3 May, 2025
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E’ morto stamane, all’età di 88 anni, Antonio Ulargiu, originario di Iglesias (frazione di San Benedetto), storico sindacalista della CISL. Era nato il 1° gennaio 1937. Nel 1956 iniziò la sua attività lavorativa alle dipendenze dell’Ammi Spa – Ammi Sarda Società Italiana Miniere (SMI), alla quale restò legato fino al 31 luglio 1990. Nel mese di maggio 1957 iniziò il suo impegno sindacale nella Federazione Minatori CISL, di cui è stato valido rappresentante, quale: componente del direttivo provinciale e membro della commissione interna del settore minerario; rappresentante sindacale aziendale, componente del direttivo regionale della federazione minatori, delegato zona dell’Unione sindacale provinciale CISL di Cagliari e rappresentante di tutte le categorie della confederazione CISL del Sulcis Iglesiente; componente del consiglio generale della CISL Cagliari e della CISL regionale.

Dal 1982 al 1989, Antonio Ulargiu è stato presidente del comitato provinciale dell’INPS di Cagliari.

Dal 1997 al 2005 segretario regionale dei pensionati e, nello stesso periodo, componente del consiglio generale confederale nazionale CISL, componente dell’esecutivo e del consiglio nazionale della federazione pensionati CISL, componente dell’esecutivo e del consiglio generale della CISL sarda.

Dal 1997 al 2001 è stato componente dell’esecutivo FERPA (Sindacato Europeo dei Pensionati presso la sede di Bruxelles).

Nel 2005 vice presidente nazionale ANTEAS (Associazione Nazionale Terza Età Attività Solidale).

Nel 2008 è stato insignito dell’onorificenza della “Stella Merito del Lavoro” (Maestro del Lavoro).

Da sempre impegnato sul sociale e sulla tutela del prossimo, socio fondatore dell’associazione di volontariato “Sodalitas”.

Fino ai suoi ultimi giorni, è stato componente del direttivo dell’Associazione Minatori di Nebida.

Le note biografiche di Antonio Ulargiu sono tratte dal libro “Il Sindacalista – Storie di miniere, di lavoro e di sindacato – Una vita vissuta”, pubblicato nel mese di maggio 2022.

Mi legava ad Antonio Ulargiu una sincera amicizia, con una frequentazione iniziata nei primi anni della mia professione, negli anni ’80, intensificata negli ultimi anni, in cui ha perso prematuramente l’amata figlia Rosaria.

Mi chiese di curare la presentazione del suo libro, fatta il 9 giugno 2022, nella sala blu del centro culturale di Iglesias.

Un carissimo saluto e le mie condoglianze all’altra figlia Simonetta, che nel primo pomeriggio mi ha comunicato la scomparsa di papà Antonio.

Ciao Antonio

Giampaolo Cirronis

“Ferdinando”, di Annibale Ruccello, nella versione di Arturo Cirillo, è lo spettacolo del cartellone della stagione di prosa del CeDAC Sardegna, andato in scena al Teatro Centrale di Carbonia giovedì 17 aprile, dopo Arzachena e Nuoro. Un cast eccezionale: Sabrina Scucciamarra, Anna Rita Vitolo, Riccardo Ciccarelli e lo stesso regista Arturo Cirillo. Più di due ore di spettacolo che ha visto protagonisti di alto livello cimentarsi in una storia molto particolare, con riferimenti storici, politici e psicologi e risvolti sessuali con scene al limite del consentito. Battute ora in italiano, ora in napoletano, che colorano oltremodo atteggiamenti simpatici e a volte irriverenti.

La trama racconta una storia familiare che si svolge alla fine dell’Ottocento. In una villa di campagna vesuviana vive Donna Clotilde un’aristocratica borbonica, malata e sola, unica compagnia la sua serva Gesualda e il prete Don Catellino che va spesso a trovarla. Clotilde odia l’Italia unita e tutto quello che appare moderno e liberale. A sconvolgere questa sua vita monotona arriva il giovane e bellissimo Ferdinando, un suo presunto nipote. Persona ambigua, dai modi raffinati, un affabulatore che presto risveglierà nelle due donne e nel prete desideri sessuali ormai sopiti.

