E’ stato presentato stamane il programma delle cerimonie e degli eventi culturali per commemorare in Sardegna i 100 anni della fine della Grande Guerra.
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E’ stato presentato questa mattina, nella sala “Andrea Versari” del Palazzo “De La Vallèe”, sede del Comando Militare Esercito Sardegna, il programma delle cerimonie e degli eventi culturali organizzati per commemorare in Sardegna i 100 anni della fine della Grande Guerra.
Il complesso ed articolato programma di eventi, promosso da Comando Militare Esercito Sardegna e Comitato Sardo Grandi Eventi, di concerto con Regione Autonoma Sardegna, Club modellismo storico Cagliari e Ufficio Scolastico Regionale Sardegna, è stato illustrato in conferenza stampa dal generale Giovanni Domenico Pintus, Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, unitamente al presidente del Comitato Sardo grandi eventi professor Aldo Accardo, all’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, al rappresentante dell’Ufficio Scolastico Regionale Rosalba Crobu e al Presidente del Club modellismo storico Cagliari Alberto Monteverde.
«Con la commemorazione del centenario – ha precisato il generale Giovanni Domenico Pintus – si vuole ricordare il sacrificio degli oltre 14.000 sardi caduti sui campi di battaglia, degli innumerevoli feriti e dispersi, e il dolore incommensurabile che ha accompagnato tragici fatti d’arme della Grande Guerra, dai quali però trae spunto la consapevolezza della memoria, ricordare ciò che è stato guardando al futuro, per evitare gli errori del passato.»
A seguire l’intervento dell’assessore degli Enti locali Erriu: «Tutti i Comuni sardi sono stati coinvolti nella Grande Guerra e hanno pagato un enorme tributo di sangue con i sardi caduti al fronte. Queste iniziative aiutano a trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, i valori di fratellanza e unità nazionale per cui hanno combattuto i nostri conterranei. La Regione Sardegna, da anni, sostiene un progetto di recupero dei cimiteri di guerra di Casara Zebio (Vicenza), che custodiscono la memoria di tanti “sassarini” morti sull’altopiano di Asiago. In questo progetto sono coinvolti i tre Comuni che maggiormente hanno legato il loro destino alla storia della Brigata Sassari: Armungia, Tempio Pausania e Sinna. Senza trascurare tutti gli altri centri che non vogliono dimenticare i loro soldati caduti nei furiosi combattimenti sull’Ortigara e sul Monte Zebio».
Il ricco programma di eventi, che avrà inizio il prossimo autunno e interesserà tutta l’isola, è stato suddiviso in due grandi progetti: “I vessilli della Vittoria” e “Trincee profonde del ‘900”, quest’ultimo basato su un ciclo di conferenze e convegni storico-culturali.
Il progetto “I Vessilli della Vittoria” prevede l’allestimento di una mostra storica con l’esposizione delle bandiere di guerra delle unità sarde impegnate nella Prima Guerra mondiale e di altri significativi cimeli, la presentazione di un volume sulla Grande Guerra, la realizzazione di un convegno storico dedicato alla Grande Guerra e ai Caduti e uno spettacolo teatrale. Il tutto con il contributo di collezionisti privati e con il sostegno di enti che privilegiano manifestazioni di utilità sociale e di promozione culturale, quali la Fondazione di Sardegna.
Il ciclo di conferenze prevede invece incontri con relatori che concentreranno l’attenzione su contenuti storici, sociali e culturali, nei 4 capoluoghi di provincia dell’isola (il 27 settembre a Sassari, il 4 ottobre a Oristano, l’11 ottobre a Nuoro ed il 18 ottobre a Cagliari). Il tutto rivolto non solo ad una qualificata platea di rappresentanti del mondo accademico ma anche a comuni cittadini e, soprattutto, agli studenti degli istituti scolastici insistenti nelle provincie interessate. L’11 novembre 2018, con un convegno sulle cause che hanno delineato l’attuale scenario geopolitico dalla fine della prima Guerra Mondiale, si concluderà la celebrazione isolana del centenario della Grande Guerra.
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