Roberto Frongia: «Per l’insularità, un’entusiasmante mobilitazione che cresce sempre più coinvolgendo tutta l’Italia».
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Sono sempre più numerosi in Sardegna i tavolini per la raccolta delle firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento in Costituzione del principio di insularità, presenti oramai in più di 70 città italiane, e si moltiplicano le manifestazioni, i dibattiti e gli incontri pubblici di approfondimento su tutto il territorio nazionale.
«Sono protagoniste dodici associazioni spontanee nate appositamente a sostegno dell’iniziativa presenti soprattutto nel sud Italia, l’Associazione nazionale dei comuni delle Isole minori (ANCIM) che sta compiendo un lavoro straordinario isola per isola su tutte le coste italiane, il Comitato siciliano con il quale è stata messa a punto una manifestazione comune da svolgersi nei primi di maggio, l’associazione Ambasciata di Sardegna capillarmente presente nel nord ovest e la Fasi (la Federazione delle associazioni dei sardi in Italia) che non solo fa parte del Comitato promotore ma è protagonista di una grande mobilitazione a livello nazionale attraverso le decine di circoli, presenti soprattutto nell’Italia centro-settentrionale – dice il presidente del Comitato Roberto Frongia -. Del resto, gli emigrati sardi sono tra le maggiori vittime dell’insularità: la difficoltà di accesso alla loro isola li porta necessariamente a diradare le visite alla loro terra e in tal modo ad affievolire i legami affettivi con essa. Al tempo stesso, la straordinaria risorsa rappresentata dalla rete degli emigrati sardi nel mondo riesce ad esplicare con molta fatica un ruolo che potrebbe portare benefici enorme alla Sardegna in termini di esportazione di prodotti agroalimentari e artigianali di elevata qualità, estremamente apprezzati in Italia e nel mondo.»
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