24 March, 2025
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Si è tenuta ad Iglesias il 6 febbraio scorso un’assemblea di iscritti e simpatizzanti del PD dedicata ai temi dalla Sanità in Sardegna e nella provincia del Sulcis Iglesiente

Si è tenuta ad Iglesias il 6 febbraio scorso un’assemblea di iscritti e simpatizzanti del PD dedicata ai temi dalla Sanità in Sardegna e nella Provincia del Sulcis Iglesiente. La discussione introdotta dal segretario provinciale Mauro Esu, ha ripreso e approfondito i temi avanzati dal documento prodotto dal Forum per le Politiche della Salute del Sulcis Iglesiente, già illustrato nel mese di gennaio all’assemblea regionale del partito, e prima ancora approvato all’assemblea provinciale. Hanno preso parte e sono intervenuti nella discussione, oltre a diversi dirigenti regionali e territoriali, anche sindaci e amministratori, compagni e compagne impegnati nel sindacato, operatori e lavoratori della sanità. Ha partecipato ai lavori il segretario regionale Piero Comandini che ha tenuto l’intervento conclusivo.

Sono state avanzate diverse proposte che si possono così sintetizzare:

  1. E’ necessario accelerare i tempi nella produzione di soluzioni concrete verso i gravi problemi del Servizio sanitario regionale così come illustrati nel documento e ripresi nel dibattito. Si deve uscire dal guado di una discussione che si sta protraendo troppo a lungo e che produce sfiducia e giudizi negativi.
  2. Si deve stabilizzare su questi temi un lavoro organizzato nei territori, al fine favorire la partecipazione di coloro che si sono mostrati in questi mesi disposti a contribuire alla definizione di analisi e soluzioni efficaci per migliorare la sanità sarda e le gravi emergenze a cui assistiamo ormai da anni. Sarebbe utile intrecciare questo lavoro fra le diverse province e costruire momenti di iniziativa unitari fra diversi territori, soprattutto fra quelli che subiscono in periferia le politiche di accentramento di servizi verso i due grossi centri urbani di Cargliari e di Sassari.
  3. In questo contesto si considera urgente promuovere in seno al Partito Regionale e alla Coalizione, l’organizzazione di una Consulta regionale sui temi delle politiche per la Salute che raccolga le sollecitazioni e le proposte che si sviluppano nei territori, facendo sintesi e contribuendo alla definizione delle politiche regionali.
  4. Mentre si sviluppa la discussione, che è già approdata nella Commissione competente e in Consiglio regionale, tesa alla produzione di norme che incidano positivamente sul Servizio sanitario regionale, è necessario produrre da subito provvedimenti di natura organizzativa, al fine di dare immediate risposte ad alcune gravi emergenze. Questo sicuramente per quanto riguarda le liste d’attesa e la carenza di personale. Si rileva, infatti, la gravità della situazione negli ospedali periferici e certamente al Sirai di Carbonia e al CTO di Iglesias, dove assistiamo alla chiusura di diversi reparti (solo per fare alcuni esempi: l’Otorino-Laringoriatria, l’Ortopedia e Traumatologia, il Pronto soccorso di Iglesias che è ridotto ad un “punto di primo intervento” , l’Urologia con un solo medico, la Neurologia) E in atto.pertanto, una lenta ma inesorabile chiusura degli ospedali che dovrebbe indurre ad accelerare, tramite l’utilizzo di strumenti già nella disponibilità della Giunta e dei Direttori generali, l’avvio di assunzioni di personale medico ed infermieristico indipendentemente da ipotetiche ed ampie riforme di sistema. A tal proposito, una parte dei problemi potrebbe essere affrontata con forme straordinarie di assunzione ma anche con un’equa ridistribuzione del personale esistente rispettando gli standard stabiliti.
  5. Come già espresso nel nostro documento, entrambe le riforme hanno lasciato alle Aziende sanitarie territoriali (che sono oggi una finzione nella loro ricostituzione formale) un ruolo estremamente residuale. Riteniamo utile ipotizzare modifiche verso un modello organizzativo più “decentrato”. Specifiche competenze e poteri gestionali, inerenti ad esempio l’amministrazione del personale e gli acquisti, non debbano essere totalmente concentrate in ARES e possano essere con equilibrio riassegnate alle ASL territoriali, in modo che queste ultime possano autonomamente e con maggiore efficacia organizzare i propri servizi sanitari.
  6. L’emergenza di questi giorni sembra aver oscurato un tema centrale. La questione, infatti, non riguarda solo gli ospedali. Emerge in maniera sempre più chiara l’importanza e la centralità della Medicina territoriale e dei Servizi di prossimità, verso i quali peraltro si concentra la Missione 6 del PNRR dedicato alla salute.
  7. Altro tema verso il quale va riportata attenzione è quello del personale amministrativo. Assistiamo anche in questi mesi ad una fuga dalle ASL e da tutto il Servizio sanitario regionale delle migliori figure professionali maturate in anni di lavoro nella Sanità sarda verso altre amministrazioni pubbliche. Da questo punto di vista, la realizzazione del Comparto unico, che sembra realizzarsi in Sardegna lasciando fuori gli amministrativi del sistema sanitario, contribuirà ad aggravare il problema.
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