19 July, 2024
Home2024 (Page 46)

Ancora intensa attività per gli appassionati della bicicletta in Sardegna. Domani, nell’isola, sono in programma tre gare.

Prime pedalate per i giovanissimi a Sarroch. Qui il locale Veloclub ha organizzato il Campionato Regionale di categoria 1ª prova abilità di gimkana e sprint. Si gareggia sorriso all’interno del ciclodromo comunale con partenza alle ore 10.00.

Ancora più sul serio si farà a Iglesias, dove la SC Monteponi di Gigi Mascia si è prodigata con la solita energia per mettere in piedi la 17ª edizione del trofeo MG Tuning. La competizione è riservata ad allievi, juniores ed esordienti. Sarà un percorso di 50,6 km complessivi ricavati su un circuito di 2,2 km da ripetere 23 volte. Partenza alle ore 17.00 dalla zona industriale Sa Stoia. Un’ora prima partiranno anche gli esordienti di 1° e 2° anno. Per loro percorso ridotto di 26,4 km (circuito da ripetere 12 volte).

I Master saranno impegnati, invece a Guspini. Qui, con l’organizzazione della locale Unione Ciclistica, andrà in scena il Trofeo cittadino in ricordo di Guido Saba. La gara sul percorso di 75 km porterà i corridori in direzione Pabillonis, Oristano, Santadi, Torre dei Corsari, Porto Palma e Funtanazza e si concluderà in via Marconi a Guspini. Partenza alle ore 10.15 da via Saba.

Enzo Jannacci era un medico ospedaliero specializzato in Cardiochirurgia che operava a Milano e qualche vola a Città del Capo con Christian Barnard. Fuori dall’ospedale suonava e cantava in un una band le sue canzoni comico-demenziali. Nel 1968 lanciò l’immortale canzone:
«Vengo anch’io?…no, tu no!». A dispetto del titolo un po’ fesso egli descriveva che razza di gente siamo noi italiani: bravi a curare l’apparenza in pubblico e a vivere come se la tragedia della morte riguardasse sempre gli altri e noi ne fossimo i disinteressati spettatori. Il verso principale della canzone descriveva un quadro fedele del nostro modo di partecipare alla disgrazia comune: «Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale… per vedere se la gente poi piange davvero…e sentire che per tutti è una cosa normale (la morte degli altri) …per vedere di nascosto l’effetto che fa…». E’ del tutto vero.

