6 January, 2025
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RSU Portovesme srl: «Energia e infrastrutture fondamentali per il rilancio economico e produttivo»

Ci accingiamo ad aprire questo 2025 con una vera e propria crisi d’identità per il NOSTRO STABILIMENTO. Le produzioni storiche così come le abbiamo conosciute non ci sono più. Dopo la chiusura della linea piombo nel 2023 Glencore, rompendo l’impegno assunto con le Organizzazioni sindacali e il territorio, il cinque settembre scorso ha comunicato la fermata anche della linea zinco.
Eppure, l’impegno prevedeva che si sarebbe andati avanti con lo Zinco sino alla definizione dello studio di fattibilità per il Litio. Produzione, in aggiunta alle altre, accolta favorevolmente in quanto inserita in un percorso eco-sostenibile, alla luce dell’approvazione da parte dell’Europa (e recepita dall’Italia del Critical Raw Materials Act). Tema importante ma, per stessa ammissione della Glencore, non imminente dato che l’approvazione sulla fattibilità del progetto non sarà data prima di gennaio 2027.
L’attenzione straordinaria che il Governo Nazionale e quello Regionale oltre che tutti gli Enti Locali stanno dedicando alla vertenza, deve urgentemente portare atti concreti. Da un lato condividiamo la lettura che si sta dando alle scelte di Glencore: ossia di un vero e proprio disimpegno nel territorio; dall’altro il fronte unico a sostegno del futuro industriale del 27 dicembre presente a Portovesme non ha evidenziato al momento proposte concrete. Noi riteniamo che le lavoratrici e i lavoratori di questo stabilimento meritino la giusta considerazione per serietà, competenze e professionalità.
Le iniziative mai strutturali messe in campo dai vari governi in materia di energia non sono bastate da far recedere Glencore dalla fermata anche della linea zinco oltre che di quella del piombo.
Durante l’incontro del 5 dicembre al Mimit e la successiva visita allo stabilimento della Portovesme srl il Ministro Urso ha ipotizzato da un lato la nazionalizzazione della produzione e dall’altra, in alternativa, la cessione ad altra società. La domanda riporta al tema dei temi: ci aspettiamo nell’immediato atti concreti che garantiscono la riduzione dei costi energetici, ovvero quali possano essere i player, degni di questo nome, non escludendo anche un manager, nominato dallo stesso Governo, in grado di sostenere tali costi per produrre piombo e zinco in Sardegna e in Italia.
Attendiamo che il governo, rappresentato dai Ministri nella loro visita del 27 dicembre, diano in tempi brevissimi queste risposte.
Riteniamo che lo stabilimento abbia ancora un potenziale che non possiamo pensare vada perso mettendo al centro la competitività. Inoltre, e non è un aspetto secondario, riteniamo debbano essere salvaguardate le competenze e le capacità delle lavoratrici e lavoratori. Il lento passare del tempo può compromettere la ripartenza degli impianti ormai fermi, per questo motivo vogliamo ribadire la necessità che vengano risolte con urgenza le criticità che ci hanno proiettato in questa drammatica situazione.
Per quanto ci sia ancora poco in marcia, riteniamo che qualsiasi considerazione si stia facendo rispetto ad un passaggio nella gestione dello stabilimento debba passare dagli impianti in marcia.
Abbiamo già esperienza vicino a noi di cosa voglia dire una transizione con gli impianti fermi, e non abbiamo intenzione di esporre le lavoratrici e lavoratori allo stesso drammatico rischio.
La Rsu non si dichiara pregiudizievolmente contraria a nessun percorso individuato che dia una prospettiva sul medio e lungo termine, ma per fare questo sono necessarie alcune condizioni fondamentali:
1) Valutare caratteristiche tecnico-economiche dei players attraverso un advisor indipendente. Il player individuato dovrà contare su un pacchetto “energia” proposto dal Governo al fine di garantire competitività con una proiezione di almeno dieci anni.
2) Il disallineamento della linea zinco impianto con il Waelz non regge anche a costi energetici estremamente bassi; quindi, appare evidente che ci potrà essere un solo player nello stabilimento.
3) Lasciare l’impianto Waelz in marcia fino all’ingresso trasferendo l’impianto caldo.
4) Investire nell’infrastruttura dell’area portuale per renderla competitiva, partendo dall’escavo del porto.
Condizioni, queste, che ci permetteranno con convinzione di dire che le produzioni di Zinco e Piombo possono e devono continuare ad esistere alla Portovesme Srl a prescindere dal soggetto industriale.
Questo vorrebbe dire davvero considerarle strategiche per il paese.
I lavoratori e le lavoratrici hanno guardato con molta attenzione la visita del 27 da parte del Governo Nazionale e Regionale e si aspettano e ci aspettiamo siano conseguenti, non abbiamo più tempo per la propaganda.
L’auspicio è che questo nuovo anno possa iniziare con una forte e netta inversione di tendenza per le sorti di tutti noi e delle nostre famiglie.
Con tanta ambizione, vi auguriamo un buon 2025.

Rsu Portovesme Srl

5/01/2025

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