19 April, 2025
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Libero arbitrio e fragilità umana, la fede che vacilla a ricordare che tutti noi possiamo essere Giuda tentato e disperato, ma anche temi di grande attualità come la guerra e la condizione delle donne ancora oggi lontane dalla parità. C’era tutto questo e molto altro nella pièce teatrale “Passio Christi, il tradimento di Cristo nell’orto degli ulivi” di Gianluca Medas, andata in scena ieri pomeriggio nell’affascinante location di s’Ortu Mannu a Villamassargia.

Lo spettacolo teatrale, inserito nel ricco programma di appuntamenti, proposti dal Comune con il finanziamento ottenuto dalla Regione, è slittato di un giorno a causa del maltempo, ma non ha tardato a regalare emozione e commozione al pubblico giunto al Monumento Naturale gemellato con il Getsemani.

«Come l’Orto degli ulivi di Gerusalemme, il nostro s’Ortu Mannu si apre al mondo per lasciare traccia nella storia e non fa solo da cornice ad eventi meravigliosi come questo, ma ne diventa protagonista e portatore di contenuti», ha dichiarato la sindaca Debora Porrà, soddisfatta insieme all’assessora alla Cultura Sara Cambula per il consenso ottenuto dallo spettacolo.

I testi inediti di Medas hanno dato continuità alla collaborazione iniziata l’anno scorso con il Comune e hanno permesso di far brillare ancora una volta ai piedi di Sa Reina il talento e la professionalità degli attori e attrici del cast. Intenso Francesco Civile nel ruolo di Gesù, affiancato dalla carismatica Marta Proietti Orzella nella parte di Satana che tenta Giuda interpretato da Luigi Pusceddu, espressivo e coinvolgente.

Accompagnata nei momenti più significativi dalla chitarra di Mauro Mibelli (live effect Nicola Agus), la new entry Chiara Porcu, convincente nel ruolo della voce narrante “Sa Reina”, supporta con dolcezza la Madonna dal volto impietrito e addolorato di Simonetta Piras a cui non è stato necessario esprimere alcuna parola per trasmettere la pietas e l’empatia universalmente riconosciute per la perdita del figlio che si è sacrificato per l’umanità intera.

Prossimi appuntamenti a casa Fenu con la rappresentazione de “La lavanda dei piedi” giovedì 17 alle ore 17; “La morte di Gesù Cristo” venerdì 18, alle 14,30; “Il Pianto di Maria” sabato 19, alle 20,30; infine “S’Incontru” domenica 20, alle 10.00, in piazza Pilar, con il Tenore Murales di Orgosolo.

A distanza di oltre 2.000 anni, la storia si ripete e l’arte propone in tutta la sua bellezza occasioni di riflessione e spiritualità.

Il lavoro è un tema centrale nel pontificato di Papa Francesco, il quale, nell’Evangelii gaudium (EG), lo qualifica con quattro termini: «Libero, creativo, partecipativo e solidale» (EG 192).

La concezione dell’uomo, dominante nella visione economica degli ultimi decenni ha invertito l’equilibrio tra la dimensione oggettiva e soggettiva del lavoro. Prioritario nel mondo della finanza era ed è ancora il raggiungimento dell’efficienza, del risultato, del profitto nel più breve tempo possibile; secondari gli orari di lavoro, la pressione, le responsabilità, anche penali, che finiscono per gravare sui lavoratori. I lavoratori e le lavoratrici, vengono considerati, tragicamente, uno strumento, un mezzo per il raggiungimento del fine ultimo del profitto. Sempre più, c’è dunque una profonda crisi antropologica: c’è la negazione del primato dell’essere umano (cfr EG 55).

La Chiesa desidera offrire alcuni criteri per tentare di recuperare e richiamare la dignità della persona e l’auspicabile prospettiva per il “Bene comune”.