Tra loro nasceranno tensioni, cercheranno di vivere la meglio gli uni sugli altri ma un finale inaspettato metterà tutti a tacere, qualcuno addirittura per sempre.

Nadia Pische

Lunedì 29 aprile, dalle ore 17,30, l’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, ospiterà il convegno promosso dall’assessorato della Cultura del comune di Sant’Antioco, quest’anno imperniato sulla fede e la partecipazione popolare alla processione di Sant’Antioco nella storia e nei nostri giorni. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività legate alla Festa di Sant’Antioco Martire, con il comune obiettivo di approfondire maggiormente la conoscenza sugli aspetti storici e culturali che caratterizzano la solenne processione.
«La cultura, a Sant’Antioco, ha una forte radice identitaria che si esprime compiutamente, da 666 anni, grazie alle celebrazioni del Martire Antioco, Patrono della Sardegnaha detto l’assessore della Cultura Luca Mereu -. Come Amministrazione comunale, quindi, sentiamo la grande responsabilità di celebrare al meglio questo momento importantissimo per la nostra cittadinanza nel quale, l’identità e lo spirito di un popolo, si manifestano appieno. In questo solco si innestano importanti iniziative divulgative e di approfondimento culturale come il convegno “Sant’Antioco, devozione e tradizioni popolari tra storia e attualità”. Sarà un momento importante, che darà il La a Sa Festa Manna, dove rinomati esperti della materia parleranno di tradizioni radicate, dell’importanza del folklore nella nostra Festa, di devozione popolare: un patrimonio identitario che si rinnova nel tempo e che, dopo seicentosessantasei anni, non smette mai di emozionare.»
Il convegno rappresenta un’importante opportunità di condivisione della festa del Santo Patrono della Sardegna con le associazioni culturali e folcloriche che, attraverso l’apparato vestimentario del proprio centro di provenienza, segnano la presenza delle comunità del territorio isolano.
La Festa di Sant’Antioco, per la sua grandiosità, sarà al centro delle riflessioni sul tema stimolate dagli autorevoli relatori e partecipanti.
Interverranno:
Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco
Luca Mereu, Assessore Cultura e Coesione, Parco archeologico
Relatori:
Marco Massa, responsabile archivio storico comunale Sant’Antioco, su “666 anni di festa”
Giampaolo Salice, professore associato Storia Moderna Università degli Studi di Cagliari, su “Il consumo delle appartenenze nell’arcipelago di Sant’Antioco (XVIII-XX sec).
Roberto Milleddu, docente di Etnomusicologia, Conservatorio “G.P. da Palestrina” di Cagliari, su “I suoni della festa, paesaggi sonori tra storia e attualità”
Bachisio Bandinu, antropologo, su “L’attualità del rito e la partecipazione popolare”

Moderatore: Ottavio Nieddu, direttore artistico della Festa di Sant’Antioco Martire

