I giovani protagonisti dei laboratori promossi dalla Caritas per la XXX Marcia della Pace.
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Circa 500 giovani, fra studenti universitari, quelli provenienti da diverse scuole superiori e del mondo delle associazioni cattoliche, hanno partecipato ai diversi laboratori tematici di questa mattina, allestiti nella sala congressi della fiera internazionale della Sardegna in occasione della XXX Marcia della Pace che si è svolta questo pomeriggio dal sagrato della Basilica di Bonaria per concludersi nel grande piazzale di viale Trento. Fra i partecipanti anche numerosi ragazzi immigrati ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalla Caritas, come segno di integrazione.
Nel corso dei laboratori gestiti da diverse associazioni, sono stati affrontati i seguenti temi: Obiezione di coscienza – Acli; Anti-tratta – Caritas; Immigrazione cinese – Università di Cagliari; Turismo etico e turismo etnico – Amici di Sardegna; Giovani e lavoro – progetto Policoro; Immigrazione e politica internazionale – Università di Cagliari; Camminando con i Rom e i Sinti – ufficio Migrantes della Diocesi di Cagliari, Povertà – Caritas; L’innocenza sotto le bombe – Sardegna pulita; Le mani ustionate per amore – Donne al traguardo; ludopatia e anti usura – Caritas; Cambiamenti climatici – Arci; Immigrazione e accoglienza – Caritas.
In apertura dell’iniziativa, don Angelo Pittau, promotore della Marcia, ha sottolineato: «Viviamo in un mondo di violenza globale, una violenza che constatiamo anche nella nostra Sardegna. I temi dei laboratori ci aiutano a riflettere su queste problematiche. Si stima che 250 milioni di persone nei prossimi anni cercheranno di lasciare i loro paesi a causa delle guerre e della miseria. Una violenza che opprime i deboli in una società che ‘scarta’, che crea povertà, che costringe i giovani a emigrare, che ruba ad essi il futuro. Ancora, la violenza dell’inquinamento, delle servitù militari, una violenza che ci porta talvolta, pur di trovare lavoro, a “lavorare per la morte degli altri”, ancora, la violenza degli omicidi, quella sulle donne.!
Ospite testimone della giornata è don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano (diocesi Aversa), che rivolgendosi ai giovani ha sottolineato: «Occorre partire dalla non-violenza come stile di vita, innanzitutto personale che parta dalle piccole cose, attraverso un cuore pacificato, sereno, ricordando che solo la pace è santa. Di fronte ai potentati, cosa possiamo fare? Sulla scia della Laudato si’ dovremmo stimolare i governi alla non-violenza: ciò non significa essere passivi ma essere presenti in una forma ‘non violenta’, dalle manifestazioni ai cortei a tutto ciò che può dare l’immagine di una partecipazione attiva e responsabile. Occorre anche saper dialogare con le istituzioni locali su questi temi».
«Ancora – ha sottolineato il parroco – dobbiamo conoscere cosa accade nel mondo, chi sono coloro che comandano, ma occorre anche sapere cosa accade nelle nostre città. Quando la povertà è dignitosa, è bello e da’ la forza di lottare. Quando invece la povertà è miseria, essa diventa pericolosa. Dobbiamo rifiutare gli atti di prepotenza, perché dietro essi c’è sempre qualcuno che paga anche con la vita. Non ci sarà mai pace senza giustizia.»
«Il percorso ha un significato particolare – sottolinea don Marco Lai delegato regionale della Caritas Sardegna e direttore della Caritas di Cagliari – perché parte dal Sagrato di Bonaria, punto di raduno simbolico ‘dal basso’ fino a piazzale Trento, sede della Presidenza della Regione, per portare all’attenzione della politica il grido dei poveri, con uno spirito di collaborazione e speranza, in modo che si possa avviare insieme delle progettualità comuni. Occorre ripartire dal concetto di pace a tutti i livelli, per costruire giustizia sociale.»
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