Gianluigi Rubiu (Udc) contesta la bocciatura della programmazione venatoria arrivata nei giorni scorsi giorni dal Tar della Sardegna.
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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, contesta la bocciatura della programmazione venatoria arrivata nei giorni scorsi dal Tribunale amministrativo regionale e, soprattutto, l’atteggiamento della Giunta Pigliaru.
«I cacciatori sardi sono i più penalizzati della Penisola, con il calendario più restrittivo rispetto alle altre realtà italiane – attacca Gianluigi Rubiu -. Solo indifferenza e disinteresse verso l’universo delle doppiette isolane. La Regione ha ad oggi rinunciato a impugnare la sentenza al Consiglio di Stato, venendo meno così alla difesa di una sua competenza.»
Con l’accoglimento del ricorso si vietano le giornate di caccia a lepri e pernici, una sorta di prologo alla vera apertura della stagione venatoria, che avrebbero consentito agli appassionati di prelevare un carniere di specie selvatiche, senza alcun danno all’ambiente.
«Un vero e proprio tradimento nei confronti del comparto, che mette in pericolo anche lo svolgimento della prossima stagione – aggiunge Gianluigi Rubiu che ha presentato una mozione urgente firmata dai gruppi di opposizione -. E’ solo l’ultimo schiaffo della politica alla platea venatoria isolana. Da ormai oltre tre anni sono state depositate all’attenzione del Consiglio regionale quattro differenti progetti di legge provenienti dai diversi schieramenti, tesi a dare un nuovo inquadramento al settore venatorio (e, quindi, anche alla redazione del calendario venatorio), che ancora non sono stati posti all’attenzione della competente commissione. Un disinteresse non solo ideologico anche dettato da scarsa considerazione verso migliaia di sardi che con molta fatica e passione si interessano della fauna, alle questioni legate alla sostenibilità delle risorse ambientali, all’universo delle biodiversità naturali, alla tutela degli animali ed alla prevenzione degli incendi. E’ un comparto che porta tante risorse all’asfittica economia della Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu –. Sarebbe quindi opportuno accelerare la discussione di un nuovo modello per la caccia nell’Isola.»
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