31 March, 2025
HomeSanitàAlberto Urpi (sindaco di Sanluri): «Forse un passo avanti per le commissioni di invalidità civile, ma servono interventi straordinari»

Alberto Urpi (sindaco di Sanluri): «Forse un passo avanti per le commissioni di invalidità civile, ma servono interventi straordinari»

Si è tenuto martedì 12 febbraio, un incontro cruciale tra i sindaci del Medio Campidano, l’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi e la direzione della ASL n.6, con la partecipazione di Alberto Urpi, consigliere regionale del territorio e sindaco.
Al centro del confronto, questioni di primaria importanza come la carenza di medici di base, le difficoltà operative delle commissioni per l’invalidità civile e le criticità del pronto soccorso.
«È stato un dialogo aperto e costruttivo su temi fondamentali per la nostra comunità», ha dichiarato Alberto Urpi, sottolineando come la limitata presenza di medici di medicina generale all’incontro abbia circoscritto il dibattito su questo specifico problema.
Tra le questioni più urgenti, è emersa l’enorme mole di pratiche arretrate per il riconoscimento dell’invalidità civile. Nel Medio Campidano, area con circa 90.000 abitanti, si stima un accumulo di 10.000-12.000 pratiche in attesa, rallentando gravemente il riconoscimento di diritti essenziali per i cittadini più fragili.

«Dopo mesi di interrogazioni in consiglio, confronti e interlocuzioni, finalmente qualcosa si sta muovendo», ha affermato Alberto Urpi.
L’assessore regionale ha deciso di adottare misure concrete per snellire l’iter burocratico. In particolare, la ASL n.6 ha annunciato l’istituzione di una nuova commissione, portando il numero complessivo da cinque a sei. Inoltre, sarà possibile accertare alcuni casi per via documentale, senza il passaggio obbligato in commissione, riducendo così i tempi di attesa.
«È un passo avanti, Tuttavia, ritengo che non sia sufficiente. Un’unica commissione aggiunti non può risolvere una situazione così critica. Le persone debbano attendere mesi, se non anni, per vedersi riconosciuto un diritto fondamentale. Ancora peggio, c’è chi rischia di morire prima che l’iter venga avviato», ha concluso Alberto Urpi.

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