22 November, 2024
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Il sindaco Pietro Morittu ha rappresentato l’Amministrazione comunale di Carbonia nel Comitato di Sorveglianza del Programma Nazionale Just Transition Fund (JTF) svoltosi stamani presso la sala consiliare del comune di Iglesias.
Il Just Transition Fund (JTF), o Fondo per una transizione giusta, è uno strumento dell’Unione Europea pensato per aiutare le regioni più colpite dalla transizione verso un’economia climaticamente neutra, come quelle dipendenti da settori ad alta intensità di emissioni di carbonio.
Nel caso del Sulcis Iglesiente, in Sardegna, una delle due aree italiane che beneficia di questo fondo (l’altra è la Puglia con l’area di Taranto), il JTF mira a sostenere la riconversione economica e sociale della regione, storicamente legata all’industria mineraria e pesantemente colpita dalla chiusura delle miniere e dalla crisi industriale.
«Si tratta di uno strumento decisivo per rilanciare il Sulcis Iglesiente, stimolando la diversificazione economica nei settori della green economy, dell’energia rinnovabile, dell’agricoltura, del turismo e dell’economia marina del territorio, favorendo la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione di un territorio che, dopo aver intercettato ingenti risorse del PNRR, si trova davanti a un vero e proprio turning point, un punto di svolta, un treno sul quale dobbiamo salire con il kit di strumenti necessari per affrontare la sfida del JTF», ha dichiarato il sindaco Pietro Morittu.
Le risorse del fondo vengono utilizzate per:
1.    Creare nuovi posti di lavoro in settori più sostenibili, come le energie rinnovabili, il turismo sostenibile e l’economia verde.
2.    Riqualificare e aggiornare la forza lavoro con nuove competenze richieste nel mercato del lavoro sostenibile.
3.    Sostenere le piccole e medie imprese locali nella diversificazione dell’economia del territorio.
4.    Promuovere la ricerca e l’innovazione in tecnologie ecocompatibili e a basse emissioni.

Crescono le manifestazioni iscritte alla Rete Pym di Fiere e Festival, fondata nel 2019 a Iglesias durante la Fiera del Libro, per l’incontro di volontà di Argonautilus, Festival Giallo Garda ed Elba Book Festival.
Il patto stipulato tra gli operatori culturali con formazioni e professionalità complementari, comporta l’aiuto e il supporto reciproco nell’attività condivisa di promozione della lettura quale strumento di benessere individuale e sociale. Non solo, da sempre la Rete aiuta la piccola e media editoria indipendente, nonché le espressioni culturali associative dei territori di appartenenza, specialmente se periferici.
A Elba Book, la Fiera Argonautilus del Libro di Iglesias, Giallo Garda e le Officine Wort, si aggiungono alla squadra anche il Festival Grisù 451 di Ferrara e la rassegna poetica Una Scontrosa Grazia di Trieste. E proprio la proclamazione dei vincitori del Premio Giallo Garda 2024, a Padenghe, nel bresciano, è stato il momento di rito per annunciare i nuovi membri della Rete, oltre al tema che caratterizzerà i palinsesti di ogni singola iniziativa nel corso del prossimo anno e che sarà “Chiavi di volta”.
«La chiave di volta, in architettura afferma Eleonora Carta, fondatrice di Argonautilusè l’elemento centrale che permette all’intera struttura di reggersi. Allo stesso modo, nel contesto culturale e letterario, rappresenta l’elemento portante di idee, sistemi di pensiero, progetti e movimenti; i concetti fondamentali che, come la pietra che chiude e sorregge l’arco, reggono e danno senso all’intero sistema.»

Riunirsi intorno al tavolo simbolico della Rete Pym è stato un invito ulteriore a riflettere sui punti di svolta e sugli elementi essenziali che modellano i flussi conoscitivi attuali e i paradigmi del contemporaneo.

Giovedì 14 novembre, alle ore 18.00, presso la Sala Remo Branca, in Piazza Municipio, a Iglesias, Ilario Carta presenta il suo nuovo romanzo “Japanischer Garten” (Arkadia Editore), una storia agrodolce, in cui emergono i rapporti filiali, i destini degli emigrati, i sogni delle generazioni di giovani costretti a lasciare l’Italia, l’inizio della globalizzazione. In dialogo con l’autore: Nicoletta Mocci.