Ci basta presenziare al rito funebre e siamo assolti per la nostra indifferenza alla morte dell’interessato. Enzo Jannacci, dal suo osservatorio privilegiato di un reparto di cardiochirurgia ospedaliera, vedeva questo ossimoro: l’estraniazione-solidale alle disgrazie degli altri.
Oggi la situazione in Sardegna è identica. Siamo in uno stato di grave emergenza sanitaria dove la gente muore davvero ma non succede niente. Eppure servono decisioni rapide, efficaci e anche molto difficili, perché dopo il Covid-19 e la guerra Russo-Ucraina, il mondo è cambiato.
Lo stato di economia da guerra in cui ci troviamo da alcuni anni, indebolirà ulteriormente le nostre finanze e non siamo pronti al peggio. Oltre alla minaccia atomica proveniente dal fronte ucraino, e una simile minaccia dal vicino-medio Oriente, esiste un’altra minaccia: forse si sta preparando una nuova pericolosa epidemia di influenza aviaria. Alle guerre e alle epidemie seguono sempre gravi deterioramenti del sistema economico mondiale: carenza di carburanti, distruzione di fonti alimentari, emergenza energetica e dei trasporti, arresto della produzione industriale e manufatturiera, difficoltà nelle comunicazioni, perdita di valore della moneta, crollo della natalità e, soprattutto, povertà.
Si può immaginare cosa avverrà del nostro Sistema Sanitario già in crisi. Appare incredibile la mancanza di percezione dell’emergenza. I vincitori della recente battaglia elettorale sono schierati davanti al capo in attesa delle medaglie al valore da appuntare sul petto in un rituale obbligato ma l’esultazione è anzi tempo: la vera guerra è ancora all’inizio e ci sono provvedimenti importanti da prendere con urgenza.
Un ultimo articolo comparso recentemente sui quotidiani sardi, ha raccontato il dramma di una donna deceduta in un ospedale senza aver avuto il massimo delle cure a causa della carenza di personale.
E’ un fatto gravissimo. E’ un segno della compromissione della sicurezza sanitaria pubblica e i politici dovrebbero sobbalzare sulla sedia e concentrarsi su questa pista.
Attualmente, nei nostri ospedali, il pericolo per cui urgono provvedimenti si chiama: “Carenza di personale”. Il personale sanitario sottratto ai nostri ospedali dovrebbe essere urgentemente riportato indietro.
Questo provvedimento non verrà mai preso se il potere politico non lo imporrà. La concentrazione del personale sanitario nelle ricche strutture sanitarie delle città capoluogo ha impoverito drasticamente gli ospedali provinciali e nessuno adesso sa come compensare quelle perdite di specialisti. Questa situazione viene dal passato e venne generata da leggi scritte alla fine degli anni’90. Per effetto di quelle leggi si dette avvio alla costruzione di un nuovo Sistema logistico dell’apparato sanitario in cui i tecnici dominano assoluti e in cui politici sono esclusi. Ne consegue che manca, alla cinghia di trasmissione tra popolo e Burocrazia sanitaria, l’anello più importante: la “mediazione” del “politico eletto”.
Cosa è l’apparato logistico? E’ la struttura burocratica il cui compito è quello di mettere l’apparato operativo in condizioni di poter lavorare. Cos’è l’apparato operativo? È l’insieme dei medici e degli infermieri che operano negli ospedali e nel territorio. Cos’è l’apparto strategico? È l’apparato politico che ha il dovere di legiferare e di programmare il futuro del sistema sanitario. La funzione politica è delicatissima; essa si basa sulla capacità di “mediare” tra le richieste di servizi e la possibilità di fornirli attraverso la redistribuzione dei fondi raccolti col fisco. Da ciò deriva l’enorme responsabilità del politico nei risultati che ne conseguiranno. Se le parti tra politica e burocrazia vengono invertite, il sistema sanitario crolla. L’anomalia del “travaso di potere” dalla Politica all’apparato logistico si verificò in un momento di carenza di iniziativa politica e di capacità di programmazione. Fummo tutti distratti: mancò il controllo sulle conseguenze che sarebbero venute con certe leggi di uscita dello Stato dalla gestione dei Servizi essenziali. Chi è il controllore che può rimettere ordine? E’ il cittadino nel momento in cui vota. Col voto il cittadino nomina il suo rappresentante: il politico eletto. Per esempio, nei comuni il rappresentante popolare che controlla e programma l’apparato amministrativo è il sindaco. Nelle Regioni è il presidente della Giunta che delega gli assessori. Da queste premesse si capisce l’importanza che la Politica-governante mantenga fermo il suo controllo nel mondo della Politica-praticante: quella che fornisce il servizio pubblico.
Nell’ultima decina d’anni è stata architettata una nuova macchina logistico-burocratica che sta detenendo il monopolio della sanità regionale sia nella fase di “Programmazione “ sia nella fase “Esecutiva” ed è stato messo a capo di essa un esperto in campo amministrativo. Nessuno contesta il potenziale di efficacia che può esprimere un consesso di ottimi burocrati nel gestire la logistica del sistema sanitario.
Purtroppo però, attualmente la direzione politica sul Sistema logistico risulta debole. Manca l’equilibrio dei poteri di feed-back negativo (autoregolazione) tra politici e gestori della Sanità pubblica.
Le Giunte regionali precedenti misero, a capo della gerarchia burocratica, un tecnico in qualità di assessore non eletto. Così venne realizzato un quadro amministrativo della Sanità veramente singolare:
il Sistema Sanitario Regionale finì totalmente in mano all’apparato logistico. In un sistema come questo, il popolo ha di fatto perso la sua prerogativa di esercitare il “controllo” col voto.
Da anni persiste questa dinamica anomala:
– il popolo vota per nominare il controllore politico dei suoi interessi;
– il politico che è stato votato non può controllare, perché viene lasciato senza poteri;
– l’apparato logistico-burocratico occupa i posti del potere, ed è senza controllo popolare.
– le misure burocratiche sono basate su calcoli perfetti ma il popolo è scontento dei risultati.
Il caso sanitario riferito all’inizio ci dice che la malattia del Sistema è grave. Ancora più grave è la sensazione diffusa che manchi nei capi la percezione del pericolo.
La situazione sanitaria in cui ci troviamo è difficilissima e si sintetizza in un’espressione: emergenza.
Quando l’emergenza viene affrontata da nazioni ricche tutto si risolve con la messa in campo di immense riserve di capitali.
Quando l’emergenza deve essere affrontata da nazioni già molto indebitate e dipendenti da altre nazioni per le fonti energetiche, alimentari e per la sicurezza, bisogna ricorrere a mezzi più modesti. Noi siamo fra questi.
Davanti all’emergenza e in assenza di grandi fondi disponibili, si potrebbero prendere decisioni che non comportano un aumento di spesa ma che servirebbero a migliorare la funzionalità del sistema come:
1 – Obbligare i Politici eletti a rioccupare il centro della Sanità;
2 – Limitare l’utilizzo dei tecnici alle consulenze;
3 – Riportare i Sindaci al vertice delle ASL con funzioni di programmazione e controllo.

