Dal 15 gennaio 2024 il Museo del Carbone, nella Grande Miniera di Serbariu (Carbonia), chiuderà al pubblico per consentire la predisposizione dei locali in vista dei lavori di ristrutturazione previsti per l’anno in corso.
Gli uffici resteranno attivi per informazioni, prenotazioni e per i rapporti con i fornitori; i recapiti telefonici e e-mail rimarranno invariati.
La ripresa delle visite in sottosuolo è prevista per il 1 febbraio 2024. Aggiornamenti e dettagli su accesso alle strutture, orari e modalità della visita, percorsi all’interno della Grande Miniera di Serbariu etc. saranno comunicati prima della riapertura, con comunicato stampa, post sulle pagine social (Facebook, Instagram, X) del Museo e sul sito web www.museodelcarbone.it
Con l’ultima variazione di bilancio, la Regione Sardegna ha stanziato oltre 4 milioni di euro per la messa in sicurezza del territorio di Pula.
Nello specifico 3 milioni di euro serviranno per la messa in sicurezza del villaggio residenziale della comune di Calaverde che è esposto alle piene di due corsi d’acqua provenienti dai versanti situati a nord- ovest, il Rio Perdosu e l’affluente di sinistra, che si riuniscono proprio nell’area edificata in un’unica asta torrentizia in parte tombata.
Un altro intervento, finanziato con 600mila euro, metterà in sicurezza il Rio Arrieras, mentre con ulteriori 300mila euro saranno effettuati importanti lavori sul Rio Palaceris per l’ampliamento dell’alveo nel Parco tecnologico sulla parte della strada statale 195. Inoltre, il mese scorso l’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna ha finanziato la progettazione di altri tre interventi per il Rio Palaceris (150mila euro), per il Rio Perdosu (300mila euro) e per il Rio Arrieras (70mila euro).
«Sono stati premiati gli sforzi dell’Amministrazione comunale che in questi mesi si è prodigata con l’aiuto di tutti gli assessori al reperimento dei fondi per la realizzazione di interventi di fondamentale importanza dal punto di vista dell’assetto idrogeologico – dice il sindaco Walter Cabasino -. Sono interventi complessi che richiedono un alto livello di competenza ingegneristica e i cui progetti sono in fase di completamento in alcuni casi e di affidamento in altro.»
Antonio Caria
Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, interviene nuovamente nel dibattito Sulla sanità, sulle carenze del personale medico, sulla mancata risposta alla domanda di salute ormai cronica, rivolgendosi alla Giunta regionale e in particolare all’assessore della Salute, Carlo Doria, considerati responsabili del vero e proprio scempio ai servizi sanitari in corso nel Sulcis Iglesiente.
«Non trascorre giorno senza che la stampa dia notizia di reparti chiusi, aperti a singhiozzo, complete assenze di personale, medici che migrano verso altri ambiti più “altolocati” (Asl 8, Brotzu, Policlinico) lasciando scoperti i ruoli nei presidi del Sulcis – denuncia Ignazio Locci -. Le colpe di questo infinito dramma sono tutte ascrivibili alla politica regionale che in questi anni ha permesso il depauperamento dei servizi del nostro territorio creando una lunga e interminabile serie di piccoli e grandi problemi per i quali verrebbe voglia di alzare bandiera bianca e affermare chiaramente “avete vinto voi: chiudiamo la sanità del Sulcis e andiamo tutti a Cagliari”.»
Il sindaco di Sant’Antioco pone l’accento sull’oggettiva assenza di medici che talvolta viene utilizzata impropriamente quale giustificazione del male “incurabile” di cui è affetta la sanità.
«In realtà – rimarca Ignazio Locci – se è vero che i medici risultano in misura minore rispetto a quanti ne occorrerebbero, è altrettanto vero che quelli in forza nel sistema sanitario regionale vengono distribuiti malissimo, grazie a scelte deliberate e inoppugnabili: il Sulcis, i suoi presidi sanitari, vengono infatti ignorati dall’assessorato regionale della Sanità che non fa nulla per assicurare le risorse umane necessarie a garantirne il funzionamento, dirottandole nelle più prestigiose strutture del capoluogo sardo, ovvero ASL 8, Brotzu, Policlinico. Del resto, sappiamo delle difficoltà quotidiane che incontra la Direzione della ASL 7 per coprire i ruoli, far fronte alla “fuga” dei medici dal nostro territorio, ma non ci risulta che certe carenze e certi drammi si verifichino anche a Cagliari e nelle sue prestigiose strutture. Non possiamo fare finta di nulla: il Sulcis non è tra le priorità dell’assessore regionale. Il risultato è che i cittadini ne pagano un prezzo altissimo.»
Il primo cittadino di Sant’Antioco individua due soluzioni che – a suo parere – solo una politica coscienziosa, lungimirante e soprattutto equa, può adottare. «Preso atto che il problema essenziale è la carenza di medici soprattutto nei presidi del Sulcis – sottolinea Ignazio Locci – allora possono essere percorse almeno due strade. La prima è redigere bandi pubblici per il reclutamento del personale che riservino una quota di medici ai presidi di Carbonia e Iglesias, evitando la migrazione “globale” verso gli ospedali del Cagliaritano. L’altra strada è dire con atti concreti “Stop ai gettonisti”: e in questo caso occorre che la Giunta Regionale mutui il provvedimento adottato dalla Regione Lombardia, dove l’assessore Guido Bertolaso ha promosso un avviso unificato che consentirà di assumere i medici liberi professionisti negli ospedali. La Sardegna deve fare altrettanto perché con questa strategia è possibile riportare i medici all’interno del Servizio Sanitario Regionale riequilibrando un sistema scellerato che, adottato da alcune cooperative di “gettonisti”, crea forti disparità. La strada è tracciata: o si compiono scelte eque, oppure si continui a farsi beffe dei cittadini del Sulcis parlando di ospedale unico – conclude Ignazio Locci -. La verità è che per ora questa classe dirigente non è nemmeno in grado di garantire un “paio” di medici a un territorio che conta 120mila abitanti.»