Ilario Carta vive a Cagliari, è laureato in materie letterarie e ha lavorato per oltre quarant’anni nell’ambito delle politiche sociali nella Regione Sardegna. Per Arkadia ha già pubblicato “I giardini di Leverkusen” (2015), sua fortunata opera di esordio, giunta a diverse ristampe e vincitrice del premio Osilo nel 2017; “Lo scorpione nello stomaco” (2017), in cui prende di mira, in modo irriverente, la politica attuale, ed “Espiazioni collettive” (2019), in cui esplora in modo garbato e lucido il lato oscuro degli esseri umani
L’appuntamento rientra nel calendario della FieraOFF della Fiera del Libro di Iglesias 2024 “Attenzione”, è patrocinata dal comune di Iglesias e vede la collaborazione dell’Argo Circolo Letterario.

Si sposta a Roma la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici diretti e degli appalti della Portovesme srl che stamattina si sono riuniti in assemblea per fare il punto sulla vertenza e decidere le ulteriori azioni di protesta contro la Glencore.
«La manifestazioneannunciano Cgil, Cisl e Uil regionali e territorialisi svolgerà verso la fine della prossima settimana.»
In ogni caso, è già deciso che il Sulcis Iglesiente farà sentire la sua voce direttamente sotto il ministero delle imprese e del made in Italy.
Intanto, in risposta alle scelte unilaterali dell’azienda, il coordinamento sindacale ha deciso di proclamare da oggi lo stato di agitazione, il blocco degli straordinari e delle reperibilità, la consultazione preventiva delle Rsu per ogni intervento di carattere non ordinario, a tutti i livelli.
Nel corso dell’assemblea – alla quale hanno partecipato i segretari confederali regionali e territoriali, oltre ai segretari di categoria – è emersa con forza la contrarietà alle scelte della multinazionale: «Avviare il piano di fermata della linea zinco è in netto contrasto con gli impegni e le assicurazioni che l’azienda ha fornito in più circostanze nel passato e questo suscita legittimi dubbi sulla affidabilità e la credibilità della dirigenza aziendale», hanno denunciato Cgil, Cisl e Uil sottolineando che «tenere in marcia solo i forni Waelz con la produzione di ossidi di zinco non fornisce le necessarie garanzie in termini di quantità e continuità dell’occupazione per i lavoratori diretti e per quelli delle ditte d’appalto».
Nei diversi interventi in assemblea è emersa la necessità di una urgentissima riconvocazione di un incontro da parte del ministro Adolfo Urso: «È indispensabile capire quali azioni il governo intenda mettere in atto per impedire all’azienda di proseguire con scelte unilaterali che nel giro di un mese al massimo avranno un impatto drammatico sui lavoratori esclusi dai cicli produttivi».
Il primo nodo da sciogliere quindi, sarà capire se per lo Stato lo stabilimento della Portovesme srl e le produzioni lì realizzate continuano a rivestire un carattere strategico per l’industria e l’economia nazionale. In attesa di una risposta concreta la mobilitazione cresce e segna oggi una ulteriore importante tappa nel calendario, a Roma, davanti al ministero. L’invito dei confederali va anche alle istituzioni locali e regionali, affinché garantiscano una partecipazione attiva.

«La situazione della Portovesme srl, come di tutto il Polo industriale sulcitano, ci preoccupa. La Cisl sarda continua a ritenere possibile e necessario un impegno straordinario del Governo nazionale e regionale per tenere aperte le filiere produttive e avviare nuovi investimenti. In questa visione, la produzione industriale sulcitana è centrale, nel quadro generale del settore e deve essere accompagnata da un coerente piano energetico. Al Governo la Cisl chiede un’azione concreta con la posizione assunta sin dal primo incontro a sostegno delle legittime rivendicazioni dei sindacati e dei lavoratori. La Cisl sarda, unitamente alla Cisl nazionale e alle federazioni, continuerà a impegnarsi affinché il Sulcis non venga ulteriormente penalizzato rispetto alla presenza industriale e affinché le multinazionali e le aziende presenti continuino a operare e a garantire l’occupazione.»

Lo scrive, in una nota, Federica Tilocca, segretaria regionale della Cisl.

«A sostegno della vertenza e affinché il governo riconvochi tempestivamente azienda e sindacati, una delegazione di Rsu e lavoratori sarà presto a Roma a manifestare sotto la sede del Ministero», conclude Federica Tilocca.

La festa di Sant’Anastasia che si celebra il prossimo week end, 16 e 17 novembre, a Sardara, coincide con il finissage della mostra “Nel segno della Dea Madre” di Carlo Romano Lavazza, a cura della Cooperativa Villa Abbas, in collaborazione con il comune di Sardara.

Sant’Anastasia, il cui nome deriva da anastasi (resurrezione), fu una giovane martire cristiana che morì arsa viva il 25 dicembre del 304, riconosciuta sia dalla chiesa cattolica sia da quella ortodossa e protettrice dei tessitori.