Una volta restituito il vertice gerarchico della Sanità alla Politica sarebbe necessario mettere ordine alla gerarchia delle funzioni ospedaliere.
Già in passato, nella legge sulla “rete regionale ospedaliera del 2017” vennero istituiti gli ospedali con funzioni di “HUB”, cioè di centro in cui convogliare tutte la patologie più impegnative, e vennero identificati gli ospedali “SPOKE”, cioè quelli che dovrebbero selezionare i pazienti più complessi e inviarli agli “HUB”; infine, furono individuati gli “ospedali di base” che di norma non si dedicano all’emergenza. Questa distinzione è importantissima, perché da essa dipende la dotazione organica del personale. Dato che il problema è proprio la “carenza di Personale”, tale distinzione è cruciale. Da questa distinzione dipende quanto personale spetta ad ogni tipologia di ospedale. Una volta stabilita la dotazione organica dovuta ad ogni tipo di ospedale, è facile calcolare la spesa futura e procedere alle assunzioni. Ciò deve essere chiarito da una specifica “legge sugli organici”. Tale legge per ora non c’è.
Questa carenza è causa del caos del Personale.
Le uniche strutture ospedaliere che possono sapere di quanto personale abbisognino sono le Case di cura private, che infatti non hanno problemi. Ciò è possibile perché il loro lavoro è facilmente prevedibile e programmabile in quanto esse non erogano prestazioni sanitarie in urgenza ed emergenza. Mancando l’“urgenza” esse possono concentrare il lavoro nelle sei ore del mattino, dalle ore 8 alle 14. In quel turno gli organici sono presenti al completo. Invece nei turni della sera, della notte e dei giorni festivi l’organico è ridottissimo. Basta un medico di guardia per tutta la Casa di Cura e pochi infermieri per l’assistenza corrente ai degenti.
Negli Ospedali “HUB” dello Stato è tutto diverso. In essi il lavoro è perennemente intenso, 24 ore su 24.
Significa che per ogni turno devono essere presenti gli organici completi di medici, infermieri, tecnici e consulenti specialisti, che sono necessari in emergenza. Il dispendio di Personale, materiale e ore lavorate è enorme.
Gli ospedali di Base non trattano emergenze e pertanto hanno necessità di poco personale, che è facilmente programmabile.
Il problema si pone per gli attuali 8 ospedali provinciali delle ASL sarde .
Questi 8 ospedali, in teoria, dovrebbero inviare le grandi emergenze all’ospedale “HUB” (es. Brotzu); in realtà prima di farlo devono dirimere il dubbio se si tratti di pazienti complessi o meno. Questa distinzione, tranne i casi di ictus o di aneurisma dell’aorta o di trauma cranio-encefalico-midollare, è impossibile da farsi in breve tempo. Per capirlo bisogna eseguire tutti gli esami ematochimici, radiologici, TAC, RMN e tutte le consulenze specialistiche nell’ospedale provinciale di primo arrivo. Ciò comporta la necessità di avere personale specialistico immediatamente disponibile e, se il caso, procedere a interventi chirurgici in estrema urgenza.
Ne consegue che per tutti i turni, 24 ore su 24, in qualunque giorno della settimana, anche in questi ospedali è necessaria una dotazione di personale piena.
Lo stato delle cose a cui stiamo assistendo ci dice che nel sistema ospedaliero “Provinciale”, come il nostro, la dotazione organica è estremamente carente. Per non incorrere in gravi rischi si è pensato di risolvere il problema della responsabilità medico-legale ricadente sui gestori con un metodo drastico: la chiusura dei reparti specialistici dedicati all’urgenza. E’ la logica della “tecnica difensiva a scanso di responsabilità”. Questa è la tipica e legittima soluzione “tecnicamente perfetta”.
La soluzione politica sarebbe stata molto diversa: il Politico avrebbe impedito la chiusura del reparto e cercato Personale di supporto. L’avrebbe fatto per non perdere il favore dell’elettorato. La differenza tra tecnico e politico, infatti, sta nel fatto che il politico è sotto esame continuo dei cittadini, e può essere duramente punito col voto. Il tecnico “no”: non perde voti e neppure il posto. Non c’è equilibrio né deterrenza.
Di questo passo, si potrebbe arrivare alla chiusura totale dell’ospedale.
Prima di arrivare al punto “zero” della curva del fallimento è necessario che qualcuno faccia richieste simili a queste:
1 – E’ necessario che si classifichino ufficialmente e realisticamente gli ospedali per sapere quali siano quelli ad alta intensità di cure, quelli a media e a bassa intensità.
2 – Si deve chiarire se “tutte” le urgenze vadano trasferite al centro “HUB” di Cagliari o trattate al DEA di I livello.
3 – Si deve chiarire, con una legge, quale debba essere la dotazione organica che spetta ad un ospedale DEA di I livello (di emergenza), come è il Sirai. E’ la decisione più urgente. Senza questa legge chiunque continuerà a sottrarci personale medico e infermieristico.

