Questa sera, al teatro Massimo di Cagliari, si ricorda Antonio Gramsci con “Nino! Nino!”, a 80 anni dalla scomparsa.
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E’ dedicato alla figura di Antonio Gramsci, a ottant’anni dalla scomparsa, il nuovo appuntamento con la rassegna “Le Salon de Musique – La via della seta”, in programma questa sera, alle 21.00, al Teatro Massimo di Cagliari.
Per l’occasione andrà in scena “Nino! Nino!”, melologo scritto dall’autrice di origine armena Sonya Orfalian appositamente per questa occasione, e con musiche originali di Riccardo Giagni. Sul palco ci sarà (voce recitante) l’attore Graziano Piazza.
Il 2016 è stato l’anno del 125° anniversario della nascita di Antonio Gramsci, mentre lo scorso 27 aprile è stata la data che ha segnato gli ottant’anni dalla sua scomparsa: nel solco delle celebrazioni per queste ricorrenze Le “Salon de Musique” si inserisce ricordando una delle figure centrali della cultura e della storia politica del nostro Paese. Un’occasione, anche, per contribuire a far conoscere alle giovani generazioni italiane l’universalità, la profondità e l’alto valore morale ed educativo del suo pensiero e delle sue riflessioni: un pensiero che si è esercitato non soltanto su aspetti della civiltà politica italiana ed europea in un’epoca segnata dalle tragedie della Storia, ma anche sui destini e le vicende di popoli e di culture lontane dalle nostre contrade.
“Nino! Nino!” si propone di dare un contributo alla diffusione e alla attualizzazione delle idee originali del grande pensatore e uomo politico sardo, e ha al suo centro la lettura scenica di un testo – accompagnato da suoni e da immagini proiettate – che intende collegare alcuni spunti della riflessione gramsciana al nostro presente, segnato fortemente dall’incontro e, talvolta, dalla collisione tra popoli e dimensioni culturali diverse a confronto nelle società in cui viviamo.
Antonio Gramsci, di antiche origini albanesi, non disdegna di occuparsi di temi universali e la sua visione internazionalista lo porta a concentrarsi con generosa passione anche su dolorose questioni che riguardano altri popoli, genti lontane e spesso dimenticate. Tra questi, anche gli Armeni e il loro genocidio.
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