Le cronache riferiscono con troppa frequenza di esplosioni dovute a perdite di gas in seguito alle quali interi palazzi vengono distrutti con decine di persone che rimangono ferite, anche in modo grave, e perfino con persone decedute. Il 6 gennaio 2024 un’esplosione a Canale Monterano, vicino Roma, fa crollare una palazzina di due piani per una fuga di gas dalle bombole di gpl. Ferite tre persone di cui un bambino di 5 anni. Il 17 novembre 2024, un’altra fuga di gas provoca un’esplosione e il crollo di una palazzina a Trinità d’Agultu (SS). Ferito gravemente un uomo di 78 anni. Ancora, il 22 gennaio 2025, a Catania, crolla una palazzina per un’esplosione dovuta ad una fuga di gas, 14 persone ferite di cui 6 in modo grave. Il 23 marzo scorso, a Roma, si è verificata un’altra esplosione nella zona di Monteverde, provocando anche qui il crollo di una palazzina di due piani dovuto sempre ad una fuga di gas.
Nei giorni scorsi, ad Iglesias, si è rischiato un copione analogo, sventato dopo l’allarme lanciato da un abitante del quartiere.
Il fatto è accaduto intorno alle 21.00, nel quartiere più popoloso di Iglesias, Serra Perdosa, dove sono presenti numerosi condomini, sia pubblici che privati. Mentre rientrava a casa da una passeggiata, Francesco Masala, questo il nome del cittadino, tecnico sanitario presso il CTO di Iglesias, ha lanciato l’allarme, dopo aver avvertito un fortissimo odore di gas che permeava l’aria tutt’intorno ai palazzi dove lui risiede. La preoccupazione è stata così forte che non ha esitato a chiamare il 115 del Pronto intervento dei vigili del fuoco, distaccamento di Iglesias, intervenuti in pochi minuti sul posto.
I vigili della squadra B, sentite le testimonianze degli abitanti dei palazzi della zona, hanno immediatamente eseguito i sopralluoghi alla ricerca della fonte della perdita che, in un primo momento, non non hanno dato esito. A poche centinaia di metri è presente un deposito di gas, possibile fonte della perdita, che ha creato disorientamento nella ricerca. L’odore del gas, intanto, continuava ad essere presente così, dopo ulteriori controlli ancora più accurati, i vigili hanno individuato la perdita di gas all’interno di un appartamento momentaneamente disabitato. Immediate, ovviamente, le contromisure per la messa in sicurezza dell’appartamento e dello stabile con la totale bonifica dell’aria.
Una potenziale tragedia è stata forse evitata per non aver sottovalutato un potenziale pericolo.
«L’odore di gas era troppo forte per non intervenireha raccontato Francesco Masala -. Era talmente forte che mi stavo perfino sentendo male. Ho chiamato i vigili del fuoco senza esitare, pensando proprio alla pericolosità delle fughe di gas. E quella doveva essere anche una perdita importante se l’odore si percepiva perfino all’esterno, sulla strada. Dal Comando provinciale dei vigili del fuoco di Cagliari, comunque, minimizzano l’accaduto rassicurando che si è trattato di un episodio di basso rischio. L’additivo contenuto nel gas è estremamente sensibile all’olfatto proprio per denunciarne la presenza, fanno sapere i vigili del fuoco.»

Carlo Martinelli

Anche Iglesias ha avuto l’onore di ospitare, giovedì 17 aprile, in piazza Quintino Sella, l’installazione mobile della Polizia di Stato che racchiude i resti della “Quarto Savona 15″, ossia il codice che identificava la Fiat Croma su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone – Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Di Cillo – uccisi, anche loro, dalla mafia nella strage di Capaci il
23 maggio 1992.
La visita è ricompresa nel progetto “Dal sangue versato al sangue donato” organizzato in collaborazione con l’associazione “Donatorinati” e l’Avis per sensibilizzare, in giro per l’Italia, i giovani e meno giovani al valore della donazione.
Artefice dell’attività Tina Montinaro, vedova dell’agente capo scorta Antonio Montinaro, che proprio a Iglesias, per la prima volta, ha anche potuto presenziare, con la QS15, all’alzabandiera all’interno della Caserma Trieste, sede della Scuola allievi carabinieri. Dopo la visita agli allievi carabinieri Tina Montinaro ha potuto dialogare, nel Teatro Electra, con il folto pubblico presente, rammentando memorie e situazioni, a volte drammatiche, riportando le lancette della storia a quegli anni terribili.
Nei giorni scorsi l’associazione QS15 ha raggiunto un ulteriore importante traguardo con la firma del protocollo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. L’associazione si ripropone, inoltre, di mantenere viva tra gli studenti di ogni ordine e grado la memoria della strage di Capaci con particolare riferimento alla cultura della legalità e della giustizia.