La risposta a tali richieste è difficilissima e ha molte implicazioni soprattutto di tipo economico.
In attesa di un’improbabile risposta, si potrebbe prendere la decisione di riorganizzare il lavoro dei sanitari e prendersi cura almeno dell’essenziale per mantenere in vita il nostro ospedale DEA di I livello.
In una situazione così difficile il Politico potrebbe anche solo dedicarsi alla ristrutturazione della gerarchia del Personale tenendo conto del fatto che la scarsità dei medici e infermieri laureati persisterà per altri 10 anni almeno.
Si dovrebbero necessariamente ristrutturare i contratti di dipendenza prevedendo altre forme più libere per rendere più attraente il lavoro in ospedale.
Il miglioramento delle retribuzioni soprattutto ai primari, ai reperibili, ai medici di primo intervento, e agli infermieri laureati e tecnici ospedalieri potrebbe essere un incentivo per attirare i libero-professionisti nell’area della dipendenza pubblica.

Un passo importantissimo sarebbe la rivitalizzazione del Consiglio dei sanitari attraverso una nuova forma di indipendenza, autorevolezza, e autonomia con una posizione stabile e determinante come componente degli organi della ASL.

A condizioni di lavoro, prestigio e retribuzione migliorate il medici specialisti non desidererebbero più abbandonare gli ospedali ma, al contrario, gli specialisti che oggi lavorano esclusivamente in libera professione troverebbero più gratificante l’ospedale e potrebbero convertirsi ad ottenere un contratto come strutturati.
Questo ragionamento, con soluzioni concrete, può essere fatto solo in un ambiente politico, cioè con quella parte dello Stato che formula proposte di legge, o cambia le leggi.
Il ritorno dei politici alla assunzione delle responsabilità in campo sanitario, al merito per i risultati ottenuti e all’esame dell’elettorato, è essenziale.
A questo punto, se l’evoluzione geopolitica assumesse aspetti più inquietanti, saremmo un po’ più pronti ad affrontarli e si dovrebbe cambiare il testo della canzone del nostro cardiochirurgo-cantante-comico-demenziale Enzo Jannacci.

Mario Marroccu

Si è tenuta oggi, venerdì 19 aprile, presso la prestigiosa cornice del Teatro Domiziano, a Roma, la consegna del Premio Italive 2023.