Per l’occasione il maestro di bisso marino Chiara Vigo (figlia di una levatrice sardarese) terrà una conferenza su “Dee Madri e donne acqua” domenica 17 novembre alle ore 16.00.

L’evento, gratuito e aperto a tutti, si terrà a Casa Pilloni, accanto alla bellissima area archeologica in centro che comprende la chiesa bizantina di Sant’Anastasia, il santuario nuragico-fenicio-punico e il tempio a pozzo sacro dove si svolgevano culti dedicati all’acqua.

Faranno gli onori di casa il sindaco di Sardara, Giorgio Zucca, e il presidente della Cooperativa Villa Abbas, Andrea Caddeo.

In  terracotta, in bronzo, smaltate o dipinte: le Dee Madri di Carlo Romano Lavazza sono un viaggio nella storia e nell’arte di un sacro che appartiene forse più alla natura umana che al divino. Non è un caso se l’artista ha iniziato la sua lunga carriera come Madonnaro a Parigi negli anni Sessanta, si è specializzato in disegno anatomico all’Accademia di Brera e ha seguito un corso con lo scultore Nicola Gagliardi, attivo nella Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Già paragonate a quelle di Giacometti e Manzù, le sue sculture sono metafisiche, parlano un linguaggio comprensibile a tutti ma nello stesso tempo misterioso. Anche i suoi quadri sono frutto di una grande ricerca sui materiali per cui Carlo Romano Lavazza ha vinto diversi premi ed esposto in tutta Italia. La sua passione sono sempre state le donne, in particolare le madri. Con questa mostra rende omaggio a tutte le Dee Madri: dalla riproduzione della Venere di Willendorf (Austria), che ha circa 30 mila anni, a quella di Turriga (Senorbì), di 6.000 anni fa, agli originali in bronzo che rappresentano le madri moderne. Il culto del femminile si esprime anche nei dipinti con tre donne, a rappresentare un trittico.

Le sculture e i quadri sono in vendita, metà del ricavato sarà donato alla Fondazione Domus de Luna di Cagliari, riconosciuta a livello regionale e nazionale, che aiuta mamme, bambini e ragazzi in difficoltà (vedere allegato).

La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta fino a domenica 17 novembre, alle 18.00, a Casa Pilloni, in vico Eleonora d’Arborea 10.

È stato completato questa mattina, con il via libera al bilancio 2023, il percorso di approvazione dei bilanci di IGEA Spa, la società partecipata della Regione preposta alla messa in sicurezza, al ripristino ambientale e alla bonifica delle aree minerarie dismesse. È stato così conseguito l’obiettivo che l’assessore dell’industria, Emanuele Cani, si era prefissato, ovvero l’approvazione nel più breve tempo possibile dei bilanci della società relativi al 2020, 2021, 2022 e 2023.

«Questo ci consentirà di procedere speditamente nella definizione delle linee guida e dunque all’approvazione del nuovo Piano Industriale», ha commentato l’assessore Emanuele Cani.

«Il via libera ai bilanciha commentato l’amministratore unico di IGEA, Tore Mattana -, permetterà l’avvio di nuove attività e programmi che potranno concretizzarsi nell’immediato futuro.»

«Il piano di fermata della linea zinco è una scelta unilaterale folle e scellerata che mette a rischio 1.200 famiglie. Impensabile tenere in marcia solo i forni Waelz con la produzione di ossidi di zinco che potranno impegnare un limitato numero di lavoratori. Avviare subito un’interlocuzione tra Regione e Ministero per convincere la Glencore a desistere o trovare soluzioni alternative per la tutela dei lavoratori.»
Lo ha detto oggi Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelki d’Italia.

Entro il termine di scadenza, la mezzanotte di ieri, sono pervenute all’assessorato del turismo, artigianato e commercio 17 domande di partecipazione al bando per i grandi eventi del Capodanno. Cinque città: Alghero, Cagliari, Castelsardo, Olbia e Sassari hanno fatto istanza per i grandi eventi di fascia A, quelli per i quali viene approntato un piano di sicurezza per oltre 10mila persone e che ambiscono ad un contributo di 250mila euro. Dodici, invece, sono le richieste di finanziamento per gli eventi di fascia B, quelli con piani di sicurezza superiori a 3mila presenze e finanziamento da 100mila euro, si tratta dei comuni di: Assemini, Bosa, Carbonia, Decimomannu, Desulo, Dorgali, Golfo Aranci, Iglesias, Nuoro, Sant’Antioco, Tortolì e Villamassargia.

