Il Consiglio comunale di Sant’Antioco ha “bocciato” la commissione d’inchiesta proposta dalle opposizioni sui contributi erogati dal Comune ad enti o privati negli ultimi 36 mesi.
Esclusa la commissione d’inchiesta, respinta dalla maggioranza, la maggior parte degli altri punti in discussione sono stati approvati all’unanimità. E’ il bilancio dell’ultima riunione del Consiglio comunale di Sant’Antioco.
Tra i punti più accesi in discussione sicuramente è stato quello che riguardava l’istituzione di una commissione di indagine cittadina che, proposta dalle opposizioni, avrebbe dovuto verificare se i contributi erogati dal Comune ad enti o privati negli ultimi 36 mesi sono stati corretti. La maggioranza ha ribadito che forme di controllo degli atti sono già previste dalla legge. Per il sindaco, Mario Corongiu, la richiesta di commissione di indagine potrebbe anche accolta purché la verifica avesse inizio dal 1991. Nonostante una breve sospensione, un accordo non è stato raggiunto, e la proposta è stata così respinta con i soli voti dalla maggioranza. Hanno votato a favore le opposizioni esclusa Genti Noia il cui rappresentante si è astenuto.
Gli altri punti riguardavano le mozioni relative al bilancio partecipato, l’incompiuta “centro servizi” del tophet, su cui è stato deciso di verificare le possibilità di ultimazione e diversificare l’utilizzo. Ugualmente tutti d’accordo sulla mozione “Ufficio giudice di pace” che chiuderà i battenti a giorni. Il sindaco si è impegnato a promuovere un incontro tra i sindaci dei paesi vicini per tentare di salvare il servizio con la condivisione delle spese di gestione e far girare impiegati di ogni comune. Sono stati approvati anche il punto sulla scuola civica di musica ed una modifica al regolamento per l’assegnazione delle benemerenze a cittadini benemeriti, che vengono assegnate in occasione della festa del Santo patrono.
Tito Siddi
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