Gianluigi Rubiu (Udc): «Si salvaguardino le professionalità dei lavoratori Ati-Ifras all’interno del Parco Geominerario».
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La vertenza dei lavoratori Ati-Ifras non si sblocca, con i lavoratori del Parco Geominerario in attesa di una soluzione per il loro ricollocamento. L’ultima manifestazione di protesta, in ordine di tempo, è quella che vede l’occupazione del comune di Gonnesa.
Sulla lunga vertenza che coinvolge oltre 500 lavoratori, il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato un’interpellanza urgente.
«Siamo nel caos più totale – attacca Gianluigi Rubiu -. Dal 31 dicembre scorso l’esercito di oltre 500 dipendenti sono stati licenziati in quanto è scaduta la convenzione tra Regione e Ati Ifras. E’ stata assicurata una ricollocazione mirata degli operai. La situazione è però di assoluto immobilismo. I dipendenti non solo sono ancora in attesa di un inserimento lavorativo, ma devono ancora percepire lo stipendio di dicembre, che comprende anche la quattordicesima e il trattamento di fine rapporto. Una vera e propria beffa – aggiunge Gianluigi Rubiu – perché una fetta consistente di lavoratori (120 circa) sarebbero dovuti passare ad Igea, una parte nella pianta organica dei diversi Comuni inclusi nel Geoparco (87 centri compresi tra il Sulcis e il Medio Campidano).»
«E’ inaccettabile che questi operai, che vantano una professionalità all’interno dei diversi settori, da quello ambientale sino al comparto turistico e culturale – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – siano rimasti senza un lavoro e privi di una prospettiva per il futuro. Il percorso di occupazione temporanea presso i Comuni si è infatti rivelato un boomerang, con un iter irrealizzabile, visto che gli enti locali non possono assumere nuovi dipendenti al loro interno. E’ ora di finirla con le promesse ed occorre trovare una soluzione per questi dipendenti. Non trova consenso neppure la forma dell’autoimpiego, con la fuoriuscita dal bacino, sia per motivi anagrafici sia per ragioni di professionalità. Nessun esodo, quindi. La situazione, ormai grottesca, segnala l’incapacità della giunta regionale. E’ necessaria una via d’uscita condivisa – conclude Gianluigi Rubiu – con un percorso mirato a valorizzare le professionalità all’interno del Parco Geominerario.»
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