Sabato il “Cabudanne de sos poetas” chiude a Seneghe la serie degli incontri dedicati al tema delle “rivoluzioni” con la presentazione del libro di Bainzu Piliu “Cella n. 21” Premio Ozieri 2017.
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Il Cabudanne de sos poetas in collaborazione con la biblioteca comunale di Seneghe presenta sabato 28 ottobre dalle ore 17.30 il libro “Cella n. 21” di Bainzu Piliu, Premio Ozieri 2017 con la menzione speciale «per aver contribuito a far conoscere la Sardegna e la sua cultura fuori dell’isola». Il Cabudanne, che da sempre fa riferimento alla produzione poetica in lingua sarda, vuole rendere omaggio all’autore e alla sua opera, chiudendo con questo incontro la 13ª edizione del festival di poesia che ha visto protagonista quest’anno il tema centrale sulle “rivoluzioni”.
«Bainzu Piliu non è un poeta – spiega Mario Cubeddu, presidente dell’associazione Perda Sonadora – ma la sua figura e la sua vicenda personale risultano di particolare attualità per capire la storia politica, sociale e culturale della Sardegna degli ultimi cinquant’anni, a partire dal fatidico anno 1968 che mise in discussione strutture, valori, credenze potenti e radicate. Da quell’anno, anno di “rivoluzioni”, un giovane professore di chimica cominciò a mettere in pratica le conclusioni politico/culturali a cui era giunto: la Sardegna era “nazione” negata, la sua lingua era “tagliata”, occorreva percorrere una strada di liberazione che doveva portare all’indipendenza della Sardegna.»
Le vicende che seguirono di Bainzu Piliu si sono lette sui giornali nel corso degli anni nel corso degli anni ’70 e ’80. Venne arrestato, processato e condannato con l’accusa di aver ordito un “complotto separatista”. Dopo aver espiato la sua pena, si ritira dalla politica attiva e riprende gli studi fino a laurearsi in psicologia e lavorare come psicologo. Sollecitato da amici e parenti, decide di scrivere la sua storia che viene pubblicata nel 2015 da SUSIL Edizioni con il titolo “Cella n. 21, Il lungo cammino verso la dignità”. Un libro in cui racconta con leggerezza e ironia, senza acredine o desiderio di rivalsa, il bilancio di una vita (nato nel 1934, Bainzu Piliu è cresciuto e si è formato in una Sardegna d’altri tempi). Ricostruisce quindi il percorso di come sono nate le sue idee e cosa ha fatto per provare a realizzarle.
«Bainzu è un uomo pacifico con una fede forte – sottolinea Mario Cubeddu -. Oggi che in Sardegna si parla tanto di indipendentismo, oggi che il tema in Europa è arrivato al centro dell’attenzione per le vicende catalane, può essere utile leggere questo libro e parlarne con l’autore per rispondere alle domande che abbiamo proposto come materia dell’incontro: Perché uno diventa indipendentista? Cosa è disposto a pagare per raggiungere l’indipendenza? Perché un professore universitario finisce in prigione, viene processato e condannato per un “complotto indipendentista”?»
All’incontro partecipano due intellettuali che furono anch’essi protagonisti nella storia di quegli anni: il sociologo Salvatore Cubeddu, dirigente dei metalmeccanici sardi in quegli anni che testimoniò al processo, e Ottavio Olita, scrittore e giornalista che seguì con attenzione quelle vicende e conobbe il mondo giudiziario di quegli anni.
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