19 July, 2024
Home2024 (Page 41)

Alle 20.00, al Palazzetto dello sport, si gioca Gara2 della semifinale di Divisione 1 tra Scuola Basket Miners Carbonia e la Casa del Sorriso Su Planu. In Gara 1 La Casa del Sorriso Su Planu s’è imposta di strettissima misura, di due soli punti:  di via delle Cernitrici, a Carbonia, 90 a 88.

La Scuola Basket Miners Carbonia è obbligata a vincere per portare la sfida alla bella, domenica 12 maggio, alle 20.00, al Palazzetto comunale di via Giliacquas, ad Elmas. Viceversa, in caso di seconda vittoria, del La Casa del Sorriso Su Planu, approderebbe alla finale con la Klass Basket Coral 93 Alghero che ha avuto la meglio in due partite sul Basket San Salvatore: 79 a 78 in trasferta e ieri 73 a 69 in casa.

 

Alle 16.00, allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” di Carbonia, si gioca Carbonia-Tharros, andata del playout salvezza del campionato di Eccellenza regionale. Dirigerà Nicola Nieddu di Sassari, assistenti di linea Alessandro Anedda di Cagliari e Mario Canu di Olbia.

I due allenatori, Diego Mingioni e Antonio Lai, hanno annunciato le formazioni iniziali.

Carbonia: Bigotti, Broglia, Chidichimo, De Vivo, Wojcik, Cordoba, Prieto, Omoregie, Porcheddu, Basciu, Mancini. A disposizione: Caroli, Adamo, Dore, Carboni, Giganti, Lodde, Lambroni, Abbruzzi, Cocco.

Tharros: Cabasino, Facelli, Panza, Tetteh, Atzori, Sanna, Enna, Perilli, Silva, La Valle, Boi. A disposizione: Serra, Spiga, Murru, Foddis, Lonis, Calaresu, Piras, Ferrari, Manca.

Qualora, al termine dei due incontri (andata e ritorno), i tempi regolamentari terminassero in parità (non vale la regola delle reti segnate in trasferta e non sono previsti tempi supplementari), retrocederà nel Campionato di Promozione la squadra classificatasi al 14° posto nella stagione sportiva 2023/2024.

Immaginare i “buchi neri” è piuttosto impegnativo. Li ipotizzarono i Professori Fisici nucleari che posero le basi della “meccanica quantistica” e della “teoria della relatività”. Quando immaginiamo un buco nero, tutti pensiamo ad un nero abisso in cui si può essere inghiottiti senza ritorno. 

Invece i “ buchi neri stellari” sono quelli descritti dai fisici teorici. Da quelle basi scientifiche nel 1945 emerse il progetto delle prime bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki. 

Il professor Robert Oppenheimer spiega in una sua lezione che il buco nero è il fenomeno fisico più terrificante dell’Universo. Esso è capace di risucchiare i pianeti, le stelle e anche le intere galassie, facendoli scomparire in un “nulla” inconcepibile per la mente umana. È il fenomeno astrofisico più vicino alla morte biologica. Secondo Oppenheimer i buchi neri stellari si formano quando le stelle di massa superiore a 8 volte il Sole esplodono come “Supernovae”. Il materiale dell’esplosione forma una coltre pesantissima che circonda il nucleo della stella, generando sopra di essa una “forza gravitazionale “immane”. Ad un certo punto il nucleo non regge più quel sovraccarico e “implode”. È molto difficile immaginare il nucleo che si collassa su se stesso, soprattutto, se si considera che il nucleo delle stelle è fatto della stessa materia densissima e durissima che dette origine all’Universo. Eppure può esistere un peso eccessivo ancora più grande che, circondando la stella, la comprime fino a far crollare la struttura atomica del suo nucleo e annientarlo. Al suo posto si forma un “buco nero” che ha un potere di risucchio immane su tutto ciò che lo circonda. Niente gli può resistere, neppure la luce. Anche i “fotoni” della luce e la loro onda elettromagnetica vengono risucchiati nel buco nero, schiacciati e azzerati. La luce che vi entra non può più tornare indietro. 

Gli scienziati affermano che il nostro Sole non dovrebbe diventare mai un buco nero perché non è gravato da onde gravitazionali tanto grandi da farlo implodere. Pare che le esplosioni termonucleari, con cui ci irradia di luce e calore, gli facciano da scudo. 

