Gianluigi Rubiu (Udc): «I ritardi della burocrazia regionale nelle procedure di pagamento dei fondi europei danneggiano gli agricoltori».
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«Dall’ultimo dossier della Coldiretti si certifica che la burocrazia sta frenando l’attività economica primaria, avvolgendola di troppe lungaggini con tempi impossibili per i giovani.«
La denuncia arriva da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.
«Eppure la Sardegna risulta al quarto posto tra le Regioni italiane per numero di aziende under 35 con 4.238 attività (al primo posto la Sicilia, seguita da Campania e Puglia), aziende che rappresentano l’11,6% rispetto al totale delle imprese agricole, il dato più alto in Italia, ma assicurazioni per una ripresa del settore – con arrivo dei contributi per il primo insediamento – che svaniscono con il moltiplicarsi dei vincoli per i futuri imprenditori agricoli – aggiunge Gianluigi Rubiu -. La formula magica dettata dai Piani di sviluppo rurale non è servita per sbloccare la situazione, con investimenti rimasti nel cassetto e primo insediamento trasformato in utopia per i giovani. Due terzi delle domande presentate non saranno infatti finanziate. Solo il percorso per la pubblicazione del bando si é trasformato in una via crucis: da settembre 2016 a marzo 2017 ci sono casi di diversi giovani che hanno nel frattempo compiuto 41 anni perdendo il prerequisito per poter usufruire del premio. Altri lo stanno perdendo in attesa che venga riaperto il bando.»
L’allungamento delle procedure e dei tempi rischia di far perdere risorse preziose destinate ad evitare che la crisi travolga l’agricoltura. «Ci sono tutti gli estremi per una class action contro la Regione – conclude Gianluigi Rubiu -. E’ assurdo che le aziende sarde, con giovani pronti ad impegnarsi sul comparto rurale, siano ancora vittime di una burocrazia distruttiva. Tantissimi aspiranti imprenditori agricoli sono stati illusi e abbandonati, con anni di ritardo nella pubblicazione dei bandi e il superamento dei limiti di età per accedere ai finanziamenti».
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