La FP CGIL denuncia il rischio sicurezza e salute nel reparto di Medicina del Sirai di Carbonia

La Funzione pubblica CGIL ha diffuso una nota nella quale denuncia la grave criticità in termini di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro del eprsonale infermieristico e dell’utenza.
«Diversi mesi fa – si legge nella nota firmata da Monica Secci e Gino Cadeddu – era stata segnalata la gravissima carenza del personale infermieristico. L’impegno della direzione generale era stato quello di attivarsi subito per reclutare il personale assente per fronteggiare la crisi. L’unità operativa della Medicina del Presidio Ospedaliero Sirai conta di 33 posti letto, più in sovraccarico gestisce altri 8 posti letto nel reparto adiacente allo stesso. Ad oggi la situazione si è ulteriormente aggravata a causa della riduzione del personale, rimane invariato il costante sovrannumero di utenza da assistere. Il rapporto assistenziale è di un infermiere ogni 17 pazienti, condizione che in questo ultimo mese è diventata una costante. La contrazione organica del personale è una potenziale causa di rischio per la salute dell’utenza e allo stesso modo genera stress tra i pochi infermieri che devono gestire oltre l’ordinario anche l’urgenza. Al personale non viene garantito il riposo psico fisico dal turno di servizio, i ritmi frenetici non possono diventare routine quotidiana. Diverse settimane fa si ipotizzava la riapertura della Neurologia, siamo veramente preoccupati che le riaperture delle Unità operative vengano gestite con tanta superficialità.»
«Il reparto adiacente all’Unità operativa di Medicina doveva essere gestito dallo stesso personale per 15 giorni dal mese di dicembre 2024, a tutt’oggi risulta ancora aperto senza garantire i LEA – aggiungono Monica Secci e Gino Cadeddu -. Proviamo solo ad ipotizzare come verrà gestita la Neurologia senza gli infermieri. Poco meno di una settimana fa si festeggiava per la riapertura della Traumatologia, siamo sconcertati di questa notizia in quanto non vera. Non si è riaperto nessun reparto, si è attivato un progetto finanziato dalle risorse regionali per fronteggiare emergenze chirurgiche di Traumatologia. Questa notizia è positiva ma rimangono forti i dubbi sulla gestione del paziente post operatorio in quanto il fine settimana i pazienti devono essere trasferiti in altre Unità operative per essere assistiti.»
«Ci si augura che in questo momento venga esclusa la Medicina del Sirai per la gestione del paziente ortopedico, in quanto sarebbe un ulteriore rischio a danno dello stesso, oltre che per il personale. Chiediamo che venga riaperta sette giorni su sette la piastra chirurgica del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias, affinché si garantiscano i LEA e la sicurezza del personale. La Funzione pubblica CGIL – concludono Monica Secci e Gino Cadeddu – sta valutando se ci sono gli estremi per segnalare nel dettaglio alle autorità competenti fatti ed eventi che secondo noi possono essere potenzialmente rischiosi per pazienti e per gli infermieri.»
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