22 November, 2024
HomeAttualitàAbbanoaNel 2016 Abbanoa ha speso 53 milioni per opere già entrate in esercizio, entro fine 2017 gare per oltre 250 milioni.

Nel 2016 Abbanoa ha speso 53 milioni per opere già entrate in esercizio, entro fine 2017 gare per oltre 250 milioni.

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2014

2015

2016

Investimenti da tariffa

14,37 (M€)

20,11 (M€)

33,85 (M€)

Opere finanziate

7,81 (M€)

18,66 (M€)

19,45 (M€)

TOTALE

22,18 (M€)

38,77 (M€)

53,3 (M€)

Oltre 50 milioni di euro di investimenti nel 2016 in Sardegna ad opera di Abbanoa, di cui 33,85 milioni da tariffa (frutto dei ricavi da bolletta) e 19,45 milioni relativi a opere finanziate (frutto di finanziamenti pubblici).

Per quanto riguarda il 2017, ai 2 maxi appalti per 100 milioni di euro i cui bandi sono stati pubblicati a fine giugno – interventi di manutenzioni ordinarie e straordinarie sulle reti idriche e fognarie – si aggiungono 98 milioni di euro da destinare a interventi volti a ridurre le perdite di rete e altri 70 milioni per gli appalti di conduzione degli impianti di depurazione in scadenza a fine ottobre.

Con un valore complessivo di oltre 250 milioni di euro Abbanoa anche nel 2017 si conferma, quindi, primo investitore della Sardegna e tra i primi 10 a livello nazionale: Abbanoa, Smat, MM, Iren, Hera, Acquedotto Pugliese, Gruppo CAP, Acea, Abc Napoli e Veritas sono infatti i 10 principali attori del settore idrico in Italia, rappresentano circa il 50% del mercato e nel 2016 hanno investito oltre 900 milioni di euro.

Oltre un quarto dei ricavi generati da queste aziende è stato destinato agli investimenti, cifra destinata a crescere ulteriormente in futuro (fonte Agici per il Workshop Annuale sul Servizio Idrico Integrato).

Un trend che per quanto riguarda Abbanoa si conferma positivo anche nel primo semestre del 2017. A testimoniarlo anche i dati della Cna, Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Piccola e  Media impresa, resi noti appena qualche giorno fa, secondo cui «nel corso dell’estete il mercato regionale dei lavori pubblici mostra segnali di ripresa». A tenere banco, si legge sempre nel dossier della Cna, sono i maxi appalti banditi dai grandi committenti, Abbanoa e Anas. I segnali positivi riguardano infatti la fascia superiore ai 5 milioni di euro.

«In Sardegna reti e impianti sono vecchi e in molti casi sottodimensionati. Ancora oggi in alcune zone manca la conoscenza precisa dei tracciati delle reti idriche e fognariespiega l’Amministratore Unico di Abbanoa, Alessandro RamazzottiAbbanoa  sta facendo fronte a queste emergenze mettendo in campo le tecnologie più avanzate, accelerando gli investimenti e chiamando alla collaborazione imprese e professionisti. Abbiamo riattivato investimenti che dal 2008 non erano ancora arrivati alla soglia della procedura di gara e attraverso importanti interventi di efficientamento stiamo mettendo ordine in un sistema precario ed obsoleto.»

Le principali criticità lungo il cammino che porta dallo stanziamento della risorsa alla realizzazione dell’opera, sono appunto legate all’ottenimento delle autorizzazioni e approvazioni di legge che coinvolgono spesso numerosi Enti con tempi di riscontro che vanno ben oltre quelli stabiliti dalla normativa vigente in materia. In particolar modo in caso di opere a rete di elevata estensione, le aree oggetto di intervento ricadono in zone sottoposte a numerosi vincoli (PAI, PPR, SIC, ZPS, Archeologici, ecc.) con conseguente allungamento dei tempi autorizzativi.

Tra i progetti più innovativi, realizzati e in fase di realizzazione, ne rientrano sicuramente tre: la manutenzione straordinaria (progettazione esecutiva) di due tratti dell’adduttrice per Bosa dello schema acquedottistico “Temo” nei rami Barasumene-Monte Contra e Monte Contra-Bosa Centro con tecniche di relining no-dig (senza scavo); la realizzazione di impianti di fitodepurazione (depurazione degli scarichi attraverso le piante); il “Progetto Oliena” già realizzato con Hitachi di efficientamento idraulico, energetico e gestionale (ingegnerizzazione) della rete orientato alla lotta alle perdite idriche, a cui seguiranno progetti in 30 comuni che verranno scelti fra quelli che  hanno le percentuali di perdite più elevate e che faranno da apripista ad un progetto ambizioso che coinvolgerà 230 Comuni.  

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