Il Carbonia calcio, con il patrocinio dell’assessorato dello Sport del comune di Carbonia e del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti, ha organizzato un incontro formativo sull’alimentazione nello sport con docente il dottore biologo nutrizionista Simone Medda, che si terrà mercoledì 24 gennaio 2024, nella sala congressi dell’Oratorio della Parrocchia di San Ponziano, a Carbonia, con inizio alle ore 16.30,
Venerdì 12 gennaio, alle ore 21.00, andrà in scena il secondo appuntamento della nuova stagione 2023-2024 de La Grande Prosa e Danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Dopo l’esordio di successo del 28 dicembre scorso con la commedia di Andrea Tedde, “Che fine ha fatto Ulisse?”, domani sera si replica con “Sabir-viaggio mediterraneo” di Mvula Sungani: un visionario racconto sul tema delle antiche e moderne migrazioni e sull’incontro e il dialogo tra popoli e culture con l’étoile Emanuela Bianchini e il primo ballerino Damiano Grifoni e con i solisti della Mvula Sungani Physical Dance – produzione Mvula Sungani Physical Dance Studios.
Uno spettacolo in cui verrà messa a confronto l’Italia di oggi, con gli sbarchi di profughi e stranieri, e quella degli inizi del Novecento, quando a partire con una valigia piena di sogni e speranze erano gli italiani.
«La città di Carbonia si conferma protagonista nella scena culturale regionale e continua a crescere nella sua programmazione con una rassegna che rappresenta una garanzia di successo con dieci titoli che trovano perfetta rappresentazione scenica in uno dei più importanti luoghi di cultura, socializzazione ed animazione della nostra città, il Teatro Centrale di piazza Roma, che recentemente si è rifatto il look ed è stato oggetto di importanti lavori di ammodernamento ed efficientamento energetico che lo hanno valorizzato, rendendolo ancora più accogliente, confortevole e fruibile per le compagnie teatrali e per il pubblico in sala», ha detto il sindaco Pietro Morittu.
«Dopo la spettacolare commedia di Andrea Tedde, domani assisteremo a un coinvolgente spettacolo di danza contemporanea. Saranno dieci titoli complessivi, in programma da dicembre 2023 a maggio 2024, capaci di andare incontro alle esigenze e ai molteplici gusti della nostra cittadinanza, che sta già partecipando con entusiasmo alla nuova stagione de La Grande Prosa e Danza», ha concluso l’assessora della Cultura Giorgia Meli.
I servizi online al cittadino del comune di Carbonia sono stati ripristinati. Tuttavia, non è possibile ancora procedere all’autenticazione tramite Spid. L’Agenzia per l’Italia Digitale assicura che il ripristino avverrà nel più breve tempo possibile. Nell’attesa, l’accesso al portale potrà essere effettuato recandosi direttamente allo Sportello Informa Handicap presso la sede dell’Ex Tribunale questo pomeriggio dalle 15.30 alle 18.00 e martedì 16 gennaio. Gli operatori supporteranno gli interessati nella creazione di username e password necessarie per l’accesso.
Una volta creata l’utenza, le chiavi di accesso al sistema verranno rilasciate direttamente allo sportello.
Svolta positiva per la vertenza dei lavoratori Sardagru. Si è concluso con un esito ritenuto soddisfacente dai sindacati, il confronto di questa mattina, in videoconferenza, tra i vertici della Sir e i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.
L’azienda, subentrata alla Sardagru nell’appalto del servizio di imbarco/sbarco e movimentazione portuale per la Portovesme srl, ha confermato la volontà di assumere immediatamente sei degli undici lavoratori (per uno Sardagru ha confermato il contratto) licenziati. Per altri sei – per i quali ci sarà un periodo di Naspi – c’è l’impegno a richiamarli a lavoro non appena inizieranno le commesse nel porto di Oristano.
«Siamo soddisfatti per l’intesa raggiunta oggi – commentano Giancarlo Lampis (Filt), Simone Atzori (Fit) e Enrico Vidili (Uil) -, considerato che Sir non era in alcun modo obbligata a riassorbire i lavoratori licenziati da Sardagru. Per ora in sei passeranno da un’azienda all’altra, per gli altri c’è un impegno serio e formale dell’azienda a richiamarli quanto prima. A fronte di un atteggiamento serio ed apprezzabile di Sir – aggiungono Giancarlo Lampis, Simone Atzori ed Enrico Vidili -, non possiamo non sottolineare il comportamento di Sardagru, che sta di fatto ritardando il passaggio dei licenziati alla nuova azienda. A giorni di immotivata attesa per avere la documentazione dei suoi ex dipendenti, si aggiungono ora errori materiali nella stessa, la cui correzione sta portando ad un prolungamento dei tempi.»