Si è riunito oggi il Tavolo partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’Ex Bacino “ATI-IFRAS”.
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Si è riunito oggi, sotto il coordinamento dell’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu, il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’Ex Bacino “ATI-IFRAS”.
Il Tavolo si è svolto alla presenza di tutte le rappresentanze sindacali, e degli Enti e strutture regionali con specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria.
L’assessore Spanu ha fatto il punto della situazione con riferimento all’inserimento lavorativo a tempo determinato.
La società Igea ha comunicato che alla data dell’11 ottobre sono già stati assunti 26 lavoratori, mentre per l’assunzione degli altri 36 si è in attesa della disponibilità dei mezzi di lavoro ancora in possesso della società IFRAS. La stessa Igea ha inoltre calendarizzato l’assunzione di altri 56 lavoratori: per dieci di loro, con la riserva della cantierabilità dei siti, l’assunzione è prevista alla data del prossimo primo dicembre mentre i restanti 46 lavoratori saranno assunti entro la fine del 2017. Pertanto, il totale dei lavoratori assunti al termine della programmazione sarà di 118 unità.
I progetti d’intervento che sono stati ammessi, sulla base del bando rivolto agli enti locali, sono 7 che si stima accoglieranno 222 lavoratori. Gli enti e amministrazioni locali interessate sono il Consorzio Parco Monte Arci (126 lavoratori); il Parco regionale naturale Porto Conte (25 lavoratori); la Fondazione Cammino di Santa Barbara (20 lavoratori), Domus Acqua (31 lavoratori), l’Associazione Miniere Rosas (8 lavoratori; il comune di Iglesias (11 lavoratori); il comune di Gadoni (1 lavoratore). Per accelerare il processo e assumere i lavoratori entro la fine del 2017, sono previste attività e assistenza da parte di Aspal.
Sul progetto presentato dal Parco Geominerario, rappresentato nella riunione odierna dal Commissario Tarcisio Agus, è stata richiesta l’integrazione e la certificazione sulla capacità assunzionale. Pertanto nei prossimi giorni verrà sollecitato il parere al Ministero dell’Ambiente e garantita l’assistenza al Parco per poter adeguare il progetto e partecipare a nuova manifestazione di interesse. Il Tavolo, unanimemente, ritiene essenziale, già da questa fase, il coinvolgimento attivo del Parco.
In merito alle procedure di esodo, l’Insar, lo scorso 28 settembre, ha incontrato le organizzazioni sindacali per condividere e concordare sia la bozza di accordo transattivo da definire con gli aderenti al piano dell’esodo, che il calendario degli incontri per apporre le firma da parte dei rispettivi associati. Il piano dell’esodo prevede il coinvolgimento di 136 lavoratori.
Il Tavolo partenariale ha anche preso atto della situazione rispetto ai pagamenti verso ATI IFRAS e ai crediti vantati verso la stessa Società dai lavoratori. E’ stato assunto l’impegno di accelerare i pagamenti residui e nel contempo fare preliminarmente una verifica affinché la società dia, come da norma, assoluta priorità al pagamento di tali crediti.
Cgil Filcams, Cisl Fisascat, Uil Tucs e Ugl hanno assunto l’impegno per proporre alla società un accordo nel quale vengano confermati per iscritto gli impegni e i tempi di liquidazione delle spettanze residue dei lavoratori.
Relativamente alle problematiche sull’integrazione salariale, le parti sindacali hanno richiesto di poter valutare una soluzione integrativa per i lavoratori che stanno aderendo alla procedura di esodo. La Regione ha garantito una risposta, che perverrà per iscritto, prima della sottoscrizione dei verbali secondo il calendario allegato.
Il Tavolo ha aggiornato i propri lavori al prossimo 6 novembre 2017.
L’assessore Filippo Spanu, al termine della riunione, ha incontrato i lavoratori che hanno dato vita al presidio davanti al palazzo della Regione. L’esponente della Giunta ha auspicato, in considerazione dei tempi indicati e delle prospettive delineate per le assunzioni, che gli stessi lavoratori possano sospendere le iniziative di protesta.
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