Tutti dovrebbero sentire la lezione di Oppenheimer per entrare nel mondo della fisica e, soprattutto, dovrebbero ascoltarlo i responsabili della Sanità Regionale Sarda. Avrebbe-ro la prova che accentrando i Servizi sanitari in un’unica “stella-ospedale” della sanità, e aumentando la for-za di attrazione gravitazionale a cui verrà sottoposta, è possibile creare un “buco nero”. 

Quel buco nero, al pari di quello dei Fisici, ha la capacità di risucchiare il Sistema degli ospedali provinciali che ruotano intorno ad esso e di distruggerli. Questo si sapeva già da tempo, tuttavia coloro che progettarono di accentrare tutta la Sanità a Cagliari non sapevano che una volta formato il “buco nero della Sanità”, esso genera problemi da cui è difficile tornare indietro. Adesso l’involuzione del nostro intero Sistema appare inarrestabile; per salvarsi si dovrebbe emigrare in un altro Sistema sanitario, oppure si potrebbe farne uno con i pesi sanitari equamente distribuiti su ognuna delle 8 province. 

Le disposizioni politiche che hanno portato al disastro sanitario a cui stiamo assistendo, iniziarono quando lo Stato nel 1992 iniziò a liberarsi delle sue pregiate proprietà come le Partecipazioni Statali e la Sanità Pubblica. Con le prime perdemmo il più grande polo minerario e industriale d’Italia che era nel Sulcis Iglesiente. Con la trasformazione della Sanità pubblica in una Sanità parzialmente privatizzata, iniziammo a perdere gli ospedali. 

Una quindicina d’anni fa nelle Regione Sardegna fu formulata la teoria dell’accentramento sanitario nell’Isola allo scopo di ridurre le spese. Per questo si pensò di sviluppare due poli sanitari: Cagliari e Sassari. Il polo più grosso doveva essere Cagliari. Poi con la teoria che fosse utile unificare la Amministrazioni delle 8 ASL sarde in una soltanto, si procedette a svuotare di poteri e di disponibilità economica le altre 7 ASL provinciali ,concentrando tutte le funzioni in “1” ASL regionale. Venne sostenuta l’idea che centralizzando gli acquisti e le assunzioni avremmo speso di meno. In realtà la spesa sanitaria aumentò mentre, al contrario, il servizio sanitario continuò a diminuire. Si teorizzò anche l’utilità di concentrare tutti gli investimenti per le nuove tecnologie in un unico centro sanitario regionale. Ciò venne fatto ma naturalmente questo comportò lo spostamento di finanziamenti dagli ospedali provinciali e quelli centrali (HUB). Ne derivò anche lo spostamento del personale sanitario dalla Provincia al Centro. Tale operazione non fu ostacolata perché nessuna delle altre 7 ASL poteva più assumere personale né fare acquisti, e ciò avvantaggiò l’unica ASL centralizzata. Era nato, per la Sanità, il più grande centro gravitazionale ospedaliero della Sardegna. 

Tale concentrazione di potere politico, di finanziamenti, di personale, di attrezzature, e di strutture tutte su Cagliari avviò un fenomeno che Oppenheimer avrebbe previsto, ma i politici e i teorici di stampo bocconiano non capirono. 

Così è stato fabbricato un “buco nero” sanitario che oggi Cagliari non può più sostenere. Il Brotzu non riesce più a proteggersi dalla forza di attrazione gravitazionale con cui ha attirato pazienti provenienti da tutta la Sardegna e, teoricamente, dovrebbe implodere. Non è un’esagerazione. L’ha fatto capire chiaramente l’allarme che abbiamo letto pochi giorni fa sui quotidiani lanciato dalla dottoressa Agnese Foddis, D.G. dell’Azienda Brotzu di Cagliari. 

Chi ha avuto l’esperienza di passare negli ospedali cagliaritani ha visto, toccato, udito il disagio provocato dalle barelle in “fila d’attesa” negli anditi dei reparti di degenza. 

I pazienti provenienti dalle province vogliono essere curati per quelle patologie gravi e urgenti che nessuno degli ospedali provinciali può più accettare e che il Brotzu ormai non può più assistere. 

Nelle Province molti stanno subendo l’umiliazione delle “liste di attesa” per ottenere una TAC, una Risonanza magnetica o visite specialistiche. 

