La Rete dei comitati ha portato in piazza alcune migliaia di persone a Iglesias, Isili, Muravera e Sorgono in difesa della sanità pubblica e contro il riordino della rete ospedaliera.
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Poche ore dopo l’annuncio di 1.200 assunzioni entro la fine dell’anno fatto dal direttore generale dell’ATS Sardegna, la Rete dei comitati oggi ha portato alcune migliaia di persone in piazza, in una giornata non proprio primaverile, a Iglesias, Isili, Muravera e Sorgono, per l’annunciata giornata di mobilitazione, organizzata in difesa della sanità pubblica e contro il riordino della rete ospedaliera. A manifestare c’erano non solo cittadini ma anche tanti sindaci, consiglieri regionali e deputati.
«Ringraziamo tutti coloro che stamani erano presenti, ai non presenti per qualsivoglia motivo al sit-in – si legge in una nota del coordinamento della Rete del Sulcis Iglesiente -. La presenza non numerosa, non può rappresentare un ostacolo alla lotta contro i tagli sulla Sanità Pubblica. La rete in difesa della sanità pubblica, nello specifico il coordinamento del Sulcis Iglesiente, ricorda la conquista con la legge 833 del 1978 è stata senza ombra di dubbio tra le più grosse conquiste sociali del secolo scorso, oggi sotto torchio da parte delle nuove politiche neoliberiste europee.»
«Con il “Piano di riordino della Rete ospedaliera Sarda”, votato a ottobre 2017 dal Consiglio regionale in nome dei numeri e buchi di bilancio, i nostri ospedali vengono prima declassati poi portati alla chiusura dei sevizi essenziali, rispetto alle necessità del territorio stesso – si legge ancora nella nota -. La Sardegna, purtroppo, vanta tra le Regioni d’Italia il maggior tasso di impoverimento, inquinamento ambientale, spopolamento! In 304 Comuni su 377 i decessi superano le nascite. Su questi dati la politica taglia i servizi Sanitari subiscono tagli ai servizi essenziali. Mentre la Politica dovrebbe ragionare potenziando i servizi a partire da quelli Sanitario. I Ragionieri lavorano con i numeri, la Sanità lavora con le persone. I numeri hanno valore inestimabile quando salvi una vita, e non quando la metti in pericolo!»
«Il coordinamento Rete del Sulcis Iglesiente denuncia la ridefinizione della rete rimasta ferma sulla carta. La nuova ridefinizione della rete prevede Dea di 1° livello su due stabilimenti del Sulcis Iglesiente (Sirai di Carbonia per l’emergenza-urgenza e Cto Iglesias, per Dea attività programmata e polo materno infantile), mentre il Santa Barbara di Iglesias sarà nodo della rete territoriale regionale, ospedale di comunità, casa della salute con servizi specialistici, polo riabilitativo e hospice – conclude la nota -. Al Cto di Iglesias è inoltre assicurata l’attività de centro di dialisi, e un modulo di rianimazione!»
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