Carlo Martinelli

 

Una bella giornata per quattro turisti canadesi e due cittadini sardi che ieri hanno percorso con le proprie biciclette un tour da Carbonia a Iglesias, passando per le frazioni e i medaus di Carbonia. In uno di questi, Medau Brau, hanno potuto visionare l’intero processo di produzione dei formaggi tipici e degustare le specialità del territorio.
«Un’esperienza a tutto tondo in cui il cicloturismo si coniuga con le tradizioni e i sapori delle nostre produzioni tipiche. Siamo consapevoli che la mobilità lenta e i percorsi di cicloturismo possono rappresentare un potenziale volano per lo sviluppo del territorio, un’occasione per poter ammirare le bellezze e le peculiarità naturalistiche dei nostri paesaggi», hanno dichiarato il sindaco Pietro Morittu e l’assessore del Turismo e delle Attività produttive Michele Stivaletta.
 

Il festival Narcao Blues, organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, si appresta a celebrare la sua trentacinquesima edizione, in programma dal 23 al 26 del prossimo luglio.
Diventato un appuntamento imperdibile per gli appassionati della “musica del diavolo” provenienti anche dalla penisola e dall’estero, nel corso degli anni Narcao Blues ha visto esibirsi in questo angolo di Sardegna grandi nomi della scena internazionale: Popa Chubby, Canned Heat, Michael Coleman, Mick Taylor, Eric Sardinas, John Mayall, Eric Burdon, Fabio Treves, Roberto Ciotti, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor, James Senese, Jason Ricci, Martin Barre, Tommy Castro e molti altri.
Festival radicato nel territorio ma di caratura internazionale, anche quest’anno Narcao Blues porterà sul suo palco, come sempre allestito in piazza Europa, un cast di musicisti di alto livello; tengono banco gli americani Jimmie Vaughan, Walter Trout, Eric Steckel, Honey Island Swamp Band; serba ma di base negli USA è Ana Popovic, così come l’inglese Jon Cleary; da Lituania e Polonia arrivano invece i musicisti del gruppo Blues Fields, mentre giocheranno in casa i sardi Matteo Leone e Donato Cherchi, ovvero il duo Don Leone.
In programma due set per ogni serata, più la consueta “coda” nello spazio dopofestival in località Santa Croce. Una formula ben collaudata che da sempre unisce coerenza artistica e alta qualità musicale.
«Siamo molto felici di presentare la trentacinquesima edizione del Narcao Blues Festival, un traguardo importante che celebra non solo la longevità del nostro evento, ma soprattutto la sua storia, la sua identità e il legame con pubblico e territorio spiega Francesco Musa, presidente dell’associazione Progetto Evoluzione -. Per questa edizione abbiamo scelto, con la consueta direzione artistica di Gianni Melis – come leitmotiv proprio la presentazione di questi 35 anni di Blues. Lo abbiamo fatto guardando al nostro passato, riportando sul palco alcuni degli artisti internazionali che hanno già lasciato un segno indelebile nelle edizioni precedenti: Ana Popovic, Walter Trout, Jon Cleary e Eric Stekel. Accanto a questi graditi ritorni, realizziamo finalmente un desiderio che coltivavamo da tempo: ospitare Jimmie Vaughan insieme alla sua storica band, i Tilt-A-Whirl, una delle ultime leggende del blues. Tra le novità di questa edizione, avremo per la prima volta in Sardegna il sound degli Honey Island Swamp Band , una proposta fresca e coinvolgente che arricchisce ulteriormente un cartellone inconfondibile ricco di qualità. Continua anche la preziosa collaborazione con il Suwalki Blues Festival in Polonia, un gemellaggio musicale che si rinnova anno dopo anno attraverso uno scambio di artisti. Quest’anno sarà la band sarda King Howl a rappresentare il Narcao Blues sul palco polacco, mentre avremo il piacere di ospitare i Blues Fields , che apriranno la serata inaugurale qui da noi. Altro ritorno gradito è quello dei Don Leone. Nell’ottica di sostenere e promuovere la creatività dei musicisti sardi – sottolinea Francesco Musa – il festival produrrà infatti il loro nuovo disco. Un segnale concreto del nostro impegno verso la scena musicale locale, che vogliamo continuare a valorizzare anche attraverso azioni di questo tipo. Siamo molto felici della proposta artistica di quest’anno, che conferma con forza la vocazione internazionale del nostro festival e ci auguriamo possa essere festeggiata con una grande partecipazione da parte del pubblico, che da sempre è il cuore pulsante di questa manifestazione. Vi aspettiamo al Narcao Blues».
Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del comune di Narcao, il festival fa parte dell’ Italian Blues Union, l’associazione che riunione l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’ European Blues Union.
Spetterà ai Blues Fields il compito di aprire ufficialmente la trentacinquesima edizione del festival, mercoledì 23 luglio, alle 21.30. Nato nel 2024, questo progetto di chitarra blues riunisce musicisti di grande esperienza provenienti da Lituania e Polonia. Alla guida del gruppo ci sono Aleksandr Belkin (chitarra, voce e armonica) e Bogdan Topolski (chitarra), due nomi di riferimento nel panorama blues internazionale, legati da una lunga collaborazione maturata attraverso anni di concerti, band e festival internazionali. Il loro sound affonda le radici nella tradizione del blues, arricchito da un’intensa energia elettrica e da una solida intesa musicale, frutto di esperienze condivise con artisti del calibro di Keb’ Mo’, Ian Siegal, Larry Garner, Buddy Whittington e molti altri. Completano la formazione Olegas Sochinas alla chitarra, Sergejus Sopelevas-Vysocki al basso e Vitalijus Katyšovas alla batteria. Un debutto che si preannuncia ad alto voltaggio e che darà il via al festival con una scarica di pura energia.
Alle 23.00, il palco di piazza Europa riabbraccerà Ana Popovic con la sua carica trascinante. Un ritorno molto atteso a Narcao per una delle regine indiscusse del blues contemporaneo. Nata a Belgrado, Ana è celebre per il suo stile inconfondibile, che fonde electric funk, slide guitar, jazz e soul groove in una miscela esplosiva che ha conquistato le platee di tutto il mondo. Dotata di una tecnica sopraffina e di un carisma magnetico scenico, è stata l’unica chitarrista donna a calcare i palchi dell’Experience Hendrix Tour (2014-2018), accanto a leggende come Buddy Guy e Kenny Wayne Shepherd. Più volte premiata, con album ai vertici delle classifiche Billboard – come Power (2023) – Ana Popovic è anche ambasciatrice di marchi storici come Fender e Jim Dunlop. Una vera forza della natura, inarrestabile, sempre in viaggio tra i grandi palchi del blues mondiale.
Giovedì 24 luglio, alle 21.30, sarà Eric Steckel ad accendere l’atmosfera della serata, con l’energia e la passione del suo blues infuocato. Classe 1990, considerato da molti l’astro nascente del blues rock, ha iniziato a esibirsi prestissimo, registrando (dal vivo) il suo primo album appena undicenne e diventando l’anno dopo il più giovane chitarrista ad aver affiancato i leggendari Bluesbreakers di John Mayall. Il suo stile fonde il suono graffiante dei grandi del passato con una potenza moderna e inconfondibile, portandolo a calcare i palchi di oltre venticinque Paesi in tutto il mondo. Album come Havana, Black Gold e Polyphonic Prayer hanno consolidato la sua reputazione di artista completo, capace di scrivere, suonare e infiammare la scena blues/rock internazionale. Un virtuoso con più di vent’anni di carriera e ancora tanto da dire.
Alle 23.00, il palco di Narcao Blues vibrerà del groove potente e travolgente di Jimmie Vaughan, leggenda vivente e icona indiscussa del Texas Blues. Fratello maggiore del compianto Stevie Ray Vaughan, Jimmie ha dedicato la sua intera carriera alla celebrazione del blues più autentico, diventando uno dei suoi più autorevoli ambasciatori. Fondatore degli storici Fabulous Thunderbirds, vincitore di quattro Grammy Awards e collaboratore di innumerevoli giganti del genere, Vaughan ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica. Dopo l’indimenticabile Family Style, inciso con Stevie Ray poco prima della sua scomparsa, ha intrapreso un percorso solista all’insegna della classe, dell’essenzialità e della fedeltà alla tradizione. Ad accompagnarlo, la sua fidata band The Tilt-A-Whirl , capace di unire energia e raffinatezza in un sound inconfondibile. A quasi sessant’anni dal suo esordio, Jimmie Vaughan resta una pietra miliare del blues mondiale. E la sua musica, più viva che mai, promette di far ballare l’intera piazza Europa.
