E’ stata presentata stamane, a Roma, l’interrogazione parlamentare sulla riforma della Legge 170 sui “disturbi” dell’apprendimento.
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La senatrice Enza Blundo e la prof.ssa Vincenza Palmieri hanno tenuto oggi una conferenza stampa presso la Sede Nazionale dell’I.N.PE.F., a Roma, sul tema “DSA e abuso diagnostico a Scuola – Gli interventi istituzionali verso il cambiamento annunciato”. Si è discusso dell’interpellanza urgente su questi temi presentata il 27 luglio scorso dalla senatrice Blundo e da altri 31 colleghi del Senato al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Fedeli e al ministro della Salute Lorenzin.
L’interpellanza è il risultato di una serie di tavoli tecnici che la prof.ssa Palmieri ha tenuto assieme alla vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza Blundo, al fine di illustrare gli aspetti scientifici e statistici di questa “tragica pandemia” che ha colpito i nostri ragazzi.
Già nel 2014, il presidente Palmieri aveva lanciato il manifesto “TROPPI PER ESSERE VERO” denunciando l’abuso diagnostico con queste parole profetiche: «Non sono i bambini ad essersi ‘ammalati’, quanto la normativa di riferimento. Dal 2010, infatti, con la promulgazione della legge n. 170, l’Istruzione è stata chiamata a delegare al Servizio Sanitario per tutto ciò che riguarda tale materia, aprendo la strada alla medicalizzazione della scuola e chiudendo la porta, di fatto, a tutti quei bambini che per qualche motivo – personale, ambientale, relazionale, educativo – manifestino un qualche tipo di difficoltà durante il processo di apprendimento».
La prof.ssa Palmieri aveva anche indicato la soluzione già insita nell’articolo 3 della legge 170/2010 che introduceva le «attività di recupero didattico mirato». Già allora aveva compreso che si stavano cristallizzando delle prassi dannose in cui alcuni docenti trasmettevano spesso frettolosamente tali comunicazioni alle famiglie rimuovendo ciò che andrebbe fatto in precedenza: un’«adeguata attività di recupero didattico mirato». L’interpellanza parlamentare interroga infatti il Governo sulle attività di recupero didattico mirato previste dalla legge poiché, di fatto, tale omissione ha contribuito a lasciare ampio spazio alla medicalizzazione delle scuole.
«Nel 2010 è stata scritta una delle pagine più tristi della Storia della Scuola italiana» ha introdotto in conferenza stampa la prof.ssa Palmieri, che fin da subito ha esposto in tutti i modi gli effetti devastanti del cambiamento prodotto dalla legge 170, in seguito al quale «le difficoltà dei ragazzi o le normali richieste di aiuto, si sono spesso tradotte, invece che in una risposta di tipo didattico, nella ricerca e nella identificazione di un ‘disturbo’. Grave paradosso aggravatosi poi attraverso la Legge che ha ‘riconosciuto’ tali ‘disturbi’e li ha ‘presi in carico’ con una serie di disposizioni e linee guida più tese a garantire la sopravvivenza della Legge stessa che la sopravvivenza dei nostri ragazzi».
«Non esiste una Legge in Italia – ha aggiunto Vincenza Palmieri – che riconosca, ad esempio, il tunnel carpale o l’ipertensione o una legge che stabilisca ‘sistemi compensativi’ per gli ipotiroidei… La legge 170 invece definisce la diagnosi, i metodi, persino la ‘terapia’ (i sistemi compensativi e dispensativi), fatto straordinariamente unico che fa sollevare dubbi di costituzionalità sulla legge e che ha prodotto in questi anni un aumento vertiginoso delle diagnosi e l’attivazione di una filiera neuropsichiatrica che non collima con la missione primaria della scuola.»
«Ma se è a scuola che il bambino che non sa, deve imparare, perché la Scuola inoltra con estrema facilità i bambini al sistema sanitario per una ‘certificazione DSA’? È proprio la Scuola il posto dove il bambino che non sa deve stare! I numeri sono significativi: 190.000 bambini diagnosticati DSA, una pandemia senza precedenti, incrementi, in alcune zone, del 50% rispetto all’anno precedente. Ed insegnanti della scuola per l’Infanzia spesso preposte ad individuare gli indicatori predittivi dei disturbi, come uno spionaggio industriale, stabilito per Legge o Linee guida.»
«La collaborazione con l’I.N.PE.F. e l’impegno in questa Riforma nascono dal 2014 e si sono arricchiti attraverso un connubio tra scienza e politica – ha detto la senatrice Blundo, ringraziando la stampa e i presenti dell’attenzione -. I numeri e le evidenze che mi sono stati presentati dal Presidente Palmieri sono così preoccupanti e coinvolgono così tante realtà che non ho potuto, come senatrice della Repubblica e come donna della Scuola, non abbracciare tale istanza e dare una risposta alle migliaia di cittadini che lo chiedono. L’interpellanza presentata – ha aggiunto la senatrice – va in questa direzione e ci auguriamo possa presto portare a risultati concreti scongiurando l’invio al Sistema sanitario di casi non necessari, che potrebbero essere trattati diversamente in ambito didattico, educativo e pedagogico prima che medicale».
La prof.ssa Palmieri ha salutato i presenti sottolineando come l’interpellanza parlamentare, oltre ad essere un atto forte, rappresenta il cambiamento ed uno strumento di difesa per tutti coloro che non vogliono essere ostaggio inerme di una commistione tra sistema scolastico, sistema sanitario, interessi altri, derive neuropsichiatriche ed interventi autoritativi. «Quello che vogliamo da questo momento in poi è dimenticare quella brutta pagina di storia e riscriverne insieme una bella, una dove i bambini possano andare felici a scuola e, se sbagliano, possano essere aiutati da chi è lì proprio per aiutare ad imparare e sa farlo. Rafforziamo la didattica: di buoni insegnanti è ricca l’Italia».
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