Sono 6 le Regioni premiate (Piemonte, Campania, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sardegna). La Sardegna ha ottenuto il riconoscimento nelle categoria “Mercatini di Natale” con il Castello di Babbo Natale, evento che è andato in scena lo scorso dicembre presso il Castello di San Michele di Cagliari e che ha registrato oltre 10.000 presenze.
Il Premio Italive viene indetto ogni anno  e sono premiate le seguenti categorie:
• Sagre ed Eventi Enogastronomici
• Eventi Folkloristici
• Mostre, Mercati e Fiere
• Musica e Spettacolo
• Raduni ed Eventi Sportivi
• Mercatini di Natale
• Eventi Sociali e Culturali in genere
• Eventi per Bambini e Ragazzi
Gli eventi dopo una prima selezione vengono pubblicati sul sito web italive.it strutturato in geolocalizzazione e sottoposti alla valutazione di gradimento (rating) dei viaggiatori.
Le votazioni online si concludono allo scadere dei 30 giorni successivi all’evento. Gli eventi più votati tanto come quantità quanto come gradimento vengono ulteriormente valutati da una Commissione di cinque esperti che giudicano in base ad una parola chiave: il Genius Loci, la capacità di estrarre la sintesi dei valori identitari di un territorio e della sua gente (tradizione, cultura e talenti) riuscendo a portali fuori dai propri confini ed affermarli con fantasia e creatività. Importante la passione e la partecipazione della collettività locale all’evento.
«A questa manifestazione ha operato uno staff di oltre 50 persone che per ore e ore, per tutto il mese di dicembre, ha lavorato senza sosta e con dedizione, consapevoli di quanto dovesse essere ben organizzato l’incontro e il tempo da far passare con Babbo Natale, far conoscere la sua vita e i suoi aiutanti ai tanti piccoli ospiti attesi spiegano gli organizzatori Ivan Scarpa ed Alessia Littarru -.
«Un ringraziamento speciale a loro, alla compagnia teatrale Oneiros nostra partner e alla Società Orientare che ci ha concesso non solo l’ utilizzo del Castello di San Michele ma che ci ha aiutato nelle fasi operativeconcludono -. Ci auguriamo che questo titolo Nazionale possa attrarre e portare  turisti  da tutto il territorio nazionale nella nostra Città per la prossima edizione.»
È questo il secondo riconoscimento Nazionale del team Media dopo quello ottenuto per “La Primavera Sulcitana”.
 

E’ stata ritrovata dai vigili del fuoco Anna Maria Frongia, la donna di 71 anni che si era allontanata da casa dalle 16.00 di ieri a Perdaxius, in località Bingixedda. E’ stato attivato il “Piano di ricerca persone scomparse”, previsto dalla Prefettura, con i vigili del fuoco del distaccamento di Carbonia, le squadre specialistiche dei TAS (Topografia applicata al soccorso), SAF (Speleo alpino fluviale), SAPR (Sistemi aeromobile a pilotaggio remoto) Nucleo SMZT (Sommozzatori) e nucleo cinofilo. E’ stato attivato anche l’elinucleo per una ricerca su vasta scala con l’ausilio dell’elicottero. Questo pomeriggio la donna è stata ritrovata.

«Con immenso piacere, siamo lieti di comunicarvi che la sig.ra Anna Maria Frongia è stata da poco ritrovataha comunicato il sindaco, Gianluigi Loru -. Ci sentiamo in dovere di ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili e prestate affinché questa spiacevole vicenda si risolvesse positivamente. Un particolare ringraziamento va certamente a tutte le Forze dell’Ordine che si sono impegnate senza sosta per poter venire a capo di questo increscioso episodio che ha avuto inizio nel primo pomeriggio di ieri.»

Il 9 aprile Nuxis ha ospitato i ragazzi di Intercultura provenienti da diversi paesi e ospiti in tutta Italia.
«Li abbiamo accolti in aula consiliare dove hanno condiviso con noi la loro esperienza e la loro culturadice il sindaco Romeo Ghilleri -. Sono stati tutto il giorno a Nuxis per scoprire il nostro territorio e le nostre tradizioni, un momento di grande condivisione per tutti noi e per tutta la nostra comunità. Hanno visitato la Chiesetta bizantina di Sant’Elia, il Pozzo Sacro di Tattinu e il sito di Sa Marchesa. Un grazieconclude Romeo Ghilleri a tutte le persone che hanno collaborato, Alfio Caddeo, Urbano Nonnis, Laila Ghilleri, le associazioni Gruppo Speleo Club Nuxis e Gruppo Folk Sant’Elia Nuxis che hanno collaborato del paese per questa bellissima giornata.»