La terza serata, venerdì 25 luglio, si aprirà (come sempre alle 21.30) con una reunion molto attesa: il duo Don Leone, formato da Donato Cherchi (voce e armonica) e Matteo Leone (chitarra e batteria), salirà sul palco per un’esibizione che promette di coinvolgere la platea di piazza Europa. Il loro suono, ruvido e diretto, è un incontro perfetto tra le radici profonde del Mississippi e la terra rossa della Sardegna, dando vita a un blues viscerale che non lascia indifferenti. Conosciuti per la loro straordinaria energia dal vivo, i Don Leone hanno conquistato il pubblico e la giuria vincendo l’Italian Blues Challenge nel 2017, per poi rappresentare l’Italia sia all’European Blues Challenge che all’International Blues Challenge. Ogni loro performance è un’esplosione di pathos, capace di immergere l’ascoltatore in un rituale sonoro che, pur rimanendo ancorato alla tradizione, ha un’anima ribelle e contemporanea. Un’esperienza unica, che mescola autenticità e innovazione.
Protagonista del secondo set della serata, Walter Trout, una vera leggenda del blues, salirà sul palco alle 23.00, pronto a incendiare la già calda atmosfera al ritmo della musica del diavolo. Classe 1951, attivo sin dal 1968, il chitarrista statunitense ha fatto parte di band storiche come i Canned Heat ei Bluesbreakers di John Mayall, per poi intraprendere una carriera solista di enorme successo a partire dal 1989. Considerato uno dei più grandi talenti della sei corde, è spesso accostato a giganti del calibro di Hendrix e Clapton. Votato come il sesto miglior chitarrista in un sondaggio della BBC, Trout è celebre per l’intensità delle sue performance, che trasmettono una sincerità emotiva unica, capace di toccare profondamente il pubblico. Il suo nuovo album, in uscita per Mascot/Provogue, segna il ritorno di un vero maestro del genere, in grande forma e pronto a regalare una performance imperdibile per tutti gli amanti del blues.
Il sipario sul festival calerà sabato 26 luglio con un doppio appuntamento da non mancare. Si comincia alle 21.30 con la Honey Island Swamp Band, formazione nata a San Francisco dopo l’uragano Katrina, ma profondamente legata alle radici musicali di New Orleans. Band tra le più originali del panorama roots contemporaneo, con il suo stile unico, definito “Bayou Americana”, mescola con maestria blues, soul, rock, country e funk, creando un cocktail irresistibile. Con cinque album pluripremiati, il gruppo guidato da Aaron Wilkinson (voce, chitarra, mandolino), con Lee Yankie (chitarra), Chris Spies (tastiere), Sam Price (basso) e Garland Paul (batteria) è una delle live band più coinvolgenti e cariche di energia. Ogni esibizione è un’esperienza che trasforma il palco in una festa sincopata e viscerale, dove il groove non lascia spazio a una pausa.
Come da tradizione, il festival si chiuderà alle 23.00 con set che farà ballare tutti sulle note di Jon Cleary & The Absolute Monster Gentlemen Quartet. Pianista e cantante britannico trapiantato a New Orleans, Jon Cleary è un autentico ambasciatore del funk e dell’R&B della Crescent City. Vincitore di un Grammy Award, ha collaborato con leggende come Dr. John, Bonnie Raitt e Taj Mahal, e ha inciso con maestri del calibro di Earl King e Snooks Eaglin. Con il suo ensemble all-star The Absolute Monster Gentlemen, arricchito da fiati e percussioni, Cleary ha dato vita al progetto The Bywater Sessions , un lavoro registrato interamente dal vivo nel cuore pulsante di New Orleans. La sua musica, intrisa di groove, soul e quel fascino irresistibile che caratterizza il sound della città, rappresenta il cuore e l’anima di una tradizione funk che affonda le radici nei leggendari locali come Tipitina’s e Maple Leaf Bar. Un set che si annuncia coinvolgente per un gran finale del trentacinquesimo Narcao Blues.
Biglietti e abbonamenti. Il biglietto per ciascuna serata costa 17 euro, l’ abbonamento per l’intero festival 40 euro. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. I biglietti sono già disponibili su clappit.com e da lunedì 21 aprile su narcaoblues.com/tickets; prossimamente sul circuito Boxoffice Sardegna. Per informazioni, la segreteria del festival risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781 87 50 71.

