La Regione ha costituito l’Unità per Ottana, presieduta dal vicepresidente della Regione, Raffaele Paci.
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La Regione ha costituito l’Unità per Ottana, che ha iniziato oggi il suo percorso, dopo gli incontri convocati nei giorni scorsi per rispondere alle esigenze segnalate dal territorio. E’ presieduta dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci e includerà tutti gli assessorati che hanno competenza nelle politiche che saranno messe in campo. A sua volta il territorio, che conta 24 comuni coinvolti, sarà organizzato in un gruppo di coordinamento composto da 3 sindaci e un rappresentante ciascuno per sindacato, partenariato economico, terzo settore, camera di commercio, consorzio industriale, provincia. La costituzione dell’Unità verrà formalizzata con una delibera nella prossima seduta dalla Giunta, che ha già presentato l’istanza per il riconoscimento di Ottana come area di crisi complessa.
«Conosciamo la grave situazione in cui si trova Ottana, abbiamo accolto la richiesta di intervenire immediatamente con azioni specifiche e mirate e oggi iniziamo un percorso per dare in tempi rapidi risposte concrete – ha detto il vicepresidente Raffaele Paci dopo l’incontro di questa mattina nella sala consiliare del comune di Ottana con amministratori, consiglieri regionali, sindacati e imprenditori -. Per la Giunta è una priorità: abbiamo perciò costituito una unità di azione interassessoriale che si dedicherà costantemente ed esclusivamente a Ottana, abbiamo accolto la proposta di perimetrazione dell’area da coinvolgere arrivata dallo stesso territorio, e siamo pronti a metterci al lavoro.»
L’Unità per Ottana, immediatamente operativa, definirà le risorse sulla base delle necessità che emergeranno durante i tavoli di lavoro. I Comuni che rientrano nel piano di intervento sono: Austis, Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Gavoi, Lei, Lodine, Macomer, Mamoiada, Noragugume, Ollollai, Olzai, Oniferi, Orani, Orotelli, Ottana, Ovodda, Sarule, Silanus, Sindia, Teti, Tiana.
Sono di tre tipi le azioni che saranno portate avanti dalla task force regionale. Le prime due riguarderanno l’intera area vasta individuata e sono: interventi diretti per i lavoratori in cerca di nuova occupazione; sviluppo e rilancio degli investimenti attraverso bandi dedicati esclusivamente al territorio e dunque calibrati sulle sue specifiche esigenze. La terza azione riguarda solo l’area del Consorzio industriale, con l’obiettivo di favorire nuovi insediamenti produttivi attraverso bonifiche e infrastrutture che rendano più attrattiva la zona.
«Questo territorio ha sofferto molto della deindustrializzazione e fatica a trovare una nuova strada di sviluppo – ha sottolineato Raffaele Paci -. Ma un futuro è possibile: è importante rilanciare un’idea di sviluppo locale, fare ampia animazione per far ripartire le produzioni tipiche sulle quali il territorio può costruire lo sviluppo, quindi agroalimentare, artigianato ma anche il distretto culturale, qui così importante, per attrarre turismo e rilanciare l’economia. Stiamo ben attenti a mantenere le imprese che ci sono e ad attrarne di nuove – ha concluso il vicepresidente della Regione -, ma è importante pensare anche a uno sviluppo diverso che sia sostenibile e porti nuova occupazione.»
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