In primo luogo, la chiesa vuole diffondere la concezione del lavoro propria della sua Dottrina sociale, che ritiene il lavoro un “actus personae” , cioè un’ espressione essenziale dell’essere persona. O meglio, con il lavoro la persona, che nella concezione cristiana è aperta al trascendente, si sente partecipe del processo creativo di Dio.

In secondo luogo, la Chiesa deve svolgere una funzione di denuncia:

– di denuncia dei contesti lavorativi in cui non ci sono condizioni di lavoro che possano definirsi sicure e «degne»;

– di denuncia di tutto ciò che umilia il lavoro e lo nega;

– di denuncia quando il lavoro è schiavo delle logiche guerrafondaie;

– di denuncia, quando il lavoro viene utilizzato dai potentati economici per profitti che distruggono territori, ambienti e la salute pubblica;

– di denuncia della “cultura dello scarto” come quando i lavoratori e lavoratrici sono “scaricati” perché non servono più per il “Profitto” dei potentati economici;

– di denuncia di ogni tentativo di creare divisioni tra le varie crisi del mondo del lavoro. Ogni divisione è sempre funzionale a logiche di salvaguardia di molti poteri economici e di varie Istituzioni;

– di denuncia la dove mancano progetti unitari di sviluppo dei territori e spesso, queste assenze progettuali sono provocate o da gravi incapacità amministrative o da prospettive che sembrano pensate in funzione del mantenimento delle gravi crisi per interessi personalistici o di garanzia per il mantenimento di “caste sociali e/o Istituzionali”;

– di denuncia quando le lavoratrici e i lavoratori non sono compensati con adeguati e dignitosi stipendi.

La “Pace sociale” e il “Bene comune” sono chiari obiettivi per favorire una matura democrazia. Solo se si verificano tutti i punti che la Carta Costituzionale Italiana e la Dottrina sociale della Chiesa propongono come obiettivi e criteri, potremmo sperare nella “Pace sociale”, nel “Bene comune” e nel rispetto della dignità di ogni persona. Tutto ciò avvenga anche per il nostro amato Sulcis Iglesiente.

Don Antonio Mura

Responsabile diocesano

UPSL Iglesias

 

Fa tappa a Iglesias Caras de Jesus. rivisitazione scenica, poetica e musicale della Via Crucis in sardo e italiano, prodotta con la collaborazione tra le compagnie Quinte Emotive e Antas Teatro e il Coro Polifonico Laconese. L’appuntamento è domani, mercoledì 16 aprile, alle 20.30, nel Santuario Madonna delle Grazie. L’opera, con la regia Giulio Landis e con la scrittura scenica in italiano di Fabrizio Carta, intreccia teatro, musica e spiritualità per raccontare, con linguaggio contemporaneo, i volti del dolore e della rinascita. Accompagnati dal Coro Polifonico di Laconi in scena sei attori: Maria Cristina Pillola, Raimondo Mercurio, Roberta Lecca, Massimo Putzu, Matteo Guidarini, Fabrizio Carta.

«Caras de Jesus, in lingua sarda, i volti di Gesù, nasce da una suggestione: è una frase di Papa Vojtila: ‘Cristo è ovunque, è là, piccolo piccolo, nello sguardo di ogni persona che incontrerete’ – spiega il regista Giulio Landis -. In questa azione scenica si intravedono molti Cristo: i Cristo donna, i Cristo operaio, i Cristo disabili. Un gruppo di viaggiatori, ognuno con la propria valigia, in un viaggio parallelo insieme a quello di Cristo. di oggi, Come i migranti, quelli che si muovono soprattutto attraverso la guerra Sono fonti di cronaca abbastanza contemporanea Da una parte c’è la ritualità sacra, religiosa, dall’altra c’è il percorso quasi laico, se non laico.»

«Il testo trae ispirazione da uno scritto di origine spagnola del ‘600 tradotto in sardo – sottolinea Fabrizio Carta -. Si è lavorato su un linguaggio più moderno, per dare attualità a un significato millenario. La Via Crucis può essere letta non solo come il rito religioso, ma anche come un viaggio interiore, un cammino che ciascuno affronta un modo proprio, attraversando dolore, cadute, fede e speranza.»