Jon Cleary & the Absolute Monster Gentlemen in the Bywater

Il presidente Federico Fantinel ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia presso la Sala Consiliare del Centro Polifunzionale in Piazza Roma in seduta straordinaria e pubblica nella
giornata di mercoledì 23 aprile 2025, alle ore 15.00, in prima convocazione, ed eventualmente, alle ore 16.00, in seconda convocazione, per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Interrogazioni, interpellanze e a seguire mozioni e ordini del giorno (per un tempo massimo di un’ora e mezza);
2. Approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2024 ai sensi dell’art. 227 del D.lgs. n. 267/2000;
3. Ratifica alla deliberazione di G.C. n. 68 del 08.04.2025 avente ad oggetto: “Variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2025/2027 – (ex. art. 175, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000)”.

È dedicata all’indimenticata figura di Marisa Sannia, la serata che il Teatro Massimo di Cagliari ospita, martedì 27 maggio, a partire dalle ore 19.00, in occasione della nuova uscita del libro “Marisa Sannia, la voce del vento e del mare” scritto da Giacomo Serreli (Francesco Brioschi Editore) a diciassette anni dalla scomparsa dell’artista sarda. Un appuntamento organizzato grazie all’Associazione culturale Marisa Sannia e che vedrà l’autore, accompagnato nel foyer dal critico musicale Mario Luzzato Fegiz, raccontare la storia di un’artista a tutto tondo. Assieme a Giacomo Serreli, anche la cantautrice Grazia Di Michele, che subito dopo la presentazione del libro, alle 20.30, salirà sul palcoscenico con “Poesie di carta”, tributo all’opera giovanile di Federico Garcia Lorca, autore amatissimo dalla Sannia.

La presentazione del libro – Scritto da Giacomo Serreli con la prefazione di Mario Luzzatto Fegiz, “Marisa Sannia, la voce del vento e del mare” ripercorre le tappe della carriera dell’artista, dall’esordio negli anni Sessanta sino ai lunghi anni di lontananza dallo showbusiness. Una storia che non è solo la cronaca di un successo, ma è prima di tutto la storia di una giovane ragazza isolana appassionata di musica e pallacanestro che è riuscita a raggiungere il palcoscenico di Sanremo. Versatile ed eclettica, Marisa Sannia è stata un’artista di talento in diversi ambiti: dalla canzone ai musicarelli, dalla pubblicità al teatro. La sua creatività si è espressa al meglio attraverso la riscoperta della lingua sarda negli album “Melagranàda”, “Nanas e Janas” e “Sa oghe de su entu e de su mare”, e poi ancora attraverso l’amore per la lingua spagnola con il postumo “Rosa de papel”, ispirato ai testi di Federico García Lorca. (Foyer del Teatro Massimo, ore 19, incontro libero)

