Durissimo attacco dei Riformatori sull’approvazione della legge sui lavoratori Ati Ifras: «550 assunzioni senza concorso, totalmente illegittime».
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Durissimo attacco del presidente e del coordinatore regionale dei Riformatori sardi Roberto Frongia e Pietro Fois alla Giunta regionale sull’approvazione della proposta di legge n. 389 firmata da Pietro Cocco, Fabrizio Anedda, Daniele Secondo Cocco, Roberto Desini e Pierfranco Zanchetta, “Modifica della legge regionale 30 novembre 2016, n. 30, per lo svolgimento temporaneo delle attività di cui alla convenzione Ras-Ati Ifras nelle more della procedura di scelta dell’aggiudicatario del nuovo Piano per i lavoratori del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna”.
«Oltre essere palesemente illecita – affermano Roberto Frongia e Pietro Fois -, mortifica le migliaia di giovani disoccupati nonché coloro i quali si trovano nelle stesse condizioni dei lavoratori dell’ATI Ifras. Igea, Ati Ifras e Parco Geominerario si sarebbero dovuti occupare di bonifiche e gestione dell’immenso patrimonio minerario. Ad oggi hanno sperperato centinaia di milioni euro senza ottenere alcun risultato. Intanto, il Sulcis Iglesiente continua a pagare un prezzo altissimo in termini ambientali. La salute dei cittadini residenti vale pochissimo, anzi nulla. Chi ha inquinato, chi continua ad inquinare e chi non ha vigilato deve pagare.»
«Lo diciamo da anni – aggiungono il presidente e il coordinatore regionale dei Riformatori sardi -: è conclamata la gravissima omissione delle istituzioni centrali e locali. Il Governatore avrebbe dovuto esercitare tutte le prerogative della Regione Sarda in materia di disciplina dell’attività mineraria imponendo all’Igea S.p.a. l’esecuzione di tutti i lavori, radicali e definitivi, per la messa in sicurezza e per il ripristino ambientale dei siti minerari dismessi. La Regione avrebbe dovuto vigilare e controllare: non è stato fatto alcunché. Anzi, la Regione, chiaramente colpevole del mancato controllo della sua società in house, ha assistito passivamente al depauperamento delle competenza dell’Igea, sancendo il suo sostanziale fallimento.»
«Agiremo in ogni sede competente – concludono Roberto Frongia e Pietro Fois -, per vedere riconosciuti i risarcimenti per i danni ambientali e perché vengano identificati gli eventuali reati derivanti dall’omissione di atti dovuti e venga finalmente tutelata la salute dei cittadini residenti.»
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