L’emergenza dei Pronto soccorso è lo specchio di una Sanità che non funziona per mancanza di medici, infermieri ed OSS – di Nadia Pische

Raccontare a parole certe sensazioni è sempre complicato, basterebbe vedere delle foto e, a quel punto, le parole non servirebbero. Forse i tempi complicati, forse un oggi che non risponde alle esigenze sta di fatto che il Pronto Soccorso non può essere così come lo vediamo “brulicante” di pazienti, tanti, tantissimi, molti non autosufficienti. Anziani con patologie importanti ma che per questo dovrebbero seguire un iter diverso. Avrebbero bisogno di attenzioni e coccole particolari, sono spaesati, senza i figli vicino, ci vorrebbe un canale diverso… è impensabile portarli in un pronto soccorso e tenerli lì ore ed ore quando dovrebbe esserci una struttura tutta per loro… una casa della salute. Non dovrebbero andare a “bloccare” un pronto soccorso: primo, perché dovrebbero essere curati e seguiti in strutture apposite con figure preposte al loro star bene. Secondo, perché se loro fossero seguiti in strutture apposite. il pronto soccorso potrebbe essere meno “intasato” e chi vi si reca conoscerebbe tempi diversi e non dovrebbe trattenersi per ore.
Oggi raccontiamo del Sirai di Carbonia… Tanti, tantissimi pazienti, la maggior parte anziani non autosufficienti, personale preposto attento ma di numero insufficiente per poter adempiere a tutte le richieste. Gli anziani vanno seguiti in modo diverso. Andrebbe rinforzato l’organo medici infermieri ed OSS in modo da poter soddisfare al meglio le richieste, le esigenze di tutto il bacino del Sulcis Iglesiente che appare veramente tosto. Uno spaccato ormai comune a tantissime realtà della nostra Sardegna ma anche di altre regioni italiane che non versano in condizioni migliori. E poi ci sono gli “ubriachi”, quelli che arrivano con un tasso alcolico super elevato. La soluzione sarebbe quella di inviare le persone con abuso etilico in un luogo diverso rispetto al Pronto Soccorso. Invitiamo chi ha la possibilità di migliorare queste situazione di farsi avanti a fare qualcosa. Il territorio chiede aiuto, lo grida a gran voce il territorio può vedere un miglioramento? Tante domande abbandonate al vento, in attesa di risposte che il vento non porta indietro! “I tagli?” Sulle spalle dei contribuenti!!! Non è così che dovrebbero andare le cose… La salute è un diritto!!!! Non possono togliercelo!!!
Ma bisogna combattere per non farcelo togliere e per far ciò dobbiamo lottare tutti uniti e coesiste per un unico fine: LA NOSTRA SALUTE !!!!
Nadia Pische
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