Lo spettacolo – Con l’aiuto prezioso della famiglia di Marisa Sannia e dei suoi collaboratori storici, Grazia Di Michele si è immersa nel mondo dell’artista e ascoltando in particolare “Rosa de papel” ne è riemersa con un tesoro prezioso intitolato “Poesie di Carta”. Un concerto suggestivo, i cui brani in scaletta sono intervallati e arricchiti dai suoi pensieri (in alcuni casi trasmessi dalla sua propria voce) con foto, video, riflessioni, stralci di copioni scritti per la presentazione dei suoi spettacoli teatrali, traduzioni originali di poesie, canzoni inedite, frammenti di concerti che non ha avuto il tempo di mettere in scena. Arruolati i collaboratori storici di Marisa, Grazia Di Michele ha costruito così “Poesie di carta“, un concerto raffinato costellato di canzoni in italiano, sardo, spagnolo che vede sul palco i musicisti Marco Piras (piano), Fabrizio Fabiano (violoncello), Bruno Piccinnu (percussioni), Fabiano Lelli (chitarra) ed Ermanno Dodaro (contrabbasso). “Poesie di carta” è stato già rappresentato a Roma, Milano e in altre città della Sardegna (dove Grazia Di Michele ha ricevuto il prestigioso premio Maria Carta) e nel corso del 2025 avrà altre rappresentazioni sia in Sardegna che in altre città italiane. La data del 27 maggio è la prima assoluta a Cagliari, la città dove Marisa Sannia ha vissuto tutta la sua vita, e si prefigura come un appuntamento imperdibile: un tributo da una cantautrice a un’altra cantautrice, suggello di un’amicizia speciale.

Info biglietti:

Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari, via E. De Magistris n. 12

È partita con grande energia la prima tappa dell’Euro Challenge OpenSkiff, valida anche come seconda regata nazionale della stagione per la classe OpenSkiff in Italia. Un evento che coniuga sport, natura e spirito internazionale, con la partecipazione di 122 giovani velisti, suddivisi tra 37 Under 13 e 85 Under 17, provenienti da Italia, Svizzera, Polonia e Ungheria.

Il rigoglioso di Calasetta, rinvigorito dalle recenti piogge, ha fatto da cornice a una giornata illuminata dal sole e resa vivace da una brezza medio-leggera, condizioni ideali per disputare le tre prove previste paesaggio in programma. La corrente piuttosto forte ha reso però le partenze molto tecniche e impegnative, costringendo il Comitato di Regata, dopo diversi richiami generali, a ricorrere alla bandiera nera. Una scelta necessaria che ha portato a numerose squalifiche per partenza anticipata (BFD), penalizzando diversi atleti sin dalle prime battute e condizionando quindi l’intera giornata.

Nella categoria Under 13, la classifica resta ancora molto aperta, con i primi cinque atleti piuttosto vicini tra loro. In testa Davide De Felice, portacolori del CN Posillipo, grazie a una progressione di risultati (parziali 6-3-1); alle sue spalle Gabriele Lizzulli del CN Argentario ha realizzato un quarto, un settimo e un secondo posto, mentre il polacco Sowa occupa la terza posizione provvisoria (5-5-4). Tra le ragazze Under 13, ottimo risultato per Gaia Sabbatino, atleta della LNI Sulcis, che ha concluso la giornata, anche con un secondo posto assoluto, come migliore parziale.

Tra gli Under 17, con 85 atleti al via, spicca il dominio di Sviatoslav Yasnolobov, giovane talento del CN Rimini, che ha aperto la serie con un secondo posto seguito da due vittorie nette. Alle sue spalle, la trentina Aurora Milanese, del Circolo Vela Arco, non solo si è portata in seconda posizione (3-2-7), ma è anche prima nella classifica femminile. Terzo provvisorio il polacco Sitko, anche lui regolare nei risultati (8-3-3).

L’evento è organizzato dalla Lega Navale Italiana del Sulcis, realtà da sempre attiva nella promozione della vela tra i giovani, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e del comune di Calasetta. Fondamentale anche la collaborazione del Marina di Calasetta e il supporto delle classi OpenSkiff italiana e internazionale, entrambe impegnate nella crescita di una disciplina giovane, divertente e dinamica. A rendere l’atmosfera ancora più speciale è la presenza di numerose famiglie, che hanno scelto di accompagnare i propri ragazzi in Sardegna durante le vacanze pasquali, trasformando questo appuntamento sportivo in un’occasione di festa, condivisione e scoperta del territorio.

Domani si torna in acqua per una nuova giornata di regate, con altre tre prove previste a partire dalle ore 11.

Classifiche: https://www.racingrulesofsailing.org/documents/11360/event

Album fotografico: https://photos.app.goo.gl/a9YdYnLbzeCosEXN8