Lettera di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, alle Istituzioni sul riavvio della produzione dell’Eurallumina di Portovesme.
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Le segreterie regionali e territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, hanno scritto una lettera a tutte le istituzioni interessate, sul riavvio della produzione dello stabilimento Eurallumina di Portovesme.
«Come è noto a tutti i prossimi 30 e 31 gennaio si svolgerà la seconda Conferenza dei Servizi per la procedura di V.I.A. e di A.I.A. relativamente al “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel comune di Portoscuso, Z.I. Portovesme” – scrivono le segreterie sindacali -. La vertenza dei lavoratori dell’Eurallumina è ad un passo dalla sua conclusione. La mobilitazione dei lavoratori messa in campo in questi mesi, da noi fortemente sostenuta, aveva lo scopo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni competenti al mantenimento degli impegni presi in questo lungo periodo. Il Protocollo di intesa del 27 marzo 2009, firmato a ridosso della fermata dell’impianto e il successivo Addendum del 22 novembre 2012, firmato da tutti i livelli istituzionali, dal ministro dello Sviluppo economico sino al sindaco del comune di Portoscuso, dev’essere completato perché siamo fortemente convinti che non possiamo perdere l’opportunità di far ripartire la produzione in uno stabilimento che favorirebbe il rilancio economico del territorio.»
«Riteniamo che alcune importanti questioni, come quelle della Salute dei lavoratori e dei cittadini, e della Tutela Ambientale, non possono essere barattate con visioni opportunistiche derivanti da logiche improntate alla convenienza personale – aggiungono le segreterie regionali e territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL -. La salute e l’ambiente non possono e non devono essere oggetto di diatribe politiche e populiste, e neppure strumenti di propaganda di chi pensa di possedere la dote innata della verità su ciò che e meglio o ciò che è peggio per gli altri. Siamo convinti che questi fondamentali temi che toccano il vivere quotidiano, nella fabbrica come nelle piazze dei paesi in cui vi sono gli insediamenti industriali, debbano essere affrontati solo tenendo in considerazione i contenuti delle norme e delle leggi che ne regolamentano l’applicabilità, quindi in modo oggettivo e di merito, sfuggendo pertanto alla retorica di chi cerca di interpretare le questioni in modo personalistico.»
«Le Istituzioni che sono deputate a decidere sulle singole parti che competono loro, che culmineranno nella decisione definitiva se autorizzare o meno il “Progetto”, a nostro parere dovrebbero valutare con grande attenzione l’importanza delle ricadute positive che scaturirebbero dalle loro scelte sull’intero territorio. Queste motivazioni, semplici ma per noi fondamentali, ci hanno spinto a scrivere queste poche righe.
Negli ultimi otto anni in Italia e nella nostra Regione, troppe sono state le Aziende, anche straniere, che hanno chiuso ed hanno abbandonato le produzioni, oggi siamo di fronte ad una possibile inversione di tendenza, con una società come la Rusal che vuole riavviare le produzioni che non ha mai abbandonato.
Chiediamo e invitiamo la classe politica, le Istituzioni, le Parti sociali e l’Azienda ad adoperarsi per favorire l’attuazione degli impegni presi negli accordi sottoscritti.
«Noi lo stiamo facendo – concludono le segreterie regionali e territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL – e ci auguriamo che anche gli altri soggetti firmatari degli accordi facciano altrettanto nell’interesse generale di tutto il territorio.»
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