Questo avviene nella più grande “Stella ospedaliera” in Sardegna, Cagliari, che sta implodendo nel suo buco nero. Purtroppo, quel buco nero, fabbricato da politici improvvidi, sta risucchiando e annientando il personale, le attrezzature e i finanziamenti spettanti agli altri ospedali provinciali. 

Questo buco nero adesso è incontrollabile e non si fermerà spendendo 12 milioni di euro per le “liste d’attesa”. 

Dopo il film “Oppenheimer” è fortemente consigliato leggere i quotidiani sardi e seguire le cronache della paralisi progressiva degli ospedali (Nuoro, Oristano, San Gavino, Iglesias, Carbonia). 

Che fare? I fisici nucleari ci risponderebbero che il Sole si difende dalle forze gravitazionali con proprie esplosioni termonucleari continue. Questo dovrebbero fare gli ospedali provinciali. Far riesplodere la loro vita con l’autonomia gestionale e la politica locale. Salverebbero se stessi e Cagliari. 

I Sindaci e i Politici forniti di coscienza propria ci assistano! 

Mario Marroccu

Una stagione in 180’. Il campionato di Eccellenza regionale ha espresso i verdetti della stagione regolare, con la promozione in serie D dell’Ilvamaddalena, raggiunta con 4 giornate di anticipo, e la qualificazione ai playoff di Ossese, Villasimius, Tempio e Ferrini. Sono retrocesse in Promozione regionale Bosa, Sant’Elena e Villacidrese, mentre la quarta squadra che saluterà la Eccellenza regionale verrà fuori dal playout tra la Tharros di Antonio Lai e il Carbonia di Diego Mingioni (andata a Carbonia il 5 maggio, alle 16.00; ritorno a Terralba il 12 maggio, alle 16.00).

Nelle ultime settimane il testa a testa finale tra due delle grandi tradizionali del calcio sardo, Carbonia e Tharros, era il play out più probabile ma andando indietro di due mesi, costituisce una sorpresa. Il 3 marzo, dopo le partite della decima giornata del girone di ritorno, la Tharros, sconfitta 1 a 0 a Calangianus, aveva 32 punti, 1 punto più della squadra gallurese, 9 più del Bosa e 11 più del Carbonia che, sconfitto 3 a 0 a La Maddalena, era 15°. La squadra di Diego Mingioni si trovava a 10 punti dalla 13ª posizione, virtualmente retrocessa, considerato che con più di 6 punti tra la 13ª (il Calangianus) e la 14ª (il Bosa), il playout non si sarebbe giocato e sarebbero retrocesse direttamente le ultime 4 classificate. Nelle ultime 7 giornate il Carbonia ha cambiato marcia, ha fatto meglio di tutte le dirette rivali e s’è guadagnata con pieno merito il play out: Carbonia 14 punti, Calangianus 10, Sant’Elena 8, Tharros 7, Bosa 6, Villacidrese 4.

Il Carbonia ha concluso la stagione regolare con una sconfitta di misura, ininfluente, con l’Ossese (goal partita di Riccardo Fancellu), dopo 6 risultati utili consecutivi (4 vittorie e 2 pareggi). Il Calangianus ha espugnato il campo del Bosa, a Bonorva, 2 a 0, e ha conquistato la salvezza con 41 punti, mentre la Tharros ha superato in rimonta l’Iglesias, 2 a 1, e ha confermato il 13° posto con 39 punti. Contro l’Ossese Diego Mingioni ha tenuto prudenzialmente in panchina Ernest Wojcik e Jesus Prieto in vista del playout già sicuro.

Nonostante la sconfitta, la squadra ha dimostrato di essere in salute e ha concluso la partita senza cartellini gialli, riuscendo ad evitare così provvedimenti disciplinari che avrebbero complicato la preparazione della doppia sfida di playout con la Tharros che affronta i playout con il vantaggio determinato dalla migliore posizione di classifica. Il regolamento, infatti, prevede che qualora, al termine dei due incontri (andata e ritorno), i tempi regolamentari terminassero in parità (non vale la regola delle reti segnate in trasferta e non sono previsti tempi supplementari), retrocederebbe nel campionato di Promozione il Carbonia, classificatosi al 14° posto nella stagione sportiva 2023/2024.

