Riformatori sardi: «Il servizio di elitrasporto in Sardegna migliora con l’estensione alle ore notturne e la terza base, ma restano ancora tanti nodi da sciogliere».
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«Se il servizio di Elitrasporto in Sardegna migliora grazie all’estensione del soccorso alle ore notturne e l’ampliamento del numero delle basi da due a tre (Olbia, Alghero-Fertilia e Cagliari-Elmas), esistono ancora tanti nodi da sciogliere e che fatichiamo a capire.»
Lo sostengono Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi, e Michele Solinas, coordinatore del partito a Sassari, sulla recente attivazione dell’Helicopter Emergency Medical Service (HEMS).
«La Giunta Pigliaru ha definito come fiore all’occhiello una riforma Sanitaria che nei fatti non c’è – spiegano Michele Cossa e Michele Solinas – e i teorici del sistema, l’Assessore, il Direttore Generale dovrebbero chiarire alcuni aspetti:
– a chi giova l’istituzione di un servizio di Elitrasporti che, oltre ad un aggravio di costi, nei fatti taglia fuori i Vigili del Fuoco, e in alcuni casi si sovrappone alle competenze di Guardia Costiera, Protezione Civile e degli stessi Vigili del Fuoco?
– se il trasferimento delle patologie tempo-dipendenti agli Hub di riferimento è doveroso, quale autorità stabilisce patologie e grado di gravità debbano essere riferite ai centri principali e quali trattenute nelle periferie?
– Ancora, essendo l’AREUS un’azienda neonata ed in totale divenire, da dove provengono le risorse materiali e soprattutto quelle umane?»
«Non vorremmo – aggiungono Michele Cossa e Michele Solinas – che si tratti di personale già presente nelle Aree di Emergenza-Urgenza delle altre aziende regionali, con la conseguente pericolosità della riduzione di organico in queste strutture, già ridotto all’osso.»
«Insomma – concludono gli esponenti dei Riformatori sardi – sarebbe bastato che la Giunta regionale potenziasse il servizio già attivo, supportato da voli in notturna su piattaforme certificate ed aeroporti, piuttosto che vantarsi di un Sistema Sanitario di elisoccorso frettoloso e con forti criticità ancora prima di iniziare. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru costruiscono una cattedrale senza pilastri e senza fondamenta, destinata a sgretolarsi al primo soffio di vento, magari a Marzo, quando le responsabilità saranno scaricabili su altri.»
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