Fabio Enne (Cisl): «Indifferenza, precarietà ed altri 12 licenziamenti in una società di servizi presso gli ospedali di Iglesias e Carbonia»
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«Sentire delle inadeguatezze nel nostro sistema sanitario territoriale, oggi è diventata quotidianità. Non sempre però le problematiche sono derivate dalla Riforma Sanitaria, indubbiamente distante dalle esigenze e dalle aspettative della comunità sulcitana.»
Lo scrive, in una nota, Fabio Enne, segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente.
«Ad aggiungersi a questo enorme particolare che causa un disservizio e lede la tranquillità dei cittadini, la notizia devastante interviene drammaticamente su 12 lavoratori che da anni prestano lavoro in una società di servizi presso gli ospedali di Iglesias e Carbonia – aggiunge Fabio Enne –. Altri 12 lavoratori, dipendenti di una Impresa privata, adibiti allo svolgimento di mansioni di facchinaggio, piccole manutenzioni edili, elettriche e di giardinaggio, sono i destinatari della lettera di licenziamento con decorrenza 31 agosto 2018. Le motivazioni sono indotte dal termine dell’appalto, che dovrà essere rimesso in gara non prima della fine di quest’anno.»
«Nel frattempo che le decisioni burocratiche possano essere definite, avremo nel nostro territorio ulteriori 12 lavoratori licenziati, che potrebbero invece, proseguire il proprio esercizio, in attesa della nuova gara d’appalto, che evidentemente, conferma la necessità di eseguire i servizi svolti fino ad oggi, ma che, per dinamiche poco comprensive, la decisione dell’Azienda Sanitaria, è quella di sospendere senza nessuna proroga lo svolgimento dei lavori a data da definirsi. Il tutto potrebbe rientrare nella regolarità amministrativa, l’unico elemento che non si vuole considerare è riferito ai licenziamenti, per i quali, intendiamo chiedere un incontro con la Direzione dell’Azienda – conclude il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente –, con l’obiettivo di far rientrare al mittente le dodici lettere di licenziamento, obbligati in caso contrario ad assumere le dovute azioni a tutela di un territorio già martoriato sul versante occupazionale.»
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