L’ambientazione nel Santuario gotico barocco della Madonna delle Grazie si riallaccia al XVII secolo, quando il francescano sardo Salvatore Vitale Contini portò a Firenze la Via Crucis, una tradizione spagnola ispirata ai Vangeli. La Sardegna, allora sotto dominio iberico, fu ponte per la sua diffusione in tutta Italia.

Lo spettacolo è finanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione Autonoma della Sardegna, con il patrocinio gratuito dei comuni di Carbonia e Iglesias.

La sede della Direzione generale Innovazione e Sicurezza IT dell’assessorato degli Affari generali, ha ospitato la Defcon CTF (Capture The Flag), un’entusiasmante maratona digitale che ha coinvolto 40 giovani studenti universitari e delle scuole superiori (a partire dai 16 anni) del team di Cybersecurity dell’Università degli Studi di Cagliari, guidati dal professore Davide Maiorca, docente e ricercatore nel settore della sicurezza informatica.

La Defcon CTF, organizzata nell’ambito della storica conferenza Defcon che si tiene annualmente a Las Vegas, è una delle competizioni più ardue e riconosciute a livello internazionale nel mondo della cybersecurity. L’obiettivo delle sfide proposte è quello di risolvere problemi legati alla sicurezza informatica, scoprendo vulnerabilità in sistemi simulati, decifrando codici, analizzando software malevoli e difendendo infrastrutture digitali, il tutto in un contesto protetto e altamente formativo. La sfida, della durata di circa 48 ore, ha preso il via sabato 12 aprile e si è conclusa alle 2 del mattino di lunedì 14 aprile. Un’intensa maratona di problem solving informatico che ha visto i ragazzi confrontarsi con sfide complesse e stimolanti in ambito di sicurezza digitale.

«Abbiamo creduto fortemente in questa iniziativadichiara l’assessora regionale degli Affari generali, Mariaelena Motzoperché rappresenta un’opportunità concreta per i nostri giovani di mettersi alla prova, acquisire competenze strategiche e diventare protagonisti del cambiamento tecnologico che sta trasformando la società. La Regione vuole essere al loro fianco in questo percorso, sostenendoli con strumenti, strutture e visione.»

La Regione ha fornito ai partecipanti supporto tecnico e logistico, oltre a un contesto motivante e di grande valore simbolico. «Come istituzioni, è nostro dovere creare le condizioni affinché le ragazze ei ragazzi possano esprimere il loro potenziale e costruire il proprio futuro qui, nella loro terra. Investire in cybersecurity significa puntare su crescita, sicurezza e competitività della nostra regione. Con iniziative come questa, la Sardegna si candida a essere sempre più un polo di innovazione e formazione digitale a livello nazionale, sostenendo i propri giovani e investendo nel loro futuro.»

«Questa partecipazione non è soltanto un’esperienza didattica di altissimo livelloevidenzia Davide Maiorca -, ma anche una straordinaria occasione per mettere alla prova, in un contesto internazionale, le competenze dei nostri studenti. La Sardegna ha grandi potenzialità nel settore tecnologico e della sicurezza informatica, e iniziative come questa sono fondamentali per valorizzare il talento locale,»

