E’ stato rinviato alla prossima seduta il parere della Commissione Sanità del Consiglio regionale sulle delibere della Giunta per i Plus e sul tariffario unico regionale.
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E’ stato rinviato alla prossima seduta il parere della Commissione Sanità del Consiglio regionale sulle delibere della Giunta per i Piani locali unitari dei servizi alla persona (Plus) e sul tariffario unico regionale per le prestazioni rese ai privati dai veterinari delle strutture sanitarie pubbliche.
Sui contenuti delle due delibere, la Commissione, oggi presieduta dal vicepresidente Edoardo Tocco in sostituzione del presidente Raimondo Perra, ha sentito l’assessore alla Sanità Luigi Arru.
Sul primo punto (Plus), Luigi Arru ha spiegato che i criteri adottati dalla Giunta per l’erogazione delle risorse agli enti locali (circa 20 milioni di euro) saranno gli stessi dello scorso anno: il 40% del fondo sarà diviso in parti eguali, il 60% in base al popolazione residente.
Gli ambiti Plus riceveranno subito l’80% delle risorse assegnate per la gestione associata dei servizi alla persona, il restante 20% arriverà dopo la presentazione della rendicontazione.
L’assessore, rispondendo a una richiesta di chiarimenti del consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa sulla difficoltà di gestione dei diversi Plus ricadenti nella Città Metropolitana di Cagliari, ha fatto il punto sull’iter per la ridefinizione dei Piani: «Abbiamo da poco concluso il dibattito pubblico con gli enti locali interessati – ha detto Luigi Arru – siamo in attesa del parere del Cal per procedere alla definitiva rimodulazione dei Plus».
Quanto al mancato utilizzo di importanti risorse in alcuni territori, come segnalato dai consiglieri Daniela Forma(Pd) e Mariano Contu (Fi), l’assessore ha spiegato che la Regione sta lavorando fianco a fianco agli enti gestori per migliorare la capacità di spendita dei fondi.
La consigliera Rossella Pinna (Pd) ha infine sollecitato un recupero della dotazione finanziaria del 2013: «In cinque anni il budget a disposizione dei Plus si è ridotto di circa 5 milioni di euro – ha detto Rossella Pinna – è necessario recuperare quei fondi per garantire i servizi nei territori dove sono carenti».
Sul tariffario unico regionale delle prestazioni veterinarie, l’assessore ha invece spiegato il metodo utilizzato per la ridefinizione delle tabelle: «La Giunta ha lavorato su un tariffario vecchio di 30 anni – ha spiegato l’assessore – per aggiornarlo abbiamo fatto un confronto con le tariffe applicate da altre regioni e, fatta la media, applicato una tariffa che tiene conto delle particolari condizioni economiche e sociali della Sardegna». Il costo di una prestazione resa a un privato da un veterinario di una struttura sanitaria pubblica sarà inferiore alla media nazionale: «E’ una scelta politica che tiene conto della specificità della nostra isola – ha affermato Arru – se in Italia si arriva a pagare fino a 20 euro per la macellazione di una pecora, in Sardegna basteranno dieci euro per la certificazione rilasciata ad un’azienda anche per più capi di bestiame».
I consiglieri Mariano Contu (Fi), Daniela Forma e Rossella Pinna (Pd) hanno chiesto un rinvio del parere per consentire di approfondire la questione attraverso la consultazione dei dati relativi alle altre regioni italiane e la comparazione con le attuali tariffe in vigore. La richiesta è stata accolta dal vicepresidente Tocco che ha rinviato il voto alla prossima seduta.
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