Il Carbonia affronta il playout con grande fiducia e con tutta la rosa a disposizione. è rientrato in gruppo ed è pronto al ritorno in campo il capitano Gabriele Dore, a lungo condizionato dagli infortuni.

«E’ la prima volta che ho a disposizione tutti i calciatori della rosa – ha detto Diego Mingioni al termine della partita persa con l’Ossese arriviamo bene a questo playout, perché stiamo tirando fuori prestazioni e risultati. Siamo pronti, siamo carichi e vogliamo vincere entrambe le partite, dobbiamo solo prepararci bene in settimana ed è bello viverla tutti insieme e poi andare a compiere l’impresa.»

Il doppio confronto della stagione regolare è terminato in parità. A Carbonia, nella 5ª giornata di andata, si impose 1 a 0 il Carbonia (allora allenato da Maurizio Ollargiu), con goal di Alessio Romanazzo (poi ceduto) al 60’; a Oristano, nella 5ª di ritorno, si impose 1 a 0 la Tharros con goal di Simone Calaresu al 35’.

Carbonia-Tharros verrà diretta da Nicola Nieddu di Sassari, assistenti di linea Alessandro Anedda di Cagliari e Mario Canu di Olbia.

Ossese-Ferrini verrà diretta da Vincenzo Melis di Ozieri, assistenti di linea Pietro Fae e Alessandro Cola di Ozieri.

Villasimius-Tempio verrà diretta da Rosanna Barabino di Sassari, assistenti di linea Andrea Nurra di Sassari e Luca Carboni di Ozieri.

Giampaolo Cirronis

Da venerdì 10 a domenica 12 maggio presso MuseoDiffuso.exe, Centro Esperienze Creative Ex Monte Granatico a Sant’Antioco in piazza Padre Bruno Orrù, si terrà All You Can Shoot Fest 2024. La seconda edizione del festival di fotografia analogica di All You Can Shoot prevede tre giornate di esposizioni, talk, presentazioni di libri, laboratori per grandi e piccini, musica e tanta fotografia!

Il festival nasce nel 2023 per diffondere e promuovere la pratica fotografica e in particolar modo quella analogica, riscoprendo così un modo lento e manuale di approcciarsi al mondo che vediamo e viviamo. L’obiettivo è quello di creare un momento di condivisione e scambio tra appassionati e curiosi della pratica fotografica e dei suoi utilizzi nella cultura visiva.
Il tema di questa edizione è “costruire memorie”: l’immagine è indissolubilmente legata alla memoria e la fotografia, in questo senso, agisce come mezzo per fissare i ricordi. Spesso pensiamo che la memoria abbia a che fare solo con il passato, essa invece ha a che fare anche con la nostra persistenza nel futuro. Vogliamo quindi essere costruttori del nostro futuro, mettendo in ordine o disordine e in movimento le molteplici immagini che lo rappresentano.
L’evento è organizzato da Ottovolante Sulcis APS in collaborazione con il comune di Sant’Antioco, all’interno del progetto MuseoDiffuso.exe.

Si è tenuta il 30 aprile scorso, a Perdaxius, sede del Comitato provinciale UNPLI APS, l’assemblea elettiva delle Pro Loco per il rinnovo degli organi istituzionali del Comitato UNPLI Provinciale APS.
Nella relazione introduttiva il presidente uscente Gianfranco Dessì, dopo aver salutato e ringraziato i consiglieri provinciali uscenti ed i presidenti delle Pro Loco, ha ricordato la figura dei consiglieri provinciali scomparsi di recente Gianni Baghino, presidente della Pro Loco
di Sant’Antioco e Pietro Armas, presidente della Pro Loco di San Giovanni Suergiu ai quali l’Assemblea ha tributato un caloroso applauso.

