22 November, 2024
HomeCronacaCrisiIl Comitato “I figli della crisi” si rivolge al prefetto di Cagliari per chiedere un incontro a Governo e Regione.

Il Comitato “I figli della crisi” si rivolge al prefetto di Cagliari per chiedere un incontro a Governo e Regione.

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I giovani del Sulcis Iglesiente, studenti, disoccupati ovvero neet, così definiti nel neologismo coloro che non studiano e non lavorano, hanno deciso di aprire il fronte della protesta giovanile. In una presa d’atto della situazione economica sempre più precaria e delle insufficienti risposte delle istituzioni, i giovani riuniti nel Comitato spontaneo “I Figli della Crisi”, dimostrando un elevato senso di maturità, hanno deciso di aprire una vertenza con il Governo e la Regione affinché sia studiato il fenomeno “Sulcis” e siano attivati tutti gli strumenti di protezione sociale.

Ivano Sais, coordinatore e portavoce del Comitato, richiama l’attenzione sulla tristissima situazione con lucidità impressionante: «Nel Sulcis registriamo, nostro malgrado, il più elevato tasso di disoccupazione giovanile, siamo la provincia con il primato della più povera d’Italia. Si pensi che la più grande città del territorio non è Carbonia o Iglesias, ma “Disoccupandia”, una città virtuale dove sopravvivono 39mila inoccupati del Sulcis Iglesiente, maggioranza giovani; una città enorme di forza lavoro inespressa su un territorio che conta 128mila abitanti, di cui oltre 51mila sono pensionati».

«Il “Piano Sulcis” – continua Sais – nel tempo ha rivelato la sua assoluta inadeguatezza ad arginare la disoccupazione e con essa la diffusa povertà, in un territorio martoriato, senza alcuna alternativa seria dopo la chiusura della grande industria produttiva del Polo di Portovesme.»

«Riteniamo indifferibile – aggiunge il portavoce del Comitato giovanile – l’attuazione di provvedimenti straordinari per frenare il disagio sociale. Non si può sottacere l’aggravarsi dell’espansione delle patologie depressive che stanno dilagando nelle famiglie. I giovani non vogliono più essere testimoni silenti della lacerazione della stabilità famigliare, causata dalla situazione economica di estrema povertà.»

«Questa battaglia è la nostra – sottolinea ancora Sais -. Noi giovani disoccupati siamo stufi. Abbiamo deciso di affrontare, autonomamente e con determinazione governo e regione perché le istituzioni devono avere il coraggio di guardare in faccia coloro ai quali è sottratta ogni opportunità di futuro. Ognuno dovrà assumersi la responsabilità per il ruolo investito e produrre atti concreti. Le istituzioni devono prendere atto della situazione e, attraverso una dichiarazione di stato di crisi, devono individuare e concentrare interventi straordinari orientati al riequilibrio sociale. Non promesse ma azioni indifferibili per il quale abbiamo chiesto l’intervento del prefetto, Giuliana Perrotta, di farsi parte attiva della nostra volontà di incontrare le massime istituzioni Regionali e del Governo nazionale.»

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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