Grande successo per il ritorno del Corteo Storico Calasettano.
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È stato accolto da una piazza Belly gremita e dal ritmo incalzante di tamburi e trombe, con tanto di palcoscenico coi tappeti rossi e stendardi appesi alle facciate, il “Corteo Storico Calasettano”, dopo quattro anni di assenza. La scena è stata catturata dai cento figuranti, abbigliati con costumi d’epoca frutto di attente ricerche e di fedele riferimento al passato, e dai componenti delle delegazioni ospiti della serata: balestrieri e sbandieratori di Iglesias e i tamburini e trombettieri della Sartiglia di Oristano.
I momenti delle esibizioni spettacolari e della presentazione dei personaggi storici (le nobili famiglie dei Lomellini e dei Grimaldi, il re Carlo V, il bey di Tunisi con la famiglia, Emanuele Filiberto di Savoia con la consorte Margherita di Valois) si sono alternati agli intermezzi di vera e propria narrazione: il corteo, mirato a raccontare i momenti salienti dell’epopea tabarchina lungo i secoli clou della sua storia (il Cinquecento, il Settecento e l’inizio Ottocento), ha potuto infatti contare su un conduttore speciale: il vicesindaco del comune di Calasetta, Remigio Scopelliti, profondo conoscitore della storia del paese e delle dinamiche che hanno condotto alla sua fondazione nel 1770 (sebbene le sue origini affondino fino al 1500 allorché la dinastia genovese dei Lomellini estese i suoi interessi economici nell’isola tunisina di Tabarca, dando inizio all’epopea dei tabarchini).
«La storia dei tabarchini è così importante, che va in ogni modo valorizzata e tutelata: per questo da anni bussiamo alle porte dell’Unesco per ottenere il riconoscimento come patrimonio immateriale dell’umanità», ha commentato in apertura di serata.
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