Nella sua relazione il presidente Gianfranco Dessì ha sottolineato la collaborazione con tutte le Pro Loco del territorio e, fatto una sintesi delle attività svolte durante l’ultimo mandato caratterizzato anche, da avvenimenti eccezionali come il Covid e da novità riorganizzative come il passaggio al terzo settore. Gianfranco Dessì ha altresì sottolineato l’importanza dell’Unpli Sardegna delegata a rappresentare le istanze delle Pro Loco associate, alle varie istituzioni. Ha ringraziato il presidente regionale UNPLI Sardegna APS, Raffaele Sestu, presente alla riunione, il quale ha illustrato il nuovo progetto che si sta organizzando a livello UNPLI Nazionale che coinvolgerà tutte le Pro Loco d’Italia sotto i 5.000 abitanti in collaborazione con l’Anci che riguarda il censimento di tutti beni culturali materiali e Immateriali dei territori che ogni Pro Loco rappresenta.
Il risultato delle elezioni per il quadriennio 2024/2028, ha confermato nella carica di presidente Gianfranco Dessì, presidente della Pro Loco di Perdaxius, mentre i consiglieri del nuovo comitato provinciale sono: Palmira Fracci, presidente della Pro loco di Masainas alla carica di
vicepresidente; Simona Stera, presidente della Pro Loco Villaperuccio, segretaria; Antonella Pintus, residente della Pro Loco di Fluminimaggiore, consigliere; Anna Rita Nioi, presidente della Pro Loco di Nuxis, consigliere; Maria Canu, presidente della Pro Loco di Portoscuso, consigliere; Salvatore Pintus, presidente della Pro Loco di San Giovanni Suergiu, consigliere.
E’ stato eletto inoltre il “Collegio dei Probiviri”, di nuova istituzione, composto da Giancarlo Pittoni, presidente della Pro Loco di Sant’Anna Arresi; Maurizio Pintus, presidente della Pro Loco di Musei e Gianfranco Marongiu, presidente della Pro Loco di Carbonia.
In conclusione, il confermato presidente Gianfranco Dessì ha espresso a tutti i presenti l’augurio per un proficuo lavoro, nel segno dell’unità e della collaborazione tra Pro Loco, i membri del nuovo Consiglio provinciale e degli altri organi per i prossimi 4 anni.

Nell’ambito delle attività svolte dalla questura di Cagliari al fine di ottimizzare la trattazione delle pratiche passaporti e incrementarne il rilascio, si comunica che è stata programmata al Commissariato di Pubblica sicurezza di Carbonia per il prossimo sabato 11 maggio, dalle ore 8.00 alle 17.00, una giornata straordinaria di apertura al pubblico, denominata “Click Day”, che consentirà di ricevere sino a 100 istanze di rilascio del passaporto.

I cittadini interessati dovranno precedentemente prenotare il proprio appuntamento sull’agenda passaporto on line all’indirizzo https://passaportonline.poliziadistato.it  con apertura delle prenotazioni che saranno disponibili a partire dalle ore 10.30 di lunedì 6 maggio, e poi recarsi sabato 11 maggio all’Ufficio Passaporti del Commissariato di Pubblica sicurezza di Carbonia per depositare la documentazione per il rilascio del passaporto.

 

Le Autorità di Gestione del CSR Sardegna 2023-2027 (Complemento regionale per lo sviluppo rurale) e del PR FSE+ 2021-27 (Fondo sociale europeo plus) hanno approvato la graduatoria delle Strategie di Sviluppo Locale di tipo partecipativo ammesse a finanziamento.

Alla strategia del Gal Sulcis Iglesiente – presentata alla fine del 2023 – sono stati assegnati 100 punti su 100 in relazione al fondo FEASR e 95 su 100 al fondo FSE+.
«Si tratta ha dichiarato il presidente Cristoforo Luciano Piras di un riconoscimento molto importante per il nostro territorio, per il Gal e per tutti coloro che hanno preso parte al percorso di progettazione partecipata che ha portato alla nascita della “Strategia Integrata di Sviluppo Locale del Sud Ovest della Sardegna” appena approvata dalla Regione. Sono state intercettate risorse importanti per il territorio, con il massimo della premialità».

Gli ambiti tematici della nuova strategia sono due, e si riferiscono al miglioramento del sistema turistico attraverso la riqualificazione degli spazi e la tutela del paesaggio (ambito tematico “Sistemi di offerta socio-culturali e turistico-ricreativi locali”) e al mondo delle imprese agricole e del sistema agroalimentare (ambito tematico “Sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari”).
«La nuova strategia ha spiegato la direttrice Nicoletta Piras è caratterizzata da una forte sinergia e integrazione con le attività di animazione territoriale che il Gal ha portato avanti negli anni, compresi la recente costruzione del distretto rurale della Sardegna del Sud Ovest, la promozione del bando territoriale per le imprese del Piano Sulcis e il progetto di costruzione della destinazione turistica Vivere il Sud Ovest.»

