Edoardo Balzarini (assessore dei Lavori pubblici): «Abbiamo le risorse per una gestione adeguata del sistema idrico multisettoriale».
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«Oggi la Regione ha a disposizione importanti risorse finanziarie che permettono un’adeguata manutenzione ed adeguamento strutturale delle principali opere del sistema idrico multisettoriale della Sardegna.»
Lo ha detto questa mattina l’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini, riferendo in Aula consiliare in merito a una mozione sul tema Sistema Idrico Multisettoriale della Regione Sardegna. «Si tratta di una novità che non si è mai verificata dal secondo dopoguerra», ha precisato, ricordando i 50 milioni di euro previsti con il Patto per la Sardegna a cui si sono aggiunti 65 milioni di euro di finanziamento statale, per complessivi 115 milioni di euro; finanziamenti che permettono all’Ente Acque Sardegna, principalmente, di intervenire in 28 “grandi dighe” sottoposte alle verifiche di sicurezza del Servizio Nazionale Dighe. Tra queste anche la diga Cantoniera, con un finanziamento di 10 milioni di euro destinato alle verifiche statiche finalizzate a portare la capacità di invaso dagli attuali 364 milioni di metri cubi di acqua al limite massimo autorizzabile di 700 milioni circa. Attività analoghe si prevedono in altre dighe, come quella di Monte Lerno di Pattada che ha una potenzialità di 72 milioni di metri cubi ora limitata a 34. Edoardo Balzarini ha ricordato anche gli interventi per l’interconnessione tra bacini, come quello per il completamento del collegamento tra Tirso, Flumendosa e le aree del Sulcis: «Il quarto lotto dell’interconnessione, finanziato con 60 milioni di euro, per il quale Enas sta curando l’appalto per la progettazione».
Per l’assessore dei Lavori pubblici, il tema dell’acqua rappresenta l’asse portante della sopravvivenza e dello sviluppo economico dell’isola. A differenza di altre regioni di Italia la Sardegna, in quanto isola, ha un sistema di scambi idrici chiuso e utilizza per circa l’80% acque superficiali invasate. «Il sistema multisettoriale varato nel 2006 ha proprio l’obiettivo di garantire una gestione unitaria e solidaristica della risorsa idrica tra le diverse aree dell’isola e per i diversi usi, con priorità per gli usi civili. Non a caso accanto al gestore unico, Enas, che ha la responsabilità diretta delle infrastrutture, c’è la Regione che ha mantenuto la titolarità delle concessioni».
Edoardo Balzarini ha poi ricordato che «l’approvvigionamento idrico in Sardegna oggi è garantito da 40 dighe, principalmente “grandi dighe”, per alcune delle quali sono state affrontate le problematiche di collaudo e di verifica dei parametri di sicurezza. Proprio per garantire la sicurezza, in alcuni casi, le capacità di invaso possono essere limitate, e i collaudi avvengano per successivi livelli di innalzamento idrico che sappiamo essere limitati per la ridotta piovosità».
L’assessore ha precisato che i dati più aggiornati registrano una capacità di accumulo potenziale complessiva in Sardegna pari a circa 1 miliardo e 750 mila metri cubi d’acqua. A oggi risultano presenti circa 1.290 milioni di metri cubi, ossia il 73 per cento della capacità di invaso delle dighe sarde. «A fronte di un fabbisogno complessivo teorico di 700 milioni di metri cubi annui (di cui 450 per l’irriguo, 230 per il potabile e 20 per l’industriale) – ha detto Edoardo Balzarini – ci troviamo nella necessità non soltanto di programmare e realizzare opere per adeguare e potenziare gli invasi, ma anche di esercitare una capacità di gestione della risorsa idrica che sia quanto mai equilibrata e oculata, tenendo conto delle esigenze di un approvvigionamento primario idropotabile ma anche del mondo agricolo che rappresenta una componente importantissima dell’economia dell’Isola ed, inoltre, della regolazione pluriennale delle risorse idriche invasate».
«Per questo è stato attivato già da anni un sistema di monitoraggio presso la Direzione generale del Distretto idrografico e, sempre per questo, l’Autorità di bacino si riunisce periodicamente per monitorare i dati e lo fa sulla base dei tavoli tecnici attivati principalmente con gli utilizzatori del sistema idrico integrato e del mondo agricolo. Il Governo regionale – ha concluso Edoardo Balzarini – opera consapevolmente nella gestione delle risorse idriche disponibili e ha dimostrato di non essere insensibile a porre rimedio a questioni che si trascinano da tempo come quella della non adeguata manutenzione e adeguamento strutturale delle proprie dighe.»
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