha creanto le condizioni per una narrazione territoriale forte: la storia di un territorio e l’identità della sua popolazione. Il MuDIS non persegue la museificazione dei furriadroxius, ma il loro riuso; il basso costo di tali immobili rende inoltre vantaggioso investire nel Sulcis, non solo per finalità turisticheconclude Marco Bianchi –. La crisi dei modelli di vita metropolitani, l’immigrazione di ritorno, la neoimprenditorialità consapevole, la conversione di imprese tradizionali in forme ecologiche, gli imprenditori a valenza etica, possono svolgere un ruolo centrale nel processo di valorizzazione del Sulcis creando l’opportunità di nuove economie e di reinterpretare tali luoghi rurali.»

Carlo Floris

A Iglesias stamane alcune centinaia di studenti dell’Istituto Asproni-Fermi hanno partecipato allo sciopero organizzato per rivendicare una “scuola sicura”. Le motivazioni che hanno portato gli studenti in piazza, con una partecipazione che non si ricorda da diverso tempo, sono le precarie condizioni della struttura, le infiltrazioni di pioggia negli anditi e sui personal computer nei laboratori, la presenza di muffa sulle pareti, l’inadeguatezza degli impianti di riscaldamento che rendono complicata la permanenza nelle classi.

Gli studenti si sono ritrovati in piazza delle Rimembranze alle 8.30, da dove è partito il corteo che ha raggiunto la piazza Municipio, accolto dall’assessore dell’Istruzione del comune di Iglesias, Vito Spiga. Il corteo ha poi fatto sosta in piazza Sella.

Iglesias e Carbonia ieri e oggi hanno accolto il simulacro della statua della Vergine di Lourdes.

Ieri mattina il simulacro è stato accolto nella parrocchia San Pio X, a Iglesias, dove è stata celebrata la Santa Messa celebrata da Sua Eminenza cardinale Arrigo Miglio. Il simulacro è stato visitato dai fedeli fino alle 15.00.

Da Iglesias il simulacro è stato trasferito a Carbonia, dove è arrivato intorno alle 16.00 nella chiesa della Beata Vergine Addolorata. Qui è stato celebrato il Santo Rosario e alle 17.30 il cardinale Arrigo Miglio ha celebrato la Santa Messa con al suo fianco alcuni sacerdoti. Al termine, si è svolta una breve fiaccolata sul piazzale della parrocchia.

Il simulacro della statua della Vergine di Lourdes stamane è stato trasferito alla parrocchia San Camillo De Lellis dell’ospedale Sirai, dove alle 8.30 è stata celebrata la Santa Messa. Al termine, il Santo Rosario e la visita del simulacro nelle corsie dei reparti dell’ospedale Sirai.  A fine mattinata la preghiera personale nella chiesa, dove il simulacro ha sostato fino alle 15.00.

Il pellegrinaggio del simulacro della Madonna di Lourdes nell’Isola, consegnato all’Unitalsi lo scorso mese di settembre per la “peregrinatio” in tutto il territorio nazionale, è proseguito questo pomeriggio nella diocesi di Cagliari. Alle 17.00 è stato accolto presso la parrocchia di Santo Stefano in Quartu Sant’Elena, dove alle 18.00 è stata celebrata la santa messa, presieduta dal vescovo emerito di Nuoro monsignor Mosè Marcìa, e a seguire un’ora di preghiera personale per i pellegrini.

Alle 20.00 si è tenuta la fiaccolata dalla parrocchia di Santo Stefano alla basilica di Sant’Elena, dove sosterà per tutta la mattina di domani. Nel pomeriggio sarà a Senorbì. Domenica 14 gennaio, alle 17.30, l’effige della Madonna sarà accolta, infine, presso la Basilica di N.S. di Bonaria, per la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi. Alle 23.59 il simulacro partirà per Napoli.

                                                       

    

 

 

Nelle more del ripristino degli accessi con SPID e CIE, l’accesso ai servizi online al cittadino del comune di Carbonia è assicurato attraverso l’accesso al sito, sezione servizi, servizi online, richiesta iscrizione servizi online.
Accedendo al servizio verrà richiesto l’inserimento dei dati personali e di un indirizzo e-mail. Le credenziali per accedere al sistema saranno inviate direttamente all’indirizzo e-mail indicato.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il video in cui sono spiegate tutte le istruzioni operative:

Dal 15 gennaio 2024 il Museo del Carbone, nella Grande Miniera di Serbariu (Carbonia), chiuderà al pubblico per consentire la predisposizione dei locali in vista dei lavori di ristrutturazione previsti per l’anno in corso.

Gli uffici resteranno attivi per informazioni, prenotazioni e per i rapporti con i fornitori; i recapiti telefonici e e-mail rimarranno invariati.

La ripresa delle visite in sottosuolo è prevista per il 1 febbraio 2024. Aggiornamenti e dettagli su accesso alle strutture, orari e modalità della visita, percorsi all’interno della Grande Miniera di Serbariu etc. saranno comunicati prima della riapertura, con comunicato stampa, post sulle pagine social (Facebook, Instagram, X) del Museo e sul sito web www.museodelcarbone.it

Con l’ultima variazione di bilancio, la Regione Sardegna ha stanziato oltre 4 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio di Pula.

Nello specifico 3 milioni di euro serviranno per la messa in sicurezza del villaggio residenziale della comune di Calaverde che è esposto alle piene di due corsi d’acqua provenienti dai versanti situati a nord- ovest, il Rio Perdosu e l’affluente di sinistra, che si riuniscono proprio nell’area edificata in un’unica asta torrentizia in parte tombata.

Un altro intervento, finanziato con 600mila euro, metterà in sicurezza il Rio Arrieras, mentre con ulteriori 300mila euro saranno effettuati importanti lavori sul Rio Palaceris per l’ampliamento dell’alveo nel Parco tecnologico sulla parte della strada statale 195. Inoltre, il mese scorso l’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna ha finanziato la progettazione di altri tre interventi per il Rio Palaceris (150mila euro), per il Rio Perdosu (300mila euro) e per il Rio Arrieras (70mila euro).

«Sono stati premiati gli sforzi dell’Amministrazione comunale che in questi mesi si è prodigata con l’aiuto di tutti gli assessori al reperimento dei fondi per la realizzazione di interventi di fondamentale importanza dal punto di vista dell’assetto idrogeologico – dice il sindaco Walter Cabasino -. Sono interventi complessi che richiedono un alto livello di competenza ingegneristica e i cui progetti sono in fase di completamento in alcuni casi e di affidamento in altro.»

Antonio Caria