L’attività si inserisce nel quadro delle iniziative strategiche di collaborazione tra la Regione e l’Università degli Studi di Cagliari. «In un mondo sempre più digitalespiega Simone Cugia, referente per la cybersicurezza della Regione Sardegnaè fondamentale investire nelle competenze informatiche delle nuove generazioni. Con questa azione, non solo rafforziamo il legame tra istituzioni e università, ma contribuiamo a formare professionisti capaci di affrontare le sfide della sicurezza informatica a livello globale.»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu ha presentato un emendamento che prevede un incremento di 3 milioni di euro, distribuiti su tre anni (1 milione per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027), a favore della mobilità dei passeggeri non residenti verso le isole minori della Sardegna, San Pietro e La Maddalena.
Questa misura si inserisce nell’ambito della L.R. 5/2017, che già prevede contributi per abbattere i costi di trasporto marittimo a favore dei passeggeri non residenti, le cui risorse però si sono dimostrate insufficienti. L’obiettivo è chiaro: agevolare l’accesso alle isole minori e promuovere l’attività turistica, stimolando così la crescita economica di queste realtà isolate.
L’emendamento 867, che verrà discusso in Consiglio regionale, vuole contribuire a ridurre l’isolamento delle nostre isole minori, garantendo che i cittadini di queste comunità, così
come i turisti, possano godere di una maggiore accessibilità e libertà di movimento.

«Credo fermamente che la mobilità sia uno strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo delle nostre terre, e che le isole minori abbiano un potenziale turistico che va tutelato e valorizzato – spiega Gianluigi Rubiu -. Tale incremento delle risorse si rende possibile tramite la riallocazione delle risorse già disponibili, senza gravare sul bilancio regionale, con questa misura, si può dare un contributo significativo a un futuro più sostenibile e connesso per le nostre isole minori, e per tutta la Sardegna.»

Mattina dedicata all’ambiente, quella di ieri, per gli studenti dell’istituto comprensivo Taddeo Cossu di Teulada. Gli amministratori comunali hanno consegnato a tutti gli studenti e le studentesse delle borracce in alluminio, pensate per limitare l’utilizzo della plastica e prestare ancora più cura ed attenzione verso il nostro pianeta.
A seguire, nella scuola primaria si è svolto un laboratorio di agricoltura biologica, legato al progetto della mensa scolastica green, a cura dell’agenzia LAORE. Durante l’attività è stato distribuito anche un simpaticissimo quaderno, pensato per aiutare i bambini a leggere le etichette degli alimenti al fine di mangiare con maggiore consapevolezza.
Infine, con gli alunni della scuola primaria è stata inaugurata (e anche provata!) la casetta dell’acqua, utilizzabile gratuitamente da tutta la comunità per le prossime tre settimane, in modo che tutti possano prendere confidenza con il suo funzionamento. L’acqua potabile erogata è depurata grazie ad un sistema di microfiltrazione e sanificata tramite debatterizzatore UV.
La casetta dell’acqua si aggiunge ai due piccoli erogatori già installati nella scuola primaria e nel municipio.
Tutto questo è parte di in un più ampio percorso che l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Angelo Milia ha intrapreso sin dal suo insediamento, volto a sensibilizzare la cittadinanza sulle tematiche ambientali, sul riuso dei materiali e sulla tutela del nostro territorio.
Il sindaco Angelo Milia ha ringraziato i funzionari di Laore, la rappresentante di Aquaora e gli uffici comunali per il prezioso supporto.
 

50 punti, 22 nel girone d’andata e 28 nel girone di ritorno, 5° posto finale. Il playoff è sfumato per l’eccessivo divario dalla seconda posizione (17 i punti in meno rispetto al Monastir, a fronte del limite massimo di 9 previsto per dare luogo alla semifinale playoff) ma resta la soddisfazione per un campionato vissuto comunque da protagonista, alle spalle di quattro grandi squadre, annunciate alla vigilia e confermatesi sul campo: Budoni (promosso direttamente in serie D), Monastir (già in finale playoff), Tempio ed Ossese (vincitrice della Coppa Italia). All’Iglesias resta, probabilmente, solo il rammarico di  aver faticato nella fase di approccio al campionato, quando qualche scelta non proprio felice operata sul mercato estivo, non ha dato gli effetti sperati e ha portato il presidente Giorgio Ciccu ad apportare profonde modifiche all’organico in corso d’opera.

