22 November, 2024
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Fabio Enne (Cisl): «Non si permetterà nel modo più assoluto la chiusura della Portovesme srl».

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Il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Fabio Enne, ha pubblicato sul suo profilo facebook il suo commento sull’esito del vertice su Alcoa svoltosi al Mise e su quello della conferenza dei servizi sulla Portovesme srl e un giudizio sulle altre vertenze aperte nel territorio.

«Sono di queste ultime ore le notizie negative o positive che coinvolgono in pareri contrastanti i tanti che intervengono per dare il proprio giudizio – scrive Fabio Enne -. Io proverò ad esprimere le mie modestissime considerazioni partendo da una certezza che sento di divulgare per il semplice motivo che la sento nella pelle e nel cuore e se non bastasse utilizzerò ogni metodo possibile per realizzarla nei fatti.
Non si permetterà nel modo più assoluto la chiusura della Portovesme srl. La fabbrica non può chiudere a causa delle l’incapacità della Regione Sarda né potrà chiudere neppure per responsabilità diverse.
Questa mia convinzione é supportata da avvenimenti vissuti negli anni passati, più spinosi, ma risolti da una determinazione delle forze sociali della quale esprimerò un mio giudizio alla fine della mia comunicazione.»
«Alcoa, a mio avviso, prosegue in un binario morto seppure condivisibili alcuni passi avanti che tutti sapevamo scontati – aggiunge Fabio Enne -. Altro rinvio a settembre per una fabbrica chiusa da 5 anni oggi nessuno può sostenere ci siano realmente nuovi orizzonti positivi. Manca un confronto con l’unica multinazionale interessata la Sider Alloys, alla quale la Cisl aveva chiesto un incontro anche informale per capire le sue reali intenzioni di intrapresa industriale. Manca l’accordo tra Invitalia e Alcoa, manca il passaggio all’imprenditore interessato.
Manca ancora tutto ma sopratutto manca il lavoro alle centinaia degli ex dipendenti che attendono soluzioni davvero positive.»
«Eurallumina ancora ferma da quasi 9 anni. Quali sarebbero allora le notizie che hanno fatto stappare le bottiglie di spumante ai miscredenti abituati a festeggiare quando non ci sono ragioni per farlo – sottolinea ancora Fabio Enne -? Abbiamo la Sanità sull’orlo del ridicolo. Abbiamo la vertenza Aias per la quale continuano le nefandezze che mai avremmo potuto immaginare coperte dalla Regione. Abbiamo un territorio minato dall’incapacità istituzionale regionale ed anche degli Enti locali. Abbiamo i nostri giovani senza speranza e abbiamo tante persone non più giovani che stanno rasentando la povertà estrema.»
«Beh, anche se in modo molto sintetico ho voluto rappresentare un pezzo delle situazioni che determinano angosce, paure e ingiustizie. Queste bestialità le stanno compiendo senza generare un piano di sviluppo anche diversificato. Non si promuovono tavoli sul turismo, sul commercio, sull’edilizia, agricoltura, servizi e tutti gli altri settori essenziali ad abbattere la crisi e l’occupazione devastante nel territorio.
Eppure c’è chi festeggia perché l’ordine è quello di festeggiare anche tra le catastrofi sociali. Lungi da me quello di rappresentare o gradire una parte politica di schieramento… ma è doverosa una constatazione.
Ogni volta che alla Regione, al Governo, negli Enti locali amministra una parte politica, ogni volta, rivendicare i giusti diritti diventa sempre difficile perché coloro che brindano e si ergono a protezione delle nefandezze, lo fanno anche se il loro ruolo è quello di tutelare e difendere gli interessi collettivi. Ma essere stupidi sudditi e schiavi partitici è purtroppo più forte di loro. Noi non ci arrendiamo – conclude Fabio Enne – e siamo ormai nella fase di esasperare il fatto di avere già perso la pazienza.»

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