Il bando oltre agli spettacoli dal vivo del Capodanno, nelle giornate del 31 dicembre e del 1° gennaio, e in quelle immediatamente antecedenti del 30 e del 29, prevede anche la possibilità di finanziare eventi collaterali a partire dal 23 dicembre.

«Un quarto del finanziamento regionaleha precisato l’assessore Franco Cuccureddudovrà essere destinato alle attività di promozione e comunicazione, alle quali si affiancherà una campagna promozionale su canali nazionali, realizzata direttamente dall’Assessorato, al fine di far percepire una Sardegna vivace ed attrattiva in tutte le stagioni e, soprattutto, nelle occasioni, quali il capodanno, nelle quali vi è una maggiore propensione a viaggiare.»

Nei prossimi giorni gli uffici dell’assessorato regionale del Turismo, stileranno la graduatoria delle istanze presentate ma si prevede che tutti i Comuni che hanno partecipato al bando possano essere finanziati.

Il comune di Villamassargia, capofila del progetto, con Domusnovas, Vallermosa e Siliqua, si è aggiudicato un bando Gal Sulcis per realizzare “L’orto dei nonni e delle nonne”. Dopo l’esperienza positiva dell’agrinido Rosa L. Parks, riconosciuta come best practice territoriale, parte da Villamassargia il progetto per la realizzazione dell’orto dei nonni e delle nonne nella scuola dell’infanzia.
«La portata innovativa dell’ideaha dichiarato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà – sta nel coinvolgimento delle aziende agricole che collaboreranno con gli Enti partecipanti nella gestione del verde pubblico, attraverso la creazione e manutenzione degli orti, concepiti come spazi a disposizione delle scuole e della comunità.»
L’alleanza tra Comuni, scuole e aziende agricole ha potuto concretizzarsi grazie all’aggiudicazione di un bando Gal Sulcis, volto a sostenere azioni di cooperazione per la diversificazione delle attività agricole in attività relative all’inclusione sociale e all’agricoltura sociale (Intervento 16.9.2.1.1).
Ieri si è tenuta la prima riunione operativa nella sede del Comune di Villamassargia, capofila del progetto, con i comuni di Domusnovas, Vallermosa e Siliqua nelle cui scuole saranno allestiti gli orti. All’incontro hanno preso parte, oltre alla sindaca Debora Porrà, l’assessora Sara Cambula, la vicesegretaria Laura Pasci e l’agronomo Pino Floris, la sindaca di Domusnovas Isangela Mascia, i rappresentati delle aziende agricole che hanno deciso di aderire, insegnanti e partners dell’iniziativa tra cui Rosi Sgaravatti, manager e capo della nota azienda che si occupa di progettazione del verde.
«Come aziende agricoleha aggiunto Alessandro Cugusi, nel corso dell’incontro -, siamo custodi del territorio e si può crescere insieme, divulgando il rispetto per la natura.»
Il progetto, nato da un attento studio del territorio caratterizzato da una forte matrice rurale, è costituito da un partenariato pubblico-privato ed è finalizzato a dare vita all’orto quale luogo in cui nonni, nonne, bambine e bambini coltivano piante e ortaggi, rafforzando il valore della relazione tra generazioni in una sorta di trasmissione di saperi antichi, tradizione e conoscenza. In questo spazio che diventerà una vera aula all’aperto si terranno lezioni, incontri di divulgazione scientifica e attività educative che andranno oltre la didattica tradizionale, secondo il prezioso impulso fornito dal coordinamento pedagogico territoriale ‘Ilaria Alpi’.
«È un grande lavoro di squadra in cui la lungimiranza dei Comuni che hanno partecipato, il lavoro svolto meticolosamente dagli uffici, a cui va il mio plauso, e l’apporto innovativo delle aziende agricole, con cui collaboreremo ad un progetto che ne valorizza la multifunzionalità, hanno fatto la differenza», ha sottolineato con soddisfazione la sindaca Porrà.
Dalla firma del protocollo d’intesa tra i Comuni di Villamassargia, Vallermosa, Siliqua, Domusnovas, Istituto Comprensivo Statale F. Meloni, Istituto comprensivo di Siliqua, Cooperativa sociale Onlus “La Clessidra”, Azienda agricola Alessandro Cugusi, Azienda Olandflor, Azienda agricola Giuseppina Lai e Azienda agricola Sebastiano Zanda nascerà una associazione temporanea di scopo per proseguire con l’iter dei finanziamenti e l’esecuzione degli interventi previsti dal cronoprogramma, uno su tutti la realizzazione degli orti entro la fine dell’anno.