L’analisi della stagione rossoblù è tutta nei numeri, molto diversi tra girone d’andata e girone di ritorno. Nelle 15 partite del girone d’andata, l’Iglesias ha messo insieme 7 vittorie, 1 pareggio e 7 sconfitte. 19 i goal realizzati, 15 quelli subiti: 4 vittorie e 3 sconfitte in casa; 3 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte in trasferta. Nelle 15 partite del girone di ritorno, l’Iglesias ha cambiato marcia, collezionando 8 vittorie, 4 pareggi e 3 sole sconfitte, con 20 goal realizzati e 12 subiti. 4 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte in casa; 4 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta in trasferta. Considerato che il divario rispetto alla quarta posizione dell’Ossese (57 punti) è risultato di 7 punti, inferiore al vantaggio sulla sesta classificata, il Villasimius, attestato 8 punti dietro a quota 42 punti, se avesse tenuto il passo del girone di ritorno che l’ha vista mettere insieme 28 punti, anche nel girone d’andata, l’Iglesias si sarebbe giocata l’accesso ai play off fino all’ultima giornata. E’ importante sottolineare, inoltre, che Giampaolo Murru spesso ha dovuto affrontare emergenze d’organico per squalifiche e infortuni e la squadra non ha mai mollato, Nella fase finale del campionato, pur sapendo di non poter accedere al playoff, dopo la sconfitta interna con la Nuorese, ha giocato con la massima concentrazione, vincendo le ultime tre partite, a Bari Sardo, in casa il derby con il Carbonia e a Ghilarza.

Il bilancio della stagione dell’Iglesias guidata dal tecnico Giampaolo Murru, come già sottolineato, resta positivo. La squadra ha dimostrato di poter competere al vertice di un campionato estremamente difficile, dove diverse società hanno fatto grandi investimenti per puntare al salto di categoria. Il presidente Giorgio Ciccu non ha nascosto la sua soddisfazione per i risultati raggiunti, ed è pronto a rilanciare la sfida per la prossima stagione.

Giampaolo Cirronis

Lunedì 14 aprile 2025, presso la miniera di Monteponi, si sono autoconvocate associazioni e imprese impegnate nella promozione dei siti geominerari, nella tutela ambientale e nella valorizzazione del patrimonio culturale e naturale della Sardegna, preoccupate per la grave situazione di stallo che affligge il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.

Alla scadenza del mandato dell’ultima commissaria, avvenuto nel mese di agosto 2024, non ha avuto seguito alcun atto di proroga o di nuova nomina, lasciando per otto mesi il Parco senza organi deliberanti. ln data 2 aprile u.s. il direttore del Parco ha comunicato ufficialmente che la scadenza del mandato dei Revisori dei ConƟ ha determinato la definitiva paralisi amministrativa dell’Ente.
Le associazioni e le imprese impegnate quotidianamente in importanti iniziaƟve di promozione e valorizzazione dei Beni Culturali rappresentativi del Parco, sottolineano come questa situazione abbia conseguenze dirette e gravi sulla Sardegna e sulle comunità locali. Ancor più grave appare l’inerzia di chi, in assenza di soluzioni d’ordine politico condivise, non abbia garantito almeno la continuità dell’attività istituzionale mediante la proroga del commissario straordinario scaduto da ben otto mesi. Lo stallo del Parco ha ripercussioni dirette sullo sviluppo economico e sociale della Sardegna e dell’Italia, minando le opportunità di crescita e di valorizzazione delle risorse locali. In tal senso, è doveroso ricordare che il Parco Geominerario, nel 1998, è stato dichiarato dall’Unesco il primo Parco al mondo della rete dei Geositi/Geoparchi e che tale riconoscimento è venuto meno nel 2019 proprio a causa dell’inadeguata gestione della Governance. Le associazioni e le imprese firmatarie hanno perciò inviato una nota alla Regione Sardegna e al Ministero dell’Ambiente affinché trovino un accordo in tempi rapidi così da superare questa inaccettabile situazione di impasse. È fondamentale procedere con urgenza alla nomina degli organi del Parco, garantendo che le persone scelte abbiano le competenze necessarie e una visione chiara sul futuro del Parco stesso. Per questo motivo il documento è stato inviato anche alla Comunità del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna che, pur essendo un organo consultivo, ha la forza di proposta e di pressione dei Comuni, delle Province e delle Università Sarde. Le associazioni e le imprese si sono riservate di promuovere altre iniziative volte alla soluzione del problema.