 

Il calendario delle iniziative programmate a Iglesias per il 25 aprile e date viciniori.

 19 aprile 2024, ore 17.30, presso la Sala Remo Branca in Piazza Municipio, incontro-dibattito: Tre Iglesienti protagonisti della lotta al nazi-fascismo: Gerardo Sergi, Luigi Cano, Vittorio Tredici. Intervengono: Francesco Bachis (Antropologo Ricercatore), Giampaolo Atzei (Ricercatore), Pierluigi Carta (studioso, già sindaco di Iglesias);

– 22 aprile 2024, ore 17.00 allestimento presso l’atrio del palazzo Municipale in Piazza Municipio, Inaugurazione Mostra Madri Costituenti a cura di Luisa Sassu (ANPI Cagliari).

– 25 aprile 2024, ore 10.30 Corteo antifascista (percorso: Piazza Municipio, Piazza Pichi, via Sarcidano, Corso Matteotti, Piazza Oberdan). Ore 11.00 letture: Canto degli ultimi partigiani di Franco Fortini, Lettere dei condannati a Morte della Resistenza. Interventi dei/delle Rappresentanti delle Istituzioni. Ore 12,00 Canti partigiani a cura di Angelo Grillo e Daniele Frau.

– 25 aprile 2024 ore 17.00 Incontro dibattito: La politica delle donne dalla Resistenza all’Assemblea Costituente. Relatrici: Maria Luisa Tocco e Daniela Delrio (Associazione donne La Mandragola) Gabriella Masala (Presidente ANPI Iglesias).

«Si ritiene che, mai come in questo momento nella storia della Repubblica, sia necessario, doveroso e opportuno restituire alla Festa del 25 aprile senso e significato pieni, valorizzando e promuovendo il grande patrimonio di valore etico e culturale proveniente dalla lotta di Liberazione dall’occupante nazista e dalla dittatura fascista, combattuta dai partigiani e dalle partigiane italiane.»

Pontedera sta accogliendo in questi giorni (dal 18 al 21 aprile) migliaia di persone da ogni angolo del mondo per celebrare i “Vespa World Days 2024”. Anche Carbonia è presente al raduno toscano con lo storico e glorioso gruppo del “Vespa Club Carbonia”, fondato nel 1956. Nel raduno, a cui stanno partecipando possessori di Vespa, collezionisti e semplici appassionati, campeggia la mascotte del Museo del Carbone, Crabò, capretta minatore disegnata da Stefano Asili.  I “Vespa World Days 2024” rappresentano un bellissimo appuntamento nonché un’occasione per tanti sardi appassionati delle due ruote e provenienti da diverse città, province e regioni d’Italia di radunarsi, incontrarsi, aggregarsi e socializzare sotto il segno della comune passione incondizionata per le due ruote simbolo del made in Italy nel mondo. Il modo migliore per festeggiare il 78° compleanno di un’eccellenza italiana e di un’icona che unisce diverse generazioni di appassionati.

I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) alle 17.20 sono stati allertati dalla Prefettura di Cagliari per una donna scomparsa a Perdaxius. A.M.F., 71 anni, si è allontanata dalla propria abitazione, in località Bingixedda, senza fare rientro. Il marito ha dato l’allarme e immediatamente si sono recati sul posto 20 tecnici appartenenti alle stazioni di Cagliari, Iglesias, Medio Campidano, Nuoro e Ogliastra, tra i quali un’unità cinofila e tre piloti di Aeromobili a pilotaggio remoto, comunemente noti come droni, muniti di apparecchi dotati di fotocamera termica. Le ricerche al momento si sono concentrate prevalentemente nelle zone vicine all’abitazione della scomparsa. Il centro di coordinamento è stato allestito presso i locali del Centro Sociale di Perdaxius messi a disposizione dal sindaco, Gianluigi Loru. Sul campo anche i carabinieri della compagnia di Carbonia, il personale dei vigili del fuoco con droni, unità cinofile e sommozzatori che hanno ispezionato due pozzi, volontari dell’AVDAG Protezione civile di Gonnesa, della PROCIV Santadi e personale del Centro Cinofilo Shardana.