https://files.regione.sardegna.it/squidex/api/assets/redazionaleras/42ffbdaf-0e8b-4377-8471-1a9901dd26d9/all.-1-graduatoria-strategie-di-sviluppo-locale.pdf

Nella foto di copertina Cristoforo Luciano Piras, presidente del Gal Sulcis Iglesiente

Giovedì 9 maggio, alle 19.00, nella giornata inaugurale del XXXVI Salone Internazionale del Libro di Torino, al Lingotto Fiere, presso lo stand della Regione Autonoma della Sardegna, ospitato nel padiglione 2 K114-L113, verrà presentato il libro “La Nostra Marcia”, di Sandro Mantega, Antonangelo Casula, Tore Cherchi e Peppino La Rosa.

Il libro ricorda marciatrici e marciatori, descrive il contesto, racconta e documenta la Marcia per lo Sviluppo del Sulcis Iglesiente, partita il 19 ottobre 1992 da Teulada e giunta a Roma l’8 dicembre.

«L’obiettivo oggi è quello di incontrare i nostri conterranei e di ricordare e raccontare quella storia e i suoi protagonisti con uno
sguardo attento anche al nostro tempodice Peppino La Rosa, protagonista della Marcia e uno dei quattro autori del libro -. Vivo già l’emozione di questi incontri al Salone del libro prima e di seguito presso l’associazione dei sardi “Antonio Gramsci”. Mi piace segnalare anche la prevista partecipazione dell’assessore regionale della Cultura Ilaria Portas, del sindaco di Carbonia Pietro Morittu, dell’assessora della Cultura del comune di Carbonia Giorgia Meli, dell’assessora della Cultura del comune di Iglesias Claudia Sanna e del consigliere comunale di Iglesias Alberto Francu. Rivolgiamo un caloroso invito a quanti hanno la possibilità, di partecipare alla presentazione al Salone Internazionale del Libro di Torino, nello stand della Regione Autonoma della Sardegna, padiglione 2 K114-L113», conclude Peppino La Rosa.

Giovedì 9 maggio, alle ore 17.30, presso la Biblioteca comunale di Carbonia, sita in viale Arsia, nell’ambito della rassegna Carbonia Scrive, si terrà la presentazione del Libro di Mauro Liggi “Alla terra i miei occhi”.

Mauro Liggi (1980), medico chirurgo, vive a Cagliari. Nel 2000 pubblica il suo primo libro fotografico Una magica vita. Racconto fotografico degli artisti del Circo Paniko. Ha pubblicato le raccolte poetiche Anima scalza. Le orme della poesia (Amicolibro Editore, 2021) e Segnali di fumo (Altromondo Editore, 2022) terza classificata al Festival culturale Liberevento Premio Rombi. Sue poesie sono state pubblicate in varie antologie, su blog e riviste letterarie. Fa parte della redazione del blog “VersoLibero”, è membro della giuria di alcuni concorsi letterari, promuove e divulga la poesia attraverso incontri on line con autori contemporanei e laboratori scolastici.

Alla terra i miei occhi di Mauro Liggi è un libro di resilienza, un viaggio nella fragilità, nel lutto che non cancella la meraviglia per il mistero della vita a cui resta aggrappato nella continua scoperta di sé. Nel buio della perdita, l’amore, l’amore carnale, è la risposta alla morte. L’anima piena di stupore, impotente ma non arresa all’infelicità, alle cicatrici del mondo di cui rivendica l’estraneità pur abitandolo in pienezza, trova sempre un sentiero verso la bellezza, nelle piccole cose che lo circondano, in spazi aperti di speranza. Un libro in cui si percepisce l’urgenza, nei contenuti e nello stile, asciutto, scabro, sintetico ma non per questo poco esaustivo. Versi di parole esatte, generosi, dove potersi specchiare, venati di sangue e passione in cui Mauro Liggi si scava dentro senza risparmiarsi, mentre percorre a piedi nudi le sue e le nostre debolezze. Caduta e riscatto, ribellione e supplica, passando per la stessa cruna, andata e ritorno nel viaggio quotidiano che ci accomuna nell’incessante peregrinare, perderci per ritrovarci sempre rinnovati, sempre nuovi, sempre in cammino.

«È di pietra, la poesia di Mauro Liggi, ma anche di mirto, di sale, di lava e di ogni elemento naturale senza diluizione» (dalla prefazione di Anna Segre).