Firmato da:

Associazione Amici della Miniera – Carbonia; Associazione Giardini della Biodiversità; Associazione Studi Storici ForƟficazioni Sardegna; Associazione Minatori e Memoria; Associazione Minatori Nebida Onlus; Associazione Mineraria Sarda; Associazione per il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna; Associazione PeriƟ Minerari della Sardegna; Associazione Pozzo Sella OdV; Associazione Remo Branca – Iglesias; Associazione Rimeƫamo Radici; Associazione Su Zurfuru Mine; Associazione Verde Azzurro; Associazione Villaggio Normann OdV; Associazione Viviscout APS; C.I.C. Arci – Iglesias; Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici; Consorzio Natura Viva – Domusnovas; Escursioni Ajoo Dive; Escursioni Janas; Federazione Speleologica Sarda; Pozzo Baccarini; Sardinia Archeologica; Speleo Club – Domusnovas; Speleo Club Nuxis – Sa Marchesa; Speleo Club – Villamassargia; Villaggio Minerario Asproni.

Saranno tre giorni di vela, sport e condivisione internazionale quelli che animeranno le acque di Calasetta, Sardegna del sud-Sulcis, da venerdì 18 a domenica 20 aprile, in concomitanza con il weekend di Pasqua. L’evento si inserisce nel ricco programma della Calasetta Sail Week, che punta a fare della cittadina sarda un punto di riferimento per la vela giovanile e il turismo sportivo.

Protagonista assoluta sarà la 2ª Regata Nazionale OpenSkiff (che segue alla prima di Marina di Camerota), che quest’anno inaugura anche l’Eurochallenge OpenSkiff, il circuito internazionale dedicato alla giovane e dinamica classe OpenSkiff, che proseguirà con le successive tappe a fine maggio in Ungheria (Lago Balaton), a settembre in Polonia, per poi concludersi a fine ottobre a Barcellona, in occasione dei Campionati Europei OpenSkiff.

Organizzata dalla Lega Navale Italiana Sezione Sulcis, sotto l’egida della Federazione Italiana Vela – III Zona FIV Sardegna, e con il sostegno del Comune di Calasetta, della Regione Sardegna, del Marina di Calasetta e delle classi italiana e internazionale OpenSkiff, la manifestazione vede 124 atleti pre-iscritti provenienti da Italia, India, Polonia, Ungheria e Svizzera, confermando il forte respiro internazionale dell’evento.

I giovani regatanti saranno suddivisi nelle due categorie Under 13 e Under 17, pronti a confrontarsi in mare con entusiasmo e spirito sportivo, in pieno stile OpenSkiff.

In questi giorni, furgoni e carrelli delle squadre stanno raggiungendo la Sardegna: un’intera comunità si mette in moto per vivere un evento che è molto più di una regata. La classe OpenSkiff infatti promuove una visione della vela che coniuga competizione, divertimento e inclusione, creando un ambiente ideale per la crescita dei giovani velisti e l’incontro tra culture diverse.

Le previsioni meteo per la giornata inaugurale di venerdì sono favorevoli (skipper’s meeting ore 10.00 e prima regata prevista per le 12.00), con condizioni di sole e vento per iniziare al meglio una manifestazione che si preannuncia avvincente. L’Italia, da sempre protagonista negli eventi internazionali della classe con molti atleti sardi molto competitivi, sarà come sempre determinata a brillare in acqua, con l’obiettivo di confermarsi punto di riferimento a livello europeo.