 

Iglesias sarà l’unica data sarda del “Summer Tour” di Achille Lauro, il 3 agosto, in Piazza Sella.

La popstar veronese, 33 anni e 26 dischi di platino, sarà la punta di diamante della rassegna-evento “Iglesias Summer Wave”.

«Un nuovo regalo per Iglesias, un nuovo regalo per la Sardegna.»

Dopo i concerti di Mahmood e Ghali, nel 2022 e nel 2023, il sindaco Mauro Usai annuncia così un altro grande evento gratuito che già si preannuncia uno degli appuntamenti imperdibili dell’estate 2024: il live di Achille Lauro il 3 agosto.

«Iglesias è una città che, ormai da anni, punta sulla cultura. E la musica di un artista come Achille Lauro, talentuoso e irriverente, rivoluzionario ed eclettico, è cultura.»

Cultura e condivisione del territorio. Perché come già i concerti di Mahmood e Ghali, le ricadute sull’intero territorio sono state felici e importanti sotto ogni aspetto: «Economico, turistico, imprenditoriale».

Il concerto sarà, ancora una volta, a ingresso gratuito, e punta a coinvolgere il pubblico di ogni età.

«Non solo sardo: gli eventi promossi dal Comune richiamano spettatori da ogni parte d’Italia che, a Iglesias, possono contare su ospitalità e sicurezza, coniugando il piacere dell’evento musicale alla scoperta del nostro territorio.»

 

È stato arrestato dalla Polizia di Stato per tentato omicidio, atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento, l’uomo di 53 anni coinvolto nel grave incidente stradale di ieri pomeriggio a Carbonia, lungo la Statale 126, in cui è rimasta gravemente ferita una 45enne.

Proprio durante il verificarsi del violento impatto fra le due auto, la donna era al telefono con gli operatori del Centro Operativo Telecomunicazione del Commissariato di Carbonia, ai quali aveva poco prima chiesto aiuto, chiamando il Numero Unico 112, non appena si era accorta della presenza dell’uomo nelle sue vicinanze. I poliziotti avevano immediatamente inviato una Volante, rimanendo contemporaneamente in costante contatto con lei per monitorare la sua posizione.

Gli operatori del C.O.T. cercavano di rassicurare la donna, che d’improvviso aveva iniziato ad urlare disperata che l’uomo le stava venendo addosso, mentre a forte velocità lo stesso avrebbe cercato l’impatto frontale. Nel frattempo, i poliziotti della Volante, arrivati immediatamente dopo la collisione, a causa della quale l’auto sulla quale si trovava la donna è stata scaraventata fuori strada, hanno trovato l’uomo ancora a bordo del veicolo, mentre cercava di nascondere un martello sotto il tappetino.

La donna è stata soccorsa dal 118 e dopo essere stata liberata dalle lamiere dai vigili del fuoco è stata trasportata in elisoccorso in gravi condizioni all’ospedale Brotzu.

Subito gli investigatori della Squadra mobile insieme ai poliziotti della Sezione Anticrimine del Commissariato di Carbonia hanno intrapreso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. La donna, aveva già denunciato ai carabinieri per atti persecutori il 53enne, il quale, proprio a seguito di tale denuncia, era già destinatario della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati. Nella stessa mattina di ieri la donna aveva presentato una nuova denuncia ai carabinieri nei suoi confronti. L’uomo, infatti, avrebbe continuato a vessare la vittima con molestie e minacce. Già altre volte l’avrebbe pedinata in auto e per questo la vittima, vedendolo avvicinarsi a lei anche nel pomeriggio, aveva subito chiesto aiuto, chiamando il Numero Unico di Emergenza, rimanendo in contatto con la Sala operativa.

L’uomo, anch’egli trasportato in ospedale a seguito delle ferite riportate, è stato arrestato per l’ipotesi di reato di tentato omicidio, stalking e violazione della misura del divieto di avvicinamento alla quale era sottoposto. Si trova tuttora ricoverato a disposizione dell’Autorità giudiziaria, in attesa dell’udienza di convalida.