25 April, 2025
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A Iglesias, è stata rinominata “La rotonda di Zaira” quella che, lungo la via Cappuccini, guarda la chiesa di N.S. di Valverde e uno degli ingressi del cimitero monumentale

E’ stata rinominata “La rotonda di Zaira” quella che, lungo la via Cappuccini, a Iglesias, guarda la chiesa di N.S. di Valverde ed uno degli ingressi dell’antico cimitero monumentale.

Venerdì 14 marzo, al suo interno, è stata inaugurata un’installazione, che da oggi la renderà più pregevole, ideata dal poeta Innocenzo Satta e supportata dall’Ute Iglesias, Università della terza età, rappresentata dal prof. Luciano Peddis, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, presente il vice sindaco Francesco Melis.

L’installazione. Un piccolo albero di ginepro, proteso verso il cielo, ormai secco «ma ancora in grado di profumare, con la sua essenza, l’aria circostante ha detto Innocenzo Sattaancorato saldamente al terreno, ad indicare la forza e la perseveranza degli iglesienti e dei sardi in genere». E poi, attaccato ad esso, il cerchio con il bastoncino, il gioco prediletto, si narra, della piccola Zaira Deplano Pinna nata proprio il 14 marzo del 1895 e morta a soli 6 anni a causa di una meningite. Un dono della città a quella bambina, divenuta ormai simbolo del cimitero di Iglesias, la cui statua funeraria, pregevole opera dello scultore Giuseppe Sartorio, fu devastata nel 2009 da un manipolo di sciagurati insieme alle statue delle sorelline Boldetti ed altre due sculture. Opere perfettamente restaurate grazie ad un finanziamento di circa 120mila euro e, dal 2023, ritornate al loro posto d’origine. A corredo dell’installazione, all’ingresso del vialetto che conduce alla Chiesa e al cimitero, un pannello con una breve poesia di Innocenzo Satta in ricordo dei tanti bambini, come Zaira, che non sono potuti diventare persone adulte.

Gli antefatti. La rotonda di Zaira rappresenta, in qualche modo, l’epilogo di una vicenda iniziata oltre dieci anni fa quando, in sordina, si mossero i primi passi per recuperare quelle statue deturpate e giacenti, da anni, in parte, in un buio magazzino. Attraverso diverse iniziative – crowdfunding, incontri, poesie, musiche e tramite il tam tam dei social – si è riusciti a portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle Autorità l’importanza del patrimonio artistico e culturale custodito all’interno del cimitero di Iglesias, con oltre 60 statue firmate dall’artista Sartorio e molte altre riconducibili al suo estro, di cui la statua di Zaira ne è divenuta ormai il simbolo, con mille storie ed aneddoti da raccontare e tramandare ai posteri.

Poi l’iniziativa, con le tante persone presenti, si è spostata all’intero del cimitero dove il Coro Concordia Villa Ecclesiae, davanti alla tomba della piccola Zaira, ha onorato tutti i piccoli defunti, con una toccante ninna nanna scritta dal barbaricino Antioco Casula e musicata sulle note del maestro iglesiente Mariano Garau.

A margine dell’iniziativa il vice sindaco Francesco Melis ha, poi, annunciato che molto presto davanti l’ingresso principale del cimitero, lo spazio dello spartitraffico sarà impreziosito da un’altra installazione, una grande scultura che richiama, insieme, l’artista Sartorio e l’artista contemporaneo Pinuccio Sciola. Il tutto per significare quanto è importante, per la città, l’antico cimitero di Iglesias.

La cerimonia, infine, è stata anche l’occasione per informare l’opinione pubblica sulla importante iniziativa che l’Ute Iglesias, in collaborazione con l’Università di Cagliari, sta portando avanti. Uno studio capillare ed approfondito sulle correlazioni tra le tante morti premature avvenute nel territorio durante i decenni passati e l’inquinamento ambientale, purtroppo ancora presente, dovuto anche all’enorme attività mineraria ed estrattiva. Un ulteriore tributo alle numerose morti bianche nella speranza che la scienza e la conoscenza ne possano contrastare il ripetersi.

Carlo Martinelli

 

Venerdì 21 marzo, n
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giampaolo.cirronis@gmail.com

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